Le Case di Houzz
80 Mq a Torino, Fare Spazio alle Bici Mantenendo l'Eleganza
Tra le richieste dei committenti, appassionati ciclisti, c'è anche un ricovero per ospitare le loro quattro biciclette
Questo progetto di ristrutturazione per un appartamento degli anni ‘60 mette davvero al centro le esigenze personali dei committenti. Appassionati della vita all’aperto e della bicicletta, hanno espressamente chiesto spazio per coltivare questa passione, in più hanno voluto un secondo bagno – ricavato con un interessante escamotage – e la possibilità di potere, in futuro, realizzare una seconda camera da letto.
Questa casa fa parte di Open House Torino 2018, evento che apre al pubblico 140 edifici nel weekend del 9-10 giugno. Houzz ha selezionato 7 case che si possono visitare, scoprile qui.
Questa casa fa parte di Open House Torino 2018, evento che apre al pubblico 140 edifici nel weekend del 9-10 giugno. Houzz ha selezionato 7 case che si possono visitare, scoprile qui.
Le richieste della committenza per questo progetto erano ben definite, ma non poche: un secondo bagno, una zona lavanderia, tanto contenimento, un ricovero per le biciclette e la possibilità, in futuro, di ricavare una camera da letto in più.
Idee chiare, insomma, e commitenti esigenti, che sono stati soddisfatti in tutti i loro desideri, grazie a una sapiente organizzazione dello spazio che non ha trascurato gli aspetti estetici.
Idee chiare, insomma, e commitenti esigenti, che sono stati soddisfatti in tutti i loro desideri, grazie a una sapiente organizzazione dello spazio che non ha trascurato gli aspetti estetici.
I committenti avevano anche un altro desiderio: creare continuità sia con la città, che loro amano percorrere in bicicletta, sia con gli spazi comuni dell’edificio, un condominio degli anni ‘60.
«La città – spiega Andrea Zanero, dello studio Unduo – viene rievocata dal rivestimento della parete della zona giorno, in cemento posato a spatola, una citazione del cemento urbano».
Poltrona acquistata da un rigattiere; libreria System di String Furniture; pavimento in grés porcellanato di Wow design
«La città – spiega Andrea Zanero, dello studio Unduo – viene rievocata dal rivestimento della parete della zona giorno, in cemento posato a spatola, una citazione del cemento urbano».
Poltrona acquistata da un rigattiere; libreria System di String Furniture; pavimento in grés porcellanato di Wow design
Ecco come si presentava l’area living prima dei lavori. Gli infissi sono stati conservati ma riverniciati e nel complesso l’impatto visivo è cambiato notevolmente.
Tornando alle scelte stilistiche, gli spazi comuni del condominio, caratterizzati dalla presenza di dettagli in ottone, sono rievocati dall’utilizzo di questo metallo per alcune maniglie e per la banda che divide i due diversi pavimenti presenti nella zona living. «La fascia in grés nero – a destra dell’immagine – è stata inserita perché i committenti desideravano una zona con pavimentazione meno delicata rispetto al parquet in rovere, scelto, invece, per riscaldare l’atmosfera». La sezione in parquet, in contrasto con il nero del grés, crea l’effetto di un cono di luce. Il living, ampio, potrà essere diviso per dare origine a una seconda camera da letto.
Lampadario zona living preso dal rigattiere; divano Söderhamn di Ikea; sedia attorno al tavolo: Visu di Mika Tolvanen per Muuto
Lampadario zona living preso dal rigattiere; divano Söderhamn di Ikea; sedia attorno al tavolo: Visu di Mika Tolvanen per Muuto
L’angolo cucina – che si scorge nell’immagine precedente, sulla sinistra – è caratterizzato dall’isola nera, dietro la quale si trovano tre colonne (da sinistra, contenimento, forno e frigo) anch’esse rivestite in cemento a spatola. «Si tratta di tre elementi di produzione industriale – spiega l’architetto – di cui non ci siamo fatti mandare le ante, provvedendo a farle realizzare in Mdf dal nostro falegname Lignum Lab, per poi rivestirle in cemento».
Isola cucina Lube; luce disegnata dagli architetti e realizzata da Mario Macchia
Isola cucina Lube; luce disegnata dagli architetti e realizzata da Mario Macchia
Proprio davanti all’isola si trova la zona pranzo caratterizzata da un tavolo rotondo abbinato a sedie spaiate. La scelta degli arredi, in tutta la casa, mescola elementi di produzione industriale a elementi scovati dai rigattieri, come la sedia da pranzo di paglia e la piccola madia, dipinta di giallo, che vediamo nell’immagine successiva.
Luce pranzo: Marseille di Le Corbusier per Nemo; tavolo: Copenaghen di Ronan & Erwan Bouroullec per Hay; sedia a sinistra: J77 di Hay
Luce pranzo: Marseille di Le Corbusier per Nemo; tavolo: Copenaghen di Ronan & Erwan Bouroullec per Hay; sedia a sinistra: J77 di Hay
In prossimità dell’ingresso si trova il deposito delle biciclette, che ha una profondità tale da ospitarne quattro, ma anche di garantire uno spazio adeguato per piccoli interventi di manutenzione.
È stato collocato dove prima dei lavori si trovava un grande armadio. Da questa foto del “prima” è evidente come, abbattendo il tramezzo presente tra ingresso e zona living, si sia recuperato spazio utile e data la possibilità di far circolare meglio la luce.
Dall’ingresso, una porta conduce al disimpegno della zona notte, da cui si accede alla camera da letto e al bagno ospiti, che condivide il box doccia con il bagno in camera. Ecco l’incastro di bagni, in cui troviamo, a destra, la doccia condivisa, che presenta due porte di cristallo, satinato da un lato per garantire privacy tra i due bagni. A sinistra il lavabo di pertinenza della camera da letto e la relativa porta scorrevole e, in fondo a destra, il lavabo del bagno ospiti, di fronte al quale – non visibile – si trova il wc. «Questa soluzione ha permesso di avere due bagni completi e di fare in modo che entrambi godessero di luce naturale – filtrata dal cristallo del box doccia» spiega l’architetto.
Mobile lavabo su disegno degli architetti; lavabo a sinistra: Happy Hour 11 di Hatria; lavabo a destra: 500 di Pozzi Ginori
Mobile lavabo su disegno degli architetti; lavabo a sinistra: Happy Hour 11 di Hatria; lavabo a destra: 500 di Pozzi Ginori
La camera da letto è dipinta di azzurro e presenta alle spalle del letto una parete rivestita di carta da parati a fiori, dietro la quale si nasconde un armadio di produzione industriale.
Carta da parati: Nautilus Whimsical di Cole & Son; letto: Trysil di Ikea; comodini: Bubu di Xo design; luci: Rise Wall Lamp di Normann Copenaghen
Carta da parati: Nautilus Whimsical di Cole & Son; letto: Trysil di Ikea; comodini: Bubu di Xo design; luci: Rise Wall Lamp di Normann Copenaghen
L’armadio, come si vede sulla destra, sembra fatto su misura: «È invece la parete a essere stata realizzata su misura del’armadio», svela Zanero.
Oltre all’armadio, la camera da letto presenta un altro elemento contenitore “segreto”. È nascosto nello scalino alto dell’angolo relax, che in realtà è una panca contenitore. L’angolo è stato pensato proprio per leggere un libro e rilassarsi, e l’idea, futuribile, è di sostituire i cuscini con un materasso su misura.
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Vai sul sito Open House Torino per scoprire tutte le case che partecipano all’edizione 2018
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: una coppia di quarantenni
Dove: Torino
Anno di ristrutturazione: 2017
Architetto: Unduo Laboratorio di Architettura (Angela Tomasello, Paolo Delponte, Andrea Zanero)
Superficie: 80m² con una camera da letto e due bagni