I Trucchi per Produrre più Frutta anche in Piccoli Orti
Scopri gli alberi da frutta impostati e i segreti del giardiniere: cordone, palmetta, spalliera, step-over
Un tempo la potatura di alcune piante da frutta (in particolare delle rosacee come pero, melo, pesco, susino, ecc.) era quasi sempre impostata. Oggi si preferiscono forme libere o semi-libere, ma i frutticoltori sanno bene quanto una potatura che “congela” l’albero in una certa forma sia molto produttiva, specie se si ha la necessità di piantare diversi esemplari a distanza ravvicinata in piccoli spazi.
La grande Vita Sackville-West si lamentava dell’uso di addossare le fruttifere ai muri e potarle, ma la scrittrice guardava al giardino e all’orto con gli occhi di chi vuole liberarsi delle costrizioni estetiche del passato. Noi invece, più semplicemente, vorremmo produrre più frutta. Innanzitutto per risparmiare sulla spesa e per sapere che ciò che portiamo in tavola è coltivato in modo naturale; perché quella che si trova nelle grandi catene o anche dai fruttivendoli, troppo spesso è poco profumata e per nulla saporita, di consistenza stopposa. La frutta autoprodotta fa bene ed è buona, ma spesso ci sembra solo un sogno, visto che i giardini si sono rimpiccioliti in modo progressivo e non sempre è possibile trovare lo spazio anche solo per un albero.
Allevando le fruttifere a cordone, palmetta, spalliera o step-over, il raccolto sarà certamente maggiore rispetto ad un albero lasciato in forma libera, ma potato per mantenere piccole dimensioni. Non immaginiamoci di raccogliere quintali di mele, ma con debite cure e concimazioni adeguate, un albero così potato produrrà diversi chili di ottima frutta.
La grande Vita Sackville-West si lamentava dell’uso di addossare le fruttifere ai muri e potarle, ma la scrittrice guardava al giardino e all’orto con gli occhi di chi vuole liberarsi delle costrizioni estetiche del passato. Noi invece, più semplicemente, vorremmo produrre più frutta. Innanzitutto per risparmiare sulla spesa e per sapere che ciò che portiamo in tavola è coltivato in modo naturale; perché quella che si trova nelle grandi catene o anche dai fruttivendoli, troppo spesso è poco profumata e per nulla saporita, di consistenza stopposa. La frutta autoprodotta fa bene ed è buona, ma spesso ci sembra solo un sogno, visto che i giardini si sono rimpiccioliti in modo progressivo e non sempre è possibile trovare lo spazio anche solo per un albero.
Allevando le fruttifere a cordone, palmetta, spalliera o step-over, il raccolto sarà certamente maggiore rispetto ad un albero lasciato in forma libera, ma potato per mantenere piccole dimensioni. Non immaginiamoci di raccogliere quintali di mele, ma con debite cure e concimazioni adeguate, un albero così potato produrrà diversi chili di ottima frutta.
La spalliera tradizionale
Se allevati contro un muro ben esposto al sole, gli alberi e i frutti beneficiano del calore rilasciato da mattoni o pietre. Questo torna particolarmente utile per gli alberi a fruttificazione tardiva, laddove si teme freddo precoce o per frutti precoci in zone dove si verificano gelate tardive.
Scegliete astoni (alberi giovani, di non più di due anni, ancora elastici e in grado di sopportare piegature) che potrete innestare voi stessi. In alternativa potete chiedere al vivaio di innestarli all’altezza che vi occorre. Se siete alle prime armi chiedete un astone “impalcato basso”, perché l’altezza del tronco non dovrebbe superare i 30 cm.
Ancorate al muro dei fili di acciaio ben tesi, ai quali legherete i tralci via via che si formano, seguendo la forma già prestabilita, tagliando via tutto il resto, specialmente i getti che vanno verso il basso. I rami orizzontali devono scandirsi a intervalli regolari ed essere il più possibile speculari. I rametti che si dipartono da quelli orizzontali sono gli speroni fruttiferi. La spalliera tradizionale è straordinariamente adatta a melo e pero.
Se allevati contro un muro ben esposto al sole, gli alberi e i frutti beneficiano del calore rilasciato da mattoni o pietre. Questo torna particolarmente utile per gli alberi a fruttificazione tardiva, laddove si teme freddo precoce o per frutti precoci in zone dove si verificano gelate tardive.
Scegliete astoni (alberi giovani, di non più di due anni, ancora elastici e in grado di sopportare piegature) che potrete innestare voi stessi. In alternativa potete chiedere al vivaio di innestarli all’altezza che vi occorre. Se siete alle prime armi chiedete un astone “impalcato basso”, perché l’altezza del tronco non dovrebbe superare i 30 cm.
Ancorate al muro dei fili di acciaio ben tesi, ai quali legherete i tralci via via che si formano, seguendo la forma già prestabilita, tagliando via tutto il resto, specialmente i getti che vanno verso il basso. I rami orizzontali devono scandirsi a intervalli regolari ed essere il più possibile speculari. I rametti che si dipartono da quelli orizzontali sono gli speroni fruttiferi. La spalliera tradizionale è straordinariamente adatta a melo e pero.
Cordone multiplo o a “U”
Il cordone può essere semplice o multiplo. Se si ha più spazio, si possono moltiplicare i rami che si dirigono verso l’alto, ottenendo un maggior numero di speroni fruttiferi.
Il cordone può essere semplice o multiplo. Se si ha più spazio, si possono moltiplicare i rami che si dirigono verso l’alto, ottenendo un maggior numero di speroni fruttiferi.
Il cordone semplice
Se volete assicurarvi di avere molta varietà di frutta, anche se non in grandissima quantità, il cordone semplice potrebbe essere la scelta migliore. Si presta bene per le varietà di pero e melo, ma anche per ribes rosso e bianco, e uva spina.
In genere si tratta di un semplice fusto singolo, piegato ad angolo (di solito 45°), ma può anche essere verticale.
Ottimo se volete provare diverse varietà di frutta, ma non avete lo spazio. A seconda delle cultivar scelte la frutta non sarà tantissima, ma variegata, e lungo tutto il corso dell’anno.
Se volete assicurarvi di avere molta varietà di frutta, anche se non in grandissima quantità, il cordone semplice potrebbe essere la scelta migliore. Si presta bene per le varietà di pero e melo, ma anche per ribes rosso e bianco, e uva spina.
In genere si tratta di un semplice fusto singolo, piegato ad angolo (di solito 45°), ma può anche essere verticale.
Ottimo se volete provare diverse varietà di frutta, ma non avete lo spazio. A seconda delle cultivar scelte la frutta non sarà tantissima, ma variegata, e lungo tutto il corso dell’anno.
Spazio in più
A seconda del vostro spazio potete aumentare il numero di branche (orizzontali o verticali). Ma dovete deciderlo prima, e tendere dei fili metallici come indicazione.
Una volta che la forma è completata, non siate tentati di modificarla, invece mantenetela con una minima potatura invernale. La potatura di formazione deve essere fatta in estate.
Vista l’esiguità della chioma, al di sotto sarà possibile piantare piccoli ortaggi ad apparato radicale leggero, come lattughe, fragole, cicorie e spinaci; oppure creare una fascia di erbe aromatiche. Se preferite le ornamentali, evitate quelle che andrebbero in competizione radicale, scegliendo annuali o bienni.
A seconda del vostro spazio potete aumentare il numero di branche (orizzontali o verticali). Ma dovete deciderlo prima, e tendere dei fili metallici come indicazione.
Una volta che la forma è completata, non siate tentati di modificarla, invece mantenetela con una minima potatura invernale. La potatura di formazione deve essere fatta in estate.
Vista l’esiguità della chioma, al di sotto sarà possibile piantare piccoli ortaggi ad apparato radicale leggero, come lattughe, fragole, cicorie e spinaci; oppure creare una fascia di erbe aromatiche. Se preferite le ornamentali, evitate quelle che andrebbero in competizione radicale, scegliendo annuali o bienni.
Un vero e proprio jardin potager
Gli alberi da frutta potati a spalliera, o come in questo caso, anche i piccoli frutti come ribes e uva spina, danno una forte caratterizzazione campagnola al giardino, tanto che – se vi piace lo stile rustico o country – è preferibile questo stile di allevamento rispetto a quello classico, anche in caso di spazio abbondante.
In un contesto dove sono presenti strutture già di per sé caratterizzanti, come obelischi in metallo, muri di mattoni, decori, ecc., un albero potato a spalliera darà quel tocco di solidità domestica, di antropizzazione mista a selvatichezza, che anima lo stile country.
Alla base erbacee miste rendono il giardino vivace, ma lo spazio a terra può essere usato anche per ortaggi.
Gli alberi da frutta potati a spalliera, o come in questo caso, anche i piccoli frutti come ribes e uva spina, danno una forte caratterizzazione campagnola al giardino, tanto che – se vi piace lo stile rustico o country – è preferibile questo stile di allevamento rispetto a quello classico, anche in caso di spazio abbondante.
In un contesto dove sono presenti strutture già di per sé caratterizzanti, come obelischi in metallo, muri di mattoni, decori, ecc., un albero potato a spalliera darà quel tocco di solidità domestica, di antropizzazione mista a selvatichezza, che anima lo stile country.
Alla base erbacee miste rendono il giardino vivace, ma lo spazio a terra può essere usato anche per ortaggi.
Anche in terrazza
Se il vaso è grande, questo sistema di allevamento degli alberi consente di coltivarne anche su un terrazzo.
In vaso meglio usare un portainnesto nano, per ottenere un albero in miniatura che rimarrà con voi per molti anni, oppure un albero di comuni dimensioni, di cui dovrete curare non solo chioma, ma anche radici, che dovranno essere tagliate ogni due o tre anni, e il terriccio, che dovrà essere sostituito con altro fresco e ricco di sostanze nutritive.
Naturalmente l’operazione va fatta quando l’albero è spoglio e in riposo, cioè in inverno.
Scopri altri consigli: Come Coltivare in Vaso Agrumi e Altri Frutti
Se il vaso è grande, questo sistema di allevamento degli alberi consente di coltivarne anche su un terrazzo.
In vaso meglio usare un portainnesto nano, per ottenere un albero in miniatura che rimarrà con voi per molti anni, oppure un albero di comuni dimensioni, di cui dovrete curare non solo chioma, ma anche radici, che dovranno essere tagliate ogni due o tre anni, e il terriccio, che dovrà essere sostituito con altro fresco e ricco di sostanze nutritive.
Naturalmente l’operazione va fatta quando l’albero è spoglio e in riposo, cioè in inverno.
Scopri altri consigli: Come Coltivare in Vaso Agrumi e Altri Frutti
Archi e altri sistemi
Piante lianose, come il kiwi, l’uva spina, il ribes, i lamponi, possono essere coltivati ad arco anziché a spalliera. Questo genere di coltivazione è un po’ più impegnativo su alberi a fusto legnoso, poiché i rami devono essere piegati con cura, costanza e solo quando sono flessibili ed elastici.
Lo step-over
Si tratta di un sistema assai praticato in orti di piccole dimensioni. Il termine è di uso corrente in Inghilterra, ma in Italia ricorda la sforbiciata calcistica: in effetti lo step-over si scavalca facilmente con un piccolo salto, perché il cordone orizzontale che ne risulta è piuttosto basso.
Si ottiene usando dei portainnesto nanizzati (anche in piena terra), procurandosi piante giovani e piegandole progressivamente per il primo anno, fino a ottenere un angolo di 90°. Le piante vanno piantate testa-piede per evitare la competizione radicale, ma se ne piantate a coppie, magari come delimitazione dell’orto, le potete sistemare anche specularmente.
Durante la crescita e l’allungamento del cordone, vanno accorciate a 5 cm tutte le ramificazioni laterali, soprattutto quelle che vanno verso il basso. Questa operazione va fatta quando il ramo inizia a lignificare, dunque quando ha una lunghezza di 20-30 cm. Si continuano ad accorciare le successive crescite fino a 2 cm per tutta la stagione. Quando il getto orizzontale raggiunge la lunghezza desiderata (circa un metro e mezzo), allora si accorcia ad una gemma laterale, che ramificherà e porterà dei frutti. In inverno si procederà ad una manutenzione bassissima, sfoltendo i rami troppo vicini.
Raccontaci: come coltivi i tuoi alberi da frutto? Hai provato queste tecniche? Condividi esperienze e consigli nei Commenti.
Piante lianose, come il kiwi, l’uva spina, il ribes, i lamponi, possono essere coltivati ad arco anziché a spalliera. Questo genere di coltivazione è un po’ più impegnativo su alberi a fusto legnoso, poiché i rami devono essere piegati con cura, costanza e solo quando sono flessibili ed elastici.
Lo step-over
Si tratta di un sistema assai praticato in orti di piccole dimensioni. Il termine è di uso corrente in Inghilterra, ma in Italia ricorda la sforbiciata calcistica: in effetti lo step-over si scavalca facilmente con un piccolo salto, perché il cordone orizzontale che ne risulta è piuttosto basso.
Si ottiene usando dei portainnesto nanizzati (anche in piena terra), procurandosi piante giovani e piegandole progressivamente per il primo anno, fino a ottenere un angolo di 90°. Le piante vanno piantate testa-piede per evitare la competizione radicale, ma se ne piantate a coppie, magari come delimitazione dell’orto, le potete sistemare anche specularmente.
Durante la crescita e l’allungamento del cordone, vanno accorciate a 5 cm tutte le ramificazioni laterali, soprattutto quelle che vanno verso il basso. Questa operazione va fatta quando il ramo inizia a lignificare, dunque quando ha una lunghezza di 20-30 cm. Si continuano ad accorciare le successive crescite fino a 2 cm per tutta la stagione. Quando il getto orizzontale raggiunge la lunghezza desiderata (circa un metro e mezzo), allora si accorcia ad una gemma laterale, che ramificherà e porterà dei frutti. In inverno si procederà ad una manutenzione bassissima, sfoltendo i rami troppo vicini.
Raccontaci: come coltivi i tuoi alberi da frutto? Hai provato queste tecniche? Condividi esperienze e consigli nei Commenti.
Delizioso accostamento di stili, che va dal fantasy dei funghi giganti, all’urban-grunge della panchina tinta in color turchese.
Ombra e riservatezza sono garantite da una spalliera di cordoni incrociati in modo preciso, per formare una maglia romboidale. In questo caso è l’aspetto estetico e strutturale a prevalere sul quello prettamente agronomico e produttivo.