Guida Houzz: Ristrutturare la Facciata
Le analisi e i possibili interventi da fare per risanare o modificare l’aspetto del prospetto principale di un edificio
La facciata è l’elemento che funge da filtro tra interno ed esterno di un’abitazione: sono quindi di fondamentale importanza sia le caratteristiche estetiche, sia strutturali.
Che si tratti di un edificio condominiale o di una casa indipendente, la qualità della ristrutturazione della facciata interessa la sfera privata – dei suoi proprietari – e quella pubblica – del contesto cittadino o rurale al quale appartiene.
Ogni intervento, che sia di sola manutenzione ordinaria (ripristino e risanamento) o straordinaria (di modifica morfologica e volumetrica), deve essere oggetto di una preliminare fase di analisi per poter individuare le cause di degrado dei suoi elementi, gli interventi possibili per il risanamento, le eventuali autorizzazioni da richiedere in caso di modifica estetica e le relative agevolazioni fiscali previste dalla legislazione.
Trova il professionista giusto su Houzz
Che si tratti di un edificio condominiale o di una casa indipendente, la qualità della ristrutturazione della facciata interessa la sfera privata – dei suoi proprietari – e quella pubblica – del contesto cittadino o rurale al quale appartiene.
Ogni intervento, che sia di sola manutenzione ordinaria (ripristino e risanamento) o straordinaria (di modifica morfologica e volumetrica), deve essere oggetto di una preliminare fase di analisi per poter individuare le cause di degrado dei suoi elementi, gli interventi possibili per il risanamento, le eventuali autorizzazioni da richiedere in caso di modifica estetica e le relative agevolazioni fiscali previste dalla legislazione.
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L’intonaco, le superfici ceramiche o la pietra naturale, il legno o le murature composite come il cemento armato, possiedono una resistenza differente agli agenti chimici e meteorologici.
In generale, sarà più frequente la manutenzione per una classica facciata in intonaco rispetto a una più consistente superficie in grès o in marmo, ma qualsiasi sia la situazione presente, sarà sempre necessario assicurarsi della buona natura del supporto retrostante della parete.
In generale, sarà più frequente la manutenzione per una classica facciata in intonaco rispetto a una più consistente superficie in grès o in marmo, ma qualsiasi sia la situazione presente, sarà sempre necessario assicurarsi della buona natura del supporto retrostante della parete.
Le cause e gli effetti del degrado: clima e ambiente
La facciata va analizzata partendo dal suo spessore, dai suoi tessuti per poi arrivare all’esterno, alla sua pelle. Un’attenta analisi delle sue condizioni non può che agevolare la scelta delle cure giuste da adottare per poterla rimettere in salute. Si potrebbe affermare: paese che vai, facciata che trovi.
Lungo vari secoli gli stili architettonici e le tecniche costruttive delle facciate sono state influenzate dalla necessità da parte dell’uomo di proteggersi da climi specifici.
Il caldo, l’umidità, il gelo invernale o la salsedine delle case lungo i litorali sono solo alcune delle cause di deterioramento con effetti più disparati sulla superficie quali gonfiore o distacco della finitura, il deterioramento della pittura e dell’intonaco sottostante, ma anche crepe più o meno ampie che possono compromettere la solidità dei paramenti murari con passaggio di freddo e umidità tra esterno e interno dell’abitazione.
Tutte cause di un malessere da individuare nella profondità della parete stessa; ma un rapido degrado delle superfici può anche dipendere dalla loro continua esposizione a fonti di inquinamento ambientale che attacca le superfici tramite il deposito di residui chimici.
La facciata va analizzata partendo dal suo spessore, dai suoi tessuti per poi arrivare all’esterno, alla sua pelle. Un’attenta analisi delle sue condizioni non può che agevolare la scelta delle cure giuste da adottare per poterla rimettere in salute. Si potrebbe affermare: paese che vai, facciata che trovi.
Lungo vari secoli gli stili architettonici e le tecniche costruttive delle facciate sono state influenzate dalla necessità da parte dell’uomo di proteggersi da climi specifici.
Il caldo, l’umidità, il gelo invernale o la salsedine delle case lungo i litorali sono solo alcune delle cause di deterioramento con effetti più disparati sulla superficie quali gonfiore o distacco della finitura, il deterioramento della pittura e dell’intonaco sottostante, ma anche crepe più o meno ampie che possono compromettere la solidità dei paramenti murari con passaggio di freddo e umidità tra esterno e interno dell’abitazione.
Tutte cause di un malessere da individuare nella profondità della parete stessa; ma un rapido degrado delle superfici può anche dipendere dalla loro continua esposizione a fonti di inquinamento ambientale che attacca le superfici tramite il deposito di residui chimici.
Gli strumenti di controllo e il metodo fai da te
Esistono apparecchiature altamente professionali per l’analisi dello stato di una facciata.
L’ausilio di apparecchiature specifiche come un igrometro per determinare i valori di umidità sul supporto, di una termocamera per evidenziare dispersioni termiche sulla parete, di macchinari specifici per individuare fenomeni di capillarità dell’acqua o di un semplice regolo per misurare l’ampiezza delle fessurazioni sono solo alcuni degli strumenti necessari per effettuare analisi serie e comprovate da dati certi.
Se non si è del mestiere si possono però adottare dei metodi poco ortodossi ma efficaci per verificare la consistenza del rivestimento di una parte della facciata. Un esempio è quello del tracciamento della griglia sulla parete esterna da analizzare. Basta procurarsi un semplice taglierino e tracciare con una piccola pressione una sorta di griglia, come una rete di piccoli solchi orizzontali e verticali. A seconda se i solchi rimarranno compatti o tenderanno a scomporsi si potrà capire se sussistono problemi di tenuta della finitura o addirittura del suo supporto (intonaco).
Questo è solo un piccolo escamotage ma può servire come campanello d’allarme per far svolgere analisi più attendibili e approfondite.
Esistono apparecchiature altamente professionali per l’analisi dello stato di una facciata.
L’ausilio di apparecchiature specifiche come un igrometro per determinare i valori di umidità sul supporto, di una termocamera per evidenziare dispersioni termiche sulla parete, di macchinari specifici per individuare fenomeni di capillarità dell’acqua o di un semplice regolo per misurare l’ampiezza delle fessurazioni sono solo alcuni degli strumenti necessari per effettuare analisi serie e comprovate da dati certi.
Se non si è del mestiere si possono però adottare dei metodi poco ortodossi ma efficaci per verificare la consistenza del rivestimento di una parte della facciata. Un esempio è quello del tracciamento della griglia sulla parete esterna da analizzare. Basta procurarsi un semplice taglierino e tracciare con una piccola pressione una sorta di griglia, come una rete di piccoli solchi orizzontali e verticali. A seconda se i solchi rimarranno compatti o tenderanno a scomporsi si potrà capire se sussistono problemi di tenuta della finitura o addirittura del suo supporto (intonaco).
Questo è solo un piccolo escamotage ma può servire come campanello d’allarme per far svolgere analisi più attendibili e approfondite.
Esempi di intervento conservativo
Il “fai da te” nei casi di sola manutenzione ordinaria (rimozione finitura e nuova pitturazione) può essere efficace, ma in quelli più importanti può comportare un esborso di denaro inutile se i risultati non si dovessero verificare.
L’individuazione delle cause in base agli effetti visibili di degrado consente di poter quantificare l’entità degli interventi di risanamento.
Per sanare fenomeni di deterioramento strutturale causati da umidità di risalita esistono dei dispositivi che tramite impulsi invertono il flusso delle molecole dell’acqua dal terreno e bloccano il fenomeno graduale di deterioramento delle pareti.
Per crepe e lievi fessurazioni non basta riempire i solchi con malta o materiale resinoso ma bisogna utilizzare anche una rete che funga da legante strutturale dove posare un primer di supporto per la pitturazione.
Questi come tanti altri specifici interventi vanno eseguiti per gradi e seguendo le metodologie segnalate da tecnici specializzati e aziende del settore.
Il “fai da te” nei casi di sola manutenzione ordinaria (rimozione finitura e nuova pitturazione) può essere efficace, ma in quelli più importanti può comportare un esborso di denaro inutile se i risultati non si dovessero verificare.
L’individuazione delle cause in base agli effetti visibili di degrado consente di poter quantificare l’entità degli interventi di risanamento.
Per sanare fenomeni di deterioramento strutturale causati da umidità di risalita esistono dei dispositivi che tramite impulsi invertono il flusso delle molecole dell’acqua dal terreno e bloccano il fenomeno graduale di deterioramento delle pareti.
Per crepe e lievi fessurazioni non basta riempire i solchi con malta o materiale resinoso ma bisogna utilizzare anche una rete che funga da legante strutturale dove posare un primer di supporto per la pitturazione.
Questi come tanti altri specifici interventi vanno eseguiti per gradi e seguendo le metodologie segnalate da tecnici specializzati e aziende del settore.
Le migliorie da apportare: l’esempio del cappotto termico
Oltre che a risanare una facciata si può anche proteggerla ulteriormente dalle variazioni di temperatura alle quali è esposta.
Il cappotto termico consiste nel rivestire la facciata applicando ad essa dei pannelli isolanti secondo una precisa tecnica di posa e con il corretto utilizzo di materiali complementari. L’importanza dell’isolamento termico fa evitare fastidiosi ponti termici tra interno ed esterno, fa risparmiare in termini economici (minor utilizzo di fonti di riscaldamento invernale e condizionamento estivo) e determina un maggior comfort abitativo grazie alla riduzione dell’umidità.
Questa operazione non può realizzarsi sulle facciate di condomini ma per le case indipendenti può essere eseguita sulla parete interna, consapevoli di dover sacrificare un minimo di spazio perimetrale dovuto al loro spessore.
Per quanto riguarda l’applicazione sulla facciata è necessario verificare, laddove previsto, la possibilità di ottenere le relative autorizzazioni per modificare l’aspetto del prospetto su strada.
Oltre che a risanare una facciata si può anche proteggerla ulteriormente dalle variazioni di temperatura alle quali è esposta.
Il cappotto termico consiste nel rivestire la facciata applicando ad essa dei pannelli isolanti secondo una precisa tecnica di posa e con il corretto utilizzo di materiali complementari. L’importanza dell’isolamento termico fa evitare fastidiosi ponti termici tra interno ed esterno, fa risparmiare in termini economici (minor utilizzo di fonti di riscaldamento invernale e condizionamento estivo) e determina un maggior comfort abitativo grazie alla riduzione dell’umidità.
Questa operazione non può realizzarsi sulle facciate di condomini ma per le case indipendenti può essere eseguita sulla parete interna, consapevoli di dover sacrificare un minimo di spazio perimetrale dovuto al loro spessore.
Per quanto riguarda l’applicazione sulla facciata è necessario verificare, laddove previsto, la possibilità di ottenere le relative autorizzazioni per modificare l’aspetto del prospetto su strada.
Le autorizzazioni necessarie
Per ottenere il rilascio di autorizzazioni al fine di eseguire lavori di ristrutturazione di una facciata è necessario avvalersi della consulenza di un tecnico abilitato per espletare la pratica nel suo complesso.
In generale bisogna attenersi al regolamento edilizio del comune di appartenenza e presentare richiesta presso gli uffici preposti. La procedura per l’ottenimento delle autorizzazioni cambia a seconda se si tratti di manutenzione ordinaria o straordinaria.
Per ottenere il rilascio di autorizzazioni al fine di eseguire lavori di ristrutturazione di una facciata è necessario avvalersi della consulenza di un tecnico abilitato per espletare la pratica nel suo complesso.
In generale bisogna attenersi al regolamento edilizio del comune di appartenenza e presentare richiesta presso gli uffici preposti. La procedura per l’ottenimento delle autorizzazioni cambia a seconda se si tratti di manutenzione ordinaria o straordinaria.
- Manutenzioni ordinarie. Rifacimenti di balconi, pavimentazioni di terrazze, sostituzioni di infissi, canne fumarie o ringhiere, intonaci o elementi decorativi senza alterazione di colori o forme, rivestimenti a cappotto esterno a basso spessore; tutto ciò richiede solo l’intervento di un professionista abilitato per l’espletamento di pratiche relative alla sicurezza durante l’esecuzione dei lavori o per le autorizzazioni in zone vincolate.
- Manutenzioni straordinarie. Le stesse opere ma da svolgere in aree vincolate (storico o paesaggistico) e per tutti i rifacimenti nei quali è prevista una modifica volumetrica o morfologica: nuova tinteggiatura con cambio di colore, elementi decorativi che modificano l’aspetto esteriore dell’immobile, modifica di aperture o realizzazione di nuove, nuovi balconi e pensiline, rivestimenti a cappotto esterno di importante spessore, opere per l’adeguamento dell’immobile alle normative sulla sicurezza e prevenzione incendi.
Le detrazioni fiscali del 50%
Per quanto riguarda gli interventi di ristrutturazione edilizia che godono di agevolazioni fiscali va fatta subito una distinzione tra interventi su singole unità abitative (o parti private di edifici) e interventi su parti comuni di edifici (o condominiali).
Per le unità abitative rientrano tra gli interventi con detrazione fiscale la manutenzione straordinaria: tutto ciò che rappresenta un’alterazione di materiali, colori e forme. Ciò che si modifica rifacendo intonaci, grondaie o balconi, cambiando colorazione o applicando nuovi elementi come cornici o pensiline.
Per gli edifici condominiali le agevolazioni riguardano gli stessi interventi ma con l’aggiunta di interventi di sostituzione senza alterazione di sagoma su parapetti, cornicioni, grondaie, ringhiere e rivestimenti, il rifacimento di intonaco e pitturazione senza alterazione del colore.
Per quanto riguarda gli interventi di ristrutturazione edilizia che godono di agevolazioni fiscali va fatta subito una distinzione tra interventi su singole unità abitative (o parti private di edifici) e interventi su parti comuni di edifici (o condominiali).
Per le unità abitative rientrano tra gli interventi con detrazione fiscale la manutenzione straordinaria: tutto ciò che rappresenta un’alterazione di materiali, colori e forme. Ciò che si modifica rifacendo intonaci, grondaie o balconi, cambiando colorazione o applicando nuovi elementi come cornici o pensiline.
Per gli edifici condominiali le agevolazioni riguardano gli stessi interventi ma con l’aggiunta di interventi di sostituzione senza alterazione di sagoma su parapetti, cornicioni, grondaie, ringhiere e rivestimenti, il rifacimento di intonaco e pitturazione senza alterazione del colore.
Il Piano del Colore
Il Piano del Colore è uno strumento che consente alle amministrazioni di avere un controllo sulla riqualificazione e l’immagine e l’assetto cromatico della propria città. Un insieme di informazioni contenenti indicazioni sulle tinte cromatiche da utilizzare per garantire quella continuità visiva e coerenza progettuale agli edifici urbani, distinta per comparti specifici come centri storici o aree a verde.
L’indicazione dei colori da adottare si riferiscono sia agli intonaci che alle parti in legno o ferro, ma sono contenute anche specifiche sui materiali e sulle tecniche di tinteggiatura, ai quali ci si dovrà strettamente attenere.
Il Piano del Colore rappresenta una scelta di civiltà, in quanto cerca di annullare tanti abusi edilizi o libere interpretazioni di stile compiute da pubblico e privato negli ultimi decenni
Il Piano del Colore è uno strumento che consente alle amministrazioni di avere un controllo sulla riqualificazione e l’immagine e l’assetto cromatico della propria città. Un insieme di informazioni contenenti indicazioni sulle tinte cromatiche da utilizzare per garantire quella continuità visiva e coerenza progettuale agli edifici urbani, distinta per comparti specifici come centri storici o aree a verde.
L’indicazione dei colori da adottare si riferiscono sia agli intonaci che alle parti in legno o ferro, ma sono contenute anche specifiche sui materiali e sulle tecniche di tinteggiatura, ai quali ci si dovrà strettamente attenere.
Il Piano del Colore rappresenta una scelta di civiltà, in quanto cerca di annullare tanti abusi edilizi o libere interpretazioni di stile compiute da pubblico e privato negli ultimi decenni
I professionisti coinvolti
Gli interventi di ristrutturazione della facciata vedono coinvolte figure professionali fondamentali per ottenere permessi o attenersi alle norma in termini di rispetto di vincoli e normative.
Sono coinvolti sia tecnici come architetti, ingegneri o geometri ma anche professionisti come commercialisti in merito alla gestione delle pratiche di agevolazione fiscale; completano il quadro le imprese specializzate.
Ogni professionista va consultato in fase preliminare sia per elaborare un quadro chiaro degli interventi, sia per ottenere un preventivo di spesa, necessario per completare le opere nel loro complesso.
Gli interventi di ristrutturazione della facciata vedono coinvolte figure professionali fondamentali per ottenere permessi o attenersi alle norma in termini di rispetto di vincoli e normative.
Sono coinvolti sia tecnici come architetti, ingegneri o geometri ma anche professionisti come commercialisti in merito alla gestione delle pratiche di agevolazione fiscale; completano il quadro le imprese specializzate.
Ogni professionista va consultato in fase preliminare sia per elaborare un quadro chiaro degli interventi, sia per ottenere un preventivo di spesa, necessario per completare le opere nel loro complesso.
La facciata di un palazzo o un’abitazione privata è costituita da elementi principali quali finestre, eventuali portali di accesso, balconi, cornicioni, fregi o colonne nel caso di edifici storici.
A seconda dei materiali e il relativo tempo di usura, della qualità della loro composizione e delle condizioni ambientali, è richiesta la manutenzione di questi elementi con cadenza più o meno ristretta.