Trend Houzz: Dormire in una Sleeping Box?
Quattro progettisti di Houzz hanno ideato dei cubi salvaspazio per piccoli ambienti che non rinunciano allo stile
Agnès Carpentier
19 novembre 2017
Negli ultimi tempi i box multiuso sono diventati una vera e propria moda nella progettazione di interni. Se alcune di queste strutture sono utilizzate in cucina, altre servono da armadi, locali lavanderia e perfino stanze da bagno. Quelle di cui ci occupiamo qui sono le cosiddette sleeping box (letteralmente: “scatole per dormire”, NdT), che al loro interno ospitano, come in una specie di bozzolo, un letto. Abbiamo fatto un po’ di ricerche su questo inusuale e non convenzionale fenomeno in atto nel mondo dell’interior design per cercare di scoprirne le origini. Quattro architetti che si sono distinti per avere progettato questo tipo di elemento così innovativo hanno condiviso con noi le loro esperienze e si sono prestati a rispondere a tutte le nostre domande sul tema.
PROGETTO 1. Una suite “in scatola”
In breve. Questo monolocale parigino di 32 metri quadrati si trova in un magnifico palazzo. Dopo averci vissuto per un anno, ovvero il tempo necessario per maturare un efficace progetto di ottimizzazione degli spazi, il proprietario ha affidato il compito di realizzare l’intervento a Rebecca Benichou, progettista del Batiik Studio. «Mi ha ordinato una struttura letteralmente a forma di cubo», racconta Benichou. Il padrone di casa voleva una scatola che contenesse la sua camera, un bagno e un armadio – in poche parole, una suite – ma su una superficie di 7,50 metri quadrati.
Perché la scatola? «Il cliente è un appassionato di decorazione di interni e quando si è presentato da me aveva già identificato in un cubo multifunzionale la migliore soluzione progettuale alle sue esigenze», ricorda Benichou. «Contenere tutto all’interno di una scatola è un buon metodo per… liberare spazio. Questo tipo di struttura dà la possibilità di ampliare una stanza, poiché non richiede di frazionarla», riassume la progettista.
In breve. Questo monolocale parigino di 32 metri quadrati si trova in un magnifico palazzo. Dopo averci vissuto per un anno, ovvero il tempo necessario per maturare un efficace progetto di ottimizzazione degli spazi, il proprietario ha affidato il compito di realizzare l’intervento a Rebecca Benichou, progettista del Batiik Studio. «Mi ha ordinato una struttura letteralmente a forma di cubo», racconta Benichou. Il padrone di casa voleva una scatola che contenesse la sua camera, un bagno e un armadio – in poche parole, una suite – ma su una superficie di 7,50 metri quadrati.
Perché la scatola? «Il cliente è un appassionato di decorazione di interni e quando si è presentato da me aveva già identificato in un cubo multifunzionale la migliore soluzione progettuale alle sue esigenze», ricorda Benichou. «Contenere tutto all’interno di una scatola è un buon metodo per… liberare spazio. Questo tipo di struttura dà la possibilità di ampliare una stanza, poiché non richiede di frazionarla», riassume la progettista.
La realizzazione. Il cubo progettato da Rebecca Benichou è largo circa 2,50 metri, lungo 3 metri e alto 3 metri. La camera occupa da sola una superficie di 1,60 x 2 metri. Alla sua destra c’è un armadio profondo 70 centimetri, mentre dietro la stanza troviamo un bagnetto di 1 x 3 metri, la cui porta aperta è visibile in questa foto. Sulla base del letto, che si trova a 70 centimetri dal pavimento, poggia un comodo materasso alto 23 centimetri. Inizialmente era prevista un’altezza della scatola maggiore, in modo da far spazio anche a un armadio, ma alla fine ha prevalso il desiderio del padrone di casa, che è alto 1,80 metri, di stare in piedi dentro la scatola, ed è stato messo un controsoffitto puramente decorativo di 30 centimetri.
L’intervento ha comportato tre mesi di progettazione e tre mesi di lavori, compresa la realizzazione della cucina. Un’impresa ha realizzato la “scatola” con un telaio in legno rivestito con Fenix, un materiale opaco resistente ai graffi e di facile manutenzione.
L’intervento ha comportato tre mesi di progettazione e tre mesi di lavori, compresa la realizzazione della cucina. Un’impresa ha realizzato la “scatola” con un telaio in legno rivestito con Fenix, un materiale opaco resistente ai graffi e di facile manutenzione.
Funzionalità. In questa struttura, ogni singolo centimetro è stato studiato per essere funzionale. L’alcova può essere aperta o chiusa con due porte scorrevoli in vetro così da garantire la privacy necessaria all’angolo del letto. Sotto il letto sono stati montati dei cassetti, cui si ha accesso sia dalla scala (sul lato del soggiorno) sia da dietro (dall’interno del bagno). L’armadio occupa la struttura a tutta altezza sul lato destro. La scatola è illuminata da una striscia a Led.
Gli arredi. «La scatola è stata pensata come la punta di diamante di questo appartamento», spiega Rebecca Benichou. In effetti, il padrone di casa ha voluto esaltare la presenza della struttura multifunzionale lasciando il resto delle pareti della stanza senza finitura. Il rivestimento nero Fenix utilizzato all’esterno della scatola le dà un tocco sofisticato e crea un piacevole contrasto con le assi in legno di quercia dell’interno della struttura, che sono state scelte per l’effetto di calore e intimità che creano. L’illuminazione a Led in questo ambiente rappresenta la soluzione ideale: al calare della sera crea un’atmosfera magnifica.
Il budget. Il progetto è costato circa 30 mila euro, comprese la cucina e la verniciatura del soffitto e del parquet.
Il budget. Il progetto è costato circa 30 mila euro, comprese la cucina e la verniciatura del soffitto e del parquet.
Benjamin Delais mostra gli elementi del suo progetto
PROGETTO 2. Una mini stanza diventa grande
In breve. Questo appartamento parigino di 27 metri quadrati appartiene a una giovane coppia. Quando i due lo hanno acquistato, il palazzo in cui si trova era fresco di ristrutturazione e l’appartamento vuoto ricordava un vassoio tutto da riempire. La coppia ha voluto valorizzare al massimo il soggiorno evitando di frazionarlo e conservando la grande luminosità delle tre finestre della stanza.
Perché la scatola? «Una scatola multifunzionale ci è sembrata la soluzione migliore per garantire a questo mini appartamento tutte le prestazioni di un locale di dimensioni standard», spiega Benjamin Delai, l’architetto dello studio BLDB, che ha curato il progetto.
PROGETTO 2. Una mini stanza diventa grande
In breve. Questo appartamento parigino di 27 metri quadrati appartiene a una giovane coppia. Quando i due lo hanno acquistato, il palazzo in cui si trova era fresco di ristrutturazione e l’appartamento vuoto ricordava un vassoio tutto da riempire. La coppia ha voluto valorizzare al massimo il soggiorno evitando di frazionarlo e conservando la grande luminosità delle tre finestre della stanza.
Perché la scatola? «Una scatola multifunzionale ci è sembrata la soluzione migliore per garantire a questo mini appartamento tutte le prestazioni di un locale di dimensioni standard», spiega Benjamin Delai, l’architetto dello studio BLDB, che ha curato il progetto.
La realizzazione. La sleeping box consiste in un blocco alto 2,50 metri, profondo 1,60 metri e largo 2 metri. Realizzata con un telaio in legno ricoperto di MDF, la scatola è affiancata da una scala larga 50 centimetri. Delle assi fissate alle due pareti in calcestruzzo supportano un travetto in legno sostenuto anche da elementi portanti. La base del letto è stata realizzata a 1,20 metri da terra, ovvero «all’altezza giusta per sedersi sul letto», spiega Delais. Per guadagnare spazio, il sommier è tutt’uno con la base del letto. Su ciascun lato del letto sono state messe delle prese elettriche.
Funzionalità. Una piccola porta in cima alla scala dà accesso a questo “bozzolo”. Due ante che aprono sulla stanza permettono di non sentirsi chiusi dentro e, con le loro mensole, offrono un punto di appoggio per libri e riviste. In compenso, di giorno, il letto rimane chiuso alla vista.
L’appartamento è sempre in ordine grazie ai cinque moduli nascosti sotto al letto. Tre di questi elementi sono armadi veri e propri ed escono completamente grazie a binari telescopici (come si può vedere nella prossima foto). «Abbiamo utilizzato binari solitamente usati per sostenere server di computer, vista la loro capacità di sopportare grandi pesi», specifica Delais. Una porta permette di accedere sotto la scala a quella che la coppia dei proprietari chiama “la cantina”, uno spazio che sta dietro gli armadi scorrevoli. Qui il padrone di casa tiene perfino la sua bicicletta.
L’appartamento è sempre in ordine grazie ai cinque moduli nascosti sotto al letto. Tre di questi elementi sono armadi veri e propri ed escono completamente grazie a binari telescopici (come si può vedere nella prossima foto). «Abbiamo utilizzato binari solitamente usati per sostenere server di computer, vista la loro capacità di sopportare grandi pesi», specifica Delais. Una porta permette di accedere sotto la scala a quella che la coppia dei proprietari chiama “la cantina”, uno spazio che sta dietro gli armadi scorrevoli. Qui il padrone di casa tiene perfino la sua bicicletta.
Gli arredi. A differenza del Progetto 1, qui i padroni di casa desideravano ridurre al massimo l’impatto visivo della scatola sulla piccola stanza, e per questo hanno voluto dipingerla di bianco come il resto delle pareti. «Le cerniere sono invisibili, e non ci sono maniglie. Sono state fatte soltanto delle tacche per tirare i cassetti», spiega il progettista.
Il budget. «Per avere una scatola realizzata su misura dal falegname bisogna calcolare 10 mila euro», riassume Delais. Bisogna tener presente che, in caso di vendita, una struttura del genere è considerata una componente smontabile che quindi, come tale, non va a influire sulla superficie totale dell’appartamento. In questo caso, la vendita ha costituito tutt’altro che un problema: la casa è stata rivenduta in una settimana. «I nuovi proprietari si sono innamorati della struttura», racconta Delais.
Il budget. «Per avere una scatola realizzata su misura dal falegname bisogna calcolare 10 mila euro», riassume Delais. Bisogna tener presente che, in caso di vendita, una struttura del genere è considerata una componente smontabile che quindi, come tale, non va a influire sulla superficie totale dell’appartamento. In questo caso, la vendita ha costituito tutt’altro che un problema: la casa è stata rivenduta in una settimana. «I nuovi proprietari si sono innamorati della struttura», racconta Delais.
PROGETTO 3. Il nido per dormire
In breve. Questo piccolo monolocale di 28 metri quadrati è stato progettato dall’architetto Cyril Rheims per una studentessa. «Questa ragazza aveva le idee chiare: voleva dormire protetta in una sorta di nido, senza perdere per questo il contatto con il resto dell’appartamento».
Perché la scatola? Come nel caso del Progetto 1, l’architetto voleva evitare di frazionare l’ambiente e, allo stesso tempo, desiderava valorizzare lo spazio che sarebbe rimasto al di fuori della scatola: «Una struttura aperta ha dato la possibilità di creare un bozzolo senza per questo creare discontinuità nell’ambiente, e lo sguardo può ora spaziare liberamente da un lato all’altro dell’appartamento», spiega Cyril Rheims.
In breve. Questo piccolo monolocale di 28 metri quadrati è stato progettato dall’architetto Cyril Rheims per una studentessa. «Questa ragazza aveva le idee chiare: voleva dormire protetta in una sorta di nido, senza perdere per questo il contatto con il resto dell’appartamento».
Perché la scatola? Come nel caso del Progetto 1, l’architetto voleva evitare di frazionare l’ambiente e, allo stesso tempo, desiderava valorizzare lo spazio che sarebbe rimasto al di fuori della scatola: «Una struttura aperta ha dato la possibilità di creare un bozzolo senza per questo creare discontinuità nell’ambiente, e lo sguardo può ora spaziare liberamente da un lato all’altro dell’appartamento», spiega Cyril Rheims.
La scatola vista dalla stanza; la porta sulla sinistra conduce al bagno
La realizzazione. La scatola (profonda 2,30 metri, larga 1,50 metri e alta 1,60 metri) è stata concepita con lo stesso principio di una mensola, così che la struttura ricordasse il più possibile un nido abbarbicato sulle rocce. Il pavimento, assicurato alla parete posteriore con una barra metallica, è stato realizzato con il supporto di un travetto in metallo. Dato che la struttura è collegata alla parete in più punti, il supporto addizionale del travetto è sufficiente. Le restanti parti dell’ossatura sono in legno. «In partenza volevamo un pavimento in legno, ma il legno è un po’ troppo morbido, e, alla lunga, si sarebbe spaccato laddove il pavimento e le pareti della scatola si incontrano. Bisogna tener presente che un progetto del genere è una sperimentazione e può succedere che si provino più soluzioni prima di trovare la formula giusta», spiega Rheims.
La realizzazione. La scatola (profonda 2,30 metri, larga 1,50 metri e alta 1,60 metri) è stata concepita con lo stesso principio di una mensola, così che la struttura ricordasse il più possibile un nido abbarbicato sulle rocce. Il pavimento, assicurato alla parete posteriore con una barra metallica, è stato realizzato con il supporto di un travetto in metallo. Dato che la struttura è collegata alla parete in più punti, il supporto addizionale del travetto è sufficiente. Le restanti parti dell’ossatura sono in legno. «In partenza volevamo un pavimento in legno, ma il legno è un po’ troppo morbido, e, alla lunga, si sarebbe spaccato laddove il pavimento e le pareti della scatola si incontrano. Bisogna tener presente che un progetto del genere è una sperimentazione e può succedere che si provino più soluzioni prima di trovare la formula giusta», spiega Rheims.
Funzionalità. Questa scatola permette di risparmiare molto spazio perché è multifunzionale. Sollevata a 72 centimetri da terra, la base del materasso è volutamente un po’ più lunga del letto in modo da poter essere utilizzata anche come scrivania. Il cassettone arancione è anche una seduta, mentre dietro la parete, sotto la scatola, è stato ricavato un contenitore.
Gli arredi. Il “nido” è stato dipinto degli stessi colori del resto dell’appartamento, una combinazione di tortora e bianco. Le fessure ai lati della struttura sono state inserite per dialogare graficamente con le linee disegnate dalle mensole del soggiorno e della cucina. «Forse svolgono una funzione più estetica che pratica, ma danno anche la sensazione che la scatola sia più ariosa», commenta l’architetto.
Il budget. La ristrutturazione completa dell’appartamento è costata 56 mila euro.
Gli arredi. Il “nido” è stato dipinto degli stessi colori del resto dell’appartamento, una combinazione di tortora e bianco. Le fessure ai lati della struttura sono state inserite per dialogare graficamente con le linee disegnate dalle mensole del soggiorno e della cucina. «Forse svolgono una funzione più estetica che pratica, ma danno anche la sensazione che la scatola sia più ariosa», commenta l’architetto.
Il budget. La ristrutturazione completa dell’appartamento è costata 56 mila euro.
PROGETTO 4. Due scatole per quattro bambini
In breve. Questo progetto ha preso corpo nell’ambito della ristrutturazione di un appartamento a Puteaux, alle porte di Parigi. La famiglia che ci vive ha cinque figli, di cui un adolescente e quattro bambini dai 4 ai 10 anni. L’alloggio è stato acquistato in più anni: i proprietari sono partiti da un appartamento iniziale di 40 metri quadrati per arrivare, con successive aggiunte, a un’unità di 120 metri quadrati. Ciò nonostante, la superficie a disposizione non era sufficiente per creare una camera separata per ciascun ragazzo. Inoltre, i genitori desideravano che i quattro piccoli di casa crescessero insieme, condividendo spazi e oggetti. Gli architetti dello studio Graal di Montreuil, incaricati del progetto, sono riusciti a soddisfare le esigenze della famiglia con una soluzione originale e tagliata su misura: la creazione di due scatole.
In breve. Questo progetto ha preso corpo nell’ambito della ristrutturazione di un appartamento a Puteaux, alle porte di Parigi. La famiglia che ci vive ha cinque figli, di cui un adolescente e quattro bambini dai 4 ai 10 anni. L’alloggio è stato acquistato in più anni: i proprietari sono partiti da un appartamento iniziale di 40 metri quadrati per arrivare, con successive aggiunte, a un’unità di 120 metri quadrati. Ciò nonostante, la superficie a disposizione non era sufficiente per creare una camera separata per ciascun ragazzo. Inoltre, i genitori desideravano che i quattro piccoli di casa crescessero insieme, condividendo spazi e oggetti. Gli architetti dello studio Graal di Montreuil, incaricati del progetto, sono riusciti a soddisfare le esigenze della famiglia con una soluzione originale e tagliata su misura: la creazione di due scatole.
Perché la scatola? «Creando due letti a castello in una grande camera di 39 metri quadrati (a destra nell’immagine qui sopra), siamo riusciti a gestire la mancanza di spazio. Questa soluzione costava meno rispetto a moltiplicare il numero delle stanze e, soprattutto, offriva ai fratelli la possibilità di entrare maggiormente in relazione in uno spazio condiviso. Abbiamo fatto molte ricerche, e abbiamo avuto questa idea studiando come venivano sistemati i posti letto nel Medioevo. Le persone vivevano in spazi comuni, ma dormivano in alcove, protette per la privacy da veneziane. Qui abbiamo voluto proporne un’interpretazione contemporanea», spiega Carlo Grispello, architetto dello studio Graal.
La realizzazione. Le scatole sono state realizzate in MDF con un’ossatura in legno e un pavimento in compensato di pino. Ciascuna struttura è larga 1,45 metri, lunga 3 metri e alta 2,85 metri. Queste scatole hanno anche permesso di nascondere alcuni elementi strutturali. Per creare la grande stanza di 39 metri quadrati, è stato necessario abbattere una parete portante. Tra la libreria e il letto sono stati aggiunti due elementi portanti (entrambi nascosti alla vista dalle finiture della scatola): un “guscio” in calcestruzzo e una trave HEA (una trave con una sezione a forma di H).
Funzionalità. Come in altri progetti analoghi, queste grandi sleeping box sono multifunzionali. Ciascuna è dotata di due letti, naturalmente, ma anche di un armadio, di mensole e di una zona con scrivania dedicata allo studio. Inoltre, le due strutture hanno pareti scorrevoli che possono essere aperte o chiuse a piacimento. La grande camera può essere frazionata in tre sezioni, come si può vedere nella piantina. In questo modo, mentre due fratelli possono stare ognuno per conto proprio, gli altri due hanno la possibilità di condividere la stanza centrale.
«Quando le pareti scorrevoli sono ritirate dentro le scatole, [le unità] funzionano come due pilastri attorno ai quali i bambini possono correre e giocare insieme», dice Grispello.
Gli arredi. «Non sono la persona più titolata a parlarne, non è la mia specialità», confessa con modestia l’architetto, «ma ci è venuta l’idea di dipingere le scatole di rosso, come i coltellini svizzeri». Il riferimento, pieno di umorismo, è stato molto apprezzato dai bambini!
«Queste scatole non comportavano tanto una questione di estetica, quanto di etica. Noi abbiamo reinterpretato lo stile di vita condotto in questo appartamento. I bambini possono isolarsi e concentrarsi su loro stessi pur trovandosi in uno spazio comune condiviso che, d’altra parte, permette loro facilmente di giocare assieme», conclude l’architetto.
Il budget. Circa 4 mila euro a scatola (calcolando soltanto il lavoro del falegname).
«Queste scatole non comportavano tanto una questione di estetica, quanto di etica. Noi abbiamo reinterpretato lo stile di vita condotto in questo appartamento. I bambini possono isolarsi e concentrarsi su loro stessi pur trovandosi in uno spazio comune condiviso che, d’altra parte, permette loro facilmente di giocare assieme», conclude l’architetto.
Il budget. Circa 4 mila euro a scatola (calcolando soltanto il lavoro del falegname).
In conclusione
Come dimostrano questi quattro progetti, la problematica ricorrente che spinge a realizzare una sleeping box è la mancanza di spazio. Queste scatole permettono di concentrare tutte le funzioni di una stanza di grandi dimensioni (letto, contenitori, talvolta un bagno e perfino una zona studio) in uno spazio molto limitato. Allo stesso tempo, questo tipo di struttura offre la possibilità di evitare di frazionare la stanza e di avere più luce. Questo tipo di intervento è reso possibile dall’innovazione introdotta dalla possibilità di progettare un volume in 3D, piuttosto che immaginarlo in termini bidimensionali. Una soluzione indubbiamente interessante, capace di affascinare a prima vista.
Cosa ne pensi: ti piacerebbe dormire in una sleeping box? Valuteresti questa soluzione per ottimizzare lo spazio della tua casa?
Trova un architetto nella tua zona
Come dimostrano questi quattro progetti, la problematica ricorrente che spinge a realizzare una sleeping box è la mancanza di spazio. Queste scatole permettono di concentrare tutte le funzioni di una stanza di grandi dimensioni (letto, contenitori, talvolta un bagno e perfino una zona studio) in uno spazio molto limitato. Allo stesso tempo, questo tipo di struttura offre la possibilità di evitare di frazionare la stanza e di avere più luce. Questo tipo di intervento è reso possibile dall’innovazione introdotta dalla possibilità di progettare un volume in 3D, piuttosto che immaginarlo in termini bidimensionali. Una soluzione indubbiamente interessante, capace di affascinare a prima vista.
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