L’Idea del Mese: il Tetto Giardino (con Tanto di Sentiero)
Una passeggiata sul tetto, in un giardino sospeso tra terra e cielo, in Brianza
Il giardino pensile, un progetto nuovo eppure antico, un esempio di integrazione armonica tra architettura e natura; non solo un tetto verde, ma un vero e proprio piano giardino sopra la testa, uno spazio fruibile che unisce bellezza, comfort e sostenibilità. Ci racconta il progetto il professionista di Houzz che ha realizzato il Tetto Giardino di una villa in Brianza.
L’Architetto Roberto Seveso ci accompagna alla scoperta delle 3E: Ecologia, Estetica ed Economia del suo Tetto Giardino, un modello architettonico nonché una scelta responsabile per migliorare la qualità della vita e allo stesso tempo promuovere il livello di sostenibilità delle abitazioni. I committenti, proprietari di una villa di recente costruzione in stile neo-razionalista, hanno incaricato Seveso di progettare un giardino pensile. Una vera e propria sfida, se si considera il contesto: la provincia di Monza e Brianza, dove la copertura a falde inclinate è la regola.
E come Ecologia
La struttura è costituita da un manto verde di diverse essenze vegetali, che poggia su un insieme tecnologico di terreno e strati funzionali, a sua volta sostenuto da una copertura piana. L’idea nasce dall’eredità costruttiva dell’antica Mesopotamia, dove i primi tetti verdi vengono alla luce, con lo ziggurat dedicato al dio Nanna e i favolosi giardini di Babilonia nel 590 a.C., ad opera del re Nabucodonosor e della regina assira Semiramide.
Il manto verde di questa realizzazione è un tipo di copertura vegetale a carattere “intensivo”, costituita da un insieme di arbusti tappezzanti e cespugli di diversi tipi e grandezze, che necessitano di un substrato colturale rilevante.
La struttura è costituita da un manto verde di diverse essenze vegetali, che poggia su un insieme tecnologico di terreno e strati funzionali, a sua volta sostenuto da una copertura piana. L’idea nasce dall’eredità costruttiva dell’antica Mesopotamia, dove i primi tetti verdi vengono alla luce, con lo ziggurat dedicato al dio Nanna e i favolosi giardini di Babilonia nel 590 a.C., ad opera del re Nabucodonosor e della regina assira Semiramide.
Il manto verde di questa realizzazione è un tipo di copertura vegetale a carattere “intensivo”, costituita da un insieme di arbusti tappezzanti e cespugli di diversi tipi e grandezze, che necessitano di un substrato colturale rilevante.
Il “pacchetto tecnologico” è formato da strati differenti: substrato di coltura, strato filtrante e drenante, strato di protezione antiradice, strato isolante, strato impermeabilizzante e barriera al vapore. Questo genere di copertura vegetale agisce da efficace isolante termico e acustico, favorendo il comfort all’interno dell’edificio; non solo, garantisce anche un sostanziale risparmio energetico nella gestione del riscaldamento e del raffrescamento.
Grazie a questi benefìci la realizzazione di giardini pensili può usufruire delle detrazioni fiscali previste per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica. Insomma, si tratta di un vero e proprio giardino sulla testa, fruibile con camminamenti, che si stabilizza e si propaga progressivamente nel tempo sull’abitazione, seguendo il naturale sviluppo della vegetazione.
Grazie a questi benefìci la realizzazione di giardini pensili può usufruire delle detrazioni fiscali previste per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica. Insomma, si tratta di un vero e proprio giardino sulla testa, fruibile con camminamenti, che si stabilizza e si propaga progressivamente nel tempo sull’abitazione, seguendo il naturale sviluppo della vegetazione.
E come Estetica
Non solo questo tetto verde è del tutto ecologico, ma anche e soprattutto bello. Nella scelta del portamento e dei colori delle piante sono state favorite essenze come eleagni (Eleagnus ebbingei eleador) e viburni (Viburnum tinus ‘Eve Price’ e Viburnum x pragense) per le masse cespugliose, mentre abelie (Abelia x grandiflora, Abelia ‘Frances Mason’, Abelia ‘Edward Goucher’) si alternano agli iperico (Hypericum moserianum e Hypericum calycinum) negli insiemi arbustivi più corposi. Macchie di lonicera (Lonicera pileata, Lonicera nitida ‘Baggesen’s Gold’) sono accostate a ginestra (Genista lydia) ed evonimo (Euonymus fortunei ‘Emerald Gaiety’) in una composizione tappezzante.
Non solo questo tetto verde è del tutto ecologico, ma anche e soprattutto bello. Nella scelta del portamento e dei colori delle piante sono state favorite essenze come eleagni (Eleagnus ebbingei eleador) e viburni (Viburnum tinus ‘Eve Price’ e Viburnum x pragense) per le masse cespugliose, mentre abelie (Abelia x grandiflora, Abelia ‘Frances Mason’, Abelia ‘Edward Goucher’) si alternano agli iperico (Hypericum moserianum e Hypericum calycinum) negli insiemi arbustivi più corposi. Macchie di lonicera (Lonicera pileata, Lonicera nitida ‘Baggesen’s Gold’) sono accostate a ginestra (Genista lydia) ed evonimo (Euonymus fortunei ‘Emerald Gaiety’) in una composizione tappezzante.
Tutte le piante scelte hanno in comune il fogliame variamente colorato e variegato; questa selezione ha un significato sia estetico che fisiologico, infatti la variegatura delle foglie sostituisce i colori dati dalle fioriture nel momento in cui non sono presenti. In questo modo anche durante l’inverno il manto di vegetazione si riveste di macchie di colore.
Inoltre, vista la costante esposizione al sole a cui sono sottoposte le piante, la scelta di varietà a foglia colorata e variegata si apprezza ulteriormente: caratteristica di queste piante è infatti quella di intensificare i contrasti cromatici se esposte costantemente alla luce.
Inoltre, vista la costante esposizione al sole a cui sono sottoposte le piante, la scelta di varietà a foglia colorata e variegata si apprezza ulteriormente: caratteristica di queste piante è infatti quella di intensificare i contrasti cromatici se esposte costantemente alla luce.
Il giardino è pienamente fruibile grazie alla realizzazione di camminamenti con percorsi geometrici studiati ad hoc, che si snodano in una passeggiata botanica tra le diverse composizioni vegetazionali, tutte diverse per dimensioni, aspetto e colori. La varietà delle specie garantisce anche la continuità delle fioriture durante tutta la primavera e l’estate.
Il tetto verde è collegato al resto del giardino della proprietà tramite un ponte, che unisce le due parti in modo quasi perfetto, facendo scomparire quasi del tutto l’architettura in favore della natura.
Il tetto verde è collegato al resto del giardino della proprietà tramite un ponte, che unisce le due parti in modo quasi perfetto, facendo scomparire quasi del tutto l’architettura in favore della natura.
E come Economia
In questo progetto l’impatto dell’impiantistica è ridotto ai minimi termini. «L’unico sistema presente è l’impianto d’irrigazione a goccia completamente automatizzato che integra una riserva d’acqua realizzata con una membrana drenante bugnata (Floradrain). Questo sistema, ottimale e sostenibile, è oggi il migliore e più efficiente metodo d’irrigazione perché permette una distribuzione dell’acqua lenta ed omogenea, non richiede elevate pressioni in linea né ingenti volumi d’acqua, riduce l’evaporazione e consente di utilizzare l’impianto anche per la fertilizzazione, in questo caso una fertirrigazione», spiega Seveso.
In questo progetto l’impatto dell’impiantistica è ridotto ai minimi termini. «L’unico sistema presente è l’impianto d’irrigazione a goccia completamente automatizzato che integra una riserva d’acqua realizzata con una membrana drenante bugnata (Floradrain). Questo sistema, ottimale e sostenibile, è oggi il migliore e più efficiente metodo d’irrigazione perché permette una distribuzione dell’acqua lenta ed omogenea, non richiede elevate pressioni in linea né ingenti volumi d’acqua, riduce l’evaporazione e consente di utilizzare l’impianto anche per la fertilizzazione, in questo caso una fertirrigazione», spiega Seveso.
A livello costruttivo il progetto del tetto-giardino si è evoluto in una serie di fasi che hanno compreso anche delle varianti a livello di ambiente e di paesaggio, che sono state opportunamente programmate in tempi differenti. Il primo intervento è avvenuto sulle sponde del piccolo corso d’acqua presente all’interno della proprietà, con la piantagione di pioppo (Populus alba cv. Nigra), salice (Salix alba) e ontano (Alnus glutinosa).
Successivamente si è operato sull’area agricola, creando un prato stabile tramite un rimodellamento dei piani; allo stesso tempo è stato organizzato il giardino della residenza, con uno stile informale e naturalistico, prevedendo inoltre una zona “filtro” di fruttiferi tra l’area occupata dal fabbricato della ditta di famiglia e la zona a giardino della villa.
L’ultimo step ha visto l’esecuzione delle opere pertinenti al giardino pensile, un vero concentrato di tecnologia e natura. L’integrazione delle due componenti, che si fondono l’una nell’altra, danno origine a un insieme per il quale è stato coniato il termine archinatura: «l’architettura reagisce con la componente naturale creando una grande sinergia, non ottenibile singolarmente», conclude Seveso.
Scopri altri giardini sui tetti
L’ultimo step ha visto l’esecuzione delle opere pertinenti al giardino pensile, un vero concentrato di tecnologia e natura. L’integrazione delle due componenti, che si fondono l’una nell’altra, danno origine a un insieme per il quale è stato coniato il termine archinatura: «l’architettura reagisce con la componente naturale creando una grande sinergia, non ottenibile singolarmente», conclude Seveso.
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