Ristrutturare
Quando (e Come) Cambiare il Paraschizzi in Cucina
Sostituire il paraschizzi porta nuovi colori e materiali in pochi passaggi
La fascia di parete fra il piano di lavoro di una cucina e l’inizio dei suoi pensili è solitamente occupata da un paraschizzi, una protezione che ha anche un compito in termini di stile, considerando che dal suo colore e dal materiale in cui è realizzata dipende anche la resa finale del progetto per l’intera cucina.
Nella fase di aggiornamento di una cucina, il semplice cambiamento del paraschizzi – che sostituisce, quindi, il rivestimento in piastrelle dell’intera parete – può essere la chiave di volta per trasformarne l’aspetto.
Attraverso la consulenza di due professionisti del settore, vediamo come si può cambiare il paraschizzi.
I consigli professionali di:
Gian Paolo Migliazzo, interior designer di Gian Paolo Arredamenti, Aosta
Saideh Shirangi, interior designer di Saideh Shirangi Studio DesignURLife, Torino
Nella fase di aggiornamento di una cucina, il semplice cambiamento del paraschizzi – che sostituisce, quindi, il rivestimento in piastrelle dell’intera parete – può essere la chiave di volta per trasformarne l’aspetto.
Attraverso la consulenza di due professionisti del settore, vediamo come si può cambiare il paraschizzi.
I consigli professionali di:
Gian Paolo Migliazzo, interior designer di Gian Paolo Arredamenti, Aosta
Saideh Shirangi, interior designer di Saideh Shirangi Studio DesignURLife, Torino
Le tipologie fra cui scegliere
Le varianti progettuali del paraschizzi sono legate alle sue dimensioni – soprattutto in altezza – e al materiale in cui è realizzato.
«L’altezza del paraschizzi può coprire l’intero spazio fra il top e i pensili, considerando l’abbinamento tra il materiale e il top, che può essere lo stesso utilizzato per il paraschizzi, o con finiture in armonia con quelle utilizzate per i frontali e il top della cucina. Può essere anche realizzato in altezze inferiori a 35/45 cm, lasciando una fascia di muro visibile», spiega Gian Paolo Migliazzo.
Guarda altre foto di cucine! Nella sezione Foto puoi scegliere colore, dimensione, luogo e budget dei progetti che vuoi scoprire.
Le varianti progettuali del paraschizzi sono legate alle sue dimensioni – soprattutto in altezza – e al materiale in cui è realizzato.
«L’altezza del paraschizzi può coprire l’intero spazio fra il top e i pensili, considerando l’abbinamento tra il materiale e il top, che può essere lo stesso utilizzato per il paraschizzi, o con finiture in armonia con quelle utilizzate per i frontali e il top della cucina. Può essere anche realizzato in altezze inferiori a 35/45 cm, lasciando una fascia di muro visibile», spiega Gian Paolo Migliazzo.
Guarda altre foto di cucine! Nella sezione Foto puoi scegliere colore, dimensione, luogo e budget dei progetti che vuoi scoprire.
Che materiali scegliere
Sono numerosissimi i materiali disponibili per comporre un paraschizzi – da vetri, a metalli a materiali ceramici – ma devono avere alcuni parametri comuni: «devono essere facilmente lavabili e duraturi», sottolinea Saideh Shirangi, e se la fascia protettiva non copre l’intero spazio fra piano di lavoro e pensili e lascerà una parte di muro visibile, bisognerà prevedere di posare in quella sezione pittura lavabile idrorepellente e resistente a schizzi e vapore.
«I materiali utilizzabili – precisa Gian Paolo Migliazzo – sono diversi, fra cui laminato, HPL. vetro, quarzi, graniti, inox o ceramici. Bisogna considerare che in corrispondenza del piano cottura bisogna sempre prevedere materiali che supportino le alte temperature. Per esempio, con il laminato è consuetudine realizzare l’inserto dietro il piano cottura in acciaio inox; o se il paraschizzi sarà in vetro, bisognerà realizzare la parte dietro i fuochi in vetro temperato».
Sono numerosissimi i materiali disponibili per comporre un paraschizzi – da vetri, a metalli a materiali ceramici – ma devono avere alcuni parametri comuni: «devono essere facilmente lavabili e duraturi», sottolinea Saideh Shirangi, e se la fascia protettiva non copre l’intero spazio fra piano di lavoro e pensili e lascerà una parte di muro visibile, bisognerà prevedere di posare in quella sezione pittura lavabile idrorepellente e resistente a schizzi e vapore.
«I materiali utilizzabili – precisa Gian Paolo Migliazzo – sono diversi, fra cui laminato, HPL. vetro, quarzi, graniti, inox o ceramici. Bisogna considerare che in corrispondenza del piano cottura bisogna sempre prevedere materiali che supportino le alte temperature. Per esempio, con il laminato è consuetudine realizzare l’inserto dietro il piano cottura in acciaio inox; o se il paraschizzi sarà in vetro, bisognerà realizzare la parte dietro i fuochi in vetro temperato».
Le fasi di sostituzione
Scelta la dimensione del paraschizzi e il suo materiale, comincia la parte operativa, che Saideh Shirangi descrive così: «Per cambiare paraschizzi prima di tutto bisogna sgomberare la stanza da tutti gli elementi e gli elettrodomestici che non sono interessati dal lavoro. Proteggendo il pavimento con un telo si può quindi procedere con la rimozione delle piastrelle esistenti. Si potrebbe anche pensare di applicare il paraschizzi direttamente sopra le piastrelle esistenti, ma dipende sempre dal materiale che vogliamo applicare, ad esempio se è un panello in vetro, legno oppure nuove piastrelle».
È da considerare attentamente, in fase di progetto e di posa, anche la presenza di prese, interruttori o manopole di chiusure del gas, che comporteranno tempi e costi aggiuntivi.
Trova un professionista nella progettazione di cucine vicino a te!
Scelta la dimensione del paraschizzi e il suo materiale, comincia la parte operativa, che Saideh Shirangi descrive così: «Per cambiare paraschizzi prima di tutto bisogna sgomberare la stanza da tutti gli elementi e gli elettrodomestici che non sono interessati dal lavoro. Proteggendo il pavimento con un telo si può quindi procedere con la rimozione delle piastrelle esistenti. Si potrebbe anche pensare di applicare il paraschizzi direttamente sopra le piastrelle esistenti, ma dipende sempre dal materiale che vogliamo applicare, ad esempio se è un panello in vetro, legno oppure nuove piastrelle».
È da considerare attentamente, in fase di progetto e di posa, anche la presenza di prese, interruttori o manopole di chiusure del gas, che comporteranno tempi e costi aggiuntivi.
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I tempi
I tempi di posa del paraschizzi dipendono da diversi parametri; per esempio se la parete è già piastrellata e si prevede di eliminare il supporto esistente o se il nuovo paraschizzi verrà incollato sul rivestimento esistente. «Per la demolizione delle piastrelle esistenti serve circa mezza giornata, mentre per l’applicazione di un paraschizzi su quello esistente sono sufficienti due ore», specifica Saideh Shirangi.
In termini di tempo, è da considerare anche quello che passa fra l’ordine è la consegna, «che può variare dai 30 ai 60 giorni in funzione del materiale scelto», specifica Gian Paolo Migliazzo.
I tempi di posa del paraschizzi dipendono da diversi parametri; per esempio se la parete è già piastrellata e si prevede di eliminare il supporto esistente o se il nuovo paraschizzi verrà incollato sul rivestimento esistente. «Per la demolizione delle piastrelle esistenti serve circa mezza giornata, mentre per l’applicazione di un paraschizzi su quello esistente sono sufficienti due ore», specifica Saideh Shirangi.
In termini di tempo, è da considerare anche quello che passa fra l’ordine è la consegna, «che può variare dai 30 ai 60 giorni in funzione del materiale scelto», specifica Gian Paolo Migliazzo.
I costi
«I costi vanno quantificati di volta in volta in funzione del materiale utilizzato e delle lavorazioni da effettuare in base a eventuali bordi in vista da rifinire o presenza di prese, interruttori e manopole», racconta Gian Paolo Migliazzo.
Per fornire alcuni parametri, Saideh Shirangi comunica che il costo del paraschizzi varia – in funzione del materiale – da 30 a 150 euro a mq, a cui bisogna aggiungere la mano d’opera del decoratore che, a seconda della tipologia e della complessità dell’operazione, può variare fra 30 e 120 euro per metro quadrato.
«I costi vanno quantificati di volta in volta in funzione del materiale utilizzato e delle lavorazioni da effettuare in base a eventuali bordi in vista da rifinire o presenza di prese, interruttori e manopole», racconta Gian Paolo Migliazzo.
Per fornire alcuni parametri, Saideh Shirangi comunica che il costo del paraschizzi varia – in funzione del materiale – da 30 a 150 euro a mq, a cui bisogna aggiungere la mano d’opera del decoratore che, a seconda della tipologia e della complessità dell’operazione, può variare fra 30 e 120 euro per metro quadrato.
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I professionisti coinvolti
Se la posa del paraschizzi è contestuale a quella della nuova cucina, l’operazione verrà seguita dagli stessi montatori della cucina. Se, invece, si tratta di una sostituzione su una cucina esistente, ci si potrà rivolgere a un interior designer o un arredatore per farsi seguire nella scelta del materiale e della composizione, e da un decoratore per la posa.
Hai cambiato paraschizzi? Raccontaci com’è andata e allega la foto del tuo progetto nei Commenti!
Se la posa del paraschizzi è contestuale a quella della nuova cucina, l’operazione verrà seguita dagli stessi montatori della cucina. Se, invece, si tratta di una sostituzione su una cucina esistente, ci si potrà rivolgere a un interior designer o un arredatore per farsi seguire nella scelta del materiale e della composizione, e da un decoratore per la posa.
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Sono diversi i motivi per cui si cambia il paraschizzi; la scelta può essere concomitante alla sostituzione dell’intera cucina – e quindi anche alla scelta di non piastrellarne le pareti – oppure per aggiornare l’ambiente attraverso un nuovo tocco di stile. Si tratta di un’operazione che non richiede né tempi particolarmente lunghi né operazioni complesse.