Houzz Terapia: 10 Spazi per Avere Momenti di Pace in Case Affollate
Iniziare una convivenza non significa necessariamente rinunciare ai propri mondi personali
Alcuni considerano la separazione tra spazio pubblico e privato una finzione artificiale, dettata da secoli di storia ed evoluzione. Invece oggi renderemo questa finzione reale, aiutandovi a creare un piccolo nido personale all’interno di una casa condivisa con altri esseri umani. Esseri umani che spesso ci impediscono di tornare in contatto con noi stessi ed il nostro io profondo. Quello che si realizza solo nel silenzio, nella manualità, nella contemplazione, nella mindfulness potremmo dire con un termine psicologico attuale: la consapevolezza completa di ogni istante presente. Per raggiungere questa che, a molti, pare un’utopia, dobbiamo quantomeno iniziare a crearci un relativo isolamento, anche se temporaneo, ma sano rispetto al continuo scambio con l’altro. Un’area da cui poter entrare e uscire a piacimento, ma a nostro piacimento. I confini definiti ma flessibili ci permettono di ricaricare le energie mentali, per poi certo offrirle di nuovo al mondo che abbiamo scelto. Più fresche che mai.
2. Il mini laboratorio
La manualità aiuta la neuroplasticità del cervello, ossia a generare nuove cellule: come una scultura prende forma da un blocco di marmo, così il cervello di ognuno può essere potenziato. Un angolo della casa va dedicato alle vostre attività creative: bastano un tavolo lungo, scatole per i materiali, mensole per archiviare i vostri progetti, e soprattutto colori sgargianti per stimolare le connessioni neurali. La fiducia nelle proprie capacità aumenta già quando le si indica una possibilità di azione!
La manualità aiuta la neuroplasticità del cervello, ossia a generare nuove cellule: come una scultura prende forma da un blocco di marmo, così il cervello di ognuno può essere potenziato. Un angolo della casa va dedicato alle vostre attività creative: bastano un tavolo lungo, scatole per i materiali, mensole per archiviare i vostri progetti, e soprattutto colori sgargianti per stimolare le connessioni neurali. La fiducia nelle proprie capacità aumenta già quando le si indica una possibilità di azione!
3. La rimessa in giardino
Ok, non avete un giardino. Ma potreste avere un cortile condominiale, e i vostri condomini non potranno dire “no” quando vedranno come sarà graziosa la rimessa che allestirete laggiù, dove prima tutto era grigio. Questa idea vi consente di fare del giardinaggio, che può diventare una vera e propria tecnica di rilassamento al pari del training autogeno e senza costi monetari. L’"ortoterapia” è infatti un processo che utilizza le piante e la relazione con esse per creare o migliorare il benessere psicofisico (vista, tatto, olfatto) delle persone. Ponete all’interno della vostra rimessa gli attrezzi che vi possono servire, dei mazzi di fiori secchi per profumare anche a porte chiuse e uno sgabello per fermarvi qualche istante.
Ok, non avete un giardino. Ma potreste avere un cortile condominiale, e i vostri condomini non potranno dire “no” quando vedranno come sarà graziosa la rimessa che allestirete laggiù, dove prima tutto era grigio. Questa idea vi consente di fare del giardinaggio, che può diventare una vera e propria tecnica di rilassamento al pari del training autogeno e senza costi monetari. L’"ortoterapia” è infatti un processo che utilizza le piante e la relazione con esse per creare o migliorare il benessere psicofisico (vista, tatto, olfatto) delle persone. Ponete all’interno della vostra rimessa gli attrezzi che vi possono servire, dei mazzi di fiori secchi per profumare anche a porte chiuse e uno sgabello per fermarvi qualche istante.
4. Il balcone salotto
Quante volte avete detto che il vostro balcone era troppo stretto. Quante volte non avete pensato che basta pochissimo per infilare una poltrona chaise longue dove distendere le vostre gambe affaticate, guardare fuori con gli occhi e spaziare con i sogni. Una ricerca della università di Cambridge lancia l’allarme a questo proposito e consiglia: “Stiamo troppo tempo in spazi chiusi con schermi davanti. Ogni ora in più alla settimana che trascorriamo all’aria aperta osservando a lunghe distanze, riduce del 2% il rischio di calo della vista. La miopia è aumentata esponenzialmente nei paesi industrializzati proprio per questo, e di conseguenza anche lo stress.
Ma torniamo al balcone-salotto. Un tappeto aiuterà a trasformare il balcone in una vera stanza a cielo aperto, vasi in ceramica e un tavolino a dare il gusto delle verande orientali del imperatore mongolo Khan, nel viaggio di Marco Polo. Per creare nuove storie.
Quante volte avete detto che il vostro balcone era troppo stretto. Quante volte non avete pensato che basta pochissimo per infilare una poltrona chaise longue dove distendere le vostre gambe affaticate, guardare fuori con gli occhi e spaziare con i sogni. Una ricerca della università di Cambridge lancia l’allarme a questo proposito e consiglia: “Stiamo troppo tempo in spazi chiusi con schermi davanti. Ogni ora in più alla settimana che trascorriamo all’aria aperta osservando a lunghe distanze, riduce del 2% il rischio di calo della vista. La miopia è aumentata esponenzialmente nei paesi industrializzati proprio per questo, e di conseguenza anche lo stress.
Ma torniamo al balcone-salotto. Un tappeto aiuterà a trasformare il balcone in una vera stanza a cielo aperto, vasi in ceramica e un tavolino a dare il gusto delle verande orientali del imperatore mongolo Khan, nel viaggio di Marco Polo. Per creare nuove storie.
5. Un angolo lettura nascosto
Anche se non vi piace leggere, amerete accovacciarvi tra cuscini come facevate da bambini. Ricordate il “gioco della tenda” sotto i tavoli delle nonne? Ecco, potrete realizzare un antro privato tra le librerie di casa, con coperte e cuscini, magari con un pallet sotto se non avete una nicchia “inglese” come quella della foto. Anche se non amate leggere, dicevo, vi consiglio di iniziare: permette di essere qualcun altro, anche solo per 10 minuti al giorno.
Anche se non vi piace leggere, amerete accovacciarvi tra cuscini come facevate da bambini. Ricordate il “gioco della tenda” sotto i tavoli delle nonne? Ecco, potrete realizzare un antro privato tra le librerie di casa, con coperte e cuscini, magari con un pallet sotto se non avete una nicchia “inglese” come quella della foto. Anche se non amate leggere, dicevo, vi consiglio di iniziare: permette di essere qualcun altro, anche solo per 10 minuti al giorno.
6. Un mobile divisorio
Una scarsa metratura abitativa non vi scoraggi. Ci pensa un bel mobile massiccio ma riempibile a mettere la vostra linea di demarcazione territoriale! Di qui ci sono io, di lì tu, sembra dire. Qua dormiamo, qua studiamo. E aiuta la casa ad avere stanze in più. Mantenendo comunque luce (non sceglietelo troppo alto altrimenti toglierà luminosità alla stanza).
Una scarsa metratura abitativa non vi scoraggi. Ci pensa un bel mobile massiccio ma riempibile a mettere la vostra linea di demarcazione territoriale! Di qui ci sono io, di lì tu, sembra dire. Qua dormiamo, qua studiamo. E aiuta la casa ad avere stanze in più. Mantenendo comunque luce (non sceglietelo troppo alto altrimenti toglierà luminosità alla stanza).
7. Dei pannelli crea-stanze
Una volta c’erano i paraventi, dove le grandi dame si celavano per non mostrarsi mentre si slacciavano gli stretti corsetti contenitivi. Adesso abbiamo gli alti divisori che ci consentono di giocare con gli appartamenti come se fossimo in un mondo di costruzioni delle bambole. Non avere pareti non sarà più un problema, il muratore costosissimo neanche. I “muri” non sono solo materiali, possono avere una risonanza sui confini psicologici della nostra identità, che potranno rinforzarsi e differenziarsi meglio rispetto all’altro che vive con noi. Un confine in più delimita lo spazio e ci fa scoprire chi siamo, per poi tornare ad abbracciare quando siamo pronti per farlo.
Una volta c’erano i paraventi, dove le grandi dame si celavano per non mostrarsi mentre si slacciavano gli stretti corsetti contenitivi. Adesso abbiamo gli alti divisori che ci consentono di giocare con gli appartamenti come se fossimo in un mondo di costruzioni delle bambole. Non avere pareti non sarà più un problema, il muratore costosissimo neanche. I “muri” non sono solo materiali, possono avere una risonanza sui confini psicologici della nostra identità, che potranno rinforzarsi e differenziarsi meglio rispetto all’altro che vive con noi. Un confine in più delimita lo spazio e ci fa scoprire chi siamo, per poi tornare ad abbracciare quando siamo pronti per farlo.
8. Il bagno biblioteca
Per gli antichi romani il bagno aveva un ruolo sacro, un momento meditativo altissimo in cui generare scritti filosofici o politici. La comunicazione letteraria costituiva per gli intellettuali della Roma antica un impegno molto diverso dai nostri costumi. Ammettiamolo, con la tecnologia ci distraiamo facilmente. Ecco perché porre dei bei volumi cartacei sopra il vostro wc vi permetterà la giusta concentrazione, e ritroverete l’ispirazione perduta da tempo senza procrastinare più (tanto in bagno prima o poi dovrete starci comunque…).
Per gli antichi romani il bagno aveva un ruolo sacro, un momento meditativo altissimo in cui generare scritti filosofici o politici. La comunicazione letteraria costituiva per gli intellettuali della Roma antica un impegno molto diverso dai nostri costumi. Ammettiamolo, con la tecnologia ci distraiamo facilmente. Ecco perché porre dei bei volumi cartacei sopra il vostro wc vi permetterà la giusta concentrazione, e ritroverete l’ispirazione perduta da tempo senza procrastinare più (tanto in bagno prima o poi dovrete starci comunque…).
9. La scrivania in un ex spazio dimenticato
Qui mi direte: “io non voglio scrivere contro un muro!” E qui vi sbagliate. In antichità si usavano i muri persino per rivolgervi la testa e in questo modo pensare “meglio”. Il fondatore del Buddhismo cinese, Bodhidharma, monaco indiano, praticava infatti la “meditazione a muro“ trovandovi la massima concentrazione possibile. Il muro ci chiude un attimo lontano dalla vita esterna, e ci permette di riflettere come fossimo in una “libera clausura”. Uno spazio in casa considerato “morto” potrà prendere utilissima vita appendendovi un ripiano scrivania e creando il vostro studio personale, isolato da schiamazzi o vociare esterno. Una buona illuminazione non vi farà avere nostalgia di alcun sole.
Qui mi direte: “io non voglio scrivere contro un muro!” E qui vi sbagliate. In antichità si usavano i muri persino per rivolgervi la testa e in questo modo pensare “meglio”. Il fondatore del Buddhismo cinese, Bodhidharma, monaco indiano, praticava infatti la “meditazione a muro“ trovandovi la massima concentrazione possibile. Il muro ci chiude un attimo lontano dalla vita esterna, e ci permette di riflettere come fossimo in una “libera clausura”. Uno spazio in casa considerato “morto” potrà prendere utilissima vita appendendovi un ripiano scrivania e creando il vostro studio personale, isolato da schiamazzi o vociare esterno. Una buona illuminazione non vi farà avere nostalgia di alcun sole.
10. La soffitta dei segreti
I nostri palazzi spesso nascondono delle soffitte inutilizzate. Pensate a come sarà bello sistemare e pulire piano piano quello che pensavate un solaio inutile. L’immagine di questo home-office sottotetto potrebbe motivarvi per l’azione iniziale, come spostare qualche scatolone o togliere la polvere. Basta uno spazio piccolo e una finestrella per porre un tavolo, un mobile per appoggiare quello che vi serve, una poltrona per un amico che vi viene a trovare all’ora dell’aperitivo, pronto a progettare insieme a voi. Soprattutto il solaio è fuori dall’appartamento, e questo vi permetterà di ottenere una distanza maggiore dalla quotidianità. I daily asses (le magagne giornaliere) spesso ci assalgono con stress e richieste. Soluzione: fuggire in uno spazio a se stante, anche solo per qualche ora.
I nostri palazzi spesso nascondono delle soffitte inutilizzate. Pensate a come sarà bello sistemare e pulire piano piano quello che pensavate un solaio inutile. L’immagine di questo home-office sottotetto potrebbe motivarvi per l’azione iniziale, come spostare qualche scatolone o togliere la polvere. Basta uno spazio piccolo e una finestrella per porre un tavolo, un mobile per appoggiare quello che vi serve, una poltrona per un amico che vi viene a trovare all’ora dell’aperitivo, pronto a progettare insieme a voi. Soprattutto il solaio è fuori dall’appartamento, e questo vi permetterà di ottenere una distanza maggiore dalla quotidianità. I daily asses (le magagne giornaliere) spesso ci assalgono con stress e richieste. Soluzione: fuggire in uno spazio a se stante, anche solo per qualche ora.
Studi scientifici hanno dimostrato che, contro ansia e depressioni varie, l’esercizio fisico aerobico è un toccasana. Prendete un corridoio o un ripostiglio di casa, quindi, e trasformatelo nella vostra area fitness, degna delle star hollywoodiane. Basta uno specchio appeso a parete e potrete ampliare la percezione della vivibilità della palestra, oltre che controllare centimetro dopo centimetro i cambiamenti della vostra “tartaruga” addominale.