Un Pied-À-Terre di 26 mq a Parigi, Comodo Come una Casa
Un minuscolo appartamento organizzato come un’abitazione più grande per una persona che vive da sola
In Francia, un numero crescente di persone lavora nella capitale durante la settimana per poi tornare a casa dalla famiglia, in provincia, durante i weekend. Degli alberghi e dei divani degli amici, però, si può approfittare soltanto fino a un certo punto e, quando la condizione di “pendolarismo” diviene permanente, ha senso investire in un pied-à-terre. Questo monolocale di 26 metri quadrati, che si trova in un vecchio palazzo nel vivace quartiere di Montorgueil a Parigi, è stato progettato proprio con questa destinazione.
Il monolocale non versava in buone condizioni, ma era pieno di luce e protetto dai rumori della città. Il fatto che affacciasse su un cortile in una zona centrale di Parigi costituiva un ulteriore vantaggio. Insomma, era un vero e proprio sogno per il neo-proprietario, che si è rivolto agli interior designer dello studio Atelier Daaa, dopo aver visto i loro progetti su Houzz. L’obiettivo degli architetti era dare una rinfrescata all’appartamento e adattarlo allo stile di vita del proprietario, in modo che potesse sentirsi a proprio agio nonostante la distanza dalla famiglia. Il risultato? In tre mesi di lavori, l’appartamento è stato completamente trasformato.
Il monolocale non versava in buone condizioni, ma era pieno di luce e protetto dai rumori della città. Il fatto che affacciasse su un cortile in una zona centrale di Parigi costituiva un ulteriore vantaggio. Insomma, era un vero e proprio sogno per il neo-proprietario, che si è rivolto agli interior designer dello studio Atelier Daaa, dopo aver visto i loro progetti su Houzz. L’obiettivo degli architetti era dare una rinfrescata all’appartamento e adattarlo allo stile di vita del proprietario, in modo che potesse sentirsi a proprio agio nonostante la distanza dalla famiglia. Il risultato? In tre mesi di lavori, l’appartamento è stato completamente trasformato.
Prima.
Originariamente l’appartamento aveva una cucina separata dal resto, con pareti gialle e pavimento bianco e nero: un insieme che al nuovo proprietario non piaceva.
I progettisti hanno quindi collegato gli ambienti, distribuendo gli spazi con una logica di modularità e di funzionalità. In altre parole, volevano assolutamente evitare di trattare lo spazio come quello di una roulotte, con un soggiorno trasformabile in camera o in studio.
«Non volevamo creare uno spazio con funzionalità “da coltellino svizzero”: in base a quella logica, per usare una lama devi rinunciare a usarne un’altra. Nonostante le dimensioni ridotte dell’appartamento, volevamo che tutte le funzioni coesistessero senza che le superfici fossero troppo ingombre», riassume Guilbault. «È stato un vero rompicapo».
Originariamente l’appartamento aveva una cucina separata dal resto, con pareti gialle e pavimento bianco e nero: un insieme che al nuovo proprietario non piaceva.
I progettisti hanno quindi collegato gli ambienti, distribuendo gli spazi con una logica di modularità e di funzionalità. In altre parole, volevano assolutamente evitare di trattare lo spazio come quello di una roulotte, con un soggiorno trasformabile in camera o in studio.
«Non volevamo creare uno spazio con funzionalità “da coltellino svizzero”: in base a quella logica, per usare una lama devi rinunciare a usarne un’altra. Nonostante le dimensioni ridotte dell’appartamento, volevamo che tutte le funzioni coesistessero senza che le superfici fossero troppo ingombre», riassume Guilbault. «È stato un vero rompicapo».
Oltre ai mesi necessari alla progettazione di una nuova distribuzione degli spazi, sono due i fattori che hanno contribuito a far lievitare i costi.
Da una parte, l’inizio dei lavori ha coinciso con l’emergere di una serie di spiacevoli sorprese: «Nel corso del tempo questo edificio del Settecento, con struttura in legno, si è stabilizzato, con il risultato che il pavimento da un lato all’altro dell’appartamento presentava un dislivello di circa venti centimetri», racconta il progettista. «Abbiamo dovuto livellarlo posando un massetto e un pannello in acciaio. Inoltre, abbiamo sostituito le vecchie finestre con serramenti in legno dotati di doppi vetri e realizzati su misura da un falegname; abbiamo cambiato i termoventilatori rimpiazzandoli con modelli elettrici di Thermor e, infine, abbiamo installato un nuovo impianto di scarico, che mancava del tutto».
D’altra parte, il proprietario non è uno studente e il design per lui rappresentava un aspetto importante, perciò, dai pavimenti in rovere massiccio alle piastrelle in cemento della cucina, agli arredi in multistrato di betulla, il giovane ha scelto finiture di pregio. «In media, il budget per questo tipo di appartamento è più limitato e si aggira sui duemila euro al metro quadrato», sottolinea Guilbault.
Da una parte, l’inizio dei lavori ha coinciso con l’emergere di una serie di spiacevoli sorprese: «Nel corso del tempo questo edificio del Settecento, con struttura in legno, si è stabilizzato, con il risultato che il pavimento da un lato all’altro dell’appartamento presentava un dislivello di circa venti centimetri», racconta il progettista. «Abbiamo dovuto livellarlo posando un massetto e un pannello in acciaio. Inoltre, abbiamo sostituito le vecchie finestre con serramenti in legno dotati di doppi vetri e realizzati su misura da un falegname; abbiamo cambiato i termoventilatori rimpiazzandoli con modelli elettrici di Thermor e, infine, abbiamo installato un nuovo impianto di scarico, che mancava del tutto».
D’altra parte, il proprietario non è uno studente e il design per lui rappresentava un aspetto importante, perciò, dai pavimenti in rovere massiccio alle piastrelle in cemento della cucina, agli arredi in multistrato di betulla, il giovane ha scelto finiture di pregio. «In media, il budget per questo tipo di appartamento è più limitato e si aggira sui duemila euro al metro quadrato», sottolinea Guilbault.
Dopo.
Appena entrati in casa, alla propria destra si trova la cucina. Il piccolo soggiorno è inondato da una piacevole luce naturale. Le finiture dei pavimenti e delle pareti combinano bianco e legno chiaro, in uno stile che ha echi scandinavi. La presenza di alcuni elementi neri e di motivi geografici crea piacevoli contrasti e aggiunge all’insieme una nota di eleganza grafica.
Appena entrati in casa, alla propria destra si trova la cucina. Il piccolo soggiorno è inondato da una piacevole luce naturale. Le finiture dei pavimenti e delle pareti combinano bianco e legno chiaro, in uno stile che ha echi scandinavi. La presenza di alcuni elementi neri e di motivi geografici crea piacevoli contrasti e aggiunge all’insieme una nota di eleganza grafica.
L’ingresso, il pavimento della cucina e il bagno sono decorati con piastrelle in cemento con un motivo a labirinto.
Il punto focale, in soggiorno, è rappresentato da un pannello in multistrato di betulla, che separa parzialmente questo ambiente dalla zona notte. La parete divisoria, che scorre su un binario fissato al controsoffitto, permette di utilizzare lo spazio in tre diversi modi.
Il punto focale, in soggiorno, è rappresentato da un pannello in multistrato di betulla, che separa parzialmente questo ambiente dalla zona notte. La parete divisoria, che scorre su un binario fissato al controsoffitto, permette di utilizzare lo spazio in tre diversi modi.
In una prima modalità di chiusura, il pannello va a sovrapporsi a un armadio con anta traforata, dove alloggiano la lavatrice e lo scaldabagno.
Il pannello può essere poi spostato in modo da nascondere sia l’ingresso alla camera, situato vicino alla testiera del letto, sia la libreria e il televisore.
«La parete scorrevole non ha una funzione tecnica in sé, ma vivacizza l’ambiente e gli dà movimento», commenta Guilbault. «È importante permettere a chi occupa uno spazio così piccolo di scegliere che cosa vuole vedere. In questo modo l’ambiente non è mai monotono».
«La parete scorrevole non ha una funzione tecnica in sé, ma vivacizza l’ambiente e gli dà movimento», commenta Guilbault. «È importante permettere a chi occupa uno spazio così piccolo di scegliere che cosa vuole vedere. In questo modo l’ambiente non è mai monotono».
Come il resto delle opere di falegnameria presenti nella casa, anche il pannello divisorio è stato realizzato in multistrato di betulla dipinto con vernice opaca. L’Atelier Daaa ha una predilezione per questo materiale, di cui i progettisti apprezzano il fascino nordico e l’eleganza grafica, grazie alla quale questo legno (a differenza per esempio di un laminato) non richiede speciali rifiniture. Nonostante sia abbastanza pesante, il pannello scorre con grande facilità grazie a un binario prodotto da Hawa e fissato al soffitto.
Il modulo della libreria e del televisore è stato studiato nei minimi dettagli. La parte alta è profonda soltanto venti centimetri, mentre la parte bassa, che ospita dei cassetti, occupa tutta la profondità della struttura. All’interno trovano posto, tra le altre cose, anche il router, l’impianto di amplificazione e una consolle di video game.
«Per la parte frontale dei cassetti abbiamo voluto mantenere lo stesso motivo dell’armadio lavanderia. Questa trama traforata ha una funzione sia estetica che tecnica. Da una parte fornisce la ventilazione necessaria agli apparecchi elettronici che emettono calore, e dall’altra permette di cambiare canale senza dover aprire i cassetti», spiega l’architetto.
«Per la parte frontale dei cassetti abbiamo voluto mantenere lo stesso motivo dell’armadio lavanderia. Questa trama traforata ha una funzione sia estetica che tecnica. Da una parte fornisce la ventilazione necessaria agli apparecchi elettronici che emettono calore, e dall’altra permette di cambiare canale senza dover aprire i cassetti», spiega l’architetto.
Nella parte alta, la libreria ha anche dei ripiani a giorno, in modo che l’ambiente possa essere percepito come più ampio rispetto a quello che realmente è.
Dietro l’elemento modulare, la camera da letto è stata progettata come una sleeping box: «La differenza è che qui non c’è spazio a sufficienza per girare veramente attorno al letto. Questo tipo di alcova, però, offre praticamente lo stesso comfort di una vera camera da letto», sostiene Guilbault.
Per accedere al letto si passa attraverso questo piccolo passaggio tra l’armadio lavanderia e il televisore…
Per accedere al letto si passa attraverso questo piccolo passaggio tra l’armadio lavanderia e il televisore…
… oppure vi sia arriva dalla parte anteriore del letto. Questa zona serve anche come seduta per la scrivania appesa alla parete. Seduto ai piedi del letto, il padrone di casa può lavorare di fronte alla finestra godendosi la vista degli alberi.
«Il grande vantaggio delle progettazioni su misura è il poter collegare tra loro zone separate», commenta Guilbault.
Anche le selezionatissime finiture danno unità all’insieme: «Come accade per le piastrelle dell’ingresso, che accompagnano il visitatore anche nella stanza da bagno, gli arredi in legno di betulla danno coerenza ai due ambienti del soggiorno e della zona notte», spiega il progettista.
«Il grande vantaggio delle progettazioni su misura è il poter collegare tra loro zone separate», commenta Guilbault.
Anche le selezionatissime finiture danno unità all’insieme: «Come accade per le piastrelle dell’ingresso, che accompagnano il visitatore anche nella stanza da bagno, gli arredi in legno di betulla danno coerenza ai due ambienti del soggiorno e della zona notte», spiega il progettista.
Il letto a due piazze è stato sistemato su una pedana per differenziare le zone e guadagnare spazio. «Questo è il secondo elemento che ricorre più volte nell’appartamento, ma abbiamo lavorato sulla modularità facendo in modo di non perdere una funzione per crearne un’altra. Abbiamo ragionato in termini di ottimizzazione», riassume l’architetto.
Un falegname ha montato all’interno della pedana alta cinquanta centimetri un sommier di 140 x190 centimetri, che si solleva e nasconde uno spazio contenitore di tre metri cubi, dove il padrone di casa tiene le valigie.
Un falegname ha montato all’interno della pedana alta cinquanta centimetri un sommier di 140 x190 centimetri, che si solleva e nasconde uno spazio contenitore di tre metri cubi, dove il padrone di casa tiene le valigie.
Una piccola nicchia vicino alla testiera del letto funge da comodino: qui si trova un interruttore della luce sia per la camera che per il soggiorno, così come diverse prese elettriche per la ricarica dei dispositivi elettronici mobili.
L’armadio è composto da diversi elementi verticali.
L’armadio è composto da diversi elementi verticali.
Il contenitore è stato progettato come una continuazione dell’armadio lavanderia, ed è perciò profondo sessanta centimetri. All’interno è illuminato, mentre una striscia Led, sistemata dietro una fascia di riempimento per creare un effetto di retroilluminazione, regala una magnifica atmosfera alla zona notte quando cala la sera.
Il ripiano-scrivania si estende anche per tutta la lunghezza del soggiorno: «È un’escamotage per allungare le linee dell’ambiente, rielaborare gli spazi e aggiungere volumi contenitori», spiega Guilbault.
Il ripiano, in effetti, è più largo sul lato “ufficio” che su quello del soggiorno, perché la facciata posteriore del palazzo è leggermente angolata. Grazie a questo espediente, la forma della stanza si percepisce come più simile a quella di un rettangolo.
L’avere aperto il soggiorno ha permesso di creare lo spazio per una cucina in linea a tutta altezza e lunga due metri, che è stata realizzata su misura.
Per dare un effetto di leggerezza, le ante degli armadietti non hanno maniglie. Il mobile della cucina, nella parte inferiore, è in legno di betulla, mentre la parte superiore è in Mdf laccato in colore grigio chiaro. Il piano di lavoro è in Solid Surface.
Vernice del mobile in alto: San Miguel, Ressource
Per dare un effetto di leggerezza, le ante degli armadietti non hanno maniglie. Il mobile della cucina, nella parte inferiore, è in legno di betulla, mentre la parte superiore è in Mdf laccato in colore grigio chiaro. Il piano di lavoro è in Solid Surface.
Vernice del mobile in alto: San Miguel, Ressource
La cucina non è dotata di lavapiatti, ma dispone di un forno a microonde, una piastra a induzione, un piccolo frigorifero e diversi spazi contenitori.
Come in tutta la casa, l’illuminazione è stata progettata con grande attenzione. «La cucina è illuminata da tre moderni apparecchi a soffitto, mentre il bancone è illuminato sia da una striscia Led sia dalla luce della cappa», spiega Guilbault.
Luci: SLV
Come in tutta la casa, l’illuminazione è stata progettata con grande attenzione. «La cucina è illuminata da tre moderni apparecchi a soffitto, mentre il bancone è illuminato sia da una striscia Led sia dalla luce della cappa», spiega Guilbault.
Luci: SLV
Per vivacizzare lo spazio, sia per il pavimento che per la parete sono state scelte piastrelle con un motivo grafico che riproduce un labirinto: si tratta di un modello in cemento prodotto dall’azienda svedese Marrakech Design.
Di fronte alla cucina, gli architetti hanno voluto inserire un tavolo rotondo.
Nonostante una profondità di circa 1,75 metri e una larghezza di circa 1,40 metri, il bagno è stato progettato in maniera molto efficiente, con una cabina doccia di 80 x 130 centimetri, i sanitari e un mobiletto.
Niente, in questo progetto, è stato lasciato al caso: la parete color mattone della cabina doccia aggiunge all’ambiente una nota allegra, mentre il bianco dei sanitari e la rubinetteria nera regalano un tocco di gusto scandinavo.
Piastrelle della parete: gres rettificato di Revigres, 60 x 60 centimetri; rubinetterie: Zucchetti
Piastrelle della parete: gres rettificato di Revigres, 60 x 60 centimetri; rubinetterie: Zucchetti
Nell’ambito del progetto, la realizzazione del bagno ha rappresentato la sfida maggiore, poiché originariamente la casa era priva di un impianto di adduzione e scarico dell’acqua. I progettisti hanno risolto brillantemente il problema con una pompa di sollevamento, nascosta in una scatola che è utilizzata come ripiano nella cabina doccia.
La scatola è allineata con il mobiletto del bagno, un elemento in resina dotato di lavabo in ceramica, realizzato su misura e molto efficiente dal punto di vista dell’ottimizzazione dello spazio. «Il nostro lavoro consiste nell’integrare, nel non far notare l’intervento tecnico. Questa è la sfida», commenta Guilbault.
Con l’aiuto dell’Atelier Daaa, il nuovo proprietario ha potuto dare a questo appartamento un nuovo tocco di eleganza stilizzata, senza rinunciare a comodità e funzionalità. La sua sensazione è che valesse la pena sostenere questa spesa: per affrontare con maggiore serenità la lontananza dai propri familiari, sentirsi bene a casa durante la settimana lavorativa è importante.
Guarda tutte le foto di questo progetto
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: Un giovane che durante la settimana è costretto per motivi di lavoro a stare lontano dalla sua famiglia
Dove: Parigi, quartiere Montorgueil
Superficie: Circa 26 m²
Budget: Circa 85mila euro (circa 3mila euro per metro quadrato)
Data di consegna: Estate del 2017, circa tre mesi dopo l’inizio dei lavori
Progettisti: Richard Guilbault, Julien Ensarguet e Pierre Petit di Atelier Daaa
La ristrutturazione è costata più di quanto ci si potrebbe aspettare: per risistemare questo appartamento di 26 metri quadrati il proprietario ha affrontato una spesa di circa 85mila euro.
In generale, gli ambienti di dimensioni ridotte sono i più difficili da ottimizzare, perché bisogna saper sfruttare ogni centimetro quadrato. «Anche se qui lo spazio è molto limitato, ci siamo sforzati di integrarvi le stesse funzioni di quelle di una casa più grande: un’area notte, un soggiorno, una cucina, un bagno e un angolo ufficio. Inoltre, volevamo fare in modo che l’atmosfera generale risultasse ariosa e non soffocante», spiega l’interior designer Richard Guilbault.