Piano Cottura a Induzione, Come Funziona?
Dalle caratteristiche ai costi di un piano a induzione, senza dimenticare i pro e i contro. A partire dai consumi
Bello da vedere, facile da pulire, sicuro, performante. Il fornello a induzione di vantaggi sembra averne molti, ma nasconde anche alcuni svantaggi. Pensiamo alla batteria di pentole, che deve avere delle caratteristiche precise, o al consumo: l’induzione garantisce un alto rendimento, ma richiede anche molta energia. Sei sicuro che faccia per te?
Leggi questo Ideabook e guarda come funziona il piano cottura a induzione e quali sono i suoi pro e i contro. E, prima di decidere, pensa alle tue abitudini, al numero di elettrodomestici che hai in casa e anche al numero dei componenti della tua famiglia. Sì, anche questo può incidere!
Leggi questo Ideabook e guarda come funziona il piano cottura a induzione e quali sono i suoi pro e i contro. E, prima di decidere, pensa alle tue abitudini, al numero di elettrodomestici che hai in casa e anche al numero dei componenti della tua famiglia. Sì, anche questo può incidere!
Vantaggi: sicuro, facile da pulire e bello da vedere
A partire proprio dal fatto che il piano cottura rimane freddo, possiamo indicare uno dei primi vantaggi dell’induzione: non c’è pericolo di scottarsi. Inoltre, sempre per parlare di sicurezza, non c’è alcuna fiamma né pericolo di fughe di gas.
L’induzione è anche più veloce. I tempi di cottura, infatti, vengono ridotti. Per esempio, un piano a gas impiega generalmente 5 minuti per portare a ebollizione un litro d’acqua, all’induzione ne bastano 3.
Oltre a una pulizia estetica che rende il piano a induzione più bello, non dimentichiamo che, per questo, è anche più facile da pulire (la superficie è liscia, priva di spargifiamma o bruciatori).
A partire proprio dal fatto che il piano cottura rimane freddo, possiamo indicare uno dei primi vantaggi dell’induzione: non c’è pericolo di scottarsi. Inoltre, sempre per parlare di sicurezza, non c’è alcuna fiamma né pericolo di fughe di gas.
L’induzione è anche più veloce. I tempi di cottura, infatti, vengono ridotti. Per esempio, un piano a gas impiega generalmente 5 minuti per portare a ebollizione un litro d’acqua, all’induzione ne bastano 3.
Oltre a una pulizia estetica che rende il piano a induzione più bello, non dimentichiamo che, per questo, è anche più facile da pulire (la superficie è liscia, priva di spargifiamma o bruciatori).
E svantaggi
Perché la corrente generata scaldi la base della pentola è necessario avere una batteria adatta. Il fondo delle pentole deve essere piatto, ma anche il materiale con cui è stata realizzata è importante, poiché – per far sì che il campo elettromagnetico parta – deve essere ferroso.
Se hai tante pentole in rame, in alluminio o in terracotta o se prediligi le padelle antiaderenti con fondo in alluminio, sarà necessario cambiare abitudini e batteria. E questo avrà un costo. Ci sono anche pentole in alluminio e terracotta che racchiudono sul fondo uno strato metallico (ferro o acciaio) pensate proprio per l’induzione.
Un rimedio, per non buttar via pentole che potrebbero essere ancora in buono stato, potrebbe essere quello di acquistare dei dischi adattatori (costano 10-15 euro l’uno, ma sembra che allunghino i tempi di cottura e, di conseguenza, i costi di gestione).
Ricorda che non attivano i campi elettromagnetici neanche le pirofile in vetro.
Perché la corrente generata scaldi la base della pentola è necessario avere una batteria adatta. Il fondo delle pentole deve essere piatto, ma anche il materiale con cui è stata realizzata è importante, poiché – per far sì che il campo elettromagnetico parta – deve essere ferroso.
Se hai tante pentole in rame, in alluminio o in terracotta o se prediligi le padelle antiaderenti con fondo in alluminio, sarà necessario cambiare abitudini e batteria. E questo avrà un costo. Ci sono anche pentole in alluminio e terracotta che racchiudono sul fondo uno strato metallico (ferro o acciaio) pensate proprio per l’induzione.
Un rimedio, per non buttar via pentole che potrebbero essere ancora in buono stato, potrebbe essere quello di acquistare dei dischi adattatori (costano 10-15 euro l’uno, ma sembra che allunghino i tempi di cottura e, di conseguenza, i costi di gestione).
Ricorda che non attivano i campi elettromagnetici neanche le pirofile in vetro.
L’induzione produce energia solo per scaldare il fondo della pentola. Il resto, l’abbiamo visto, rimane freddo. Non c’è quindi dispersione: a parità di energia impiegata, un piano a induzione offre un rendimento maggiore (più del 90%).
A proposito di energia, però, è necessario verificare che il proprio impianto elettrico possa sostenere l’alto consumo energetico richiesto da questo tipo di piano cottura.
A proposito di energia, però, è necessario verificare che il proprio impianto elettrico possa sostenere l’alto consumo energetico richiesto da questo tipo di piano cottura.
Consumi e potenza
La potenza elettrica assorbita dalle bobine del piano a induzione, infatti, è alta e richiede attenzione, soprattutto se – mentre cuciniamo – accendiamo più elettrodomestici in contemporanea.
Normalmente i nostri impianti hanno una potenza pari a 3,3 kW (3 kW + tolleranza del 10%) e, pertanto, diventa necessario aumentare la potenza contrattuale (per cui aumentano anche i costi fissi in bolletta) e passare a 6 kW.
Sono disponibili particolari piani a induzione ad alta efficienza con picchi di assorbimento di 2,4-2,6 kW: i picchi si verificano solo se il piano è sfruttato al 100%, quindi queste cucine (prendendo le giuste precauzioni, e facendo attenzione a non accendere in contemporanea più elettrodomestici) potrebbero funzionare con potenze inferiori a 6 kW (3,3 kW non sarebbero comunque sufficienti considerando la sommatoria con gli altri elettrodomestici). In questi casi sarà necessario portare il contratto elettrico ‘solo’ a 4,5 kW.
Ricorda, tuttavia, che un singolo fornello a induzione “standard”, posto alla massima potenza, può arrivare ad assorbire 3,3 kW.
La potenza elettrica assorbita dalle bobine del piano a induzione, infatti, è alta e richiede attenzione, soprattutto se – mentre cuciniamo – accendiamo più elettrodomestici in contemporanea.
Normalmente i nostri impianti hanno una potenza pari a 3,3 kW (3 kW + tolleranza del 10%) e, pertanto, diventa necessario aumentare la potenza contrattuale (per cui aumentano anche i costi fissi in bolletta) e passare a 6 kW.
Sono disponibili particolari piani a induzione ad alta efficienza con picchi di assorbimento di 2,4-2,6 kW: i picchi si verificano solo se il piano è sfruttato al 100%, quindi queste cucine (prendendo le giuste precauzioni, e facendo attenzione a non accendere in contemporanea più elettrodomestici) potrebbero funzionare con potenze inferiori a 6 kW (3,3 kW non sarebbero comunque sufficienti considerando la sommatoria con gli altri elettrodomestici). In questi casi sarà necessario portare il contratto elettrico ‘solo’ a 4,5 kW.
Ricorda, tuttavia, che un singolo fornello a induzione “standard”, posto alla massima potenza, può arrivare ad assorbire 3,3 kW.
Se hai una famiglia numerosa o hai spesso ospiti a pranzo e cena e, quindi, sei solito utilizzare contemporaneamente più zone cottura, sfiorare i classici 3,3 kW sarà facile. Così anche se sei fuori tutta la giornata e al rientro, per ottimizzare il tempo, fai funzionare insieme più elettrodomestici. Hai un climatizzatore? Anche lui consumerà energia e 4,5 kW non saranno probabilmente sufficienti.
Possiamo affermare che un appartamento molto “elettrificato”, con un piano cottura a induzione e il riscaldamento assicurato da una pompa di calore, necessiterà sicuramente di una potenza più alta (tra 4 e 6 kW). La scelta dipende dalle abitudini, dal numero di elettrodomestici che ci sono in casa e anche dal numero di persone.
Non dimentichiamo che ci sono piani a induzione che permettono di regolare la potenza e soluzioni che possono funzionare anche con un normale contatore da 3,3 kW. Come è possibile? Permettono di fissare il limite di assorbimento fino a un massimo di 1 kW, il piano non lo supererà e così sarà concesso anche accendere altri elettrodomestici senza problema. In tal modo vengono però limitate la potenza e la velocità della cottura.
Una possibilità per abbassare i costi e poter sfruttare al meglio l’induzione potrebbe essere questa: utilizzare l’energia prodotta (deve però essere parecchia!) da un impianto fotovoltaico.
Possiamo affermare che un appartamento molto “elettrificato”, con un piano cottura a induzione e il riscaldamento assicurato da una pompa di calore, necessiterà sicuramente di una potenza più alta (tra 4 e 6 kW). La scelta dipende dalle abitudini, dal numero di elettrodomestici che ci sono in casa e anche dal numero di persone.
Non dimentichiamo che ci sono piani a induzione che permettono di regolare la potenza e soluzioni che possono funzionare anche con un normale contatore da 3,3 kW. Come è possibile? Permettono di fissare il limite di assorbimento fino a un massimo di 1 kW, il piano non lo supererà e così sarà concesso anche accendere altri elettrodomestici senza problema. In tal modo vengono però limitate la potenza e la velocità della cottura.
Una possibilità per abbassare i costi e poter sfruttare al meglio l’induzione potrebbe essere questa: utilizzare l’energia prodotta (deve però essere parecchia!) da un impianto fotovoltaico.
Costi
Esistono piani a induzione economici che, pur avendo almeno 4 fuochi, costano meno di 400 euro. I modelli più sofisticati, invece, superano le 1.000-1.500 euro. Possiamo dire che un piano cottura a induzione di fascia media costa circa 400 – 500 euro.
Esistono piani a induzione economici che, pur avendo almeno 4 fuochi, costano meno di 400 euro. I modelli più sofisticati, invece, superano le 1.000-1.500 euro. Possiamo dire che un piano cottura a induzione di fascia media costa circa 400 – 500 euro.
Tocca te! Hai scelto un piano a induzione o vorresti adottarlo? Raccontaci la tua esperienza nei commenti qui sotto!
8 Errori da Evitare nella Progettazione della Cucina
8 Errori da Evitare nella Progettazione della Cucina
La cucina a induzione (viene chiamata anche cucina con piano di cottura a induzione) sfrutta le correnti elettromagnetiche che vengono generate dalle bobine che sono poste sotto il piano. La corrente generata scalda la pentola, mentre il piano cottura rimane freddo.
Il piano è in vetroceramica, un materiale a base di silicato di litio. È infrangibile e inattaccabile da sostanze corrosive. Inoltre, viene lavorato per non subire dilatazioni termiche, anche con alte temperature.