Un Giorno Qualsiasi a Casa di Cosplayer e Fan del Travestimento Estremo
Klaus Pichler, fotografo, è andato in cerca di esperti di giochi di ruolo, “cosplayer” e appassionati del “furry” per scoprire il loro mondo
Tutti noi abbiamo indossato un costume almeno una volta nella vita, che si trattasse del Carnevale, della notte di Halloween, di una recita scolastica o anche solo per volare con la fantasia quando giocavamo in cameretta da bambini. Per alcune persone, però, travestirsi è una prassi essenziale, una sorta di appuntamento fisso che si ripete ogni fine settimana.
Al giorno d’oggi, questi fan dell’arte del travestimento si radunano in diverse comunità, sparse un po’ ovunque nel mondo: i cosplayer si mascherano da personaggi dei fumetti, dei cartoni animati, dei videogiochi o ancora dei film; i partecipanti ai giochi di ruolo si ritrovano per dar vita insieme a storie di fantasia, travestendosi da cowboy, cavalieri e via dicendo; i furry indossano costumi che li rendono simili a grandi peluche o mascotte.
Eppure, non pensiate che queste persone vivano fuori dal mondo: la maggior parte di loro ha una famiglia, una casa e un lavoro, proprio come me e voi. Nella vita di tutti i giorni indossano abiti normalissimi, con i quali lavorano, cucinano o guardano la televisione. Per meglio comprendere questo stravagante universo e la gente che lo popola, il fotografo Klaus Pichler ha deciso di ritrarre queste persone, abbigliate in “pompa magna”, immortalandole nell’ambiente dove si sentono più libere di esprimere la loro vera natura, ossia nella quiete delle mura domestiche.
Al giorno d’oggi, questi fan dell’arte del travestimento si radunano in diverse comunità, sparse un po’ ovunque nel mondo: i cosplayer si mascherano da personaggi dei fumetti, dei cartoni animati, dei videogiochi o ancora dei film; i partecipanti ai giochi di ruolo si ritrovano per dar vita insieme a storie di fantasia, travestendosi da cowboy, cavalieri e via dicendo; i furry indossano costumi che li rendono simili a grandi peluche o mascotte.
Eppure, non pensiate che queste persone vivano fuori dal mondo: la maggior parte di loro ha una famiglia, una casa e un lavoro, proprio come me e voi. Nella vita di tutti i giorni indossano abiti normalissimi, con i quali lavorano, cucinano o guardano la televisione. Per meglio comprendere questo stravagante universo e la gente che lo popola, il fotografo Klaus Pichler ha deciso di ritrarre queste persone, abbigliate in “pompa magna”, immortalandole nell’ambiente dove si sentono più libere di esprimere la loro vera natura, ossia nella quiete delle mura domestiche.
Il cosplay (neologismo derivato dalle parole inglesi costume e play, rispettivamente “costume” e “gioco/recita/interpretazione”) è una pratica di origine giapponese, i cui adepti si travestono da personaggi tratti dall’universo dei manga, dei cartoni animati e dei film.
Per esempio, questo costume, realizzato a mano, rappresenta Jaken, un personaggio della serie manga InuYasha, creata dall’autrice Rumiko Takahashi.
Per esempio, questo costume, realizzato a mano, rappresenta Jaken, un personaggio della serie manga InuYasha, creata dall’autrice Rumiko Takahashi.
Star Wars rappresenta forse una delle più grandi fonti di ispirazione per gli amanti del travestimento. “501st Legion” è il nome ufficiale del fan club internazionale di costumi imperiali di Star Wars, fondato nel 1997 e basato sulla serie di George Lucas. Questa foto ritrae un giovane Stormtrooper (Assaltatore Imperiale) seduto in salotto.
Sei un appassionato di Star Wars? Leggi anche Fai da Te: il Risveglio della Forza in Un Terrario Cinematografico
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In questa foto, invece, possiamo vedere Boba Fett che gioca a fare il DJ in casa sua.
Pichler ha scelto di non rivelare informazioni personali su chi ha posato per lui, eccetto che per il luogo in cui queste persone vivono. «Ho deciso volutamente di ritrarle in modo che la loro identità rimanesse celata dietro al costume che indossano», spiega il fotografo. «Ho cercato di ricreare quella certa tensione che scaturisce dal rifiuto di rispondere alla domanda cruciale: “Chi si nasconde dietro la maschera?”».
Pichler ha scelto di non rivelare informazioni personali su chi ha posato per lui, eccetto che per il luogo in cui queste persone vivono. «Ho deciso volutamente di ritrarle in modo che la loro identità rimanesse celata dietro al costume che indossano», spiega il fotografo. «Ho cercato di ricreare quella certa tensione che scaturisce dal rifiuto di rispondere alla domanda cruciale: “Chi si nasconde dietro la maschera?”».
Quest’uomo indossa un costume di Spartan SPES 256 dal peso di ben trenta chili, ispirato a un personaggio del gioco per computer della serie Halo. «La maggior parte della gente che ritraggo è proprio come me e voi: vive una vita normale, ma ha un debole per l’arte del travestimento», spiega Pichler.
Secondo un’usanza tipica dell’Europa centrale, durante il periodo dell’Avvento, Krampus (il diavolo castigatore) si aggira per le strade alla ricerca dei bambini “cattivi”, mentre San Nicolò sfila sul suo carro e premia quelli “buoni”. I seguaci di questa tradizione fanno la loro comparsa in particolare la sera del 5 dicembre, il giorno di San Nicolò per l’appunto.
«Poiché il mio intento era creare una serie fotografica che illustrasse consuetudini diverse, la parte più interessante del lavoro è consistita proprio nel fare ricerche sui differenti aspetti (usi e costumi) di ciascuna tradizione», dice divertito Pichler, il quale è cresciuto nell’ambiente rurale austriaco, dove, racconta: «Le vere avventure, le vivevo nella mia testa. Da qui credo si sia sviluppata la mia fervida immaginazione, che è alla base della mia attuale professione».
«Poiché il mio intento era creare una serie fotografica che illustrasse consuetudini diverse, la parte più interessante del lavoro è consistita proprio nel fare ricerche sui differenti aspetti (usi e costumi) di ciascuna tradizione», dice divertito Pichler, il quale è cresciuto nell’ambiente rurale austriaco, dove, racconta: «Le vere avventure, le vivevo nella mia testa. Da qui credo si sia sviluppata la mia fervida immaginazione, che è alla base della mia attuale professione».
La maschera di questo costume da Krampus pesa all’incirca dieci chili. Alcune sono addirittura realizzate in legno intagliato e, molto spesso, le vesti sono fatte con pelle di capra o di pecora e le corna sono autentiche, di ovino o bovino.
«Quello che mi ha sorpreso davvero, è stato constatare fino a che punto le case di queste persone fossero assolutamente normali», ricorda Pichler.
«Prima di cominciare a lavorare al progetto, pensavo che avrei incontrato una massa di nerd e smanettoni, ma non è stato così. Lo stesso dicasi per le loro abitazioni: il più delle volte, infatti, queste persone vivono in case belle e ben arredate, nel senso classico del termine. Certo, ogni tanto si trovano anche oggetti particolari, legati alla tradizione o al movimento a cui il padrone di casa aderisce, ma a parte questo, rappresentano quanto di più ordinario ci sia».
«Quello che mi ha sorpreso davvero, è stato constatare fino a che punto le case di queste persone fossero assolutamente normali», ricorda Pichler.
«Prima di cominciare a lavorare al progetto, pensavo che avrei incontrato una massa di nerd e smanettoni, ma non è stato così. Lo stesso dicasi per le loro abitazioni: il più delle volte, infatti, queste persone vivono in case belle e ben arredate, nel senso classico del termine. Certo, ogni tanto si trovano anche oggetti particolari, legati alla tradizione o al movimento a cui il padrone di casa aderisce, ma a parte questo, rappresentano quanto di più ordinario ci sia».
In questa foto possiamo osservare un altro Krampus, ritratto in camera da letto.
Il Carnevale di Venezia è una manifestazione storica che ha luogo tutti gli anni e i fan più appassionati dedicano la maggior parte del loro tempo alla realizzazione dei costumi tradizionali. Quest’angelo, per esempio, è membro della più grande associazione viennese per il Carnevale.
«Ogni volta, rimanevo piacevolmente sorpreso nel vedere fino a che punto il travestimento fosse in perfetta sintonia con l’intero appartamento o ,almeno, con una stanza della casa, dal punto di vista dello stile, dei colori o di entrambi», racconta Pichler. «Questo spiega anche perché, nella maggior parte dei casi, scegliere l’ambiente più adatto per scattare la foto sia stato semplice».
«Ogni volta, rimanevo piacevolmente sorpreso nel vedere fino a che punto il travestimento fosse in perfetta sintonia con l’intero appartamento o ,almeno, con una stanza della casa, dal punto di vista dello stile, dei colori o di entrambi», racconta Pichler. «Questo spiega anche perché, nella maggior parte dei casi, scegliere l’ambiente più adatto per scattare la foto sia stato semplice».
Un tempo, questo orso di peluche era la mascotte di un marchio di grande successo. Oggi, questo costume viene indossato solo nell’intimità delle mura domestiche.
Si definiscono “furry” le persone che mostrano un forte interesse per le «rappresentazioni antropomorfe degli animali, come quelle dei cartoni animati, dei film o ancora dei libri e dei fumetti», precisa Pichler.
«Gli amanti del furry, spesso, tendono a vedersi più come animali e meno come persone: creano un proprio alter ego animale e la loro esistenza da furry diventa una vera e propria filosofia di vita».
In questa foto vediamo ritratto un fursuiter (corrente scaturita dalla cultura furry), che indossa un costume da unicorno, seduto nella sua vasca da bagno. Il travestimento principale di questo padrone di casa, però, è un costume da tigre. «Adoro lavorare prendendo come spunto soggetti stravaganti, talvolta un po’ bizzarri o assurdi», spiega Pichler.
A proposito di decorazioni animalesche leggi Buon Weekend Selvaggio: 8 Idee Décor che Trasformano la Casa in uno Zoo
«Gli amanti del furry, spesso, tendono a vedersi più come animali e meno come persone: creano un proprio alter ego animale e la loro esistenza da furry diventa una vera e propria filosofia di vita».
In questa foto vediamo ritratto un fursuiter (corrente scaturita dalla cultura furry), che indossa un costume da unicorno, seduto nella sua vasca da bagno. Il travestimento principale di questo padrone di casa, però, è un costume da tigre. «Adoro lavorare prendendo come spunto soggetti stravaganti, talvolta un po’ bizzarri o assurdi», spiega Pichler.
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La Battaglia delle Nazioni è una competizione mondiale, che vede i partecipanti sfidarsi in combattimenti full contact, secondo le regole delle battaglie storiche medievali. In questa foto possiamo osservare un membro della squadra austriaca, comodamente seduto sul divano del soggiorno di casa sua.
«Ogni scatto è significativo per me», aggiunge Pichler. «È come con i figli: non esiste un preferito, perché li ami tutti allo stesso modo, ognuno per ragioni diverse».
Le fotografie di questo progetto sono in vendita presso l’Agenzia fotografica Anzenberger di Vienna, in Austria.
Raccontaci: qual è il tuo travestimento preferito? Condividi opinioni e foto nella sezione Commenti qui sotto.
«Ogni scatto è significativo per me», aggiunge Pichler. «È come con i figli: non esiste un preferito, perché li ami tutti allo stesso modo, ognuno per ragioni diverse».
Le fotografie di questo progetto sono in vendita presso l’Agenzia fotografica Anzenberger di Vienna, in Austria.
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La persona che vedete in foto, ritratta nel soggiorno di casa sua, ha realizzato questo costume da Cookie Monster (il mostro mangia biscotti dell’universo dei Muppet) su misura, in occasione di una festa in maschera privata.