Architettura e design
Icone: Kartell e l’Invenzione della Plastica Trasparente e Colorata
Quando la plastica è diventata preziosa ed è entrata in ogni contesto abitativo. Rivisitando forme classiche con tecnologie innovative
Spingere l’innovazione agli estremi, sperimentare nuove tecnologie e materiali, misurarsi con problemi sempre più complessi, assecondare la creatività dei designer. Kartell insegue sfide e precorre i tempi da sempre: ha portato la plastica in casa e dato vita a vere e proprie “rivoluzioni industriali” nel paesaggio domestico. Tutto ebbe inizio nel 1949, quando il suo fondatore Giulio Castelli decise di mettere a frutto la scoperta dei nuovi materiali polimerici che il mercato stava rendendo disponibili. Il suo intento era generare bellezza, innovazione, sorpresa. E con il progetto dei mobiletti contenitori I Componibili ci riuscì. Primo oggetto d’arredo disegnato da Anna Castelli Ferrieri, è il simbolo della nobilitazione della plastica, icona che ha mutato i destini di un materiale povero nato per imballaggi e confezionamenti.
La continua ricerca ha reso in seguito possibile l’introduzione di proprietà inedite in questo materiale quali la satinatura, la trasparenza, la flessibilità, la resistenza agli agenti atmosferici, la morbidezza, la varietà dei colori. Trasformando il prodotto in plastica da oggetto funzionale a vero e proprio bene di lusso.
La continua ricerca ha reso in seguito possibile l’introduzione di proprietà inedite in questo materiale quali la satinatura, la trasparenza, la flessibilità, la resistenza agli agenti atmosferici, la morbidezza, la varietà dei colori. Trasformando il prodotto in plastica da oggetto funzionale a vero e proprio bene di lusso.
Il Barocco rivisitato
Nel 2002 nasce Louis Ghost di Philippe Starck. Il riferimento allo stile Luigi XV ne fa un simbolo del Barocco rivisitato. La sua forza espressiva subito stupisce, emoziona, affascina. E a livello tecnico è un coraggioso esempio d’iniezione del policarbonato in un unico stampo.
Nel 2002 nasce Louis Ghost di Philippe Starck. Il riferimento allo stile Luigi XV ne fa un simbolo del Barocco rivisitato. La sua forza espressiva subito stupisce, emoziona, affascina. E a livello tecnico è un coraggioso esempio d’iniezione del policarbonato in un unico stampo.
Bicolore optical
La poltroncina dalla seduta a uovo Super Impossible (design Philippe Starck con Eugeni Quitllet) è un altro primato Kartell: è la prima seduta saldata al laser. La sua finitura a colore pieno le dona un effetto “patinato”.
La lampada FL/Y di Ferruccio Laviani, in metacrilato trasparente, fa pensare a una bolla di sapone con i suoi riflessi.
La poltroncina dalla seduta a uovo Super Impossible (design Philippe Starck con Eugeni Quitllet) è un altro primato Kartell: è la prima seduta saldata al laser. La sua finitura a colore pieno le dona un effetto “patinato”.
La lampada FL/Y di Ferruccio Laviani, in metacrilato trasparente, fa pensare a una bolla di sapone con i suoi riflessi.
Il segno grafico
La Thalya di Patrick Jouin applica a forme classiche un forte segno grafico che contraddistingue la superficie della seduta e dello schienale. La tecnologia dell’iniezione a gas consente di ottenere angoli arrotondati, gambe dal fusto vuoto, oltre alla grafia sottile che dà movimento e riflessi.
La Thalya di Patrick Jouin applica a forme classiche un forte segno grafico che contraddistingue la superficie della seduta e dello schienale. La tecnologia dell’iniezione a gas consente di ottenere angoli arrotondati, gambe dal fusto vuoto, oltre alla grafia sottile che dà movimento e riflessi.
Trama e ordito
Ami Ami, in giapponese “tessere”, è un omaggio del designer giapponese Tokujin Yoshioka a uno dei segni stilistici tipici della sua cultura, l’intreccio. La lavorazione è il risultato di un complesso procedimento industriale che prevede l’utilizzo di un unico stampo.
Ami Ami, in giapponese “tessere”, è un omaggio del designer giapponese Tokujin Yoshioka a uno dei segni stilistici tipici della sua cultura, l’intreccio. La lavorazione è il risultato di un complesso procedimento industriale che prevede l’utilizzo di un unico stampo.
Trasparenza
Il tema della trasparenza è una linea guida nella sperimentazione di texture e superfici dei prodotti in policarbonato dell’azienda. Invisible Table di Tokujin Yoshioka (2012) è il primo tavolo trasparente in monoblocco plastico stampato a iniezione. Pesa oltre 20 chilogrammi ed è significativo di un’ulteriore evoluzione in termini di tecnologia produttiva.
Il tema della trasparenza è una linea guida nella sperimentazione di texture e superfici dei prodotti in policarbonato dell’azienda. Invisible Table di Tokujin Yoshioka (2012) è il primo tavolo trasparente in monoblocco plastico stampato a iniezione. Pesa oltre 20 chilogrammi ed è significativo di un’ulteriore evoluzione in termini di tecnologia produttiva.
Best seller
La Masters, disegnata da Philippe Starck con Eugeni Quitllet nel 2010 è un best seller di Kartell. La sua silhouette fonde tre sedute archetipe: la Serie 7 di Arne Jacobsen, la Tulip Armchair di Eero Saarinen e la Eiffel Chair di Charles Eames. Il progetto è stato premiato con il Good Design Award nel 2010 e il Red Dot Design Award nel 2013.
Scopri un altro best seller di Kartell: Bookworm, la Libreria d’Autore Rivoluzionaria
La Masters, disegnata da Philippe Starck con Eugeni Quitllet nel 2010 è un best seller di Kartell. La sua silhouette fonde tre sedute archetipe: la Serie 7 di Arne Jacobsen, la Tulip Armchair di Eero Saarinen e la Eiffel Chair di Charles Eames. Il progetto è stato premiato con il Good Design Award nel 2010 e il Red Dot Design Award nel 2013.
Scopri un altro best seller di Kartell: Bookworm, la Libreria d’Autore Rivoluzionaria
Per ogni ambiente
Sono la trasparenza, la sobrietà delle forme, la purezza geometrica a fare dello sgabello-tavolino Max-Beam
di Ludovica + Roberto Palomba un accessorio pratico, funzionale e versatile, adatto a ogni ambiente della casa. È questa la formula vincente di molti dei pezzi Kartell in materiale plastico trasparente.
Sono la trasparenza, la sobrietà delle forme, la purezza geometrica a fare dello sgabello-tavolino Max-Beam
di Ludovica + Roberto Palomba un accessorio pratico, funzionale e versatile, adatto a ogni ambiente della casa. È questa la formula vincente di molti dei pezzi Kartell in materiale plastico trasparente.
Le anfore preziose
L’icona del vaso si trasforma in seduta o portaoggetti. Con La Boheme (2001), Philippe Starck crea una collezione di sgabelli che rievocano la forma delle antiche anfore. Le forme sono rese possibili da una tecnologia approntata da Kartell. La forza di questi oggetti è che stanno in salotto come in giardino, in cucina o in camera da letto.
L’icona del vaso si trasforma in seduta o portaoggetti. Con La Boheme (2001), Philippe Starck crea una collezione di sgabelli che rievocano la forma delle antiche anfore. Le forme sono rese possibili da una tecnologia approntata da Kartell. La forza di questi oggetti è che stanno in salotto come in giardino, in cucina o in camera da letto.
Texure sofisticate
A partire dal 2006 Kartell approfondisce la sperimentazione sul tema delle superfici e realizza prodotti texturizzati e mossi coinvolgendo diversi designer: Patrick Jouin, Patricia Urquiola, Ronan e Erwan Bouroullec, Tokujin Yoshioka, Marcel Wanders. A quest’ultimo si deve Stone: una forma essenziale che si combina con una texture preziosa, irregolare, sfaccettata che crea riflessi e giochi di colori. E infatti i suoi colori sono quelli delle pietre preziose.
A partire dal 2006 Kartell approfondisce la sperimentazione sul tema delle superfici e realizza prodotti texturizzati e mossi coinvolgendo diversi designer: Patrick Jouin, Patricia Urquiola, Ronan e Erwan Bouroullec, Tokujin Yoshioka, Marcel Wanders. A quest’ultimo si deve Stone: una forma essenziale che si combina con una texture preziosa, irregolare, sfaccettata che crea riflessi e giochi di colori. E infatti i suoi colori sono quelli delle pietre preziose.
Semplicità
Una forma semplice e comunicativa che è il risultato di ricerca formale, tecnologica e funzionale. Panier di Ronan & Erwan Bouroullec si chiude con il coperchio in policarbonato trasparente, per trasformarsi in tavolino o portariviste.
Una forma semplice e comunicativa che è il risultato di ricerca formale, tecnologica e funzionale. Panier di Ronan & Erwan Bouroullec si chiude con il coperchio in policarbonato trasparente, per trasformarsi in tavolino o portariviste.
Le pagine che scorrono
Si chiama Front Page e prende il nome dall’omonimo team svedese questo portariviste ispirato al soffio di vento che sventaglia le pagine di un giornale. Un oggetto leggiadro, sinuoso ed evocativo.
Si chiama Front Page e prende il nome dall’omonimo team svedese questo portariviste ispirato al soffio di vento che sventaglia le pagine di un giornale. Un oggetto leggiadro, sinuoso ed evocativo.
Il candelabro
La rivisitazione delle forme della tradizione continua con la lampada Bourgie presentata da Ferruccio Laviani nel 2004.
Il tipico candelabro antico con il cappello di tessuto perde la sua connotazione originaria per trasformarsi in oggetto contemporaneo in policarbonato. Nel 2005 vince il Premio Design & Decoration Award.
La rivisitazione delle forme della tradizione continua con la lampada Bourgie presentata da Ferruccio Laviani nel 2004.
Il tipico candelabro antico con il cappello di tessuto perde la sua connotazione originaria per trasformarsi in oggetto contemporaneo in policarbonato. Nel 2005 vince il Premio Design & Decoration Award.
Concentrato di tecnologia
La lampada Toobe di Ferruccio Laviani nasce dall’idea di utilizzare un tubo estruso in PMMA che, grazie a un’innovativa tecnologia di colorazione, presenta un particolare effetto sfumato.
La lampada Toobe di Ferruccio Laviani nasce dall’idea di utilizzare un tubo estruso in PMMA che, grazie a un’innovativa tecnologia di colorazione, presenta un particolare effetto sfumato.
Plastica e metallo
Mobil, di Antonio Citterio con Oliver Löw (1994) combina il materiale metallico del supporto e la plastica traslucida colorata della cassettiera.
La lampada Cindy di Ferruccio Laviani reinterpreta la tipica abat-jour anni ‘70 caratterizzandola con la finitura a effetto lucido e le tonalità metallizzate, tutte coprenti: platino, oro scuro, verde menta, arancio, blu, rosa, canna di fucile e viola.
Per saperne di più sulle collezioni e la storia di Kartell si può visitare il Kartellmuseo, fondato a Milano nel 1999 in occasione dei 50 anni dell’azienda.
Mobil, di Antonio Citterio con Oliver Löw (1994) combina il materiale metallico del supporto e la plastica traslucida colorata della cassettiera.
La lampada Cindy di Ferruccio Laviani reinterpreta la tipica abat-jour anni ‘70 caratterizzandola con la finitura a effetto lucido e le tonalità metallizzate, tutte coprenti: platino, oro scuro, verde menta, arancio, blu, rosa, canna di fucile e viola.
Per saperne di più sulle collezioni e la storia di Kartell si può visitare il Kartellmuseo, fondato a Milano nel 1999 in occasione dei 50 anni dell’azienda.
Con la Marie di Philippe Starck (1999), la trasparenza entra nel mondo dell’arredamento. Prima sedia in policarbonato trasparente, è realizzata in un unico stampo. Da subito si inserisce in ogni contesto abitativo.