Come Coltivare l’Uva Fragola in Vaso sul Terrazzo
Sì è possibile (ma non aspettarti vino e vendemmia). La vite in vaso richiede cure e una potatura attenta, ma regala molte soddisfazioni
La vite è una pianta affascinante, tra le più amate proprio per la sua semplicità. Necessita di molta terra e di ampi spazi, perciò spesso si dice che coltivarla in vaso sia impossibile. Ma i “terrazzauti” di tutto il mondo hanno smentito, riuscendo a coltivare con buon successo anche ibridi da produzione. Non sperate di fare il vino in casa, ma mettere in tavola qualche buon grappolo d’uva non è una fantasia peregrina. Se poi cercate solo l’aspetto estetico, scegliete l’uva fragola, che si ammala di meno e non ha bisogno di contenitori oversize.
Coltivazione in vaso a impalcatura bassa
Per ottenere un risultato simile a quello della foto occorre molta cura e una certa esperienza nella potatura, nonché un buon occhio artistico.
La vite così tenuta ha una forma “bonsaizzata”, con un tronco breve, contorto e spesso, poche ramificazioni solide e un fogliame più piccolo dell’usuale, ma molto fitto e compatto.
Per ottenere questo effetto dovrete potare con cura la pianta e allevarla fin da giovane nel contenitore. Scegliere poi i rami più solidi e rimuovere gli altri. Accorciare i getti e ripulire periodicamente la forma, perché la vite tende a pollonare e gettare in continuazione nuovi rami verdi dal tronco.
Così mantenuta la vite non sarà produttiva se non per qualche sporadico e piccolo grappolo che probabilmente non maturerà. La sua funzione è prettamente ornamentale, ma vogliamo mettere la soddisfazione?
Per ottenere un risultato simile a quello della foto occorre molta cura e una certa esperienza nella potatura, nonché un buon occhio artistico.
La vite così tenuta ha una forma “bonsaizzata”, con un tronco breve, contorto e spesso, poche ramificazioni solide e un fogliame più piccolo dell’usuale, ma molto fitto e compatto.
Per ottenere questo effetto dovrete potare con cura la pianta e allevarla fin da giovane nel contenitore. Scegliere poi i rami più solidi e rimuovere gli altri. Accorciare i getti e ripulire periodicamente la forma, perché la vite tende a pollonare e gettare in continuazione nuovi rami verdi dal tronco.
Così mantenuta la vite non sarà produttiva se non per qualche sporadico e piccolo grappolo che probabilmente non maturerà. La sua funzione è prettamente ornamentale, ma vogliamo mettere la soddisfazione?
Coltivazione a impalcatura alta
Si tratta anche qui di una scelta più estetica che produttiva, in quanto difficilmente la vite in vaso produrrà abbondantemente.
Impalcata alta la vite ha un portamento quasi arboreo e più lineare, che ben si presta in qualsiasi contesto, dal romantico al campagnolo, al minimale o contemporaneo.
Inoltre può essere un forte elemento verticale, della cui importante funzione in terrazza sembra non ci si voglia render conto. Un elemento verticale e maturo dà un aspetto solido “fuori terra” e anche da solo è in grado di creare armonia e suggestione.
Si tratta anche qui di una scelta più estetica che produttiva, in quanto difficilmente la vite in vaso produrrà abbondantemente.
Impalcata alta la vite ha un portamento quasi arboreo e più lineare, che ben si presta in qualsiasi contesto, dal romantico al campagnolo, al minimale o contemporaneo.
Inoltre può essere un forte elemento verticale, della cui importante funzione in terrazza sembra non ci si voglia render conto. Un elemento verticale e maturo dà un aspetto solido “fuori terra” e anche da solo è in grado di creare armonia e suggestione.
Scelta del contenitore
Più grande è il contenitore, meglio è. La vite richiede una gran quantità di terra. Pensate che i viticoltori e i giardinieri professionisti fanno abitualmente uno scasso di un metro di profondità.
Se avete delle antiche giare in cui si faceva il bucato, di quelle alte quasi quanto una persona, potreste usarle a questo scopo.
Non fate il classico errore di pensare che più spazio vada bene per più piante. Massimo una pianta per contenitore, e non sognate di creare il mix di fiorellini bassi al piede. Lasciate il terreno nudo o appena pacciamato. In ogni caso il contenitore non potrà essere più piccolo di 50 cm, in larghezza, altezza e profondità. Convengono i vasi a sezione quadrata o rettangolare, meglio dei vasconi di 60 cm di altezza e un metro di larghezza per 50 di profondità. Non temete di esagerare: con la vite in vaso, sovradimensionare è regola.
Più grande è il contenitore, meglio è. La vite richiede una gran quantità di terra. Pensate che i viticoltori e i giardinieri professionisti fanno abitualmente uno scasso di un metro di profondità.
Se avete delle antiche giare in cui si faceva il bucato, di quelle alte quasi quanto una persona, potreste usarle a questo scopo.
Non fate il classico errore di pensare che più spazio vada bene per più piante. Massimo una pianta per contenitore, e non sognate di creare il mix di fiorellini bassi al piede. Lasciate il terreno nudo o appena pacciamato. In ogni caso il contenitore non potrà essere più piccolo di 50 cm, in larghezza, altezza e profondità. Convengono i vasi a sezione quadrata o rettangolare, meglio dei vasconi di 60 cm di altezza e un metro di larghezza per 50 di profondità. Non temete di esagerare: con la vite in vaso, sovradimensionare è regola.
La potatura di produzione: cosa fare e cosa non fare
Com’è noto, la vite fruttifica sui rami dell’anno in corso, perciò il legno vecchio va rimosso. Il periodo più indicato è dopo il raccolto, in autunno o in inverno. Se si fa in una stagione sbagliata, ci sarà una gran perdita di linfa dai tagli: questo sottrarrebbe una gran quantità di energia alla pianta.
Sulle viti coltivate in vaso, impalcate a piccolo albero, si lasciano poche gemme, non più di quattro, per ogni tralcio; mentre se la vite è libera si lasciano più tralci vecchi: questo farà sì che l’esemplare ingrossi i rami laterali da cui si dipartiranno quelli più giovani. Con questo procedimento l’esemplare diventerà piuttosto grande e ingombrante, quindi se non avete lo spazio conviene una potatura più severa.
Tra le varietà consigliate quelle da tavola, tra cui il ‘Pizzutello’ e ‘Sweet Lace’, ibridata proprio per la coltivazione in vaso.
Per quanto riguarda la potatura estiva, se volete la produzione fate solo una sfoltita leggera e dei ritorni sui rami fuori controllo, se invece volete una forma compatta e con fogliame piccolo e fitto, accorciate a un terzo anche i rami giovani.
L’annaffiatura è molto importante, dovete sospenderla un paio di settimane prima del raccolto.
Com’è noto, la vite fruttifica sui rami dell’anno in corso, perciò il legno vecchio va rimosso. Il periodo più indicato è dopo il raccolto, in autunno o in inverno. Se si fa in una stagione sbagliata, ci sarà una gran perdita di linfa dai tagli: questo sottrarrebbe una gran quantità di energia alla pianta.
Sulle viti coltivate in vaso, impalcate a piccolo albero, si lasciano poche gemme, non più di quattro, per ogni tralcio; mentre se la vite è libera si lasciano più tralci vecchi: questo farà sì che l’esemplare ingrossi i rami laterali da cui si dipartiranno quelli più giovani. Con questo procedimento l’esemplare diventerà piuttosto grande e ingombrante, quindi se non avete lo spazio conviene una potatura più severa.
Tra le varietà consigliate quelle da tavola, tra cui il ‘Pizzutello’ e ‘Sweet Lace’, ibridata proprio per la coltivazione in vaso.
Per quanto riguarda la potatura estiva, se volete la produzione fate solo una sfoltita leggera e dei ritorni sui rami fuori controllo, se invece volete una forma compatta e con fogliame piccolo e fitto, accorciate a un terzo anche i rami giovani.
L’annaffiatura è molto importante, dovete sospenderla un paio di settimane prima del raccolto.
La soluzione più semplice quando si ha poco spazio
Non è raro che i rampicanti a fusto legnoso arrivino al primo piano di un edificio, o molto più in su. Se avete poco spazio sul balcone o in terrazza, ma potete beneficiare di un punto in terra dove collocare la vite, perché non fare in modo che raggiunga il primo piano, per creare sia ombra che fruttificare?
Non è raro che i rampicanti a fusto legnoso arrivino al primo piano di un edificio, o molto più in su. Se avete poco spazio sul balcone o in terrazza, ma potete beneficiare di un punto in terra dove collocare la vite, perché non fare in modo che raggiunga il primo piano, per creare sia ombra che fruttificare?
La scelta delle piante
Si raccomanda sempre di prendere esemplari di almeno due anni d’età per partire con una coltivazione in vaso. Non sempre è possibile, e a volte è necessario acquistare piante più piccole per farle irrobustire in piccoli vasi, per trapiantarle in quello finale una volta affrancate.
L’acquisto e la messa a dimora vanno fatti esclusivamente nel periodo invernale, quando le piante sono in riposo.
All’atto di impianto mescolate al terriccio una buona quantità di letame e preferibilmente non acquistate terriccio industriale, ma chiedete a qualche amico se vi può dare un po’ di terra da giardino, preferibilmente argillosa ma ben lavorata. Incorporate anche uno o due pugni di concime specifico, ad alto tenore di fosforo e potassio, e irrigate.
Se avete un approccio “veg” eliminate stallatico e sostituite con sfatticcio di foglie o compost mischiato a pomice (non argilla espansa). Alla ripresa vegetativa iniziate con irrigazioni di macerato d’ortica diluito. Ripetete all’occorrenza, con minore diluizione, e sospendete poco prima del raccolto.
Altro
Tutte le Guide di Giardinaggio
Si raccomanda sempre di prendere esemplari di almeno due anni d’età per partire con una coltivazione in vaso. Non sempre è possibile, e a volte è necessario acquistare piante più piccole per farle irrobustire in piccoli vasi, per trapiantarle in quello finale una volta affrancate.
L’acquisto e la messa a dimora vanno fatti esclusivamente nel periodo invernale, quando le piante sono in riposo.
All’atto di impianto mescolate al terriccio una buona quantità di letame e preferibilmente non acquistate terriccio industriale, ma chiedete a qualche amico se vi può dare un po’ di terra da giardino, preferibilmente argillosa ma ben lavorata. Incorporate anche uno o due pugni di concime specifico, ad alto tenore di fosforo e potassio, e irrigate.
Se avete un approccio “veg” eliminate stallatico e sostituite con sfatticcio di foglie o compost mischiato a pomice (non argilla espansa). Alla ripresa vegetativa iniziate con irrigazioni di macerato d’ortica diluito. Ripetete all’occorrenza, con minore diluizione, e sospendete poco prima del raccolto.
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Tutte le Guide di Giardinaggio
Se il vostro sogno è un pergolato di vite, da cui non vi aspettate biondi grappoli da mettere in tavola, il consiglio che ogni giardiniere con la testa sulle spalle vi darebbe è di coltivare l’uva fragola (Vitis labrusca).
Tra tutte le viti è infatti quella che meglio si presta ad una coltivazione in vaso, anche in regioni fresche. È diffusa da Nord a Sud in maniera uniforme, e non c’è casale di campagna che non ne abbia una o più esemplari.
Inoltre è abbastanza produttiva anche in vaso e non richiede trattamenti con rameici, che danno fastidio alla vista e soprattutto hanno un odore metallico, rendendo sgradevole la sosta.
L’uva fragola si presta bene anche ad annaffiature distanziate, purché abbondanti.