Tendenze: A Maison & Objet l’Eleganza Francese è Protagonista
La kermesse parigina rivela una forte influenza Art Déco e dà spazio ai designer emergenti

Agnès Carpentier
5 febbraio 2019
A Maison & Objet di gennaio era palpabile un certo senso di disincanto verso gli interni luminosi e bianchi in stile nordico. Ultimamente l’Art Déco si è imposta come nuova ispirazione stilistica e questa edizione della fiera lo ha confermato. Il funzionalismo ha lasciato il posto all’eleganza francese e all’innovazione. Il tema è stato “Excuse my French!”, una lettura umoristica di un’analisi più profonda del ritorno della Francia nella scena del design.
Diamo uno sguardo ad alcune delle nuove interessanti tendenze che abbiamo visto tra gli stand dell’ultima edizione della kermesse parigina.
Diamo uno sguardo ad alcune delle nuove interessanti tendenze che abbiamo visto tra gli stand dell’ultima edizione della kermesse parigina.
Foto di Aethion. Maison & Objet Gennaio 2019, Trends Forum, installazione “Excuse my French!”
1. Il design francese è tornato
Lo scopritore di tendenze Vincent Grégoire, direttore creativo e responsabile del dipartimento lifestyle presso l’agenzia di consulenza NellyRodi, spiega il ragionamento che sta dietro al tema “Excuse my French!”: «C’è una nuova curiosità a livello internazionale verso i francesi, una sorta di ammaliamento per il loro je ne sais quoi, quell’indefinibile peculiarità capace di trasmettere uno charme innato, una spontanea eleganza e uno spiccato senso estetico». Cita la first lady Brigitte Macron, il coreografo Benjamin Millepied e la cantante Christine and the Queens come figure di spicco che hanno recentemente catturato l’attenzione internazionale.
Grégoire crede che la globalizzazione abbia avuto un ruolo importante in questo rinnovato interesse: la Francia oggi offre una deviazione rispetto ai canoni degli ultimi anni. «In un mondo che si sta standardizzando, oggi ci concentriamo su eccezioni e differenze», dice.
1. Il design francese è tornato
Lo scopritore di tendenze Vincent Grégoire, direttore creativo e responsabile del dipartimento lifestyle presso l’agenzia di consulenza NellyRodi, spiega il ragionamento che sta dietro al tema “Excuse my French!”: «C’è una nuova curiosità a livello internazionale verso i francesi, una sorta di ammaliamento per il loro je ne sais quoi, quell’indefinibile peculiarità capace di trasmettere uno charme innato, una spontanea eleganza e uno spiccato senso estetico». Cita la first lady Brigitte Macron, il coreografo Benjamin Millepied e la cantante Christine and the Queens come figure di spicco che hanno recentemente catturato l’attenzione internazionale.
Grégoire crede che la globalizzazione abbia avuto un ruolo importante in questo rinnovato interesse: la Francia oggi offre una deviazione rispetto ai canoni degli ultimi anni. «In un mondo che si sta standardizzando, oggi ci concentriamo su eccezioni e differenze», dice.
2. Art Déco Revival
Durante questa sua rinascita creativa, il design ha recentemente puntato gli occhi sull’Art Déco per proporre qualcosa di diverso. Questo stile – che è succeduto al movimento Art Nouveau ed è stato consacrato nel 1925 alla Exposition Internationale des Arts Décoratifs (da qui l’abbreviazione Art Déco) et Industriels Modernes di Parigi – fonde influenze come il surrealismo, stili tradizionali e moderni, orientalismo ed esotismo. Elegante e sofisticato, l’Art Déco privilegia pattern geometrici come squame e ventagli, motivi a nido d’ape, zigzag, righe e scacchi.
Durante questa sua rinascita creativa, il design ha recentemente puntato gli occhi sull’Art Déco per proporre qualcosa di diverso. Questo stile – che è succeduto al movimento Art Nouveau ed è stato consacrato nel 1925 alla Exposition Internationale des Arts Décoratifs (da qui l’abbreviazione Art Déco) et Industriels Modernes di Parigi – fonde influenze come il surrealismo, stili tradizionali e moderni, orientalismo ed esotismo. Elegante e sofisticato, l’Art Déco privilegia pattern geometrici come squame e ventagli, motivi a nido d’ape, zigzag, righe e scacchi.
Una delle caratteristiche dell’Art Déco che ritroveremo nei trend di quest’anno è una rinnovata passione per i colori scuri. Dopo una lunga predominanza di bianchi puri, toni pastello e legni chiari, tipicamente di impronta scandinava, siamo ora immersi da un’ondata oscura e vellutata. In questo ritorno al passato, i colori sono terrosi e opachi. Ha fatto il suo debutto il bordeaux, accompagnato da una palette cromatica nei toni del corallo, rosa sporco, arancione, ruggine, miele, senape, oro, verde muschio, blu pavone, antracite e nero.
3. Classico aggiornato
Nello stesso spirito di rinnovamento, l’arredamento rinuncia al suo aspetto grezzo e funzionale per diventare borghese e sofisticato. «È un ritorno agli interni che sfoggiano un pezzo clou: un grande tavolo, un grande divano o un grande letto», dice Grégoire. «Che sarà circondato da pezzi gioiello come guéridon, vetrine, pouf, specchi e altri accessori per un ritorno della casa borghese».
Materiali pregiati e artigianato giocheranno un ruolo importante nelle tendenze d’interni 2019. Per i mobili si privilegiano essenze come quercia, noce e rattan, mentre i complementi d’arredo, in particolare lampade, specchi, pouf e i tavolini, sono decorati con materiali nobili come ottone, marmo, smalto e vetro colorato.
Nello stesso spirito di rinnovamento, l’arredamento rinuncia al suo aspetto grezzo e funzionale per diventare borghese e sofisticato. «È un ritorno agli interni che sfoggiano un pezzo clou: un grande tavolo, un grande divano o un grande letto», dice Grégoire. «Che sarà circondato da pezzi gioiello come guéridon, vetrine, pouf, specchi e altri accessori per un ritorno della casa borghese».
Materiali pregiati e artigianato giocheranno un ruolo importante nelle tendenze d’interni 2019. Per i mobili si privilegiano essenze come quercia, noce e rattan, mentre i complementi d’arredo, in particolare lampade, specchi, pouf e i tavolini, sono decorati con materiali nobili come ottone, marmo, smalto e vetro colorato.
In foto: Urban Oak, design di Hervé Langlais rivisitato da Drugeot Manufacture
Questa rivoluzione del design francese è guidata soprattutto dalle piccole aziende, in grado di offrire un’alternativa ai prodotti più diffusi offerti dai grandi marchi. Piccoli brand innovativi come Eno Studio, La Chance, Ardamez, Home Spirit, Maison Drucker, Objet de Curiosité, Les iResistub, Alki, Hartô, Galea, Red Edition, Plumbum, Duvivier Canapés, Moissonnier, Reine Mère e Drugeot Manufacture reinterpretano il sapere tradizionale per presentare prodotti esclusivi.
In qualche modo questo ritorno all’artigianato tradizionale riecheggia quello che vediamo nelle fiere di tutto il mondo, ma i designer francesi stanno sicuramente lasciando la loro impronta. «Il design francese è strapieno di talenti che tendono a uno stile che potrebbe essere descritto come “classico aggiornato”, introducendo una certa eccentricità e stravaganza, una nota di irriverenza e audacia tipicamente francese», dice Grégoire. Un esempio è la maniglia di design Madeleine di Inga Sempé ispirata ai biscotti madeleine del romanzo Alla Ricerca del Tempo Perduto di Marcel Proust.
Questa rivoluzione del design francese è guidata soprattutto dalle piccole aziende, in grado di offrire un’alternativa ai prodotti più diffusi offerti dai grandi marchi. Piccoli brand innovativi come Eno Studio, La Chance, Ardamez, Home Spirit, Maison Drucker, Objet de Curiosité, Les iResistub, Alki, Hartô, Galea, Red Edition, Plumbum, Duvivier Canapés, Moissonnier, Reine Mère e Drugeot Manufacture reinterpretano il sapere tradizionale per presentare prodotti esclusivi.
In qualche modo questo ritorno all’artigianato tradizionale riecheggia quello che vediamo nelle fiere di tutto il mondo, ma i designer francesi stanno sicuramente lasciando la loro impronta. «Il design francese è strapieno di talenti che tendono a uno stile che potrebbe essere descritto come “classico aggiornato”, introducendo una certa eccentricità e stravaganza, una nota di irriverenza e audacia tipicamente francese», dice Grégoire. Un esempio è la maniglia di design Madeleine di Inga Sempé ispirata ai biscotti madeleine del romanzo Alla Ricerca del Tempo Perduto di Marcel Proust.
4. La tecnologia rinnova le vecchie tendenze
Anche le aziende tecnologiche francesi hanno un ruolo importante in questa direzione. Il design si ispira al passato ma al contempo introduce un tocco innovativo. «Mi riferisco ad esempio al dispositivo Bluetooth per non perdere i piccoli oggetti progettato da Philippe Starck per il marchio francese Wistiki; al letto intelligente di André Renault e alla Dreem band, la fascia per la testa che monitora il sonno. Penso anche a grandi aziende nel campo del suono come Cabasse, Triangle, Elipson e Devialet, che con i loro diffusori hanno presentato a livello internazionale un’impronta in stile francese», dice Grégoire.
Anche le aziende tecnologiche francesi hanno un ruolo importante in questa direzione. Il design si ispira al passato ma al contempo introduce un tocco innovativo. «Mi riferisco ad esempio al dispositivo Bluetooth per non perdere i piccoli oggetti progettato da Philippe Starck per il marchio francese Wistiki; al letto intelligente di André Renault e alla Dreem band, la fascia per la testa che monitora il sonno. Penso anche a grandi aziende nel campo del suono come Cabasse, Triangle, Elipson e Devialet, che con i loro diffusori hanno presentato a livello internazionale un’impronta in stile francese», dice Grégoire.
Un altro elemento che arriva direttamente dall’Art Déco è il velluto liscio, il tessuto “tech” dell’anno. I progressi tecnologici hanno permesso di produrre un velluto a pelo molto corto che offre una confortevole morbidezza al tatto. Ciò è dovuto alla sua composizione in poliestere che risulta più resistente del tradizionale velluto di lana o cotone.
Impreziosito da colori scintillanti, il velluto spicca sui mobili più importanti, come sedie e poltrone avvolgenti, daybed raffinati, pouf e divani dalle linee Art Déco.
I tessuti in velluto di poliestere tendono ad essere composti con gambe sottili in acciaio verniciato a polvere, sedute in memory foam rivestite con tessuti high-tech e griglie con motivi tagliati al laser. Tutti presenti all’evento di Parigi.
Impreziosito da colori scintillanti, il velluto spicca sui mobili più importanti, come sedie e poltrone avvolgenti, daybed raffinati, pouf e divani dalle linee Art Déco.
I tessuti in velluto di poliestere tendono ad essere composti con gambe sottili in acciaio verniciato a polvere, sedute in memory foam rivestite con tessuti high-tech e griglie con motivi tagliati al laser. Tutti presenti all’evento di Parigi.
Foto di Aethion
5. Minimalista brutale
La sezione “What’s New - Decor” della fiera ha presentato tre grandi tendenze del 2019, offrendo una visione sulle novità di interior design più interessanti. Lo spazio è stato curato da Elizabeth Leriche, “trend-spotter” con esperienza ventennale, fondatrice dell’omonima agenzia di stile e membro dell’Observatoire M&O.
La prima tendenza da lei definita “minimalismo brutale”, nella foto qui sopra, rappresentata da oggetti con forme e materiali grezzi e rudimentali, forniva uno spunto di riflessione su un design elegante e contemporaneo, proponendo al contempo interni minimalisti e dallo spirito brutale. Calcestruzzo grezzo, pâte de verre e specchi antichi completano l’insieme.
5. Minimalista brutale
La sezione “What’s New - Decor” della fiera ha presentato tre grandi tendenze del 2019, offrendo una visione sulle novità di interior design più interessanti. Lo spazio è stato curato da Elizabeth Leriche, “trend-spotter” con esperienza ventennale, fondatrice dell’omonima agenzia di stile e membro dell’Observatoire M&O.
La prima tendenza da lei definita “minimalismo brutale”, nella foto qui sopra, rappresentata da oggetti con forme e materiali grezzi e rudimentali, forniva uno spunto di riflessione su un design elegante e contemporaneo, proponendo al contempo interni minimalisti e dallo spirito brutale. Calcestruzzo grezzo, pâte de verre e specchi antichi completano l’insieme.
Foto di Aethion
6. Grafismi lussuosi
Il secondo tema identificato da Elizabeth Leriche è ispirato all’arredamento anni ‘30 e ‘70, che predilige oggetti e materiali di lusso come il marmo, l’ottone e il velluto. Parte dell’allestimento è mostrato nella foto qui sopra. In scena molti decori e pattern che probabilmente impazzeranno quest’anno: lampade che ricordano gioielli con le loro strutture in ottone, frange in poliestere, specchi scolpiti, semicerchi, motivi a piume di pavone e geometrici, metallo nero, paraventi e molto altro.
6. Grafismi lussuosi
Il secondo tema identificato da Elizabeth Leriche è ispirato all’arredamento anni ‘30 e ‘70, che predilige oggetti e materiali di lusso come il marmo, l’ottone e il velluto. Parte dell’allestimento è mostrato nella foto qui sopra. In scena molti decori e pattern che probabilmente impazzeranno quest’anno: lampade che ricordano gioielli con le loro strutture in ottone, frange in poliestere, specchi scolpiti, semicerchi, motivi a piume di pavone e geometrici, metallo nero, paraventi e molto altro.
Foto di Aethion
7. Crossover culturali
Il terzo tema identificato da Leriche sono i crossover culturali: l’incrocio tra il know-how tradizionale rivisitato dai designer contemporanei, che spesso attingono sia al passato decorativo francese sia alle forme e alle tecniche tradizionali dei propri background culturali. Mette in evidenza lo spirito di fusione che era già evidente nell’era Art Déco e si concentra sulle fibre naturali e le materie prime.
7. Crossover culturali
Il terzo tema identificato da Leriche sono i crossover culturali: l’incrocio tra il know-how tradizionale rivisitato dai designer contemporanei, che spesso attingono sia al passato decorativo francese sia alle forme e alle tecniche tradizionali dei propri background culturali. Mette in evidenza lo spirito di fusione che era già evidente nell’era Art Déco e si concentra sulle fibre naturali e le materie prime.
Foto di Aethion
8. Designer da conoscere: riflettori puntati sui giovani talenti dalla Cina
Ma nella kermesse di gennaio non si è fatto sentire esclusivamente il design francese. Ogni anno, Maison & Objet celebra i talenti emergenti di un diverso paese con i Rising Talent Awards. Le edizioni precedenti si sono concentrate su designer provenienti da Regno Unito, Italia e Libano. Quest’anno è stato il turno della Cina, dove la scena del design è in forte fermento. Cinque giovani designer cinesi sono stati selezionati dalla giuria.
Luca Nichetto, membro della giuria dei Rising Talent Awards in Cina, dice: «La cosa più interessante è questa ricerca dell’identità dei designer cinesi, il rifiuto di essere una copia carbone del design occidentale e il desiderio di integrare gli antichi retaggi e le ricche tradizioni dell’artigianato del paese. Finora, tutto ci mostra che stanno andando nella giusta direzione. Sono molto curioso di vedere come si evolverà lo scenario».
Tra questi, Ximi Li, laureato in industrial design alla China Academy of Art di Shanghai e con un master in Furniture Design al Politecnico di Milano, ha poi fondato la Ximi Li Design Studio e il marchio di mobili Urbancraft. La loro consolle By 3 è raffigurata nella foto sopra. «Sono cresciuto nel nord della Cina, vicino alla Russia. Ho vissuto a Pechino e Milano per gli studi, dove ho anche lavorato per quattro anni, e poi mi sono trasferito a Shanghai. Il mio lavoro è fortemente ispirato dalle mie esperienze in questi paesi, da come percepisco queste diverse culture e dalla mia immaginazione», racconta a Elen Pouhaer di Houzz.
8. Designer da conoscere: riflettori puntati sui giovani talenti dalla Cina
Ma nella kermesse di gennaio non si è fatto sentire esclusivamente il design francese. Ogni anno, Maison & Objet celebra i talenti emergenti di un diverso paese con i Rising Talent Awards. Le edizioni precedenti si sono concentrate su designer provenienti da Regno Unito, Italia e Libano. Quest’anno è stato il turno della Cina, dove la scena del design è in forte fermento. Cinque giovani designer cinesi sono stati selezionati dalla giuria.
Luca Nichetto, membro della giuria dei Rising Talent Awards in Cina, dice: «La cosa più interessante è questa ricerca dell’identità dei designer cinesi, il rifiuto di essere una copia carbone del design occidentale e il desiderio di integrare gli antichi retaggi e le ricche tradizioni dell’artigianato del paese. Finora, tutto ci mostra che stanno andando nella giusta direzione. Sono molto curioso di vedere come si evolverà lo scenario».
Tra questi, Ximi Li, laureato in industrial design alla China Academy of Art di Shanghai e con un master in Furniture Design al Politecnico di Milano, ha poi fondato la Ximi Li Design Studio e il marchio di mobili Urbancraft. La loro consolle By 3 è raffigurata nella foto sopra. «Sono cresciuto nel nord della Cina, vicino alla Russia. Ho vissuto a Pechino e Milano per gli studi, dove ho anche lavorato per quattro anni, e poi mi sono trasferito a Shanghai. Il mio lavoro è fortemente ispirato dalle mie esperienze in questi paesi, da come percepisco queste diverse culture e dalla mia immaginazione», racconta a Elen Pouhaer di Houzz.
9. Designer da conoscere: il designer dell’anno Sebastian Herkner
Il 37enne tedesco Sebastian Herkner, presenza costante a Maison & Objet, è stato nominato designer dell’anno. «Negli ultimi dieci anni ha ricevuto una trentina di premi per i suoi progetti, che uniscono innovazione e tradizione. Considerata la sua notevole carriera, Maison & Objet ha deciso di premiare questa stella della scena del design», dichiara Stéphanie Morlat all’agenzia di comunicazione incaricata per l’evento.
Il 37enne tedesco Sebastian Herkner, presenza costante a Maison & Objet, è stato nominato designer dell’anno. «Negli ultimi dieci anni ha ricevuto una trentina di premi per i suoi progetti, che uniscono innovazione e tradizione. Considerata la sua notevole carriera, Maison & Objet ha deciso di premiare questa stella della scena del design», dichiara Stéphanie Morlat all’agenzia di comunicazione incaricata per l’evento.
Foto di Agnes Carpentier. Grace, carrello bar di Sebastian Herkner per Shoenbuch.
Fin dalla fondazione del suo studio nel 2006, Sebastian Herkner non ha mai smesso di concepire un design che fonde tradizione e creatività, nuove tecnologie e artigianalità. E applica lo stesso approccio innovativo al suo processo di progettazione, ad esempio nel dare priorità al colore: «I designer spesso pensano al colore solo alla fine. Personalmente, lo considero sempre a monte del processo creativo», dice.
Cosa ne pensi di questi trend?Ti piacciono per casa tua o per un progetto di interni? Salva le immagini che preferisci in un Ideabook e dicci cosa ne pensi nei commenti qui sotto.
Altro
I Trend 2019 delle Fiere del Mondo Sbancheranno anche in Italia?
Fin dalla fondazione del suo studio nel 2006, Sebastian Herkner non ha mai smesso di concepire un design che fonde tradizione e creatività, nuove tecnologie e artigianalità. E applica lo stesso approccio innovativo al suo processo di progettazione, ad esempio nel dare priorità al colore: «I designer spesso pensano al colore solo alla fine. Personalmente, lo considero sempre a monte del processo creativo», dice.
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mi piace mo,to alternare case dai colori tendenzialmente neutri ad altre caratterizzate da colori decisi e, a volte impegnativi. Bisogna sempre capire chi è il cliente che hai davanti e cercare di interpretare i suoi gusti, a volte guidandolo decisamente, altre semplicemente assecondandolo con un progetto armonico. Sono abbastanza contro le mode del momento e le tendenze, anche se poi devo ammettere che, almeno in parte, queste provocano una risposta nei miei progetti, a volte anche come rifiuto netto dello stile in voga. Viva il colore e viva anche 5000 sfumature e più..... di grigio.
Bellissimo articolo! Ho appena progettato un grande bagno in questo stile... per me è uno stile senza tempo, fresco e accogliente. Speriamo di essere in grado di convincere i clienti! Complimenti a michele volpi perchè tra le immagini che hai postato la prima mi fa impazzire, bravissimo!
grazie mille Rachele, detto da te che sei una delle progettiste Houzz, che seguo con forte stima professionale, è un bel complimento