Sogni di Vivere Rurale ed Ecologico? Il tuo Futuro è una Masseria
Quali principi seguire per ristrutturare una masseria, realizzare una impresa rurale e migliorare la qualità della vita
Laura Tallarida
4 agosto 2017
Houzz Italia Contributor. Sono un architetto e mi piace progettare evitando ogni tipo di spreco, riutilizzando e riciclando i materiali per adattarli a nuovi usi.
Houzz Italia contributor. I am an architect and my projects are conceived to avoid waste, to recycle and reuse materials for new purposes.
Houzz Italia Contributor. Ich bin eine Architektin und beim planen, ich mag jede Art von Vergeudung vermeiden, ich mag recyclen und alle Werkstoffe weiterverwenden, um sie ein neues Leben zu geben.
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II sogno di una vita migliore, più semplice, genuina, dedicata a se stessi è in netta crescita, proporzionalmente con la crescita del disagio che invade la vita di moltissime persone. La buona notizia è che la possibilità di cambiamento non è poi così remota, grazie al vasto patrimonio rurale di cui il nostro Paese dispone, alle nuove possibilità di sviluppo messe in campo dalle regioni, e alla volontà di interi gruppi di persone di aggregarsi per promuovere un uso sostenibile e integrato delle risorse del territorio.
Cosa sono le abitazioni rurali o masserie
Vengono comunemente chiamate masserie, sono antichi possedimenti rurali caratterizzati da ampi terreni all’interno dei quali erano costruite abitazioni (per coloro che vivevano stabilmente nella masseria); depositi (per gli attrezzi da lavoro e le scorte alimentari); e locali da lavoro (dove si trebbiava, si macinava e si allevavano gli animali). Tutti questi elementi venivano combinati tra di loro secondo uno schema più o meno fisso (spesso intorno a una corte centrale aperta, soprattutto nel Meridione e nelle isole d’Italia).
Sistemi che sono cambiati negli anni in base alle esigenze e allo sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento, alle potenzialità e alle necessità del territorio.
Vengono comunemente chiamate masserie, sono antichi possedimenti rurali caratterizzati da ampi terreni all’interno dei quali erano costruite abitazioni (per coloro che vivevano stabilmente nella masseria); depositi (per gli attrezzi da lavoro e le scorte alimentari); e locali da lavoro (dove si trebbiava, si macinava e si allevavano gli animali). Tutti questi elementi venivano combinati tra di loro secondo uno schema più o meno fisso (spesso intorno a una corte centrale aperta, soprattutto nel Meridione e nelle isole d’Italia).
Sistemi che sono cambiati negli anni in base alle esigenze e allo sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento, alle potenzialità e alle necessità del territorio.
Per anni le masserie (continuerò a chiamarle così nonostante abbiano nomi differenti tra le varie regioni e anche tra luoghi diversi di una stessa regione) sono state abbandonate e l’agricoltura è stata messa da parte. Eppure questi luoghi rurali stanno conoscendo oggi una nuova vita, acquistando una crescente importanza in termini di caratterizzazione dell’ambiente e del paesaggio.
Come possono diventare un’occasione di cambiamento
Alla base di questo nuovo sviluppo sono le Politiche Comunitarie che, già nell’ultimo decennio del secolo scorso, si sono orientate al rilancio dell’agricoltura riscoprendo la figura dell’agricoltore inteso non più solo come produttore di beni alimentari ma anche come produttore di paesaggio.
L’agricoltore è così diventato attore determinante nel raggiungimento di adeguati standard di qualità ambientale, produttore di servizi ricreativi e di valenza sociale. Questa innovazione in termini di definizione, ha fatto sì che si sviluppassero, in questi ultimi anni, molte iniziative di valorizzazione del turismo rurale, dell’agriturismo e dei prodotti agroalimentari locali.
Alla base di questo nuovo sviluppo sono le Politiche Comunitarie che, già nell’ultimo decennio del secolo scorso, si sono orientate al rilancio dell’agricoltura riscoprendo la figura dell’agricoltore inteso non più solo come produttore di beni alimentari ma anche come produttore di paesaggio.
L’agricoltore è così diventato attore determinante nel raggiungimento di adeguati standard di qualità ambientale, produttore di servizi ricreativi e di valenza sociale. Questa innovazione in termini di definizione, ha fatto sì che si sviluppassero, in questi ultimi anni, molte iniziative di valorizzazione del turismo rurale, dell’agriturismo e dei prodotti agroalimentari locali.
Costruire un’offerta integrata e di qualità capace di rendere maggiormente attrattive e competitive le aree rurali nel panorama complessivo dell’offerta turistica, è dunque la via proposta da molte regioni, in ottemperanza anche agli orientamenti europei, attraverso regolamenti regionali e incentivi economici. L’idea alla base è quella di valorizzare il territorio rurale, spesso abbandonato, recuperando risorse che rischiavano di scomparire (come le produzioni agroalimentari tradizionali) o di degradarsi (ad esempio il paesaggio rurale, gli edifici rurali, i monumenti, ecc.).
Chi ha intenzione di cambiare vita e acquistare un’abitazione rurale dove andare a vivere, deve sapere quindi che ha la possibilità, legittimata da parecchie regioni d’Italia, di non limitarsi solo a impiegare il denaro per l’acquisto di una casa, piuttosto a far sì che quell’investimento contribuisca a creare una piccola realtà imprenditoriale, orientata all’ecologia e al turismo sostenibile, all’autoproduzione di beni alimentari, all’autosufficienza energetica e alla bioedilizia.
Piani paesaggistici: fase zero della ristrutturazione rurale
Il buon recupero di una masseria, anche piccola, è senza dubbio il primo passo per chi intende realizzare una struttura agricola e turistica. Le strutture antiche hanno un fascino senza tempo che attrae gli ospiti e conferisce valore aggiunto all’investimento.
Per questo motivo quando si parla di ristrutturazione di una masseria bisogna pensare a un restauro conservativo della struttura esistente, cercando di salvaguardare l’aspetto estetico originario e la struttura architettonica del fabbricato.
Il buon recupero di una masseria, anche piccola, è senza dubbio il primo passo per chi intende realizzare una struttura agricola e turistica. Le strutture antiche hanno un fascino senza tempo che attrae gli ospiti e conferisce valore aggiunto all’investimento.
Per questo motivo quando si parla di ristrutturazione di una masseria bisogna pensare a un restauro conservativo della struttura esistente, cercando di salvaguardare l’aspetto estetico originario e la struttura architettonica del fabbricato.
A questo scopo lo studio sulle tipologie costruttive dei manufatti ha una particolare importanza prima di scegliere il tipo di restauro, recupero, riuso dell’edificio. Esso non solo rivela aspetti propriamente tecnici ed edilizi, ma rappresenta un’ottima guida nell’individuazione delle destinazioni d’uso originarie dei singoli ambienti (o dei singoli manufatti in caso di edifici complessi), consentendo una lettura integrata anche della storia funzionale del sistema insediativo (individuando ad esempio le parti destinate al sistema produttivo agroalimentare, quelle destinate alla residenza, quelle destinate a servizi, ecc.).
A questo fine la conoscenza approfondita dei piani paesaggistici regionali (all’interno dei quali le regioni classificano i beni paesaggistici e quelli edilizi di interesse paesaggistico, dando le linee guida di restauro e riuso), sono un indispensabile punto di partenza.
Trova qui l’impresa edile che può darti una mano
A questo fine la conoscenza approfondita dei piani paesaggistici regionali (all’interno dei quali le regioni classificano i beni paesaggistici e quelli edilizi di interesse paesaggistico, dando le linee guida di restauro e riuso), sono un indispensabile punto di partenza.
Trova qui l’impresa edile che può darti una mano
Le fasi conoscitive necessarie per un buon investimento
Per essere certi dell’investimento che si intende fare è fondamentale l’approccio conoscitivo al fabbricato rurale (o sistemi di edifici). Un percorso che parte dall’analisi della realtà fisica della costruzione, passa per la verifica della sicurezza sismica, e arriva fino alla definizione degli interventi.
Volendo sintetizzare si potrebbe dire che le fasi da prevedere prima dell’acquisto di una masseria, che si intende trasformare in nuova struttura agricola e turistica, sono:
Per essere certi dell’investimento che si intende fare è fondamentale l’approccio conoscitivo al fabbricato rurale (o sistemi di edifici). Un percorso che parte dall’analisi della realtà fisica della costruzione, passa per la verifica della sicurezza sismica, e arriva fino alla definizione degli interventi.
Volendo sintetizzare si potrebbe dire che le fasi da prevedere prima dell’acquisto di una masseria, che si intende trasformare in nuova struttura agricola e turistica, sono:
- identificazione del bene;
- valutazione del degrado;
- verifica della sicurezza (anche antisismica);
- verifica della compatibilità con la destinazione d’uso di progetto;
- definizione degli interventi indispensabili per iniziare l’attività.
Bioedilizia, turismo lento, coltivazioni biologiche
In generale l’ospite che sceglie il turismo rurale cerca una casa di campagna dove possa vivere in maniera semplice e salutare. Per questo ogni scelta deve essere ben orientata: dai materiali per il restauro, all’arredamento per gli interni, alla produzione di alimenti sani. Principi che possiamo tradurre in termini di bioedilizia, turismo lento e coltivazione biologica. Queste le tre caratteristiche fondamentali che una struttura del genere dovrebbe avere per essere una originale e sostenibile proposta di riuso delle aree agricole.
In generale l’ospite che sceglie il turismo rurale cerca una casa di campagna dove possa vivere in maniera semplice e salutare. Per questo ogni scelta deve essere ben orientata: dai materiali per il restauro, all’arredamento per gli interni, alla produzione di alimenti sani. Principi che possiamo tradurre in termini di bioedilizia, turismo lento e coltivazione biologica. Queste le tre caratteristiche fondamentali che una struttura del genere dovrebbe avere per essere una originale e sostenibile proposta di riuso delle aree agricole.
I principi della bioedilizia intrinseci nelle abitazioni rurali
Se l’obiettivo principale è quello di salvaguardare il patrimonio rurale alcune scelte diventano scontate. Nel restauro, ad esempio, è sufficiente seguire i vecchi principi costruttivi dell’architettura rurale per essere sicuri di fare delle buone scelte.
Le vecchie masserie, per quanto costruite con stili, dimensioni e assetti differenti, sono sempre realizzate con materiale locale (per lo più pietre di varie tipologie in base al genere di rocce e terreni tipici della zona); prevedono la raccolta dell’acqua piovana (molte di queste abitazioni sono state costruite quando ancora non esistevano reti idriche e, nelle zone aride del Meridione, dove era indispensabile prevedere una raccolta d’acqua per fronteggiare eventuali periodi di siccità); ripropongono le regole semplici e indispensabili per proteggere le abitazioni dal sole e dal caldo (quei principi che l’architettura contemporanea chiama di bioclimatica).
Tutti questi elementi sono oggi raccolti nei manuali di bioedilizia e se applicati con la maggiore consapevolezza data dagli studi e dalle ricerche recenti in campo tecnologico, strutturale e di materiali, possono dar vita a edifici effettivamente sostenibili e molto poco energivori.
Se l’obiettivo principale è quello di salvaguardare il patrimonio rurale alcune scelte diventano scontate. Nel restauro, ad esempio, è sufficiente seguire i vecchi principi costruttivi dell’architettura rurale per essere sicuri di fare delle buone scelte.
Le vecchie masserie, per quanto costruite con stili, dimensioni e assetti differenti, sono sempre realizzate con materiale locale (per lo più pietre di varie tipologie in base al genere di rocce e terreni tipici della zona); prevedono la raccolta dell’acqua piovana (molte di queste abitazioni sono state costruite quando ancora non esistevano reti idriche e, nelle zone aride del Meridione, dove era indispensabile prevedere una raccolta d’acqua per fronteggiare eventuali periodi di siccità); ripropongono le regole semplici e indispensabili per proteggere le abitazioni dal sole e dal caldo (quei principi che l’architettura contemporanea chiama di bioclimatica).
Tutti questi elementi sono oggi raccolti nei manuali di bioedilizia e se applicati con la maggiore consapevolezza data dagli studi e dalle ricerche recenti in campo tecnologico, strutturale e di materiali, possono dar vita a edifici effettivamente sostenibili e molto poco energivori.
Gli interni della tradizione contadina
Il recupero di strutture e/o attrezzature originarie, può essere una chiave economica e semplice anche per l’arredo o le finiture interne delle stanze o degli edifici che si intendono abitare o destinare agli ospiti. Anche se vecchie strutture non possono più essere utilizzate nei loro usi precedenti possono comunque essere fonte di materiali da recuperare e utilizzare altrove con funzioni diverse.
Antichi tetti in cannicciato, lattoniere o staccionate in legno sono scorte di materiali preziosi. Vecchie panche o credenze, i recipienti che servivano a conservare i raccolti, i carri o le attrezzature per i campi possono diventare elementi di arredo originali e attraenti per chi, scegliendo questo tipo di turismo, ha voglia anche di conoscere vecchie tradizioni.
Il recupero di strutture e/o attrezzature originarie, può essere una chiave economica e semplice anche per l’arredo o le finiture interne delle stanze o degli edifici che si intendono abitare o destinare agli ospiti. Anche se vecchie strutture non possono più essere utilizzate nei loro usi precedenti possono comunque essere fonte di materiali da recuperare e utilizzare altrove con funzioni diverse.
Antichi tetti in cannicciato, lattoniere o staccionate in legno sono scorte di materiali preziosi. Vecchie panche o credenze, i recipienti che servivano a conservare i raccolti, i carri o le attrezzature per i campi possono diventare elementi di arredo originali e attraenti per chi, scegliendo questo tipo di turismo, ha voglia anche di conoscere vecchie tradizioni.
Un valore aggiunto: la biopiscina
Quando si pensa a una struttura anche ricettiva, non può mancare una piscina. Se la masseria dei vostri sogni deve essere anche fonte di guadagno oltre che proporre tutte quelle attività rurali che questo tipo di turismo prevede (laboratori di autoproduzione, lavoro in campagna, corsi su tecniche e prodotti biologici, ecc.), è necessario invogliare gli eventuali avventori anche fornendo dei momenti di vero svago.
Se le condizioni climatiche e del terreno lo permettono, sostituire la classica piscina con un biolago è la scelta più congrua all’ambiente rurale e al tipo di turismo sostenibile da proporre. La biopiscina, rispetto alle piscine classiche, ha costi ridotti non solo da un punto di vista ambientale ma anche di costruzione e manutenzione. Inoltre non è considerato bene di lusso (per cui non è tassabile), è compatibile con i vincoli paesaggistici e non necessita di un nuovo allaccio alla fognatura.
Quando si pensa a una struttura anche ricettiva, non può mancare una piscina. Se la masseria dei vostri sogni deve essere anche fonte di guadagno oltre che proporre tutte quelle attività rurali che questo tipo di turismo prevede (laboratori di autoproduzione, lavoro in campagna, corsi su tecniche e prodotti biologici, ecc.), è necessario invogliare gli eventuali avventori anche fornendo dei momenti di vero svago.
Se le condizioni climatiche e del terreno lo permettono, sostituire la classica piscina con un biolago è la scelta più congrua all’ambiente rurale e al tipo di turismo sostenibile da proporre. La biopiscina, rispetto alle piscine classiche, ha costi ridotti non solo da un punto di vista ambientale ma anche di costruzione e manutenzione. Inoltre non è considerato bene di lusso (per cui non è tassabile), è compatibile con i vincoli paesaggistici e non necessita di un nuovo allaccio alla fognatura.
Quali i parametri di miglioramento
A partire dal 2013 l’ISTAT ha inserito la qualità del paesaggio rurale come un elemento importante della qualità della vita ed è, quindi, indicatore essenziale di benessere. La scelta di considerare il paesaggio rurale fra i fattori che concorrono al benessere della popolazione rappresenta un’attività pionieristica per la statistica ufficiale, che non ritiene più il PIL come unico indicatore del benessere. Il benessere è misurato in base alla qualità del cibo che si mangia, all’aria che si respira, alla bellezza che si vive quotidianamente.
Per questo motivo la ristrutturazione di una masseria, il trasferimento dalla città alla campagna, la possibilità di auto-produrre ed essere autosufficienti è la realizzazione di un sogno per tutti coloro che desiderano una vita migliore e sostenibile.
Raccontaci: hai mai pensato di andare a vivere in una vecchia masseria? Sei riuscito a trasformare una struttura del genere dandole nuova vita?
Altro
Le Case di Houzz: Masseria per Famiglie Ritorna alla Tradizione
Due Masserie Pugliesi Ristrutturate nel Segno dell’Autonomia Energetica
A partire dal 2013 l’ISTAT ha inserito la qualità del paesaggio rurale come un elemento importante della qualità della vita ed è, quindi, indicatore essenziale di benessere. La scelta di considerare il paesaggio rurale fra i fattori che concorrono al benessere della popolazione rappresenta un’attività pionieristica per la statistica ufficiale, che non ritiene più il PIL come unico indicatore del benessere. Il benessere è misurato in base alla qualità del cibo che si mangia, all’aria che si respira, alla bellezza che si vive quotidianamente.
Per questo motivo la ristrutturazione di una masseria, il trasferimento dalla città alla campagna, la possibilità di auto-produrre ed essere autosufficienti è la realizzazione di un sogno per tutti coloro che desiderano una vita migliore e sostenibile.
Raccontaci: hai mai pensato di andare a vivere in una vecchia masseria? Sei riuscito a trasformare una struttura del genere dandole nuova vita?
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