Come Costruire una Spettacolare Casa sull'Albero
In Francia, la Origin Tree House progettata da Marco Lavit: i dettagli costruttivi e ambientali
Chi non ha mai sognato di costruire una casa sull’albero? Se vivere immersi nella natura, con le comodità di una casa, è un’utopia, un sogno da accarezzare, una libertà concessa solo nei romanzi, per Marco Lavit si tratta di un progetto concreto, ecologico e funzionale: la Origin Tree House è una casa a forma di ottagono con spa e sala relax.
Una casa che vuole assomigliare a un nido, un rifugio confortevole e protettivo, incastonato nella natura, con lo sguardo nel bosco a 360 gradi.
La casa sull’albero è costruita con listelli di legno tra loro intrecciati, come se fosse proprio un nido, su una quercia ultracentenaria. Il progetto è stato inserito nella classifica dei 100 migliori progetti del 2017 selezionati da AMC Annuel.
Una casa che vuole assomigliare a un nido, un rifugio confortevole e protettivo, incastonato nella natura, con lo sguardo nel bosco a 360 gradi.
La casa sull’albero è costruita con listelli di legno tra loro intrecciati, come se fosse proprio un nido, su una quercia ultracentenaria. Il progetto è stato inserito nella classifica dei 100 migliori progetti del 2017 selezionati da AMC Annuel.
Il progetto
La Origin Tree House si trova in Rue Nicolas de Lancy a Raray, nel cuore del bosco del Château de Raray, in Francia. L’idea del progetto è nata per caso, da un incontro, come ci racconta l’architetto stesso. «Una sera, a cena a casa di amici, ho conosciuto Gaspard de Moustier e Emmanuel de la Bedoyère, esperti in turismo ecosostenibile, che sarebbero diventati i committenti di quest’opera.
Parlando dei rispettivi progetti, i futuri committenti, che lavorano nel settore del turismo sostenibile, mi hanno raccontato del loro desiderio di realizzare delle cabine completamente immerse nella natura.
È stato interessante lavorare su un’idea innovativa ed ecosostenibile; lanciarsi, per così dire, nel fascino di un progetto totalmente nuovo per me.
Una volta preparata la bozza del progetto in due mesi e mezzo, abbiamo impiegato quattro settimane per montare la casa-nido. Bisogna prevedere ovviamente i tempi di autorizzazione, i tempi burocratici, ma la parte tecnica, incredibilmente, può essere molto rapida».
La Origin Tree House si trova in Rue Nicolas de Lancy a Raray, nel cuore del bosco del Château de Raray, in Francia. L’idea del progetto è nata per caso, da un incontro, come ci racconta l’architetto stesso. «Una sera, a cena a casa di amici, ho conosciuto Gaspard de Moustier e Emmanuel de la Bedoyère, esperti in turismo ecosostenibile, che sarebbero diventati i committenti di quest’opera.
Parlando dei rispettivi progetti, i futuri committenti, che lavorano nel settore del turismo sostenibile, mi hanno raccontato del loro desiderio di realizzare delle cabine completamente immerse nella natura.
È stato interessante lavorare su un’idea innovativa ed ecosostenibile; lanciarsi, per così dire, nel fascino di un progetto totalmente nuovo per me.
Una volta preparata la bozza del progetto in due mesi e mezzo, abbiamo impiegato quattro settimane per montare la casa-nido. Bisogna prevedere ovviamente i tempi di autorizzazione, i tempi burocratici, ma la parte tecnica, incredibilmente, può essere molto rapida».
Si tratta di un progetto che rappresenta una sfida vincente, ecologica e sostenibile, per creare “un nido” per l’uomo. «La sfida architettonica è stata quella di creare una stanza funzionale e confortevole, rimanendo fedeli all’ispirazione iniziale del progetto: un nido. Il disegno stesso della capanna, affiancato alle tecniche costruttive, ha portato a una razionalizzazione della logica d’intreccio dei rami raccolti dagli uccelli per creare i loro rifugi», continua il progettista.
Come arrivarci
«Quando arrivi al Château de Raray ti trovi di fronte allo stupendo scenario dove hanno girato il film del 1946 “La bella e la bestia”, di Jean Cocteau. All’interno del Château de Raray, si trova la reception, un luogo assai suggestivo, poi occorre incamminarsi verso il bosco, inizialmente molto curato per poi trasformarsi in selvaggio. Si arriva, così, alla Origin Tree House.
L’accesso avviene in sequenza, transitando prima da una piattaforma sospesa su una quercia distante trenta metri, che accoglie una vasca spa riscaldata e uno spazio di intimo relax; poi, percorrendo un’altra passerella sospesa a dieci metri d’altezza, si arriva direttamente nel cuore del nido. Una scaletta in legno invita a continuare l’ascesa a stretto contatto fisico con la pianta, per scoprire con un certo stupore un’ampia terrazza panoramica sul tetto della capanna. Un belvedere sulla foresta di querce della proprietà, tanto sorprendente quanto inatteso perché ben celato alla vista».
«Quando arrivi al Château de Raray ti trovi di fronte allo stupendo scenario dove hanno girato il film del 1946 “La bella e la bestia”, di Jean Cocteau. All’interno del Château de Raray, si trova la reception, un luogo assai suggestivo, poi occorre incamminarsi verso il bosco, inizialmente molto curato per poi trasformarsi in selvaggio. Si arriva, così, alla Origin Tree House.
L’accesso avviene in sequenza, transitando prima da una piattaforma sospesa su una quercia distante trenta metri, che accoglie una vasca spa riscaldata e uno spazio di intimo relax; poi, percorrendo un’altra passerella sospesa a dieci metri d’altezza, si arriva direttamente nel cuore del nido. Una scaletta in legno invita a continuare l’ascesa a stretto contatto fisico con la pianta, per scoprire con un certo stupore un’ampia terrazza panoramica sul tetto della capanna. Un belvedere sulla foresta di querce della proprietà, tanto sorprendente quanto inatteso perché ben celato alla vista».
Come scegliere l’albero
La particolarità del progetto risiede anche nell’unicità della collocazione della struttura. Come scegliere l’albero che ospiterà la casa nido? «Forse la fase della scelta dell’albero che ospiterà la capanna è la più fantasiosa e poetica. Ci si arrampica sugli alberi e non si può scegliere un tronco qualsiasi, considerato il peso della capanna che si adagerà su una quercia di circa 150 anni. La pianta deve avere almeno un metro di diametro ed essere sana. Con una squadra di botanici abbiamo verificato che l’albero fosse in ottima salute e che non fosse abitato da animali come, ad esempio, un picchio. La posizione dell’albero all’interno del bosco è un altro aspetto fondamentale: l’albero deve situarsi in una zona centrale della foresta, solo così il vento sarà attenuato dalle chiome degli altri alberi.
Una volta scelto l’albero giusto, si creano una piattaforma e poi un collare-morsa attorno al tronco. Attraverso un sistema di viti si stringe la morsa intorno al tronco per evitare che la piattaforma ruoti su se stessa. L’albero continua la sua crescita e così, poeticamente, il nido si alza. Ogni cinque anni si regolano le viti. L’installazione della capanna avviene sul tronco della quercia a chioma ampia, che deve essere visibile».
La particolarità del progetto risiede anche nell’unicità della collocazione della struttura. Come scegliere l’albero che ospiterà la casa nido? «Forse la fase della scelta dell’albero che ospiterà la capanna è la più fantasiosa e poetica. Ci si arrampica sugli alberi e non si può scegliere un tronco qualsiasi, considerato il peso della capanna che si adagerà su una quercia di circa 150 anni. La pianta deve avere almeno un metro di diametro ed essere sana. Con una squadra di botanici abbiamo verificato che l’albero fosse in ottima salute e che non fosse abitato da animali come, ad esempio, un picchio. La posizione dell’albero all’interno del bosco è un altro aspetto fondamentale: l’albero deve situarsi in una zona centrale della foresta, solo così il vento sarà attenuato dalle chiome degli altri alberi.
Una volta scelto l’albero giusto, si creano una piattaforma e poi un collare-morsa attorno al tronco. Attraverso un sistema di viti si stringe la morsa intorno al tronco per evitare che la piattaforma ruoti su se stessa. L’albero continua la sua crescita e così, poeticamente, il nido si alza. Ogni cinque anni si regolano le viti. L’installazione della capanna avviene sul tronco della quercia a chioma ampia, che deve essere visibile».
Quale legno usare per la struttura
La scelta del materiale da utilizzare è naturalmente su misura. «Il progetto viene consegnato agli atelier dove con macchinari di taglio laser si procede alla creazione del prefabbricato. Soltanto l’interno e i vetri vengono montati in loco. La capanna, dopo essere fabbricata, viene smontata e gli elementi vengono numerati per semplificare e velocizzare le opere in cantiere».
Riguardo ai materiali, «Per la collocazione della casa nido a nord di Parigi – continua il progettista – serviva un legno estremamente resistente alle intemperie e volevamo sceglierlo locale sia per la struttura che per il rivestimento. Così abbiamo scelto il pino Douglas, un’essenza originaria del Canada, ma presente in Francia da 200 anni.
Dal punto di vista tecnico, l’Abete di Douglas sa essere resistente e leggero al tempo stesso. Inoltre, utilizzando legno locale, in Francia si possono ottenere vantaggi economici e detrazioni. Si è venuta così a creare una sinergia locale e anche questo è un aspetto del progetto che mi piace sottolineare.
Per la parte a terra e la piattaforma di arrivo, invece, abbiamo usato il larice.
Le pareti interne e il soffitto sono rivestiti in pioppo, essenza tenera e chiara e dal buon profumo».
La scelta del materiale da utilizzare è naturalmente su misura. «Il progetto viene consegnato agli atelier dove con macchinari di taglio laser si procede alla creazione del prefabbricato. Soltanto l’interno e i vetri vengono montati in loco. La capanna, dopo essere fabbricata, viene smontata e gli elementi vengono numerati per semplificare e velocizzare le opere in cantiere».
Riguardo ai materiali, «Per la collocazione della casa nido a nord di Parigi – continua il progettista – serviva un legno estremamente resistente alle intemperie e volevamo sceglierlo locale sia per la struttura che per il rivestimento. Così abbiamo scelto il pino Douglas, un’essenza originaria del Canada, ma presente in Francia da 200 anni.
Dal punto di vista tecnico, l’Abete di Douglas sa essere resistente e leggero al tempo stesso. Inoltre, utilizzando legno locale, in Francia si possono ottenere vantaggi economici e detrazioni. Si è venuta così a creare una sinergia locale e anche questo è un aspetto del progetto che mi piace sottolineare.
Per la parte a terra e la piattaforma di arrivo, invece, abbiamo usato il larice.
Le pareti interne e il soffitto sono rivestiti in pioppo, essenza tenera e chiara e dal buon profumo».
In quale punto del tronco posizionare il ‘nido’
«La capanna, che pesa cinque tonnellate, è stata installata nella parte di tronco libero a 11 metri di altezza. Si abbassa così il baricentro della pianta che, in virtù della presenza della casa nido, si rafforza. Un’altra accortezza sta nel fatto di avere le lamelle di legno disposte in orizzontale staccate e aerate. Perché in luoghi dove piove molto, come nel nord della Francia, il legno viene sottoposto alle intemperie e solo così può asciugarsi rapidamente. L’alternanza continua bagnato/asciutto è forse l’aspetto più problematico da affrontare».
«La capanna, che pesa cinque tonnellate, è stata installata nella parte di tronco libero a 11 metri di altezza. Si abbassa così il baricentro della pianta che, in virtù della presenza della casa nido, si rafforza. Un’altra accortezza sta nel fatto di avere le lamelle di legno disposte in orizzontale staccate e aerate. Perché in luoghi dove piove molto, come nel nord della Francia, il legno viene sottoposto alle intemperie e solo così può asciugarsi rapidamente. L’alternanza continua bagnato/asciutto è forse l’aspetto più problematico da affrontare».
Come si arreda una casa sull’albero
«L’arredo è stato realizzato su misura, non diversamente da quanto succede per i progetti di barche. Per due ragioni; anzitutto, per una scelta stilistica e per il fatto che ogni minimo spazio deve essere ottimizzato e funzionale». E il bagno? «Il bagno è un bagno normale, completo di wc classico, lavandino e doccia, gli allacci corrono discretamente lungo il tronco, protetti da una canalina di rame su cui cresce l’edera. A terra una fossa raccoglie gli scarichi. La fossa di ogni capanna ha un compressore che invia gli scarichi ad una fossa principale che viene regolarmente svuotata».
La geometria in pianta
Il ‘nido’ ha la pianta ottogonale, perché l’ottagono è la semplificazione geometrica del cerchio. Lo spazio è organizzato attorno al tronco dell’albero, inglobato nel volume abitato e reso protagonista dell’ingresso della capanna. Già nel patio, completamente trasparente, ci si sente protetti come in un nido.
La casa si affaccia quindi su otto lati e permette di avere una vista a 360 gradi sul bosco circostante».
«L’arredo è stato realizzato su misura, non diversamente da quanto succede per i progetti di barche. Per due ragioni; anzitutto, per una scelta stilistica e per il fatto che ogni minimo spazio deve essere ottimizzato e funzionale». E il bagno? «Il bagno è un bagno normale, completo di wc classico, lavandino e doccia, gli allacci corrono discretamente lungo il tronco, protetti da una canalina di rame su cui cresce l’edera. A terra una fossa raccoglie gli scarichi. La fossa di ogni capanna ha un compressore che invia gli scarichi ad una fossa principale che viene regolarmente svuotata».
La geometria in pianta
Il ‘nido’ ha la pianta ottogonale, perché l’ottagono è la semplificazione geometrica del cerchio. Lo spazio è organizzato attorno al tronco dell’albero, inglobato nel volume abitato e reso protagonista dell’ingresso della capanna. Già nel patio, completamente trasparente, ci si sente protetti come in un nido.
La casa si affaccia quindi su otto lati e permette di avere una vista a 360 gradi sul bosco circostante».
Gli interni
«Una volta entrati nella capanna si è immersi in un’atmosfera ovattata, intima e luminosa grazie anche alle grandi finestre che vanno da soffitto a pavimento. Le pareti interne, lisce, sono accostate alle superfici del mobilio, fatto su misura, lavorate con fini listellature orizzontali.
Attorno al patio si sviluppano in successione gli spazi residenziali: l’ingresso con gli accessi alla zona giorno e quella per la notte, fino ad un piccolo corridoio con tre porte scorrevoli che celano rispettivamente uno spogliatoio, un bagno ben attrezzato ed un locale tecnico ognuno orientato rispettivamente verso ampie vetrate che danno sulla foresta, offrendo une vista sospesa a mezz’aria sulle chiome delle querce secolari del Domain».
Ti è piaciuta questa casa? Lascia un commento qui sotto e salva le foto più belle in un Ideabook!
«Una volta entrati nella capanna si è immersi in un’atmosfera ovattata, intima e luminosa grazie anche alle grandi finestre che vanno da soffitto a pavimento. Le pareti interne, lisce, sono accostate alle superfici del mobilio, fatto su misura, lavorate con fini listellature orizzontali.
Attorno al patio si sviluppano in successione gli spazi residenziali: l’ingresso con gli accessi alla zona giorno e quella per la notte, fino ad un piccolo corridoio con tre porte scorrevoli che celano rispettivamente uno spogliatoio, un bagno ben attrezzato ed un locale tecnico ognuno orientato rispettivamente verso ampie vetrate che danno sulla foresta, offrendo une vista sospesa a mezz’aria sulle chiome delle querce secolari del Domain».
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Dove: bosco del Château de Raray, Francia
Progettista: l’architetto Marco Lavit
Superficie: 21 m² la camera e 13 m² il terrazzo
Peso: 5 tonnellate