My Houzz: 15 Anni di Lavori e Finalmente La Casa È Come Speravano
In Sicilia, una dimora ristrutturata a più riprese, non senza difficoltà, oggi è il rifugio ideale dei suoi proprietari
Una casa degli anni Quaranta, ristrutturata rievocando – attraverso l’uso di materiali locali – lo stile delle costruzioni rurali siciliane: è quella di Francesco Amantia Scuderi, geologo appassionato, e Francesca Marletta, insegnante di disegno e storia dell’arte. In completa sinergia, hanno arredato la loro abitazione avendo cura per i dettagli e senza tralasciare il valore di oggetti legati ai ricordi di famiglia, ai viaggi e alle tradizioni popolari siciliane.
Francesco ci racconta che al momento dell’acquisto l’immobile era in pessime condizioni, disordine e caos regnavano ovunque, i soldi erano pochi e lui e Francesca non avevano idea di quando sarebbero riusciti a completare la ristrutturazione, che si delineava più complicata del previsto.
La prima fase di lavori ebbe inizio nel 1982 e solo dieci anni dopo gli fu possibile ultimare il progetto architettonico, curato con grande affetto dal fratello architetto di Francesca. Nonostante la paura iniziale e lo sconforto, completati i lavori di ristrutturazione la casa rispecchia oggi i loro desideri e le loro aspettative.
«Siamo molto legati a questa casa, ormai molto grande per noi due, giacché i nostri tre figli sono andati via per formare le loro famiglie».
Francesco ci racconta che al momento dell’acquisto l’immobile era in pessime condizioni, disordine e caos regnavano ovunque, i soldi erano pochi e lui e Francesca non avevano idea di quando sarebbero riusciti a completare la ristrutturazione, che si delineava più complicata del previsto.
La prima fase di lavori ebbe inizio nel 1982 e solo dieci anni dopo gli fu possibile ultimare il progetto architettonico, curato con grande affetto dal fratello architetto di Francesca. Nonostante la paura iniziale e lo sconforto, completati i lavori di ristrutturazione la casa rispecchia oggi i loro desideri e le loro aspettative.
«Siamo molto legati a questa casa, ormai molto grande per noi due, giacché i nostri tre figli sono andati via per formare le loro famiglie».
Francesco e Francesca abitano in questa splendida dimora in un tranquillo paesino Etneo in provincia di Catania, insieme al gatto di nome Mao. Lei insegnante, lui geologo con l’hobby della falegnameria, da sempre avevano desiderato vivere in una casa indipendente con un po’ di spazio all’aperto, fuori dalle noie condominiali, per poter godere della piena libertà, lontano da occhi indiscreti.
Colpo d’occhio
Chi ci abita: Francesca Marletta e Francesco Amantia Scuderi
Dove: Sant’Agata li Battiati (CT)
Superficie: circa 480 m² che comprendono due salotti grandi; due soggiorni grandi, una cucina, tre camere da letto, tre mansarde, sei bagni, uno studio con tre camere, due camini
Anno di costruzione: 1940
Anno di ristrutturazione: è stata ristrutturata in due fasi; prima fase dal 1982 al 1987; seconda fase: dal 1996 al 1997
L’interno del salone d’ingresso ha il tetto con travature in legno, che parzialmente costituiscono il solaio della sovrastante mansarda, il pavimento è in cotto siciliano realizzato a mano, voluto da Francesca.
Divani: Fumoir di Poltrona Frau, esemplari 462 e 470 di una tiratura limitata, rivestiti con pelle di vitello a pieno fiore
Chi ci abita: Francesca Marletta e Francesco Amantia Scuderi
Dove: Sant’Agata li Battiati (CT)
Superficie: circa 480 m² che comprendono due salotti grandi; due soggiorni grandi, una cucina, tre camere da letto, tre mansarde, sei bagni, uno studio con tre camere, due camini
Anno di costruzione: 1940
Anno di ristrutturazione: è stata ristrutturata in due fasi; prima fase dal 1982 al 1987; seconda fase: dal 1996 al 1997
L’interno del salone d’ingresso ha il tetto con travature in legno, che parzialmente costituiscono il solaio della sovrastante mansarda, il pavimento è in cotto siciliano realizzato a mano, voluto da Francesca.
Divani: Fumoir di Poltrona Frau, esemplari 462 e 470 di una tiratura limitata, rivestiti con pelle di vitello a pieno fiore
L’arredamento, la scelta e la disposizione dei mobili, dei soprammobili e delle decorazioni sono frutto di un’attenta cura per i particolari.
La libreria, realizzata da un maestro falegname, è in legno di rovere ed è stata disegnata da entrambi i padroni di casa: Francesca ama ideare oggetti e suo marito spesso rivede i suoi disegni apportando modifiche tecniche e funzionali.
A destra, nella mensola centrale della libreria, notiamo una rara edizione dell’enciclopedia Treccani che Francesco ci dice risalire agli anni Ottanta, ma non mancano libri d’arte e classici della letteratura, oltre a un’Enciclopedia della Scienza Mondadori risalente al 1978.
La libreria, realizzata da un maestro falegname, è in legno di rovere ed è stata disegnata da entrambi i padroni di casa: Francesca ama ideare oggetti e suo marito spesso rivede i suoi disegni apportando modifiche tecniche e funzionali.
A destra, nella mensola centrale della libreria, notiamo una rara edizione dell’enciclopedia Treccani che Francesco ci dice risalire agli anni Ottanta, ma non mancano libri d’arte e classici della letteratura, oltre a un’Enciclopedia della Scienza Mondadori risalente al 1978.
Francesca ama visitare mercatini e negozi d’antiquariato alla ricerca di piccoli e grandi tesori che possano impreziosire la casa. Molti dei mobili infatti sono stati acquistati durante passeggiate domenicali dedicate alla sua passione per la decorazione e il design.
Spesso i proprietari di casa si recano al mercato dell’antiquariato che ogni domenica viene organizzato presso il porto di Catania, ma non mancano oggetti acquistati in altre regioni d’Italia o durante i loro viaggi in Europa.
Tavolo siciliano in noce dell’Ottocento; sedie: N. 14 di Thonet
Spesso i proprietari di casa si recano al mercato dell’antiquariato che ogni domenica viene organizzato presso il porto di Catania, ma non mancano oggetti acquistati in altre regioni d’Italia o durante i loro viaggi in Europa.
Tavolo siciliano in noce dell’Ottocento; sedie: N. 14 di Thonet
La collezione di porcellane, acquistate durante dei viaggi in Danimarca, Francia e Belgio, e i centrini realizzati all’uncinetto da nonne e zie, sono stati accostati a un tipico tavolo siciliano poggiato alla parete dedicata ai ritratti di famiglia. Quelle che vediamo non sono solo antiche foto degli gli avi, ma anche ritratti e nature morte dipinti da parenti o dagli stessi padroni di casa.
La cucina è calda e accogliente: entrando sentiamo il profumo dei biscotti e subito avvertiamo quella sensazione piacevole di essere a casa.
La credenza in stile Liberty, a sinistra, è in legno di ciliegio; il tavolo siciliano dei primi Novecento ha il top in marmo bianco di Carrara.
La credenza in stile Liberty, a sinistra, è in legno di ciliegio; il tavolo siciliano dei primi Novecento ha il top in marmo bianco di Carrara.
Il lavabo è in graniglia di marmo ed è stato acquistato a Trapani.
La graniglia di marmo è un antico materiale ottenuto attraverso un impasto composto da piccoli frammenti di marmo, cementi e ossidi naturali, molto richiesto e apprezzato durante tutto il Novecento.
La graniglia di marmo è un antico materiale ottenuto attraverso un impasto composto da piccoli frammenti di marmo, cementi e ossidi naturali, molto richiesto e apprezzato durante tutto il Novecento.
Francesca ama cucinare, lo fa avendo cura delle tradizioni e aggiungendo sempre un tocco di raffinata semplicità. Oggi per la nostra visita ha preparato dei biscotti di avena, miele e cacao.
Collegata alla cucina scopriamo la stanza preferita di Francesco: la falegnameria.
«Quando ho tempo entro nel laboratorio e lascio dietro l’uscio tutti i pensieri e le preoccupazioni della vita quotidiana; mi isolo e finalmente posso dedicarmi a operazioni manuali di falegnameria, nelle quali ormai posso giudicarmi esperto. Spesso realizzo oggetti ideati da mia moglie, ma anche giocattoli in legno per i miei nipoti».
«Quando ho tempo entro nel laboratorio e lascio dietro l’uscio tutti i pensieri e le preoccupazioni della vita quotidiana; mi isolo e finalmente posso dedicarmi a operazioni manuali di falegnameria, nelle quali ormai posso giudicarmi esperto. Spesso realizzo oggetti ideati da mia moglie, ma anche giocattoli in legno per i miei nipoti».
Attraversando il salone centrale abbiamo accesso a un corridoio formato da una serie di finestre ad arco, che ricorda antichi conventi e che costituisce una struttura di collegamento tra i due corpi principali della casa, collegando la zona giorno che abbiamo appena visitato alla zona notte.
Il tavolo sulla destra è quello tipico delle case contadine siciliane e prende il nome di buffetta; di fronte, una macchina da cucire Singer dei primi del Novecento con top in marmo bianco, sulla quale poggia la testa di una divinità classica anch’essa in marmo.
Sulla cassapanca a destra, invece, due Teste di Moro in ceramica di Caltagirone (firmate da Marcello Patrì), icone del design siciliano, figlie di una tradizione millenaria e prestigiose opere d’arte dalla raffinata manifattura artigianale.
Il tavolo sulla destra è quello tipico delle case contadine siciliane e prende il nome di buffetta; di fronte, una macchina da cucire Singer dei primi del Novecento con top in marmo bianco, sulla quale poggia la testa di una divinità classica anch’essa in marmo.
Sulla cassapanca a destra, invece, due Teste di Moro in ceramica di Caltagirone (firmate da Marcello Patrì), icone del design siciliano, figlie di una tradizione millenaria e prestigiose opere d’arte dalla raffinata manifattura artigianale.
Nella stanza da letto, una piccola libreria dedicata alle letture serali, un armadio in stile arte povera e il letto in ferro battuto in stile siciliano.
Nella zona notte sono presenti due bagni, i due coniugi hanno deciso di dedicarsene uno a testa. Nella stanza da bagno di Francesca non possiamo fare a meno di notare gli elementi di cotto fiorentino decorato a mano che vanno a costituire il bordo superiore del rivestimento delle pareti.
Lo spazio davanti casa è stato ottenuto in parte attraverso l’ampliamento della pavimentazione in cotto del vecchio cortile e in parte con la realizzazione di un prato rustico come elemento di transizione verso il boschetto di fondale.
Il giardino è stato progettato invece da loro figlio Simone Amantia Scuderi, oggi agronomo e paesaggista.
Venticinque anni fa, quando fu progettato, bisognava, da un lato, coniugare le esigenze della vita familiare con le dimensioni contenute del lotto di terreno e, dall’altro, rispettare il carattere del luogo che mantiene ancora le tracce del passato pre-agrumicolo, quando la campagna era coltivata a vigneti.
Si decise pertanto di impiantare un piccolo boschetto a prevalenza di latifoglie in fondo al lotto e anteporgli un sistema arbustivo a macchia mediterranea creando percorsi naturali e piccole radure.
Venticinque anni fa, quando fu progettato, bisognava, da un lato, coniugare le esigenze della vita familiare con le dimensioni contenute del lotto di terreno e, dall’altro, rispettare il carattere del luogo che mantiene ancora le tracce del passato pre-agrumicolo, quando la campagna era coltivata a vigneti.
Si decise pertanto di impiantare un piccolo boschetto a prevalenza di latifoglie in fondo al lotto e anteporgli un sistema arbustivo a macchia mediterranea creando percorsi naturali e piccole radure.
Ed ecco Mao, il gatto di casa.
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