Ristrutturare
Cos'è il Silver Cohousing: 3 Case per Vivere Insieme Over 60
Condividere l'appartamento come soluzione per creare una nuova comunità è un'idea utile anche per gli over 60/65
Senior o Silver cohousing: si tratta di espressioni che indicano la condivisione di alcuni spazi dell’abitare fra persone over 60 o 65. Una soluzione già diffusa in Nord Europa e negli Stati Uniti e che si sta espandendo anche in Italia come risposta a una domanda in crescita, confermata dalla ricerca di mercato recentemente sviluppata da Nomisma. Secondo quanto emerso dall’approfondimento “Il senior housing in Italia: numeri e prospettive dei modelli residenziali per la terza età”, infatti, a fronte del dato secondo cui in Italia la quota di over 65 sarà del 34,3% nel 2060 (era il 22,6% nel 2018), nel vicino futuro sarà necessario dare una risposta al fenomeno dell’invecchiamento attivo. “Questo presuppone che l’anziano rimanga il più a lungo possibile responsabile della propria vita, e che sia inserito in una rete di relazioni, progetti e attività che gli consentano di sentirsi ancora protagonista della sua quotidianità, dando anche un contributo attivo alla crescita dell’economia e alla società”, conclude Nomisma.
Ed è così che si sviluppano progetti di Senior Cohousing dedicati a over 65 autosufficienti e che prevedono la creazione di alloggi indipendenti, o per una singola persona o per più ospiti, organizzati attorno a una serie di servizi comuni. “Si tratta di immobili dotati di funzioni private e collettive in grado di coniugare le esigenze di indipendenza della persona con quelle di socialità e di prima assistenza”, continua Nomisma.
Fra i punti fissi di queste tipologie residenziali, come confermato anche dai tre progetti analizzati a seguire, la posizione in centri cittadini – in modo da permettere ai residenti un accesso agevole ai servizi e alle attività commerciali – , la stesura di un protocollo che prevede che i residenti rispettino le regole del ‘buon vicinato’ attraverso la condivisione del proprio tempo e dei propri saperi, in modo da essere ciascuno di aiuto al prossimo, e la volontà di far parte di una nuova comunità.
Dal punto di vista progettuale e compositivo, sempre secondo la ricerca di Nomisma la dimensione e la tipologia più diffusa è quella dei bilocali di 50-60 metri quadrati. Gli appartamenti rispettano i criteri dell’ergonomia e sono talvolta equipaggiati con sistemi smart per garantire la massima sicurezza ai residenti, ma non si discostano in molto altro dai cohousing tradizionali: gli ospiti avranno in condivisione la lavanderia, orti o sale da pranzo, per esempio, ma ciascuno potrà disporre anche dei propri spazi privati.
Ed è così che si sviluppano progetti di Senior Cohousing dedicati a over 65 autosufficienti e che prevedono la creazione di alloggi indipendenti, o per una singola persona o per più ospiti, organizzati attorno a una serie di servizi comuni. “Si tratta di immobili dotati di funzioni private e collettive in grado di coniugare le esigenze di indipendenza della persona con quelle di socialità e di prima assistenza”, continua Nomisma.
Fra i punti fissi di queste tipologie residenziali, come confermato anche dai tre progetti analizzati a seguire, la posizione in centri cittadini – in modo da permettere ai residenti un accesso agevole ai servizi e alle attività commerciali – , la stesura di un protocollo che prevede che i residenti rispettino le regole del ‘buon vicinato’ attraverso la condivisione del proprio tempo e dei propri saperi, in modo da essere ciascuno di aiuto al prossimo, e la volontà di far parte di una nuova comunità.
Dal punto di vista progettuale e compositivo, sempre secondo la ricerca di Nomisma la dimensione e la tipologia più diffusa è quella dei bilocali di 50-60 metri quadrati. Gli appartamenti rispettano i criteri dell’ergonomia e sono talvolta equipaggiati con sistemi smart per garantire la massima sicurezza ai residenti, ma non si discostano in molto altro dai cohousing tradizionali: gli ospiti avranno in condivisione la lavanderia, orti o sale da pranzo, per esempio, ma ciascuno potrà disporre anche dei propri spazi privati.
In questo contesto, ISRAA (Istituto per Servizi di Ricovero e Assistenza agli Anziani - IPAB) ha seguito il progetto di recupero di un borgo trasformato in modo da far spazio ad appartamenti di varie tipologie e dimensioni – da 38 a 60 metri quadrati – pensati in modo da presentarsi con spazi flessibili e modulabili in funzione delle eventuali particolari esigenze degli ospiti.
“Insieme al contratto di servizi ai residenti è richiesto di sottoscrivere la Carta dei Valori, un documento che illustra lo spirito di comunità e di partecipazione che è atteso da chi andrà a vivere nei nostri appartamenti. L’obiettivo è di promuovere comportamenti virtuosi e relazioni positive al fine di contribuire attivamente ed in prima persona al proprio ed altrui benessere ed un invecchiamento in salute”, comunicano direttamente da Borgo Mazzini.
Fra i valori promossi dalla Carta, il favorire un vicinato solidale, il senso di appartenenza alla comunità e le relazioni sociali, oltre alla partecipazione alle attività di comunità. Fra le varie iniziative, anche il Volontariato senior, in cui si prevede che i residenti ‘donino’ il proprio tempo e le proprie competenze a chi ne ha più bisogno.
“Insieme al contratto di servizi ai residenti è richiesto di sottoscrivere la Carta dei Valori, un documento che illustra lo spirito di comunità e di partecipazione che è atteso da chi andrà a vivere nei nostri appartamenti. L’obiettivo è di promuovere comportamenti virtuosi e relazioni positive al fine di contribuire attivamente ed in prima persona al proprio ed altrui benessere ed un invecchiamento in salute”, comunicano direttamente da Borgo Mazzini.
Fra i valori promossi dalla Carta, il favorire un vicinato solidale, il senso di appartenenza alla comunità e le relazioni sociali, oltre alla partecipazione alle attività di comunità. Fra le varie iniziative, anche il Volontariato senior, in cui si prevede che i residenti ‘donino’ il proprio tempo e le proprie competenze a chi ne ha più bisogno.
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Il progetto per Borgo Mazzini prevede anche la presenza di una serie di sistemi domotici pensati per garantire alti livelli di sicurezza, come i rilevatori di fumo, di perdite di gas e di acqua.
Gli anziani, inoltre, possono essere coinvolti, se lo desiderano, in progetti di sperimentazione per dispositivi e soluzioni elaborati per promuoverne il benessere.
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Cohousing del Moro
Nel centro storico di Lucca ha sede il Cohousing del Moro, un progetto dedicato agli over 60 e nato dalla collaborazione tra Fondazione Casa Lucca e Arciconfraternita della Misericordia di Lucca, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della Provincia di Lucca.
Obiettivo del progetto è accogliere anziani autosufficienti e accompagnarli, come dichiara direttamente la Fondazione, “in un’esperienza di coabitazione per la quale gli inquilini hanno anche a disposizione una serie di servizi ‘di prossimità’; una possibilità di costruire percorsi condivisi utili a sviluppare un sentimento di appartenenza e percorsi di solidarietà e mutuo aiuto”.
Nel centro storico di Lucca ha sede il Cohousing del Moro, un progetto dedicato agli over 60 e nato dalla collaborazione tra Fondazione Casa Lucca e Arciconfraternita della Misericordia di Lucca, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della Provincia di Lucca.
Obiettivo del progetto è accogliere anziani autosufficienti e accompagnarli, come dichiara direttamente la Fondazione, “in un’esperienza di coabitazione per la quale gli inquilini hanno anche a disposizione una serie di servizi ‘di prossimità’; una possibilità di costruire percorsi condivisi utili a sviluppare un sentimento di appartenenza e percorsi di solidarietà e mutuo aiuto”.
Questo Cohousing propone due soluzioni abitative: appartamenti totalmente autonomi con zona giorno e camera da letto o spazi abitativi composti da camere singole o doppie, con bagno, e una zona giorno in condivisione (con un massimo di tre camere per ogni zona giorno). Entrambe le tipologie hanno poi a disposizione un ulteriore spazio comune composto da una sala da pranzo, un salotto con sala lettura e tv e una zona lavanderia.
Alla base del progetto, la filosofia comune a tutti i cohousing indipendentemente dall’età dei residenti: “l’obiettivo è costruire una comunità di “buoni vicini” che interagiscono positivamente tra di loro, condividendo attività, interessi e competenze, oltre che uno stile di vita e un atteggiamento aperto all’altro, nella convinzione che lo scambio relazionale sia sempre fonte di arricchimento personale e permetta di vivere in modo più pieno e soddisfacente”.
Alla base del progetto, la filosofia comune a tutti i cohousing indipendentemente dall’età dei residenti: “l’obiettivo è costruire una comunità di “buoni vicini” che interagiscono positivamente tra di loro, condividendo attività, interessi e competenze, oltre che uno stile di vita e un atteggiamento aperto all’altro, nella convinzione che lo scambio relazionale sia sempre fonte di arricchimento personale e permetta di vivere in modo più pieno e soddisfacente”.
Le case di SAD - Casa Cles
Nata nel 2018, Casa Cles è una struttura residenziale che vuole offrire un’alternativa agli anziani rispetto all’inserimento nelle case di riposo o di cura. Si rivolge quindi alle persone autosufficienti che, abitando insieme, possono sia contenere i costi di vita, sia far parte di una piccola comunità, in cui vengono condivisi compiti e impegni quotidiani.
Casa Cles, nell’idea dei suoi promotori, persegue tre finalità: valorizzare la persona e vederla come una risorsa, sia dal punto di vista umano che riguardo alle sue competenze, favorendo lo scambio di saperi; attivare filiere innovative di sostegno alla persona, attraverso il concetto di ‘cura diffusa’ favorendo l’autonomia del singolo attraverso la collaborazione fra soggetti: ottimizzare le risorse abbattendo, attraverso la condivisione, le spese relative alle utenze, alla locazione o, per esempio, alle spese condominiali.
Nata nel 2018, Casa Cles è una struttura residenziale che vuole offrire un’alternativa agli anziani rispetto all’inserimento nelle case di riposo o di cura. Si rivolge quindi alle persone autosufficienti che, abitando insieme, possono sia contenere i costi di vita, sia far parte di una piccola comunità, in cui vengono condivisi compiti e impegni quotidiani.
Casa Cles, nell’idea dei suoi promotori, persegue tre finalità: valorizzare la persona e vederla come una risorsa, sia dal punto di vista umano che riguardo alle sue competenze, favorendo lo scambio di saperi; attivare filiere innovative di sostegno alla persona, attraverso il concetto di ‘cura diffusa’ favorendo l’autonomia del singolo attraverso la collaborazione fra soggetti: ottimizzare le risorse abbattendo, attraverso la condivisione, le spese relative alle utenze, alla locazione o, per esempio, alle spese condominiali.
Casa Cles può ospitare fino a un massimo di sette persone e si trova nel centro del paese di Cles, in Val di Non, in modo da rendere agevole per i residenti il raggiungimento dei principali servizi.
La struttura è di scala familiare e l’organizzazione spinge verso il coinvolgimento degli ospiti nelle attività quotidiane e la stimolazione delle abilità personali.
La struttura è di scala familiare e l’organizzazione spinge verso il coinvolgimento degli ospiti nelle attività quotidiane e la stimolazione delle abilità personali.
“SAD ha creato, non soltanto un antidoto alla solitudine, ma una vera e propria esperienza di abitazione collaborativa, in cui i residenti partecipano in modo attivo alla progettazione della vita della casa, come protagonisti della loro comunità, fino alla costruzione di un nuovo nucleo famigliare”, confermano gli organizzatori.
Conosci altri Silver Co-housing? Come sono organizzati? Scrivici nei Commenti!
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Nato a Treviso, il progetto per Borgo Mazzini Smart Cohousing è stato sviluppato con l’obiettivo di offrire alle persone over 65 un progetto per abitare in comunità, per promuoverne l’autonomia e ridurne l’isolamento sociale, parallelamente all’attivazione di un percorso di rigenerazione urbana e di progettazione partecipata.
Ci si trova a ridosso delle mura di Porta San Tommaso, nel centro storico della città e vicino alla sede di numerose attività commerciali e di servizi, oltre ad essere vicini a un distretto socio sanitario.
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