Le Case di Houzz
Le Case di Houzz: Una Fortezza nel Verde Dove il Tetto Si Apre
Una casa open space pensata per ricevere, osando soluzioni realmente audaci e contaminando lo spazio con la presenza tangibile del verde
Una residenza spericolata. Talmente anticonvenzionale da aver osato l’impossibile: rendere apribile un’ampia porzione di tetto così da trasformare un grande open space in una casa “scoperchiabile”. Tra pareti verdi, arredi recuperati e qualche inserimento classico, benvenuti nella dimora che rovescia le aspettative e fa di tutto per stupire e accogliere i propri ospiti in un’inaspettata cortina di verde.
L’arredo principale di questo unico, grande open space suddiviso su due livelli? A detta del suo architetto, è senza alcun dubbio il verde. Gli arredi che vediamo in queste immagini, infatti, sono stati pensati da Gino Bettati come un complemento alla fitta vegetazione, che trasforma la casa, stando alle parole dello stesso Bettati, in «una fortezza del vivere contemporaneo, in cui gli ambienti risultano filtrati da una simbiosi tra architettura e natura e dove il verde diventa il colore fondamentale: nelle luci naturali e artificiali, nella continua compenetrazione tra interno ed esterno».
Anche la vasta porzione di tetto apribile (pari ad un terzo di tutta la superficie), l’inarrivabile coup de théâtre che questo appartamento sa sfoderare quando meno ce lo si aspetta, è pensato non solo come possibilità per trasformare l’open space in una grande terrazza a cielo aperto, ma anche per far respirare il più possibile le piante, regalandogli quanta più luce e aria possibile.
Un piccolo aneddoto ci regala la cifra di cosa significhi, concretamente, vivere con un tetto apribile. Dopo aver dormito a ristrutturazione ultimata nella nuova casa per la prima volta, il primo proprietario si risvegliò circondato dagli uccellini, i quali subito avevano fatto di queste piante il proprio habitat naturale. Come possiamo immaginare, però, il tetto al bisogno è completamente oscurabile: un impianto domotico permette di richiuderlo e ricoprirlo grazie a un semplice telecomando.
Anche la vasta porzione di tetto apribile (pari ad un terzo di tutta la superficie), l’inarrivabile coup de théâtre che questo appartamento sa sfoderare quando meno ce lo si aspetta, è pensato non solo come possibilità per trasformare l’open space in una grande terrazza a cielo aperto, ma anche per far respirare il più possibile le piante, regalandogli quanta più luce e aria possibile.
Un piccolo aneddoto ci regala la cifra di cosa significhi, concretamente, vivere con un tetto apribile. Dopo aver dormito a ristrutturazione ultimata nella nuova casa per la prima volta, il primo proprietario si risvegliò circondato dagli uccellini, i quali subito avevano fatto di queste piante il proprio habitat naturale. Come possiamo immaginare, però, il tetto al bisogno è completamente oscurabile: un impianto domotico permette di richiuderlo e ricoprirlo grazie a un semplice telecomando.
Cene, feste, serate: la vita di Ingrid non difetta certo di occasioni sociali. Per questo, la zona dedicata al salotto si compone di una decina di sedute, tra cui non mancano anche citazioni classiche come la Barcelona di Mies Van Der Rohe.
In mezzo, un tavolino di recupero progettato da Bettati integra curiosamente alcuni blocchi di ferro, marmo e cemento con un piano in cristallo. Sopra, una riproduzione del Cenacolo di Leonardo da Vinci getta un occhio sulle pelli di animali disposte a terra sopra un bel pavimento in ardesia.
In mezzo, un tavolino di recupero progettato da Bettati integra curiosamente alcuni blocchi di ferro, marmo e cemento con un piano in cristallo. Sopra, una riproduzione del Cenacolo di Leonardo da Vinci getta un occhio sulle pelli di animali disposte a terra sopra un bel pavimento in ardesia.
Accessibile fin dall’ingresso, ma pur sempre in bella vista come ogni altro elemento della casa, la lunga cucina bianca contrasta con le pareti nere che la mettono in risalto come un totem scultoreo.
Dietro il banco, sullo sfondo, possiamo osservare un’imponente catena recuperata da una cava di marmo in Sardegna. Durante la ristrutturazione, la catena è stata ripensata come supporto per la scala a nastro in lamiera piegata che collega il pianterreno ai soppalchi.
Dietro il banco, sullo sfondo, possiamo osservare un’imponente catena recuperata da una cava di marmo in Sardegna. Durante la ristrutturazione, la catena è stata ripensata come supporto per la scala a nastro in lamiera piegata che collega il pianterreno ai soppalchi.
Salendo al piano superiore, si giunge su una passarella in cristallo che funge da collegamento tra i due soppalchi realizzati ai lati della casa, l’uno dedicato alla zona bagno e l’altro alla zona notte.
Anche qui, non viene smentito il presupposto progettuale che ha guidato lo sviluppo del pian terreno: non solo nessun muro si frappone tra un ambiente e l’altro, ma anche i solai sono sostituiti da lastre di vetro e assiti di legno naturale appoggiati su un’intelaiatura di ferro. Nessuna barriera, ancora una volta ad eccezione del verde, può inframmezzarsi come ostacolo alla vista e al movimento.
Nella zona bagno, due le possibilità previste per il relax sotto l’acqua: una vasca in acrilico e un’ampia doccia con box in cristallo si affacciano sulla vegetazione e sull’open space al piano di sotto.
Doccia: Collezione Pipe di Boffi, design Marcel Wanders
Anche qui, non viene smentito il presupposto progettuale che ha guidato lo sviluppo del pian terreno: non solo nessun muro si frappone tra un ambiente e l’altro, ma anche i solai sono sostituiti da lastre di vetro e assiti di legno naturale appoggiati su un’intelaiatura di ferro. Nessuna barriera, ancora una volta ad eccezione del verde, può inframmezzarsi come ostacolo alla vista e al movimento.
Nella zona bagno, due le possibilità previste per il relax sotto l’acqua: una vasca in acrilico e un’ampia doccia con box in cristallo si affacciano sulla vegetazione e sull’open space al piano di sotto.
Doccia: Collezione Pipe di Boffi, design Marcel Wanders
In questo scatto, troviamo l’angolo della casa che più conserva una configurazione tradizionale: la zona notte, collocata sul secondo soppalco. Tutti i mobili sono stati acquistati a Bali ed emanano un respiro esotico e vacanziero, mentre il mastodontico letto a baldacchino con i suoi tendaggi sospesi mantiene l’unica prerogativa di privacy che la casa può e vuole ancora vantare.
Nella nostra rubrica Le Case di Houzz proponiamo interessanti progetti dei professionisti di Houzz. Se vuoi mostrarci il tuo lavoro, carica le foto sul tuo profilo Houzz e invia il link insieme a una breve descrizione del progetto a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare il tuo lavoro, ti contatteremo al più presto.
Nella nostra rubrica Le Case di Houzz proponiamo interessanti progetti dei professionisti di Houzz. Se vuoi mostrarci il tuo lavoro, carica le foto sul tuo profilo Houzz e invia il link insieme a una breve descrizione del progetto a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare il tuo lavoro, ti contatteremo al più presto.
Dove: a Parma
Anno di costruzione: anni ‘70
Anno di ristrutturazione: tra il 2005 e il 2006
Architetto: Gino Bettati
Superficie: 160 m² di open space al pian terreno, a cui si aggiungono altri 80 m² con i due soppalchi
Il particolare interessante: una porzione del tetto a capanna è stato sostituito da coperture scorrevoli che aprono letteralmente la casa alla luce e al vento
Felice quell’architetto che ha l’opportunità di incontrare un cliente coraggioso, incline ad adottare soluzioni talmente audaci da superare anche i confini più remoti della propria fantasia. Questo colpo di fortuna è successo a Gino Bettati, architetto di interni con base a Parma, nel momento in cui ha ricevuto l’incarico di ripensare completamente un appartamento costruito negli anni ‘70 così da assecondare – e, se possibile, surclassare – le esigenze di visibilità, originalità e anticonformismo del suo committente, un imprenditore locale attivo nel mondo della moda.
Dopo essere stata venduta, oggi la casa è abitata dalla cantante Ingrid Alberini (in arte In-Grid). Sedotta da questa grande casa-salotto che ben si adatta al suo desiderio di mondanità, Ingrid non ha modificato né la tipologia né la disposizione degli arredi, mantenendone lo stile glamour come sospeso tra stupore e immediato spirito di accoglienza.