La Pro Trasforma 100mq col Colore (Ispirandosi a Le Corbusier)
A Milano l'architetto Betti Sperando progetta (per la sorella) un appartamento luminoso ed eclettico
A Milano, in zona Repubblica/Stazione Centrale, l’architetto Betti Sperandeo si è occupata della ristrutturazione di un appartamento dando vita a un “progetto pittorico”. Una ristrutturazione, studiata per la famiglia della sorella, in cui l’uso sapiente e calibrato del colore ha generato una grande armonia e un bilanciamento dei volumi e degli spazi. Prendendo spunto, nella scelta delle tonalità da adottare, da Polychromie Architecturale – il libro manifesto del 1931 in cui Le Corbusier, indiscusso Maestro Modernista, sintetizzò al meglio la sua teoria del colore – la progettista ha composto tonalità e funzioni con grande equilibrio cromatico.
Ne è nato così un progetto eclettico in cui gli spazi si susseguono e completano in un dinamismo funzionale in cui proprio il colore diventa materia costruita. Una composizione libera e “familiare”, sviluppata in grande sintonia fra l’architetto e i committenti, tra cui fin dall’inizio c’è stata una sorta di comunione di intenti che ha dato vita a una dimora accogliente e confortevole e dove, oggi, «Amano ritrovarsi alla sera» e si trovano completamente a loro agio.
Ne è nato così un progetto eclettico in cui gli spazi si susseguono e completano in un dinamismo funzionale in cui proprio il colore diventa materia costruita. Una composizione libera e “familiare”, sviluppata in grande sintonia fra l’architetto e i committenti, tra cui fin dall’inizio c’è stata una sorta di comunione di intenti che ha dato vita a una dimora accogliente e confortevole e dove, oggi, «Amano ritrovarsi alla sera» e si trovano completamente a loro agio.
«Si è trattato di una ristrutturazione integrale in cui del preesistente è rimasto pressoché nulla, visto che l’appartamento nella sua impostazione iniziale era tagliato molto male. Trattandosi di una famiglia di tre persone, la richiesta era di avere due camere da letto e due bagni (il vecchio impianto aveva un solo bagno) ben distinti tra loro, e una zona giorno che fosse grande e spaziosa», spiega l’architetto Betti Sperandeo. «Per rispondere a quest’ultima esigenza la mia idea è stata quella di creare la cucina, inserita in un volume geometrico trasparente, all’interno del living. Una scelta progettuale molto apprezzata che è stata accolta, da subito, con grande entusiasmo».
I colori utilizzati alle pareti fanno parte della cartella colore di Sikkens. Il divano in velluto verde e il pouf centrale in cuoio sono stati realizzati da un tappezziere su disegno dell’architetto
«Il colore per me è sempre stato parte fondamentale dei miei progetti. Io sono anche grafica, quindi per me il colore riveste un ruolo fondamentale qualunque cosa io progetti. Il mio approccio progettuale parte sempre da una geometria e da una distribuzione degli spazi che viene poi completata e accentuata proprio dal colore. Attraverso il colore riesco a creare delle suggestioni emotive. Il mio è uno stile eclettico, amo mischiare le cose e aggiungere oggetti, l’idea deve essere quella di una casa calda e accogliente ma allo stesso tempo pratica e funzionale», continua la progettista.
«Il colore per me è sempre stato parte fondamentale dei miei progetti. Io sono anche grafica, quindi per me il colore riveste un ruolo fondamentale qualunque cosa io progetti. Il mio approccio progettuale parte sempre da una geometria e da una distribuzione degli spazi che viene poi completata e accentuata proprio dal colore. Attraverso il colore riesco a creare delle suggestioni emotive. Il mio è uno stile eclettico, amo mischiare le cose e aggiungere oggetti, l’idea deve essere quella di una casa calda e accogliente ma allo stesso tempo pratica e funzionale», continua la progettista.
L’ispirazione per i colori utilizzati in questa casa nasce dalle palette colore e dalle variazioni cromatiche che si trovano all’interno del libro Polychromie Architecturale di Le Corbusier. All’interno di questo progetto è stata studiata e riproposta proprio una delle palette ideate dal grande Maestro. La sorella e il marito si fidavano ciecamente della progettista a cui hanno lasciato completa carta bianca.
Le proposte progettuali sono state valutate insieme e ben accolte dalla famiglia che oggi si trova, dopo oltre 2 anni, in grande sintonia con la casa e con le scelte progettuali fatte.
Le proposte progettuali sono state valutate insieme e ben accolte dalla famiglia che oggi si trova, dopo oltre 2 anni, in grande sintonia con la casa e con le scelte progettuali fatte.
Il verde, il color ruggine e il color tortora sono le 3 tonalità che compongono la palette e che si susseguono con equilibrio e studiata alternanza nelle varie stanze, integrandosi perfettamente con le finiture e con gli arredi.
Partendo dal living e spostandosi poi negli altri ambienti, il colore non è stato posizionato a caso, ma inserito seguendo una direzione. «Lo spazio ha esso stesso determinato il posizionamento dei colori. Per il corridoio, per esempio, ho scelto un caldo color ruggine, spiega l’architetto. Ho voluto un colore che creasse una sorta di involucro per un ambiente che resta comunque un luogo di passaggio».
Partendo dal living e spostandosi poi negli altri ambienti, il colore non è stato posizionato a caso, ma inserito seguendo una direzione. «Lo spazio ha esso stesso determinato il posizionamento dei colori. Per il corridoio, per esempio, ho scelto un caldo color ruggine, spiega l’architetto. Ho voluto un colore che creasse una sorta di involucro per un ambiente che resta comunque un luogo di passaggio».
In tutta la casa, a eccezione della cucina e dei bagni, è presente un parquet scuro, unico elemento preesiste rimasto dal vecchio impianto. Lamato e trattato con una pittura ad acqua, è stato mantenuto perché regalava un interessante contrasto con le tonalità scelte per le nuove pareti.
Lampada a terra: Arco di Flos; il mobile che sostiene la televisione è stato disegnato su misura
La scelta di mantenere un living così grande e di “inglobare” dentro la cucina con una struttura chiusa, ma permeabile, è nata dal fatto che la famiglia, soprattutto il ragazzo, ama ricevere amici. Da qui il desiderio di creare per la cucina un volume trapezoidale comunque aperto all’interno del living.
La scelta di mantenere un living così grande e di “inglobare” dentro la cucina con una struttura chiusa, ma permeabile, è nata dal fatto che la famiglia, soprattutto il ragazzo, ama ricevere amici. Da qui il desiderio di creare per la cucina un volume trapezoidale comunque aperto all’interno del living.
Lampade a sospensione: Flowerpot di &Tradition
La struttura della cucina, realizzata su disegno in ferro laccato nero e vetro da un artigiano milanese, permette di chiudere completamente l’ambiente, per questioni pratiche e funzionali, ma al contempo è facilmente apribile sul soggiorno. Un bancone, dotato di sgabelli, che si apre sia sull’interno della struttura, sia sul living, con una sorta di finestra aperta, ha inoltre permesso di sfruttare lo spazio al massimo e di creare un moderno tavolo da pranzo alto che regala ulteriore dinamismo all’insieme.
La struttura della cucina, realizzata su disegno in ferro laccato nero e vetro da un artigiano milanese, permette di chiudere completamente l’ambiente, per questioni pratiche e funzionali, ma al contempo è facilmente apribile sul soggiorno. Un bancone, dotato di sgabelli, che si apre sia sull’interno della struttura, sia sul living, con una sorta di finestra aperta, ha inoltre permesso di sfruttare lo spazio al massimo e di creare un moderno tavolo da pranzo alto che regala ulteriore dinamismo all’insieme.
Il pavimento della cucina è stato posato e composto su disegno.
Le piastrelle della striscia rosa sono della serie Puzzle di Mutina
Anche i mobili della cucina sono stati disegnati dall’architetto. Realizzati in laccato nero, con piano in rovere, sono anch’essi parte del gioco cromatico che veste il grande ambiente living. All’interno del volume, infatti, per il pavimento è stato utilizzata una doppia superficie in gres porcellanato in tre colori; piastrelle rosa, che rimandano alle vecchie case milanesi di Piero Portaluppi – architetto e urbanista che operò a Milano fra gli anni ‘30 e gli anni ‘60 – sono alternate dei lastroni in gres porcellanato bianchi e neri.
«Il pavimento della cucina mi ha permesso di creare qualcosa di diverso, ma non sovrastante, che ben si integrasse con tutto il resto. All’interno della cucina i tanti elementi forti dialogano in una bilanciata armonia».
Le piastrelle della striscia rosa sono della serie Puzzle di Mutina
Anche i mobili della cucina sono stati disegnati dall’architetto. Realizzati in laccato nero, con piano in rovere, sono anch’essi parte del gioco cromatico che veste il grande ambiente living. All’interno del volume, infatti, per il pavimento è stato utilizzata una doppia superficie in gres porcellanato in tre colori; piastrelle rosa, che rimandano alle vecchie case milanesi di Piero Portaluppi – architetto e urbanista che operò a Milano fra gli anni ‘30 e gli anni ‘60 – sono alternate dei lastroni in gres porcellanato bianchi e neri.
«Il pavimento della cucina mi ha permesso di creare qualcosa di diverso, ma non sovrastante, che ben si integrasse con tutto il resto. All’interno della cucina i tanti elementi forti dialogano in una bilanciata armonia».
Il tavolo e le sedie sono degli oggetti vintage degli anni ‘60 restaurati e laccati in nero. Le sedie sono state ritappezzate con un tessuto giallo senape, per il tavolo è stato realizzato un nuovo piano in vetro verde acqua
L’appartamento, pur essendo al piano terra, è estremamente silenzioso e luminoso, merito delle ampie finestre, quattro solo per la zona living, che si aprono su due cortili interni.
L’appartamento, pur essendo al piano terra, è estremamente silenzioso e luminoso, merito delle ampie finestre, quattro solo per la zona living, che si aprono su due cortili interni.
Lampada a sospensione: Vertigo di Petite Friture
Anche in camera da letto il colore, lo stesso verde intenso scelto per i pensili della cucina in una continuità cromatica voluta, è protagonista e veste la parete che fa da testiera al letto. In questo spazio, anziché per una cabina armadio si è optato per un doppio armadio a muro, anche questo disegnato dall’architetto su disegno.
Anche in camera da letto il colore, lo stesso verde intenso scelto per i pensili della cucina in una continuità cromatica voluta, è protagonista e veste la parete che fa da testiera al letto. In questo spazio, anziché per una cabina armadio si è optato per un doppio armadio a muro, anche questo disegnato dall’architetto su disegno.
Rivestimento: serie Bisello di Ceramica Vogue, posato in verticale nei due colori bianco e pavone; specchio realizzato su disegno; lavabo Gesto di Antoniolupi
Il bagno a uso della camera da letto padronale, non è un vero e proprio bagno in camera – come nel caso della camera da letto del ragazzo, ma è un ambiente attiguo, comunque grande e spazioso.
Il bagno a uso della camera da letto padronale, non è un vero e proprio bagno in camera – come nel caso della camera da letto del ragazzo, ma è un ambiente attiguo, comunque grande e spazioso.
La coppia ha scelto di installarvi sia una vasca da bagno con idromassaggio, sia un’ampia doccia.
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: la sorella dell’architetto con il marito e il figlio ventenne
Dove: a Milano in zona Repubblica/Stazione Centrale
Anno di costruzione dell’edificio: 1939
Anno di ristrutturazione: fra il 2016 e il 2017
Architetto: Betti Sperandeo
Superficie: 100 m²
Costo dei lavori: 70.000 €
Durata lavori: circa 3 mesi