Nuovi Trend Decor: Mudejar, Japandi, Mix...Cosa ne Pensano i Pro?
Le nuove tendenze della decorazione rispecchiano davvero i nostri desideri? La risposta dei professionisti
Dalle fantasie ricche al minimalismo, dalle tinte unite ai pattern sovrapposti: i nuovi trend in tema di decorazione si portano dietro scelte di stile decise, talvolta coraggiose. Sono interessanti, belli da vedere, affascinanti, ma siamo davvero pronti a sperimentarli nelle nostre case? Lo abbiamo chiesto ai Pro di Houzz che ci hanno dato molti consigli su come sperimentarle senza sbagliare.
I consigli professionali di:
I consigli professionali di:
- Linda Greco, architetto dello studio Arnouva Elanández, Milano
- Michele Volpi, architetto, provincia di Firenze
- Muriel Plombin Pucci, architetto dello studio Atmosphères - Home Staging Umbria, provincia di Perugia
L’architetto Muriel Plombin Pucci descrive così l’atteggiamento dei committenti: «Sono pronti ad osare, però magari con accessori o solo in parte, una sola parete per esempio. E l’intervento si sceglie in base all’angolo di casa da valorizzare, sia per il lato estetico che funzionale». Siamo quindi pronti ad osare, anche con lo stile mudejar, ma con misura e soprattutto negli accessori.
Japandi: il nuovo minimalismo che piace anche a noi
Dallo stile arabo-spagnolo passiamo a quello nippo-scandinavo, ribattezzato “japandi”. Minimale, funzionale e caratterizzato dall’utilizzo di materiali naturali. Ma tutt’altro che freddo, dal momento che la cura per il dettaglio propria dell’estetica giapponese e la filosofia “hygge” scandinava danno vita a interni accoglienti e belli da vedere. Cosa piace di questo stile a chi si appresta a ristrutturare?
Dallo stile arabo-spagnolo passiamo a quello nippo-scandinavo, ribattezzato “japandi”. Minimale, funzionale e caratterizzato dall’utilizzo di materiali naturali. Ma tutt’altro che freddo, dal momento che la cura per il dettaglio propria dell’estetica giapponese e la filosofia “hygge” scandinava danno vita a interni accoglienti e belli da vedere. Cosa piace di questo stile a chi si appresta a ristrutturare?
Ce lo spiega in modo molto chiaro l’architetto Michele Volpi quando dice «L’uso di materiali naturali, dei tessuti grezzi e dei colori che ricordano la natura è sicuramente vincente per chi ha sensibilità verso ciò che richiama l’ecologia. In più si tratta di uno stile molto funzionale, poco incline ai fronzoli, non pragmatico come il minimalismo, ma pur sempre pratico, quindi adatto ad ambienti non troppo grandi e scarsamente luminosi, grazie anche all’uso di alcuni toni freddi tipici dello stile scandinavo che si legano ai toni più rilassanti e morbidi della tendenza giapponese. La scelta di eliminare i toni accesi aiuta molto in questo».
Lo stile Japanordic
Lo stile Japanordic
Pattern su pattern: il mix di fantasie non è più un tabù
Un altro trend del momento è quello del “pattern su pattern” ovvero l’abbinamento di tessuti o carte da parati dalle diverse fantasie. Se fino a poco tempo fa si considerava una forzatura accostare fantasie diverse, adesso assistiamo a un’inversione di tendenza, anche se non è semplicissimo trovare disegni che stiano bene insieme.
Un altro trend del momento è quello del “pattern su pattern” ovvero l’abbinamento di tessuti o carte da parati dalle diverse fantasie. Se fino a poco tempo fa si considerava una forzatura accostare fantasie diverse, adesso assistiamo a un’inversione di tendenza, anche se non è semplicissimo trovare disegni che stiano bene insieme.
Come fare? Funziona molto bene il mix di fiori e pattern geometrici: proprio perché sono molto diversi è più facile abbinarli. Inoltre, se le due stoffe o carte da parati hanno almeno un colore in comune è più semplice abbinarle. Sperimentare diverse combinazioni in una moodboard che comprenda anche i materiali e gli altri colori che sono presenti nell’ambiente è la strada più sicura per non sbagliare.
Del resto, come fa notare l’architetto Linda Greco: «C’è sempre una ragione progettuale specifica se si è scelto di utilizzare un colore o un materiale. Un filo rosso che lega la palette dei materiali e finiture scelte, un filo d’Arianna che struttura e motiva la moodboard di ogni realizzazione».
Pattern Grafici Che Danno un Forte Impatto Visivo ad una Stanza
Pattern Grafici Che Danno un Forte Impatto Visivo ad una Stanza
Colore su colore: non c’è limite all’utilizzo di colori decisi
Un’altra tendenza che si sta affermando ultimamente è l’utilizzo di colori decisi abbinati fra loro. Quindi non più la singola parete colorata e il resto bianco, ad esempio, ma pareti di colori diversi (e decisi) e arredi altrettanto variopinti. Anche in questo caso, occorre la voglia di osare e sperimentare ma anche – e soprattutto – la capacità del professionista di guidare tale scelta.
Un’altra tendenza che si sta affermando ultimamente è l’utilizzo di colori decisi abbinati fra loro. Quindi non più la singola parete colorata e il resto bianco, ad esempio, ma pareti di colori diversi (e decisi) e arredi altrettanto variopinti. Anche in questo caso, occorre la voglia di osare e sperimentare ma anche – e soprattutto – la capacità del professionista di guidare tale scelta.
«Il cliente istintivamente tende a rifugiarsi in ciò che lo tranquillizza – racconta Volpi. Sta poi al progettista essere propositivo, attraverso rendering, moodboard, campioni, foto di lavori realizzati e quant’altro possa essere utile per svincolare i committenti da un loop cromatico. Mi trovo spesso a proporre tinte forti o materiali alternativi se percepisco che chi ho davanti è una persona che ha voglia di essere guidata da un concetto, a volte filosofico, se non “artistico”, di intendere la casa».
Il professionista non ha solo il compito di guidare il committente nella scelta del colore ma anche quello di formulare il colore stesso, come spiega Greco: «In generale i colori non devono essere mai troppo saturi. Quindi anche colori decisi ma con una buona percentuale di nero al suo interno che non significa scuri.
Per esempio il verde menta consigliamo di virarlo in un verde salvia, molto più distensivo per la vista e capace di diffondere una luce meravigliosa nella stanza, oppure al rosa/rosso preferiamo proporre un rosa antico o un terracotta, due colori della terra, che scaldano e donano matericità alle superfici».
Tendenze così decise vanno dunque “maneggiate con prudenza” senza rinunciare all’avventura di sperimentare, ma affidandosi a un professionista che sappia come gestirle.
Clicca qui e accedi a Project Match, il servizio gratuito di Houzz che ti mette in contatto con un esperto di interior styling edilizia della tua zona
Per esempio il verde menta consigliamo di virarlo in un verde salvia, molto più distensivo per la vista e capace di diffondere una luce meravigliosa nella stanza, oppure al rosa/rosso preferiamo proporre un rosa antico o un terracotta, due colori della terra, che scaldano e donano matericità alle superfici».
Tendenze così decise vanno dunque “maneggiate con prudenza” senza rinunciare all’avventura di sperimentare, ma affidandosi a un professionista che sappia come gestirle.
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«La soluzione più logica, quindi, è quella di affidarsi al progettista, non prima però di aver espresso più o meno chiaramente i propri gusti» suggerisce Volpi. E spesso sono proprio i professionisti a sollecitare i clienti con proposte innovative e inedite: «Capita che un cliente abbia richieste specifiche o chieda di inserire un prodotto di cui si è innamorato. In questo caso siamo contente di accogliere la richiesta e accordarla con le altre. Anche se i “maggiori azzardi” provengono spesso da noi progettisti che stimoliamo il committente a guardare con occhi nuovi gli spazi domestici e a immaginare nuove atmosfere».
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Architetture moresche, flora rigogliosa, colori vivaci e ricchi decori: è lo stile mudejar, che richiama l’architettura di forte influenza araba che si diffuse in Spagna a partire dal XII secolo. Carte da parati e tessuti con questo tipo di fantasia producono un effetto decorativo dirompente e vivace che allo stesso tempo affascina ma fa anche un po’ paura proprio perché è molto vistoso. Di fronte a tutto questo, siamo pronti a osare oppure preferiamo rifugiarci in soluzioni più rassicuranti?