Bye Bye, Bianco Minimalista! Lo Stile Scandinavo Sta Cambiando…
La palette dei colori nordica abbandona le tonalità pallide e fredde, per accogliere toni più caldi su pareti e pavimenti
Quando si parla di “stile scandinavo” le prime immagini che vengono alla mente sono quelle di spazi chiari e puliti, ispirati alle serie noir nordiche, alle campagne Ikea e agli articoli delle riviste di arredamento.
Negli ultimi tempi, però, la varietà cromatica e le tonalità più scure hanno fatto il loro ingresso nelle case scandinave e stanno facendo capolino nei servizi fotografici. Da anni le pareti nordiche non presentavano alcuna nota di colore. Ora stanno facendo il pieno di grigi, azzurri, verdi e rosa.
Per quale motivo gli scandinavi hanno improvvisamente aperto le porte al colore? E come lo usano? Soffermiamoci sugli studi delle nuove tendenze, diamo un’occhiata alle previsioni e partiamo per un viaggio nel colore delle case del Nord.
Negli ultimi tempi, però, la varietà cromatica e le tonalità più scure hanno fatto il loro ingresso nelle case scandinave e stanno facendo capolino nei servizi fotografici. Da anni le pareti nordiche non presentavano alcuna nota di colore. Ora stanno facendo il pieno di grigi, azzurri, verdi e rosa.
Per quale motivo gli scandinavi hanno improvvisamente aperto le porte al colore? E come lo usano? Soffermiamoci sugli studi delle nuove tendenze, diamo un’occhiata alle previsioni e partiamo per un viaggio nel colore delle case del Nord.
«Tuttavia stiamo assistendo a un cambiamento», dice Bertilsson. «Negli ultimi due o tre anni, sono tornati i colori forti». Nonostante la percezione diffusa che da decenni, se non secoli, le case scandinave siano il regno del bianco (combinato con il nero), in questi paesi, ciclicamente, sono arrivate anche ondate di colore. Gli anni Settanta hanno visto il diffondersi di contaminazioni psichedeliche, con colori brillanti e pattern vivaci, seguite dai toni pastello degli anni Ottanta e dalle variegate tonalità terrose dell’ultimo decennio del secolo: la pallida sobrietà dell’inizio del nuovo millennio è stata quindi preceduta da un susseguirsi assai variegato di tinte e combinazioni.
In questo momento, però, lo spettro dei colori sta girando un’altra volta. Alle fiere e alle mostre, la tendenza è evidente: la decorazione d’interni sta abbandonando gli azzurri pallidi e i viola per muoversi in direzione di tinte più forti e nette. Quali sono i colori all’ultimo grido? Arancione, rosa, giallo, rosso.
«Capita spesso che le nuove tendenze rappresentino una reazione a ciò che era in voga poco prima», spiega il creativo svedese. «L’industria della moda è la più fulminea a reagire, ma l’arredamento e il design seguono a ruota. Dall’inizio del millennio a oggi, i colori neutri, come il bianco e il grigio, dominavano nella maggior parte delle case in stile scandinavo. Il colore [acceso] che ora sta prendendo piede non è che una risposta a tutto questo.
È importante, comunque, tenere sempre a mente che le mode sono fenomeni astratti che, oltretutto, spesso si sovrappongono. E riescono ad affermarsi soltanto quando siamo mentalmente pronti ad accettarle».
In questo momento, però, lo spettro dei colori sta girando un’altra volta. Alle fiere e alle mostre, la tendenza è evidente: la decorazione d’interni sta abbandonando gli azzurri pallidi e i viola per muoversi in direzione di tinte più forti e nette. Quali sono i colori all’ultimo grido? Arancione, rosa, giallo, rosso.
«Capita spesso che le nuove tendenze rappresentino una reazione a ciò che era in voga poco prima», spiega il creativo svedese. «L’industria della moda è la più fulminea a reagire, ma l’arredamento e il design seguono a ruota. Dall’inizio del millennio a oggi, i colori neutri, come il bianco e il grigio, dominavano nella maggior parte delle case in stile scandinavo. Il colore [acceso] che ora sta prendendo piede non è che una risposta a tutto questo.
È importante, comunque, tenere sempre a mente che le mode sono fenomeni astratti che, oltretutto, spesso si sovrappongono. E riescono ad affermarsi soltanto quando siamo mentalmente pronti ad accettarle».
Una persona che ha osato ricorrere a tinte forti, la cui abitazione (ritratta nella foto) ha attirato molta attenzione, è Daniel Heckscher, architetto d’interni e designer del Note Design Studio di Stoccolma. Per la sua casa, ha usato una palette che va dal turchese, arancione, rosa, azzurro-verde, fino al giallo più brillante. Le foto della colorata casa di Heckscher sono state pubblicate nell’ultimo numero del bookazine My Residence, dove l’architetto sostiene che la gente indossi il bianco e il nero e usi il bianco per gli arredi soltanto perché non ha il coraggio di lanciarsi e fare qualcosa di diverso.
«Le persone hanno paura di prendere decisioni e di fare errori», scrive Heckscher. «Noi occidentali siamo troppo governati dalle nostre paure. La vita non è priva di colore! Persino all’inizio della primavera, quando la Svezia è più pallida che mai, siamo circondati da circa 7 mila sfumature, se guardiamo fuori dalla finestra. Non riesco a capire perché designer e creativi si ostinino a rappresentare un ambiente che non esiste, immaginario».
«Le persone hanno paura di prendere decisioni e di fare errori», scrive Heckscher. «Noi occidentali siamo troppo governati dalle nostre paure. La vita non è priva di colore! Persino all’inizio della primavera, quando la Svezia è più pallida che mai, siamo circondati da circa 7 mila sfumature, se guardiamo fuori dalla finestra. Non riesco a capire perché designer e creativi si ostinino a rappresentare un ambiente che non esiste, immaginario».
Cosa determina il successo di un colore, rendendolo di moda?
Karl Johan Bertilsson parla delle ricerche che il suo studio, NCS, usa come riferimento per sviluppare le analisi delle tendenze. «Alcuni lavori mostrano come i trend, in materia di colore, siano ciclici. L’austriaco Leonhard Oberascher (consulente di design e psicologo) ha studiato a lungo le connotazioni psicologiche legate al colore, e ha concluso che le mode, in questo campo, tendono a ripetersi in cicli di 10-15 anni. Quando siamo immersi a lungo nel bianco e nei toni neutri, ce ne stanchiamo e siamo inclini a spostarci verso l’estremo opposto della ruota cromatica. I comportamenti dell’essere umano sono uniformi, e le reazioni al colore non fanno eccezione».
Secondo Bertilsson «Oberascher è stato in grado di individuare i diversi stadi che abbiamo attraversato. Qualche anno fa, nelle nostre case, regnavano i toni neutri, poi è stato il momento dell’azzurro e del viola. A questa fase è seguita quella dei colori cromatici puri. Questi sono andati spegnendosi e scurendosi, prima che facessero il loro ingresso i toni del marrone e del beige e, infine, tornassero in auge le tonalità neutre. Ripercorrendo le mode, notiamo che è andata proprio come ha schematizzato lo studioso austriaco». E se questa è l’evoluzione che è stata seguita dappertutto, gli antesignani della tendenza sono stati proprio gli scandinavi.
Karl Johan Bertilsson parla delle ricerche che il suo studio, NCS, usa come riferimento per sviluppare le analisi delle tendenze. «Alcuni lavori mostrano come i trend, in materia di colore, siano ciclici. L’austriaco Leonhard Oberascher (consulente di design e psicologo) ha studiato a lungo le connotazioni psicologiche legate al colore, e ha concluso che le mode, in questo campo, tendono a ripetersi in cicli di 10-15 anni. Quando siamo immersi a lungo nel bianco e nei toni neutri, ce ne stanchiamo e siamo inclini a spostarci verso l’estremo opposto della ruota cromatica. I comportamenti dell’essere umano sono uniformi, e le reazioni al colore non fanno eccezione».
Secondo Bertilsson «Oberascher è stato in grado di individuare i diversi stadi che abbiamo attraversato. Qualche anno fa, nelle nostre case, regnavano i toni neutri, poi è stato il momento dell’azzurro e del viola. A questa fase è seguita quella dei colori cromatici puri. Questi sono andati spegnendosi e scurendosi, prima che facessero il loro ingresso i toni del marrone e del beige e, infine, tornassero in auge le tonalità neutre. Ripercorrendo le mode, notiamo che è andata proprio come ha schematizzato lo studioso austriaco». E se questa è l’evoluzione che è stata seguita dappertutto, gli antesignani della tendenza sono stati proprio gli scandinavi.
In gioco ci sono anche altri fattori. I grafici a piramide sulle tendenze mostrano che diventiamo ricettivi alle mode in momenti diversi, a seconda del lavoro che svolgiamo, di dove abitiamo e di come viviamo.
«Siamo tutti esposti alle tendenze, che ci piaccia o no», afferma Bertilsson. «Noi svedesi, assieme ai danesi, siamo privilegiati, grazie al contesto geografico, sociale e culturale nel quale viviamo: non soltanto abbiamo il desiderio, ma possediamo anche i mezzi per realizzare costosi interventi nelle nostre case. Quindi, quando spuntano le nuove tendenze, non esitiamo a farle nostre. In molti altri paesi, la gente decide di ridipingere le pareti di casa quando la vernice si sta scrostando. In Svezia e in Danimarca, i negozi di vernici sembrano negozi di arredamento, perché qui, quando compriamo della pittura, siamo abituati a fare un ragionamento a 360°. Realizziamo un’idea che mette tutto insieme, dove il colore gioca un ruolo essenziale».
«Siamo tutti esposti alle tendenze, che ci piaccia o no», afferma Bertilsson. «Noi svedesi, assieme ai danesi, siamo privilegiati, grazie al contesto geografico, sociale e culturale nel quale viviamo: non soltanto abbiamo il desiderio, ma possediamo anche i mezzi per realizzare costosi interventi nelle nostre case. Quindi, quando spuntano le nuove tendenze, non esitiamo a farle nostre. In molti altri paesi, la gente decide di ridipingere le pareti di casa quando la vernice si sta scrostando. In Svezia e in Danimarca, i negozi di vernici sembrano negozi di arredamento, perché qui, quando compriamo della pittura, siamo abituati a fare un ragionamento a 360°. Realizziamo un’idea che mette tutto insieme, dove il colore gioca un ruolo essenziale».
La sensibilità per il colore nel design nordico è stata riaccesa, di recente, anche per merito dei più influenti blogger che si occupano di interior design, che hanno condiviso online i loro suggerimenti in materia di abbinamenti cromatici. Probabilmente, negli ultimi anni la camera da letto più famosa della Svezia è quella ritratta in questa foto. Il colore di questa stanza è stato addirittura soprannominato “il verde di zia Johanna”, dal nome della stylist e blogger Johanna Bradford, che l’ha dipinta con questa pallida tonalità grigio-verde.
«Il fatto che mi siano state poste tantissime domande su questo colore, in parte, è dovuto al periodo – visto che le pareti bianche avevano predominato per così tanto tempo – e in parte alla voglia della gente di sperimentare cose nuove», commenta Johanna Bradford. «Ma si spiega anche con il fatto che trovare il colore giusto è sempre difficile, e questo, in particolare, era incredibilmente bello. Se trovate una tinta che vi piace, cercate di individuarne subito il codice colore».
Quindi, nonostante gli scandinavi abbiano cominciato a usare il colore, sembra che lo facciano comunque con specifici vincoli. Per esempio, la parola d’ordine sembra dettare tonalità tenui, e non tinte forti e troppo marcate. «Osiamo andare oltre il bianco, ma credo ancora che il risultato finale sia abbastanza simile ovunque. La gente sceglie gli stessi colori, come si capisce dal caso della mia camera», dice Bradford.
Foto di Case in Stile Scandinavo
«Il fatto che mi siano state poste tantissime domande su questo colore, in parte, è dovuto al periodo – visto che le pareti bianche avevano predominato per così tanto tempo – e in parte alla voglia della gente di sperimentare cose nuove», commenta Johanna Bradford. «Ma si spiega anche con il fatto che trovare il colore giusto è sempre difficile, e questo, in particolare, era incredibilmente bello. Se trovate una tinta che vi piace, cercate di individuarne subito il codice colore».
Quindi, nonostante gli scandinavi abbiano cominciato a usare il colore, sembra che lo facciano comunque con specifici vincoli. Per esempio, la parola d’ordine sembra dettare tonalità tenui, e non tinte forti e troppo marcate. «Osiamo andare oltre il bianco, ma credo ancora che il risultato finale sia abbastanza simile ovunque. La gente sceglie gli stessi colori, come si capisce dal caso della mia camera», dice Bradford.
Foto di Case in Stile Scandinavo
Ma non pensiate che anni e anni di pareti bianche significhino che non sia mai stato usato il colore. Karin Fridell Anter, architetto della Sveriges Arkitekt (Associazione Svedese degli Architetti) che, assieme a Henrik Wannfors, ha scritto un libro sui metodi di pittura delle case svedesi dal Medioevo a oggi, ci offre una visione di lungo periodo sui trend del colore in Svezia.
«Le pareti colorate hanno avuto vicende alterne nella storia delle case svedesi, con periodi di maggiore e minor successo», spiega Karin Fridell Anter. «Ciò che ha determinato le scelte è sempre stata la grande disponibilità di colori, così come lo stile del momento. Il pendolo delle tendenze tradizionalmente oscilla con reazioni opposte a ciò che è in voga nel periodo precedente. La differenza, oggi, è che questa oscillazione avviene in maniera sempre più rapida.
Negli anni Settanta, dipingevamo le pareti e usavamo carte da parati con colori brillanti e grandi motivi che evocavano l’estetica barocca. Gli anni Ottanta hanno visto una reazione contraria, con il dominio di tinte pastello più chiare, mentre nell’ultimo decennio del secolo sono tornate in auge le pareti non omogenee dipinte con tonalità terrose, come il color terracotta, il blu navy o il giallo intenso».
Fridell Anter fa un salto indietro nel tempo e racconta: «Le cose, una volta, non capitavano con la stessa velicità di oggi, e la differenza tra le case dei benestanti nelle grandi città e le case di campagna era molto più marcata. Ciò che la comunità rurale desiderava, in un certo senso, era un’imitazione di qualcosa che, nelle case alla moda dei ceti più alti, esisteva già da molti anni».
«Le pareti colorate hanno avuto vicende alterne nella storia delle case svedesi, con periodi di maggiore e minor successo», spiega Karin Fridell Anter. «Ciò che ha determinato le scelte è sempre stata la grande disponibilità di colori, così come lo stile del momento. Il pendolo delle tendenze tradizionalmente oscilla con reazioni opposte a ciò che è in voga nel periodo precedente. La differenza, oggi, è che questa oscillazione avviene in maniera sempre più rapida.
Negli anni Settanta, dipingevamo le pareti e usavamo carte da parati con colori brillanti e grandi motivi che evocavano l’estetica barocca. Gli anni Ottanta hanno visto una reazione contraria, con il dominio di tinte pastello più chiare, mentre nell’ultimo decennio del secolo sono tornate in auge le pareti non omogenee dipinte con tonalità terrose, come il color terracotta, il blu navy o il giallo intenso».
Fridell Anter fa un salto indietro nel tempo e racconta: «Le cose, una volta, non capitavano con la stessa velicità di oggi, e la differenza tra le case dei benestanti nelle grandi città e le case di campagna era molto più marcata. Ciò che la comunità rurale desiderava, in un certo senso, era un’imitazione di qualcosa che, nelle case alla moda dei ceti più alti, esisteva già da molti anni».
Nel passato gli svedesi dipingevano le loro case per motivi più pratici rispetto a oggi?
«No. Lo scopo è sempre stato quello di abbellire le abitazioni e di comunicare qualcosa: mostrare attraverso la scelta di colori e decorazioni la propria devozione religiosa, il proprio rango sociale, oppure la consapevolezza che un particolare trend era predominante in qualche altra parte del mondo», risponde Fridell Anter e aggiunge: «Ai giorni nostri, gli svedesi si esprimono con l’arredamento, ma anche in passato la casa era uno status symbol».
«No. Lo scopo è sempre stato quello di abbellire le abitazioni e di comunicare qualcosa: mostrare attraverso la scelta di colori e decorazioni la propria devozione religiosa, il proprio rango sociale, oppure la consapevolezza che un particolare trend era predominante in qualche altra parte del mondo», risponde Fridell Anter e aggiunge: «Ai giorni nostri, gli svedesi si esprimono con l’arredamento, ma anche in passato la casa era uno status symbol».
Se di per sé, quindi, le pareti colorate non sono un fenomeno nuovo in Scandinavia, lo stile della pittura nel tempo è cambiato.
«Fino all’Esposizione di Stoccolma del 1930, quando irruppe il funzionalismo, la pittura decorativa aveva goduto di un buon successo», racconta Fridell Anter. «Le superfici non erano mai dipinte di un solo colore, ma esibivano disegni, oppure imitavano il marmo o il legno. La nuova corrente rappresentò un grande cambiamento: la gente cominciò a dipingere intere pareti nella stessa tonalità e magari di un altro colore quelle accanto. Ciò che vediamo oggi – stanze, soffitti e mobili in legno monocromi – non è che l’evoluzione di quel pensiero».
«Fino all’Esposizione di Stoccolma del 1930, quando irruppe il funzionalismo, la pittura decorativa aveva goduto di un buon successo», racconta Fridell Anter. «Le superfici non erano mai dipinte di un solo colore, ma esibivano disegni, oppure imitavano il marmo o il legno. La nuova corrente rappresentò un grande cambiamento: la gente cominciò a dipingere intere pareti nella stessa tonalità e magari di un altro colore quelle accanto. Ciò che vediamo oggi – stanze, soffitti e mobili in legno monocromi – non è che l’evoluzione di quel pensiero».
L’improvviso amore dei nordici per il colore si spiega quindi come il risultato di fattori psicologici e della tendenza del momento, oltre che con il fatto che il colore rappresenta un’importante forma di espressione personale. La scelta del colore può essere inoltre interpretata come una reazione allo stile di vita contemporaneo. Le analisi dei trend per il 2016 condotte da NCS tengono in considerazione anche le vicende politiche, gli effetti della digitalizzazione e i fenomeni che stanno accadendo a livello globale.
«Siamo convinti che le controversie saranno il carattere predominante dei prossimi anni», spiega Karl Johan Bertilsson. «L’instabilità nel mondo, la crescita delle città e l’aumento del carico dello stress porteranno, da una parte, a una “rudezza” che sarà influenzata dallo stile industriale: quindi colori freddi, duri. Allo stesso tempo, quegli stessi fattori produrranno un aumento della voglia di evadere, di rifugiarsi in luoghi esotici che fungano da fonte d’ispirazione. Luoghi sperduti come gli oceani o i coloratissimi tropici. Le nuove tendenze saranno innescate dai grandi eventi mondiali, come i Giochi Olimpici del Brasile».
La maggiore differenza rilevata da Bertilsson tra i colori del 2015 e quelli di quest’anno è che le tonalità del momento sono più estreme: ci stiamo muovendo da nuance luminose e morbide a colori più audaci e scuri.
«Siamo convinti che le controversie saranno il carattere predominante dei prossimi anni», spiega Karl Johan Bertilsson. «L’instabilità nel mondo, la crescita delle città e l’aumento del carico dello stress porteranno, da una parte, a una “rudezza” che sarà influenzata dallo stile industriale: quindi colori freddi, duri. Allo stesso tempo, quegli stessi fattori produrranno un aumento della voglia di evadere, di rifugiarsi in luoghi esotici che fungano da fonte d’ispirazione. Luoghi sperduti come gli oceani o i coloratissimi tropici. Le nuove tendenze saranno innescate dai grandi eventi mondiali, come i Giochi Olimpici del Brasile».
La maggiore differenza rilevata da Bertilsson tra i colori del 2015 e quelli di quest’anno è che le tonalità del momento sono più estreme: ci stiamo muovendo da nuance luminose e morbide a colori più audaci e scuri.
Una parola che associamo allo stile scandinavo è “natura”. C’entra anche questo con la nuova tendenza verso il colore?
«Le due cose sono sicuramente collegate», commenta Bertilsson. «L’anno scorso, la nostra principale interpretazione del bisogno di fuga si è manifestata in un forte desiderio di campagna. Se, da una parte, la vita urbana ci costringe a vivere molto vicini l’uno all’altro, in piccoli appartamenti e in mezzo al rumore, noi, dall’altra, tendiamo a creare con l’immaginazione altri mondi. Sogniamo alberi verdi e grandi spazi».
L’azienda svedese Sandberg, che produce carta da parati, recentemente ha realizzato una collezione che si basa proprio su queste suggestioni. Nella sua relazione sulle tendenze del momento, Sandberg suggerisce che la percezione di vivere in un ambiente globale sempre meno sicuro produce un accresciuto interesse per la propria casa. «La decorazione d’interni ha assunto maggiore importanza e complessità. Con grande coscienza ambientale, cerchiamo di trovare modi per consumare il meno possibile e con maggiore consapevolezza, e, allo stesso tempo, desideriamo stare sempre al passo con le ultime novità e mode».
L’azienda produttrice di vernici Alcro, di Stoccolma, suggerisce ai suoi clienti di introdurre in casa temi naturali usando la sua gamma di colori 2016, che, come pubblicizza, «fanno pensare alle creature delle foreste, a prati immersi nelle nebbie, e a sogni incantevoli con cui perdersi allo spuntare delle prime luci del mattino».
«Le due cose sono sicuramente collegate», commenta Bertilsson. «L’anno scorso, la nostra principale interpretazione del bisogno di fuga si è manifestata in un forte desiderio di campagna. Se, da una parte, la vita urbana ci costringe a vivere molto vicini l’uno all’altro, in piccoli appartamenti e in mezzo al rumore, noi, dall’altra, tendiamo a creare con l’immaginazione altri mondi. Sogniamo alberi verdi e grandi spazi».
L’azienda svedese Sandberg, che produce carta da parati, recentemente ha realizzato una collezione che si basa proprio su queste suggestioni. Nella sua relazione sulle tendenze del momento, Sandberg suggerisce che la percezione di vivere in un ambiente globale sempre meno sicuro produce un accresciuto interesse per la propria casa. «La decorazione d’interni ha assunto maggiore importanza e complessità. Con grande coscienza ambientale, cerchiamo di trovare modi per consumare il meno possibile e con maggiore consapevolezza, e, allo stesso tempo, desideriamo stare sempre al passo con le ultime novità e mode».
L’azienda produttrice di vernici Alcro, di Stoccolma, suggerisce ai suoi clienti di introdurre in casa temi naturali usando la sua gamma di colori 2016, che, come pubblicizza, «fanno pensare alle creature delle foreste, a prati immersi nelle nebbie, e a sogni incantevoli con cui perdersi allo spuntare delle prime luci del mattino».
Alla luce di tutto questo, le scale di azzurro e verde che abbiamo notato spuntare sulle pareti di Svezia e Danimarca non sono così sorprendenti. Se ci affidiamo alla linea del tempo teorizzata da Leonard Oberascher, gli scandinavi dovrebbero trovarsi proprio nel mezzo del ciclo delle tendenze, e dovremo aspettarci che in futuro siano attratti da tinte più calde, prima di smorzare ancora i colori di casa e tornare al bianco.
Possiamo tranquillamente affermare che in Scandinavia la gente ha le antenne molto aguzze in materia di tendenze nell’arredamento. Viene da chiedersi non tanto se seguiranno tutti quest’ultima moda e coloreranno le loro case, ma – piuttosto – se ne avranno il tempo. A differenza che nelle epoche passate, quando ci volevano anni prima che una suggestione urbana raggiungesse le fattorie sperdute delle campagne del Nord, oggi la ruota gira velocemente. Ogni cambiamento avviene in un mondo digitale e globalizzato.
Quindi, chissà, forse non ha senso sfatare il mito del bianco stile scandinavo. Le pareti appena dipinte magari non avranno nemmeno il tempo di asciugare, perché i trendsetter potrebbero avere già voglia di ridipingerle di bianco.
Altro
Chi Prevede Quali Colori Entreranno nelle Nostre Case?
Possiamo tranquillamente affermare che in Scandinavia la gente ha le antenne molto aguzze in materia di tendenze nell’arredamento. Viene da chiedersi non tanto se seguiranno tutti quest’ultima moda e coloreranno le loro case, ma – piuttosto – se ne avranno il tempo. A differenza che nelle epoche passate, quando ci volevano anni prima che una suggestione urbana raggiungesse le fattorie sperdute delle campagne del Nord, oggi la ruota gira velocemente. Ogni cambiamento avviene in un mondo digitale e globalizzato.
Quindi, chissà, forse non ha senso sfatare il mito del bianco stile scandinavo. Le pareti appena dipinte magari non avranno nemmeno il tempo di asciugare, perché i trendsetter potrebbero avere già voglia di ridipingerle di bianco.
Altro
Chi Prevede Quali Colori Entreranno nelle Nostre Case?
Tradizionalmente, le case nordiche sono costruite per massimizzare la luce naturale. Stoccolma è la capitale più soleggiata di questa regione, con circa 1.800 ore di luce solare all’anno. Pensate: mille ore in meno che a Madrid, Sydney e Miami.
«Il principio fondamentale alla base del design scandinavo e delle nostre abitazioni sarà sempre quello della luminosità e della semplicità. Il motivo è chiaro: è ciò di cui abbiamo bisogno, visto che da noi c’è poca luce», spiega Karl Johan Bertilsson, direttore creativo di NCS Colour Academy, uno studio che presta consulenza a produttori, architetti e designer in tutto il mondo.