Architettura e design
Idee Pluri Premiate: 9 Case Australiane che Risparmiano (Molta) Energia
Con le loro soluzioni ecosostenibili, queste case, immerse in paesaggi particolari, hanno tutte vinto dei riconoscimenti per l’innovazione
Ovunque nel mondo, stile ed efficienza energetica costituiscono due priorità nell’architettura ecosostenibile. In Australia, però, la peculiarità del paesaggio rende necessaria la progettazione di sistemi innovativi e soluzioni architettoniche in grado di affrontare le particolari condizioni climatiche del territorio.
1. Materiali locali per una villa in collina, Victoria
Progetto: Sawmill House
Architetto: progettata da Chris Gilbert, dello studio Archier, e costruita per e con il fratello scultore, Ben Gilbert
Dove: Yackandandah, Stato di Victoria
Superficie: 90 m² all’interno, 150 m² compreso il terrazzo; 1 camera da letto, 1 bagno
Premi ricevuti in Australia: vincitore: 2015 National Architecture Awards, Residential Architecture – Houses (New); vincitore: 2015 Victorian Architecture Awards, Residential Architecture – Houses (New); vincitore: 2015 Houses Awards, New House under 200 Square Meters; vincitore: 2015 Houses Awards, Emerging Architecture Practice; menzione: 2015 Victorian Architecture Awards, Sustainability; menzione: 2015 Houses Awards, Sustainability
I tre punti forti in materia di ecosostenibilità:
Progetto: Sawmill House
Architetto: progettata da Chris Gilbert, dello studio Archier, e costruita per e con il fratello scultore, Ben Gilbert
Dove: Yackandandah, Stato di Victoria
Superficie: 90 m² all’interno, 150 m² compreso il terrazzo; 1 camera da letto, 1 bagno
Premi ricevuti in Australia: vincitore: 2015 National Architecture Awards, Residential Architecture – Houses (New); vincitore: 2015 Victorian Architecture Awards, Residential Architecture – Houses (New); vincitore: 2015 Houses Awards, New House under 200 Square Meters; vincitore: 2015 Houses Awards, Emerging Architecture Practice; menzione: 2015 Victorian Architecture Awards, Sustainability; menzione: 2015 Houses Awards, Sustainability
I tre punti forti in materia di ecosostenibilità:
- Riuso dei materiali di scarto sotto forma di blocchi di cemento
- Spazi progettati in modo da favorire la circolazione dell’aria
- Uso di legname proveniente dai boschi della regione
Questa casa è appollaiata sulla cima di una collina sull’area dove una volta si trovavano una miniera d’oro e una segheria, nel nord dello Stato di Victoria. La villa è stata progettata con un semplice principio guida: non sprecare, non volere. La parte più originale del progetto è la realizzazione del sogno di ogni ecologista; le pareti esterne sono state realizzate con 270 enormi blocchi in cemento, ottenuti sul posto dagli scarti del calcestruzzo impiegato per il getto della soletta. Questi, che pesano una tonnellata ciascuno, sono stati trasportati a Yackandandah e accatastati, fino a formare una struttura lunga nove metri e larga dieci. Nonostante siano cementati l’uno con l’altro, sono stati lasciati allo stato naturale.
«Il nostro obiettivo principale in tema di sostenibilità è stato raggiunto adottando un approccio innovativo e alternativo, basato sull’utilizzo di sottoprodotti in cemento provenienti dalla stessa zona», spiega l’architetto Chris Gilbert. «Piuttosto che contare su preesistenti “prodotti verdi”, ci siamo guardati intorno e abbiamo cercato ciò che ci poteva essere utile».
«Il nostro obiettivo principale in tema di sostenibilità è stato raggiunto adottando un approccio innovativo e alternativo, basato sull’utilizzo di sottoprodotti in cemento provenienti dalla stessa zona», spiega l’architetto Chris Gilbert. «Piuttosto che contare su preesistenti “prodotti verdi”, ci siamo guardati intorno e abbiamo cercato ciò che ci poteva essere utile».
L’edificio è lungo ma relativamente basso, il che gli permette di avvantaggiarsi delle brezze che salgono da fondo valle. «Il flusso incrociato dell’aria in circolazione raffresca passivamente la casa nei mesi estivi», spiega Gilbert, «mentre nei periodi più freddi, il calore del sole è massimizzato grazie alla possibilità di arrotolare una sezione apribile del tetto di 14 metri sopra il terrazzo e di sistemare a piacimento la schermatura bi-direzionabile che circonda la casa». In questo modo il sole può riscaldare passivamente l’edificio per la maggior parte dell’anno.
Un altro materiale del luogo integrato in questa abitazione è il legno rosso dell’Eucalyptus macrorhyncha (una specie originaria della zona), usato per i pavimenti e per il rivestimento del soffitto, proveniente da un bosco che si può vedere dalla villa.
Guarda tutte le foto del progetto
Un altro materiale del luogo integrato in questa abitazione è il legno rosso dell’Eucalyptus macrorhyncha (una specie originaria della zona), usato per i pavimenti e per il rivestimento del soffitto, proveniente da un bosco che si può vedere dalla villa.
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2. Una casa intagliata nella roccia del deserto, Territorio del Nord
Progetto: Desert House
Architetto: Dunn and Hillam Architects
Dove: Alice Springs, Territorio del Nord
Superficie: 350 m²; 3 camere da letto, 3 bagni
Premi ricevuti in Australia: vincitore: 2015 NT Architecture Awards, Residential Architecture – Houses (New); finalista: 2014 BPN (Building Products News) Sustainability Awards; menzione: 2014 Houses Awards, New House over 200 Square Meters; menzione: 2014 NT Architecture Awards, Residential Architecture – Houses (New); vincitore: 2014 NT Architecture Awards, Sustainable Architecture
I tre punti forti in materia di ecosostenibilità:
Progetto: Desert House
Architetto: Dunn and Hillam Architects
Dove: Alice Springs, Territorio del Nord
Superficie: 350 m²; 3 camere da letto, 3 bagni
Premi ricevuti in Australia: vincitore: 2015 NT Architecture Awards, Residential Architecture – Houses (New); finalista: 2014 BPN (Building Products News) Sustainability Awards; menzione: 2014 Houses Awards, New House over 200 Square Meters; menzione: 2014 NT Architecture Awards, Residential Architecture – Houses (New); vincitore: 2014 NT Architecture Awards, Sustainable Architecture
I tre punti forti in materia di ecosostenibilità:
- Autonomia nella produzione di elettricità
- Pannelli fotovoltaici e solari termici
- Superfici molto isolate e ombreggiate grazie al tetto staccato dal volume dell’edificio e alla disposizione dei corpi di fabbrica
Il nome è azzeccato: la Desert House si trova ad Alice Springs, una città nel mezzo di uno dei più aspri e impervi territori della superficie terrestre, il deserto australiano. Gli antichi rilievi dal colore rossastro dei Monti MacDonnell si ergono a est e a ovest di Alice Springs, e il massiccio dell’Uluru (chiamato anche Ayers Rock) si trova a sud-ovest. In estate le temperature arrivano a superare i 45 °C, mentre in inverno precipitano a -6 °C.
«Intagliata nella pietra, questa costruzione è come accovacciata dentro il paesaggio, sfruttando la massa termica del terreno per regolare la temperatura interna della casa», dice l’architetto Dunn.
«Intagliata nella pietra, questa costruzione è come accovacciata dentro il paesaggio, sfruttando la massa termica del terreno per regolare la temperatura interna della casa», dice l’architetto Dunn.
Al centro della casa troviamo un giardino interno e una piscina, dove i proprietari possono godersi nella più completa privacy il clima del deserto. La piscina è un lusso, ma bisogna dire che ha alcune caratteristiche interessanti dal punto di vista dell’efficienza energetica: non necessita di energia per il mantenimento e la pulizia (le pompe sono alimentate da pannelli fotovoltaici posizionati sul tetto), crea una zona a microclima fresco, e agisce da scambiatore termico (l’acqua calda prodotta in eccesso dai serbatoi di accumulo solari è scaricata nella piscina per riempirla e si raffresca durante la notte).
«Per proteggere la costruzione dalle estreme fluttuazioni della temperatura, un grande tetto ad angoli, staccato dal volume dell’edificio, fa ombra alla struttura a forma di scatola molto isolata», dice l’architetto. «Le finestre sul tetto permettono di espellere l’aria calda di notte». Il progettista aggiunge che, dopo un anno di vita nell’edificio, i dati mostrano che la casa è autonoma al cento per cento per quanto riguarda la produzione di elettricità.
È una vera pacchia per i proprietari, che, a quanto racconta Dunn, sono rimasti piacevolmente sorpresi dal successo dell’uso delle strategie ambientali passive. «Questo edificio è in grado di raggiungere una differenza di temperatura di 15 °C tra interno ed esterno, grazie a un buon uso degli strati, a una buona esposizione, alla massa termica e alla ventilazione», riassume Dunn.
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È una vera pacchia per i proprietari, che, a quanto racconta Dunn, sono rimasti piacevolmente sorpresi dal successo dell’uso delle strategie ambientali passive. «Questo edificio è in grado di raggiungere una differenza di temperatura di 15 °C tra interno ed esterno, grazie a un buon uso degli strati, a una buona esposizione, alla massa termica e alla ventilazione», riassume Dunn.
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3. Avanzare lentamente nella foresta pluviale dei tropici, Queensland
Progetto: Cape Tribulation House
Architetto: Ben Vielle di m3architecture
Dove: Cape Tribulation, Queensland
Superficie: 308 m² (12.000 m² di terreno); 3 camere da letto, 1 bagno
Premi ricevuti in Australia: menzione: 2015 Houses Awards – Sustainability
I tre punti forti in materia di ecosostenibilità:
Progetto: Cape Tribulation House
Architetto: Ben Vielle di m3architecture
Dove: Cape Tribulation, Queensland
Superficie: 308 m² (12.000 m² di terreno); 3 camere da letto, 1 bagno
Premi ricevuti in Australia: menzione: 2015 Houses Awards – Sustainability
I tre punti forti in materia di ecosostenibilità:
- Basso impatto sulla foresta pluviale tropicale
- Impianti autonomi per elettricità, acqua e trattamento dei rifiuti
- Ventilazione naturale
Questa casa autosufficiente si trova nei pressi della spiaggia di Cape Tribulation, nella regione del Far North Queensland. Dato che l’edificio (così come il piccolo villaggio del quale fa parte) è circondato da uno dei più sensibili e antichi ecosistemi, la Daintree Rainforest, la sua progettazione ha richiesto un’ampia varietà di riflessioni, decisioni e scelte.
Per tutta la durata della fase progettuale è stato consultato un esperto di sostenibilità per quanto riguardava la scelta dei materiali e l’installazione di impianti che rendessero la casa autonoma dal punto di vista della produzione di elettricità, della fornitura di acqua e del suo trattamento. «Un sistema di moduli fotovoltaici e di batterie garantisce la fornitura di energia», spiega Ben Vielle, l’architetto a capo del gruppo m3architecture. «Tutti gli elettrodomestici e gli impianti sono stati scelti in modo da fare un uso efficiente dell’energia. Nella casa c’è una naturale circolazione dell’aria, coadiuvata da ventilatori a soffitto e da grandi finestre con lamelle orientabili».
Per tutta la durata della fase progettuale è stato consultato un esperto di sostenibilità per quanto riguardava la scelta dei materiali e l’installazione di impianti che rendessero la casa autonoma dal punto di vista della produzione di elettricità, della fornitura di acqua e del suo trattamento. «Un sistema di moduli fotovoltaici e di batterie garantisce la fornitura di energia», spiega Ben Vielle, l’architetto a capo del gruppo m3architecture. «Tutti gli elettrodomestici e gli impianti sono stati scelti in modo da fare un uso efficiente dell’energia. Nella casa c’è una naturale circolazione dell’aria, coadiuvata da ventilatori a soffitto e da grandi finestre con lamelle orientabili».
I principi di architettura ecosostenibile di Vielle si ritrovano anche nell’aspetto esteriore della casa. Il lato esterno si mimetizza nell’ambiente circostante con un rivestimento in plastica nera e vetro a specchio, lasciando così la struttura scomparire tra le ombre della folta foresta pluviale. All’interno, nella zona giorno prevale l’uso di compensato chiaro. Le stanze si aprono all’ambiente circostante tropicale: dalle alte finestre esposte a sud si gode la vista del fitto verde tropicale. «Ambienti molto rilassanti offrono la possibilità di ospitare più persone per la notte», spiega Vielle. «Nella zona giorno si può improvvisare una sorta di piccolo campeggio, e in alcune camere ci sono anche dei letti a castello».
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4. Materiali riciclati e piccoli trucchi per risparmiare acqua nel cuore di Perth, Australia Occidentale
Progetto: Fremantle House
Architetti: Patrick Kosky in collaborazione con Yun Nie Chong di NIE + CO
Dove: Fremantle, Australia Occidentale
Superficie: piano terra di 210 m² compreso il garage (250 m² nel complesso); 2 camere da letto, 1 camera ospiti/studio, 2 bagni
Premi ricevuti in Australia: vincitore: 2015 WA Architecture Awards, Residential Architecture – Houses (New)
I tre punti forti in materia di ecosostenibilità:
Progetto: Fremantle House
Architetti: Patrick Kosky in collaborazione con Yun Nie Chong di NIE + CO
Dove: Fremantle, Australia Occidentale
Superficie: piano terra di 210 m² compreso il garage (250 m² nel complesso); 2 camere da letto, 1 camera ospiti/studio, 2 bagni
Premi ricevuti in Australia: vincitore: 2015 WA Architecture Awards, Residential Architecture – Houses (New)
I tre punti forti in materia di ecosostenibilità:
- Sistema solare passivo
- Ventilazione incrociata e luce naturale
- Impianti a risparmio idrico
Nella progettazione di questa nuova casa, eretta in un popoloso quartiere di Fremantle, una città portuale a sud di Perth, le considerazioni di ordine ambientale sono state centrali. Secondo Patrick Kosky ‒ uno dei due architetti che l’hanno progettata e che ora ci abitano ‒ la questione della sostenibilità è stata risolta in due modi. «Da una parte, durante la costruzione è stata usata la minima energia materiale possibile», racconta Kosky a proposito del progetto. «Ci siamo riusciti usando una quantità consistente di materiali riciclati (mattoni) e legname di piantagione (cornici e rivestimenti in compensato)».
In secondo luogo, Kosky e la sua compagna Yun Nie Chong hanno cercato di ridurre l’uso di energia e di acqua. «Da questo punto di vista, la casa adotta i principi dei sistemi solari passivi e massimizza la ventilazione incrociata e la penetrazione della luce naturale», spiega l’architetto. «Inoltre, può contare su impianti a risparmio idrico, è dotata di una cisterna che contiene fino a 10 mila litri di acqua piovana, ha un sistema di pannelli fotovoltaici e solari termici e l’illuminazione è tutta a Led».
In secondo luogo, Kosky e la sua compagna Yun Nie Chong hanno cercato di ridurre l’uso di energia e di acqua. «Da questo punto di vista, la casa adotta i principi dei sistemi solari passivi e massimizza la ventilazione incrociata e la penetrazione della luce naturale», spiega l’architetto. «Inoltre, può contare su impianti a risparmio idrico, è dotata di una cisterna che contiene fino a 10 mila litri di acqua piovana, ha un sistema di pannelli fotovoltaici e solari termici e l’illuminazione è tutta a Led».
Dopo aver vissuto in questa casa per più di un anno, Chong può dire di averla vista nelle diverse condizioni in ogni stagione dell’anno: raramente ha avuto bisogno di essere riscaldata o raffrescata. «Il pavimento in cemento mantiene il calore per le sere più fresche, le tettoie profonde riparano dalla forte luce solare, mentre le vetrate a tutta altezza permettono al tiepido sole invernale di penetrare all’interno».
Kosky spiega che, posizionando strategicamente cortili, vetrate, spazi a doppia altezza e lucernari, si è cercato di ovviare al tipico problema delle case dei centri storici delle città: piani profondi, scarsa circolazione dell’aria e mancanza di luce nelle stanze centrali. «È stata usata una serie di tecnologie facili da utilizzare ‒ pannelli fotovoltaici, collettori solari a tubi sottovuoto per la produzione di acqua, serbatoi sotterranei di acqua e contenitori per il compostaggio ‒ in modo da minimizzare input e output in arrivo e in partenza dalla casa».
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Kosky spiega che, posizionando strategicamente cortili, vetrate, spazi a doppia altezza e lucernari, si è cercato di ovviare al tipico problema delle case dei centri storici delle città: piani profondi, scarsa circolazione dell’aria e mancanza di luce nelle stanze centrali. «È stata usata una serie di tecnologie facili da utilizzare ‒ pannelli fotovoltaici, collettori solari a tubi sottovuoto per la produzione di acqua, serbatoi sotterranei di acqua e contenitori per il compostaggio ‒ in modo da minimizzare input e output in arrivo e in partenza dalla casa».
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5. Forme scultoree in cemento per una casa vicino al porticciolo, Nuovo Galles del Sud
Progetto: Balmoral House
Architetti: Clinton Murray e Polly Harbison
Dove: Balmoral, Nuovo Galles del Sud
Superficie: 450 m²; 4 camere da letto, 3 bagni
Premi ricevuti in Australia: vincitore: 2015 National Architecture Awards – Residential Architecture – Houses (New); vincitore: 2015 NSW Architecture Awards – Residential Architecture – Houses (New); Vincitore: 2015 Mosman Design Awards – Contribution to the built environment; menzione: 2015 Houses Awards – New House Over 200 Square Meters; The Master Builders Association NSW – Excellence in Housing Award – Bellevarde Constructions; The Master Builders Association NSW – Best Use of Concrete Award – Bellevarde Constructions
I tre punti forti in materia di ecosostenibilità:
Progetto: Balmoral House
Architetti: Clinton Murray e Polly Harbison
Dove: Balmoral, Nuovo Galles del Sud
Superficie: 450 m²; 4 camere da letto, 3 bagni
Premi ricevuti in Australia: vincitore: 2015 National Architecture Awards – Residential Architecture – Houses (New); vincitore: 2015 NSW Architecture Awards – Residential Architecture – Houses (New); Vincitore: 2015 Mosman Design Awards – Contribution to the built environment; menzione: 2015 Houses Awards – New House Over 200 Square Meters; The Master Builders Association NSW – Excellence in Housing Award – Bellevarde Constructions; The Master Builders Association NSW – Best Use of Concrete Award – Bellevarde Constructions
I tre punti forti in materia di ecosostenibilità:
- Massa di cemento che garantisce una stabilizzazione della temperatura
- Apporto di luce naturale
- Esposizione che garantisce una ventilazione ottimale
Questa casa formidabile ‒ che si trova proprio di fronte alla spiaggia di Balmoral, a Sydney Harbour ‒ sperimenta l’interazione tra forme “solide” e “vuote” nell’architettura residenziale. Il progetto originale, degli architetti Clinton Murray e Polly Harbison, ha tratto ispirazione dall’opera di Isamu Noguchi e la sua sperimentazione delle masse positive e negative. Le forme scultoree di questo edificio si adattano perfettamente al gusto dei proprietari, molto appassionati di arte (che infatti è una presenza costante in tutta la casa e in giardino).
«La casa è un’accurata composizione di solido e vuoto, luce e ombra», dice Murray. «È stata “scolpita” in modo da permettere a chi ci passa davanti di ammirare attraverso l’edificio il faro che si trova dall’altra parte della Baia di Balmoral: le viste sono ritagliate, incorniciate, e perfino bloccate, per aggiungere tensione al tutto».
«La casa è un’accurata composizione di solido e vuoto, luce e ombra», dice Murray. «È stata “scolpita” in modo da permettere a chi ci passa davanti di ammirare attraverso l’edificio il faro che si trova dall’altra parte della Baia di Balmoral: le viste sono ritagliate, incorniciate, e perfino bloccate, per aggiungere tensione al tutto».
Forme, colori tenui, bei materiali e grande comodità sono tutti elementi che contribuiscono a fare di questa casa un luogo calmo e perfetto per riposarsi. L’uso generoso di cemento non solo crea una massa termica ideale per accumulare calore in inverno, ma forma anche una barriera contro la temperatura e la luce estreme dell’estate. La luce naturale inonda l’interno della casa attraverso gli spazi vuoti che attraversano i blocchi di cemento. «Abbiamo creato molte situazioni diverse affinché gli interni fossero illuminati con la luce naturale, rimanendo comunque protetti dai vari elementi», racconta Murray parlando del progetto. «Tutte le finestre sono schermate esternamente. L’altezza del soffitto in cucina e la presenza di finestre lunghe quattro metri permettono al sole invernale di inondare la stanza. Il bagliore riflesso dal vetro può essere regolato tramite le tapparelle esterne».
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6. Riscaldamento e raffrescamento sotto il sole, Territorio della Capitale Australiana
Progetto: Wonga Street House
Architetto: Andrew Verri, Light House Architecture and Science (ex Jigsaw Housing)
Dove: O’Connor, Territorio della Capitale Australiana
Superficie: 180 m²; 3 camere da letto, 3 soggiorni (uno dei quali utilizzabile anche come camera per gli ospiti), 2 bagni
Premi ricevuti in Australia: vincitore: 2015 ACT Residential Architecture Award, Residential Architecture – Houses (New); finalista: 2015 ACT Architecture Awards, Residential Architecture – Sustainability
I tre punti forti in materia di ecosostenibilità:
Progetto: Wonga Street House
Architetto: Andrew Verri, Light House Architecture and Science (ex Jigsaw Housing)
Dove: O’Connor, Territorio della Capitale Australiana
Superficie: 180 m²; 3 camere da letto, 3 soggiorni (uno dei quali utilizzabile anche come camera per gli ospiti), 2 bagni
Premi ricevuti in Australia: vincitore: 2015 ACT Residential Architecture Award, Residential Architecture – Houses (New); finalista: 2015 ACT Architecture Awards, Residential Architecture – Sustainability
I tre punti forti in materia di ecosostenibilità:
- Il sistema solare passivo riduce il fabbisogno energetico
- L’energia solare produce acqua calda ed elettricità
- Misurazioni scientifiche (di infiltrazioni d’aria e altro)
Canberra è il posto perfetto dove installare sistemi solari passivi. «Qui abbiamo molto sole: una media di 7,6 ore di sole al giorno», spiega Jenny Edwards, esperta del settore. «Bastano un po’ di esperienza, un progetto di qualità e una buona realizzazione, e avremo una casa che richiederà poco (se non zero) riscaldamento durante le giornate del freddo inverno tipico di Canberra e soltanto qualche ventilatore a soffitto in estate».
L’esposizione ha la sua importanza. Questa semplice villetta familiare nella capitale è nata attorno a un grande albero a foglie caduche del giardino, e di conseguenza gode di molta luce in inverno e di ombra in estate. «Il lato nord della casa si integra con il retro grazie a un grande terrazzo», spiega Andrew Verri, dello studio Light House Architecture. «In tutta la casa sono state posizionate delle finestre allo scopo di incorniciare le viste sul giardino. La palette dei colori dei vari materiali, all’esterno, è abbastanza ristretta ma espressiva: ci sono finestre e porte incorniciate con legno di cedro e il giallo di una parte adibita a studio bilancia il predominante grigio dei mattoni e il nero della facciata».
L’esposizione ha la sua importanza. Questa semplice villetta familiare nella capitale è nata attorno a un grande albero a foglie caduche del giardino, e di conseguenza gode di molta luce in inverno e di ombra in estate. «Il lato nord della casa si integra con il retro grazie a un grande terrazzo», spiega Andrew Verri, dello studio Light House Architecture. «In tutta la casa sono state posizionate delle finestre allo scopo di incorniciare le viste sul giardino. La palette dei colori dei vari materiali, all’esterno, è abbastanza ristretta ma espressiva: ci sono finestre e porte incorniciate con legno di cedro e il giallo di una parte adibita a studio bilancia il predominante grigio dei mattoni e il nero della facciata».
In questa zona le temperature in inverno si abbassano terribilmente mentre superano i 30 °C in estate, quindi pensare di rispettare i principi dell’ecosostenibilità poteva essere una grande sfida. Non è stato così per l’architetto Andrew Verri e per Jenny Edwards, la cui specializzazione sta proprio nel prendere in considerazione il fattore climatico nell’ambito dei progetti architettonici. In questo caso, Edwards ha dato il proprio contributo misurando rigorosamente il grado di efficienza energetica di ogni singolo punto della casa.
Appena i proprietari si sono trasferiti, Edwards ha misurato le infiltrazioni d’aria. Wonga House è stata progettata per essere il più possibile ermetica, in modo da massimizzare il controllo della temperatura interna sia in estate che in inverno. Edwards ha misurato otto ricambi d’aria ogni ora con delle verifiche di pressione, valore che rientra nella scala ideale inferiore a 10 ricambi per ora tipica delle case nuove di Canberra. La famiglia ha notato che, quando la casa rimane ben chiusa durante la giornata in occasione di grandi ondate di caldo, l’edificio ci mette molto a surriscaldarsi, proprio perché è così ben sigillato e isolato. In questo modo si controlla l’eccessivo innalzamento della temperatura e si garantisce il buon umore di tutta la famiglia.
Verri ed Edwards sono convinti che, in una città come Canberra, valga la pena installare finestre a doppi vetri. Se il caldo e il freddo non riescono a penetrare all’interno, non saranno necessari né impianti di riscaldamento né di condizionamento. «Con questo approccio, le nostre case ottengono regolarmente Energy Efficiency Ratings (EER) (certificazioni di efficienza energetica, NdT) da otto stelle, che equivalgono alla metà dei livelli previsti per riscaldamento e raffrescamento per case da sei stelle della stessa misura (un EER da sei stelle è lo standard minimo attualmente obbligatorio nella maggior parte degli stati australiani)», spiega Edwards a proposito di questo progetto.
Guarda la galleria di foto di questa villetta
Appena i proprietari si sono trasferiti, Edwards ha misurato le infiltrazioni d’aria. Wonga House è stata progettata per essere il più possibile ermetica, in modo da massimizzare il controllo della temperatura interna sia in estate che in inverno. Edwards ha misurato otto ricambi d’aria ogni ora con delle verifiche di pressione, valore che rientra nella scala ideale inferiore a 10 ricambi per ora tipica delle case nuove di Canberra. La famiglia ha notato che, quando la casa rimane ben chiusa durante la giornata in occasione di grandi ondate di caldo, l’edificio ci mette molto a surriscaldarsi, proprio perché è così ben sigillato e isolato. In questo modo si controlla l’eccessivo innalzamento della temperatura e si garantisce il buon umore di tutta la famiglia.
Verri ed Edwards sono convinti che, in una città come Canberra, valga la pena installare finestre a doppi vetri. Se il caldo e il freddo non riescono a penetrare all’interno, non saranno necessari né impianti di riscaldamento né di condizionamento. «Con questo approccio, le nostre case ottengono regolarmente Energy Efficiency Ratings (EER) (certificazioni di efficienza energetica, NdT) da otto stelle, che equivalgono alla metà dei livelli previsti per riscaldamento e raffrescamento per case da sei stelle della stessa misura (un EER da sei stelle è lo standard minimo attualmente obbligatorio nella maggior parte degli stati australiani)», spiega Edwards a proposito di questo progetto.
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7. La raccolta dell’acqua che scorre giù dalla collina, Australia Meridionale
Progetto: Robertson House
Architetti: Max Pritchard e Andrew Gunner dello studio Max Pritchard Gunner Architects
Dove: Myponga Beach, Australia Meridionale
Superficie: 250 m²; 3 camere da letto, 1 bagno
Premi ricevuti in Australia: vincitore: 2015 SA Architecture Awards, Residential Architecture – Houses (New)
I tre punti forti in materia di ecosostenibilità:
Progetto: Robertson House
Architetti: Max Pritchard e Andrew Gunner dello studio Max Pritchard Gunner Architects
Dove: Myponga Beach, Australia Meridionale
Superficie: 250 m²; 3 camere da letto, 1 bagno
Premi ricevuti in Australia: vincitore: 2015 SA Architecture Awards, Residential Architecture – Houses (New)
I tre punti forti in materia di ecosostenibilità:
- Canali sul tetto per la raccolta dell’acqua
- Le finestre a doppio vetro esposte a nord catturano luce
- Utilizzo di materiali locali
Le considerazioni sull’ambiente hanno avuto un ruolo importante nella progettazione di questa casa sperduta, che si trova sul fianco di un’esposta collina ondulata che affaccia su un isolato tratto costiero della Penisola di Fleurieu, nell’Australia Meridionale. Un dinamico tetto triangolare pendente si sporge in avanti per permettere all’acqua raccolta di colare in un serbatoio sottostante. «In questo modo è garantita la fornitura d’acqua», spiega l’architetto Max Pritchard. «Questo luogo, tra l’altro, è relativamente ripido, quindi per ottenere la migliore esposizione e la massima quantità di luce un lato della struttura è stata addossata alla collina, mentre l’altro si proietta in avanti, a catturare una vista spettacolare».
Pritchard è rimasto sorpreso dalla rapidità con la quale i proprietari della casa hanno da subito abbracciato l’idea di costruire un edificio secondo principi ecosostenibili. «Hanno raccolto tutta la pietra che era stata usata per costruire l’edificio originale e hanno fatto molte riflessioni sul paesaggio circostante. È davvero gratificante lavorare con persone che accettano con un tale entusiasmo l’idea di considerare una casa nuova come parte di un cambio di stile di vita».
L’abitazione è stata edificata su una soletta di cemento a sbalzo ben isolata, che ha un ruolo fondamentale nell’assicurare l’inerzia termica per il riscaldamento e il raffrescamento. Per mantenere le temperature uniformi e la zona giorno ben illuminata, sul lato nord sono state installate grandi finestre a doppi vetri.
Andrew Gunner, l’altro architetto che ha lavorato al progetto, spiega che l’attenzione data ai dispositivi passivi implica il fatto che «i proprietari d’estate hanno bisogno raramente dell’aria condizionata, mentre in inverno, per riscaldare la casa, basta loro un efficiente camino, alimentato con legna proveniente dalla zona».
E aggiunge: «Per un progetto come questo, tenere in considerazione ciò che succede nei mesi invernali è altrettanto importante quanto pensare a quelli estivi: l’Australia è nota infatti per il suo clima torrido. Inoltre, questa abitazione riflette l’equilibrio esistente tra la progettazione degli interni e degli esterni, il che è importante quando comincia a piovere e a tirare il vento!».
Visita questa casa
Andrew Gunner, l’altro architetto che ha lavorato al progetto, spiega che l’attenzione data ai dispositivi passivi implica il fatto che «i proprietari d’estate hanno bisogno raramente dell’aria condizionata, mentre in inverno, per riscaldare la casa, basta loro un efficiente camino, alimentato con legna proveniente dalla zona».
E aggiunge: «Per un progetto come questo, tenere in considerazione ciò che succede nei mesi invernali è altrettanto importante quanto pensare a quelli estivi: l’Australia è nota infatti per il suo clima torrido. Inoltre, questa abitazione riflette l’equilibrio esistente tra la progettazione degli interni e degli esterni, il che è importante quando comincia a piovere e a tirare il vento!».
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8. Accocolata tra gli eucalipti sul mare, Tasmania
Progetto: Lagoon House
Architetti: Mat Hinds e Polly Taylor dello studio Taylor and Hinds Architects
Dove: Clifton Beach, Tasmania
Superficie: 293 m²; 2 camere da letto, 1 bagno
Premi ricevuti in Australia: vincitore: Edmond Dorney Award for Residential Architecture – Houses (New); vincitore: 2015 Intergrain Timber Vision Awards – Residential Interior; menzione: 2015 Intergrain Timber Vision Awards – Residential Exterior; menzione: 2015 Houses Awards – New House over 200 Square Meters; finalista: 2015 Think Brick Awards – Kevin Borland Masonry Award
I tre punti forti in materia di ecosostenibilità:
Progetto: Lagoon House
Architetti: Mat Hinds e Polly Taylor dello studio Taylor and Hinds Architects
Dove: Clifton Beach, Tasmania
Superficie: 293 m²; 2 camere da letto, 1 bagno
Premi ricevuti in Australia: vincitore: Edmond Dorney Award for Residential Architecture – Houses (New); vincitore: 2015 Intergrain Timber Vision Awards – Residential Interior; menzione: 2015 Intergrain Timber Vision Awards – Residential Exterior; menzione: 2015 Houses Awards – New House over 200 Square Meters; finalista: 2015 Think Brick Awards – Kevin Borland Masonry Award
I tre punti forti in materia di ecosostenibilità:
- La sostenibilità rientra in un approccio olistico
- La forma del tetto massimizza l’ingresso della luce naturale e la ventilazione
- L’importanza dell’habitat per il posizionamento della casa
Questo edificio a un piano è situato all’estremità della Pipeclay Lagoon, dietro la striscia costiera, vicino a diverse spiagge da surf, a sud di Hobart. È stato progettato per una giovane famiglia molto dinamica. A parte avere la fortuna di trovarsi nelle vicinanze dell’acqua (laguna e mare), la casa è ubicata in una radura circondata da molti eucalipti della Tasmania, che le regalano ombra e fascino.
Gli architetti Poppy Taylor e Mat Hinds hanno scelto per i sistemi di riscaldamento e di raffrescamento le migliori opzioni disponibili. La villa ha un impianto di riscaldamento idronico a pavimento alimentato a energia solare, regolazione della temperatura nella massa termica dei pavimenti in cemento e delle pareti in blocchi, e un tetto che si solleva per permettere la ventilazione per mezzo di un’apposita tubazione. Laddove possibile, sono stati utilizzati materiali del luogo e prodotti sostenibili.
Gli architetti Poppy Taylor e Mat Hinds hanno scelto per i sistemi di riscaldamento e di raffrescamento le migliori opzioni disponibili. La villa ha un impianto di riscaldamento idronico a pavimento alimentato a energia solare, regolazione della temperatura nella massa termica dei pavimenti in cemento e delle pareti in blocchi, e un tetto che si solleva per permettere la ventilazione per mezzo di un’apposita tubazione. Laddove possibile, sono stati utilizzati materiali del luogo e prodotti sostenibili.
La posizione della casa sfrutta al massimo la luce naturale grazie alla sua posizione, che le garantisce anche una buona ventilazione. «Delle solide persiane in legno sono posizionate in modo da massimizzare il passaggio incrociato dell’aria, facilitato in particolare dalle brezze marine che in estate soffiano da sud», spiega Mat Hinds.
«Noi vediamo l’architettura come un modo per rafforzare la consapevolezza del coinvolgimento momentaneo tra le persone, del loro stare insieme e dei posti in cui vivono», continua l’architetto. «Innanzitutto dobbiamo comprendere queste condizioni, e poi ci possiamo dedicare a fare un’architettura che risuoni tra noi e il mondo in cui tutti viviamo».
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«Noi vediamo l’architettura come un modo per rafforzare la consapevolezza del coinvolgimento momentaneo tra le persone, del loro stare insieme e dei posti in cui vivono», continua l’architetto. «Innanzitutto dobbiamo comprendere queste condizioni, e poi ci possiamo dedicare a fare un’architettura che risuoni tra noi e il mondo in cui tutti viviamo».
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9. Un cottage “riciclato” in città, Nuovo Galles del Sud
Progetto: Nikki Maloney House
Architetto: Drew Heath dello studio Drew Heath Architects
Dove: Marrickville, Nuovo Galles del Sud
Superficie: sotto i 200 m²; 2 camere da letto, 1 bagno
Premi ricevuti in Australia: vincitore: 2015 NSW Architecture Awards, Residential Architecture – Houses (New); vincitore: 2015 NSW Architecture Awards – Sustainable Architecture
I tre punti forti in materia di ecosostenibilità:
Progetto: Nikki Maloney House
Architetto: Drew Heath dello studio Drew Heath Architects
Dove: Marrickville, Nuovo Galles del Sud
Superficie: sotto i 200 m²; 2 camere da letto, 1 bagno
Premi ricevuti in Australia: vincitore: 2015 NSW Architecture Awards, Residential Architecture – Houses (New); vincitore: 2015 NSW Architecture Awards – Sustainable Architecture
I tre punti forti in materia di ecosostenibilità:
- Materiali riciclati; ristrutturazione di un cottage esistente
- È un rifugio fresco, in una vecchia periferia industriale
- Ventilazione incrociata, uso di pannelli solari
Questa casetta, che si trova in un vecchio quartiere di periferia a Sydney, è nata dalla ristrutturazione di un cottage, che è stato smantellato e riconvertito. Il 30 per cento dei materiali, in effetti, è riciclato. «Per me, gran parte della progettazione ha significato lavorare con i materiali, e in particolare con gli scarti: niente è andato sprecato», spiega l’architetto Drew Heath. E tutto ciò che non si trovava già sul posto, è stato recuperato da qualche altra parte nelle vicinanze. Per esempio, alcuni pavimenti sono stati ricavati da vecchi rivestimenti di un magazzino del quartiere di Botany.
Qui sono presenti tutti gli elementi della perfetta casa ecosostenibile: bassa impronta ecologica, acqua calda prodotta con sistema solare, ventilazione naturale, rivestimenti a basso contenuto di COV, elettrodomestici a basso consumo e materiali riciclati. «La considero una casa a basso costo. I materiali sono molto semplici, per la maggior parte non sono rifiniti. I soldi e il tempo che avanzavano sono stati investiti per creare dettagli solidi e fatti a mano, come le mensole e le panche in cucina», racconta Heath.
Situata in un’area a forma di triangolo, questa casa si presenta sulla strada come un edificio a un piano, nascondendo, sul retro, un grande giardino. Questo spazio verde contribuisce a mitigare la temperatura generata dalle dure superfici conduttrici di calore della zona urbana circostante. «Il principio è stato quello di costruire una casa a corte privata orientata verso il giardino», spiega l’architetto. «La cosa che non ci saremmo mai aspettati è che il giardino diventasse un rifugio per gli uccellini del posto».
Scopri tutte le foto del progetto
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Situata in un’area a forma di triangolo, questa casa si presenta sulla strada come un edificio a un piano, nascondendo, sul retro, un grande giardino. Questo spazio verde contribuisce a mitigare la temperatura generata dalle dure superfici conduttrici di calore della zona urbana circostante. «Il principio è stato quello di costruire una casa a corte privata orientata verso il giardino», spiega l’architetto. «La cosa che non ci saremmo mai aspettati è che il giardino diventasse un rifugio per gli uccellini del posto».
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Ashley Dunn, del premiato studio Dunn and Hillam Architects, commenta così questo approccio all’architettura: «L’Australia è un continente che presenta i più vari tipi di condizioni climatiche: abbiamo zone sub-tropicali, zone aride e zone alpine. Da questo punto di vista, nel paese non c’è un’unica soluzione da applicare universalmente. La specificità di ogni area è una caratteristica fondamentale dell’Australia, ma dovrebbe essere presa in considerazione dagli architetti in via prioritaria ovunque nel mondo».
Le case pluripremiate che vi mostriamo in questo Ideabook regalano viste magnifiche sul verde più selvaggio, offrono riparo nel mezzo del deserto, si nascondono nella foresta pluviale dei Tropici e guardano verso il mare. Sono state progettate in modo da ridurre al massimo il ricorso a sistemi meccanici per quanto riguarda riscaldamento, raffrescamento, trattamento dei rifiuti, ecc. E in modo da integrare la loro bellezza con quella del paesaggio che le circonda.