Guida al Bagno Ecologico (con Sgravi Fiscali) in 6 Punti
Buone abitudini, risparmio idrico, materiali riciclabili e sgravi fiscali fra le soluzioni per avere un bagno ecologico
Come trasformare il proprio bagno in un ambiente a basso impatto? Per cominciare con il piede giusto, sarebbe meglio allargare fin da subito l’ambito di intervento e agire sull’intero involucro, per portare a termine un progetto omogeneo e ottimizzare i costi. Stabilito questo primo punto, è comunque possibile migliorare il proprio bagno anche attraverso piccole ma efficaci iniziative, spaziando dalle buone abitudini a proposito di consumi, per arrivare anche alla scelta di materiali e soluzioni in grado di favorire contemporaneamente il riciclo, il contenimento nel consumo di risorse e l’applicazione della filosofia votata alla circolarità.
Viene in aiuto, a proposito di aggiornamento del bagno e di risparmio nei consumi di acqua, anche il Bonus Idrico, un sistema di detrazioni sviluppato per incentivare la sostituzione di sanitari e rubinetteria a favore di nuovi prodotti che garantiscono un minor consumo.
Viene in aiuto, a proposito di aggiornamento del bagno e di risparmio nei consumi di acqua, anche il Bonus Idrico, un sistema di detrazioni sviluppato per incentivare la sostituzione di sanitari e rubinetteria a favore di nuovi prodotti che garantiscono un minor consumo.
2. Incrementare l’efficienza energetica
Se, però, l’intervento si deve concentrare solo sul bagno, ci sono comunque una serie di soluzioni in grado di trasformarlo in un esempio virtuoso.
Rimanendo nell’ambito dell’efficienza, soprattutto a proposito di isolamento termico e acustico, «Si potrebbe pensare di isolarlo all’interno con una controparete sottile, di 3/4 cm, su tutto il perimetro, coibentarla quindi sotto l’aspetto acustico e anche sotto quello energetico», continua Fabrizio Martini.
Serve lo spazio per poterlo fare, perché si riduce la superficie interna, si tratta di un primo passo per contenere le dispersioni termiche e per non diffondere agli ambienti adiacenti i rumori del bagno.
Se, però, l’intervento si deve concentrare solo sul bagno, ci sono comunque una serie di soluzioni in grado di trasformarlo in un esempio virtuoso.
Rimanendo nell’ambito dell’efficienza, soprattutto a proposito di isolamento termico e acustico, «Si potrebbe pensare di isolarlo all’interno con una controparete sottile, di 3/4 cm, su tutto il perimetro, coibentarla quindi sotto l’aspetto acustico e anche sotto quello energetico», continua Fabrizio Martini.
Serve lo spazio per poterlo fare, perché si riduce la superficie interna, si tratta di un primo passo per contenere le dispersioni termiche e per non diffondere agli ambienti adiacenti i rumori del bagno.
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3. Contenere l’uso di materiale
Sull’uso dei materiali scelti per il bagno ci sono diversi punti da considerare per riuscire a contenere le ripercussioni delle proprie scelte sull’ambiente.
Un primo punto riguarda semplicemente la quantità: meno materiale edile si riesce ad usare, e meglio è, in termini generali.
«La tendenza ultimamente è di non piastrellare più tutto il bagno, ma solo l’angolo della doccia e della vasca, mentre le altre pareti
vengono decorate con materiali impermeabili (carta da parati o intonaco): si tratta di un compromesso con una valenza ecologica», conferma Igecos.
Laddove, invece, si preferisse comunque piastrellare l’intera superficie, sarebbe meglio poter posare lastre super-sottili, il cui ciclo produttivo permette di contenere l’uso di materiale.
Sull’uso dei materiali scelti per il bagno ci sono diversi punti da considerare per riuscire a contenere le ripercussioni delle proprie scelte sull’ambiente.
Un primo punto riguarda semplicemente la quantità: meno materiale edile si riesce ad usare, e meglio è, in termini generali.
«La tendenza ultimamente è di non piastrellare più tutto il bagno, ma solo l’angolo della doccia e della vasca, mentre le altre pareti
vengono decorate con materiali impermeabili (carta da parati o intonaco): si tratta di un compromesso con una valenza ecologica», conferma Igecos.
Laddove, invece, si preferisse comunque piastrellare l’intera superficie, sarebbe meglio poter posare lastre super-sottili, il cui ciclo produttivo permette di contenere l’uso di materiale.
4. Preferire il riciclo
Sempre a proposito di materiali, sarebbe bene preferire rivestimenti a parete e pavimento con piastrelle realizzate con materiali ricomposti, quindi riutilizzando scarti che vengono poi elaborati, come, ad esempio, il terrazzo o la graniglia.
A loro volta, i materiali stessi potranno essere riciclati, allungando il ciclo di vita dell’insieme.
Conferma l’importanza della circolarità anche Yvonne Più, global marketing director di Kaldewei, riferendosi soprattutto ai sanitari: “L’acrilico nei bagni è un problema enorme; i materiali circolari come l’acciaio smaltato per le vasche e per i lavabi sono migliori perché durano più a lungo e possono essere completamente riciclati”, ha dichiarato in occasione dell’edizione 2021 della fiera del bagno di Francoforte ISH.
Sempre a proposito di materiali, sarebbe bene preferire rivestimenti a parete e pavimento con piastrelle realizzate con materiali ricomposti, quindi riutilizzando scarti che vengono poi elaborati, come, ad esempio, il terrazzo o la graniglia.
A loro volta, i materiali stessi potranno essere riciclati, allungando il ciclo di vita dell’insieme.
Conferma l’importanza della circolarità anche Yvonne Più, global marketing director di Kaldewei, riferendosi soprattutto ai sanitari: “L’acrilico nei bagni è un problema enorme; i materiali circolari come l’acciaio smaltato per le vasche e per i lavabi sono migliori perché durano più a lungo e possono essere completamente riciclati”, ha dichiarato in occasione dell’edizione 2021 della fiera del bagno di Francoforte ISH.
5. Sostituire sanitari e rubinetti (applicando il Bonus Idrico)
Alcuni numeri permettono di meglio comprendere le proporzioni dei consumi in bagno in funzione dei sistemi che si hanno a disposizione: per fare una doccia di circa 5 minuti si utilizzano 75/80 litri di acqua, con un consumo medio di 12/16 litri se si hanno a disposizione rubinetterie datate. Se sostituite con sistemi aggiornati ed equipaggiati con soluzioni per il contenimento del flusso (ad esempio i frangiflutti), il consumo si riduce a 9 litri al minuto.
Numeri che spingono, quindi, ad aggiornare i sanitari (e i relativi scarichi) e le rubinetterie del bagno.
Nell’ottica di incentivare progetti di riqualificazione del bagno e di contribuire a contenere i consumi di acqua, la Legge di Bilancio 2021 ha compreso il Bonus Idrico come nuova detrazione fiscale (di cui, però, manca ancora il decreto attuativo).
Alcuni numeri permettono di meglio comprendere le proporzioni dei consumi in bagno in funzione dei sistemi che si hanno a disposizione: per fare una doccia di circa 5 minuti si utilizzano 75/80 litri di acqua, con un consumo medio di 12/16 litri se si hanno a disposizione rubinetterie datate. Se sostituite con sistemi aggiornati ed equipaggiati con soluzioni per il contenimento del flusso (ad esempio i frangiflutti), il consumo si riduce a 9 litri al minuto.
Numeri che spingono, quindi, ad aggiornare i sanitari (e i relativi scarichi) e le rubinetterie del bagno.
Nell’ottica di incentivare progetti di riqualificazione del bagno e di contribuire a contenere i consumi di acqua, la Legge di Bilancio 2021 ha compreso il Bonus Idrico come nuova detrazione fiscale (di cui, però, manca ancora il decreto attuativo).
La nuova norma prevede che venga riconosciuto un bonus di 1.000 euro alle persone fisiche, residenti in Italia, che sostituiscano i sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto e rubinetterie con nuovi apparecchi a flusso di acqua limitato.
A proposito di sanitari, il Bonus è previsto per la “fornitura e la posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, compresi le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti”. Utilizzabile entro il 31 dicembre 2021, il Bonus è un’iniziativa accolta con entusiasmo, come ha confermato FederlegnoArredo: “Si tratta di un traguardo importante per le aziende produttrici del settore arredobagno che da anni investono in ricerca e innovazione per ottenere prodotti green a baso consumo, che rispondano ai più recenti requisiti di sostenibilità richiesti dal mercato. La crescita dei consumi idrici necessita di una gestione più intelligente dell’acqua e la stanza da bagno è il luogo della casa in cui si verificano i consumi idrici più alti, ma grazie ai prodotti innovativi presenti oggi sul mercato è possibile contenere lo spreco”.
A proposito di sanitari, il Bonus è previsto per la “fornitura e la posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, compresi le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti”. Utilizzabile entro il 31 dicembre 2021, il Bonus è un’iniziativa accolta con entusiasmo, come ha confermato FederlegnoArredo: “Si tratta di un traguardo importante per le aziende produttrici del settore arredobagno che da anni investono in ricerca e innovazione per ottenere prodotti green a baso consumo, che rispondano ai più recenti requisiti di sostenibilità richiesti dal mercato. La crescita dei consumi idrici necessita di una gestione più intelligente dell’acqua e la stanza da bagno è il luogo della casa in cui si verificano i consumi idrici più alti, ma grazie ai prodotti innovativi presenti oggi sul mercato è possibile contenere lo spreco”.
6. Mettere in pratica buone abitudini
Non ultimo, cercare di mettere in pratica le ‘solite’ buone abitudini, come ad esempio preferire la doccia alla vasca e chiudere il rubinetto quando ci si lavano i denti, ma anche pensare al riutilizzo delle acque grigie.
Contribuisce nelle proposte Fabrizio Martini: «Si potrebbero recuperare gli scarichi della lavatrice, della doccia e del lavandino e, attraverso il filtraggio, riciclarle e rimetterle in circolo oppure usarle per qualcosa di diverso. Si convoglia l’acqua all’interno di un contenitore, dove poi viene depurata e con una pompa e riportata all’interno dell’impianto. Si potrebbe, ad esempio, usarla per lo scarico del wc».
Dagli interventi a grande scala, parte di un intervento di recupero generale, fino a quelli che prevedono un impegno minore, contenere i consumi e l’impatto del proprio bagno può essere un buon punto di partenza per abbracciare la filosofia della sostenibilità.
Hai ristrutturato il tuo bagno in modo sostenibile? Raccontaci la tua esperienza nei Commenti.
Altro
Parla l’Esperto: Come Ristrutturare in Modo Sostenibile e Essere Felici
Trend Bagno: 7 Nuove Idee Sostenibili Presentate a Cersaie 2017
Non ultimo, cercare di mettere in pratica le ‘solite’ buone abitudini, come ad esempio preferire la doccia alla vasca e chiudere il rubinetto quando ci si lavano i denti, ma anche pensare al riutilizzo delle acque grigie.
Contribuisce nelle proposte Fabrizio Martini: «Si potrebbero recuperare gli scarichi della lavatrice, della doccia e del lavandino e, attraverso il filtraggio, riciclarle e rimetterle in circolo oppure usarle per qualcosa di diverso. Si convoglia l’acqua all’interno di un contenitore, dove poi viene depurata e con una pompa e riportata all’interno dell’impianto. Si potrebbe, ad esempio, usarla per lo scarico del wc».
Dagli interventi a grande scala, parte di un intervento di recupero generale, fino a quelli che prevedono un impegno minore, contenere i consumi e l’impatto del proprio bagno può essere un buon punto di partenza per abbracciare la filosofia della sostenibilità.
Hai ristrutturato il tuo bagno in modo sostenibile? Raccontaci la tua esperienza nei Commenti.
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«Parlare solo del bagno a proposito di efficienza energetica è restrittivo perché è l’involucro del fabbricato in sé che crea efficentamento. A priori, l’involucro generale deve essere rivisto in questa ottica, anche perché se si parla di un unico ambiente il costo incide di più»: Fabrizio Martini, amministratore di Igecos, introduce così la filosofia progettuale ideale da seguire per ristrutturare o progettare un bagno nel nome della sostenibilità.
Attraverso un percorso organico che comprenda l’intero appartamento, infatti, si raggiungono risultati più concreti e con un investimento distribuito e quindi, in scala, meno oneroso.
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