I 10 Segreti del Giardinaggio Inglese Spiegati agli Italiani
Andiamo a lezione dal giardinaggio inglese per dare al nostro giardino un passo in più che lo distingue e rende unico
Si dice spesso che il giardinaggio è per gli inglesi ciò che per noi è la cucina: una sorta di tradizione familiare e di viaggio interiore. Impadronirsi del loro approccio al giardino, molto artistico e tecnico, consente di ottenere risultati davvero unici.
Perché gli inglesi sono tanto bravi? In Inghilterra ci sono numerosissime scuole e giardini (proprio sul tema “come diventare giardiniere” ne abbiamo parlato con il grande esperto Roy Lancaster) che diffondono l’estetica del giardino, la conoscenza delle piante, compiono studi botanici, pedologici, climatici, eseguono statistiche, ricerche sulle patologie e le avversità e su molti altri fattori che possono influenzare lo sviluppo delle piante.
Oltre a ciò, sia privati che vivaisti specializzati introducono annualmente innumerevoli quantità di nuovi ibridi: è una passione per i dilettanti e una vera attività lavorativa per gli specialisti.
Ecco alcune cose che possiamo imparare dalla grande tradizione del giardinaggio inglese, per riuscire a spingere al massimo l’acceleratore delle nostre capacità e possibilità.
Perché gli inglesi sono tanto bravi? In Inghilterra ci sono numerosissime scuole e giardini (proprio sul tema “come diventare giardiniere” ne abbiamo parlato con il grande esperto Roy Lancaster) che diffondono l’estetica del giardino, la conoscenza delle piante, compiono studi botanici, pedologici, climatici, eseguono statistiche, ricerche sulle patologie e le avversità e su molti altri fattori che possono influenzare lo sviluppo delle piante.
Oltre a ciò, sia privati che vivaisti specializzati introducono annualmente innumerevoli quantità di nuovi ibridi: è una passione per i dilettanti e una vera attività lavorativa per gli specialisti.
Ecco alcune cose che possiamo imparare dalla grande tradizione del giardinaggio inglese, per riuscire a spingere al massimo l’acceleratore delle nostre capacità e possibilità.
2. La capacità di accostarle
Se per la maggior parte degli italiani l’accostamento tra piante è un fatto più pratico, relativo a spazio, insolazione e capacità dei contenitori, per gli inglesi lo schema di piantagione è quasi Vangelo. La pianificazione prima della disposizione delle piante è praticamente una disciplina a sé stante, che implica la conoscenza del comportamento delle piante durante l’arco dell’anno e una certa capacità di visualizzazione dell’effetto finito una volta raggiunta la maturità. Occorre insomma essere un po’ visionari ma anche molto tecnici ed esperti, conoscere un vasto numero di piante, le loro esigenze e le loro abitudini.
Se per la maggior parte degli italiani l’accostamento tra piante è un fatto più pratico, relativo a spazio, insolazione e capacità dei contenitori, per gli inglesi lo schema di piantagione è quasi Vangelo. La pianificazione prima della disposizione delle piante è praticamente una disciplina a sé stante, che implica la conoscenza del comportamento delle piante durante l’arco dell’anno e una certa capacità di visualizzazione dell’effetto finito una volta raggiunta la maturità. Occorre insomma essere un po’ visionari ma anche molto tecnici ed esperti, conoscere un vasto numero di piante, le loro esigenze e le loro abitudini.
3. L’uso del colore
Come tutti sappiamo, poche “armi” sono così potenti come il colore, e questo non solo in giardino. L’abitudine di accostare le piante per l’effetto cromatico è stata una conquista relativamente tardiva nel mondo del giardino e seguiva gli esperimenti pittorici degli Impressionisti e la psicologia della Gestalt. Tuttavia, da allora non ci si è più fermati, fino a esplodere con veri e propri trattati su schemi di piantagione basati su armonie o contrasti di colore (Gertrude Jekyll) o su accostamenti arditi (Christopher Lloyd).
Come tutti sappiamo, poche “armi” sono così potenti come il colore, e questo non solo in giardino. L’abitudine di accostare le piante per l’effetto cromatico è stata una conquista relativamente tardiva nel mondo del giardino e seguiva gli esperimenti pittorici degli Impressionisti e la psicologia della Gestalt. Tuttavia, da allora non ci si è più fermati, fino a esplodere con veri e propri trattati su schemi di piantagione basati su armonie o contrasti di colore (Gertrude Jekyll) o su accostamenti arditi (Christopher Lloyd).
4. Fiori da taglio
A differenza di Inghilterra e Francia, da noi l’idea di dedicare una porzione del giardino alla coltivazione di fiori da taglio non si è mai affrancata. Abbiamo assorbito maggiormente l’uso francese di mescolare ortaggi e fiori nell’orto, ma difficilmente coltiviamo le piante esclusivamente per avere fiori freschi per la decorazione della casa o da donare agli amici.
Personalmente trovo gratificante poter raccogliere i fiori dal mio giardino, non solo risparmiando, ma anche evitando la lunga filiera, non propriamente ecologica o fair trade, dei fiori acquistati in negozio.
In Inghilterra sono numerosi i concorsi di fiori da taglio per dilettanti, anche nei centri urbani più piccoli.
I fiori da taglio possono essere coltivati in vaso o in giardino, e spesso non occupano molto spazio, poiché molte tra le annuali più facili vi si prestano volentieri (come i piselli odorosi in foto).
A differenza di Inghilterra e Francia, da noi l’idea di dedicare una porzione del giardino alla coltivazione di fiori da taglio non si è mai affrancata. Abbiamo assorbito maggiormente l’uso francese di mescolare ortaggi e fiori nell’orto, ma difficilmente coltiviamo le piante esclusivamente per avere fiori freschi per la decorazione della casa o da donare agli amici.
Personalmente trovo gratificante poter raccogliere i fiori dal mio giardino, non solo risparmiando, ma anche evitando la lunga filiera, non propriamente ecologica o fair trade, dei fiori acquistati in negozio.
In Inghilterra sono numerosi i concorsi di fiori da taglio per dilettanti, anche nei centri urbani più piccoli.
I fiori da taglio possono essere coltivati in vaso o in giardino, e spesso non occupano molto spazio, poiché molte tra le annuali più facili vi si prestano volentieri (come i piselli odorosi in foto).
5. Lavorare con i verdi
A differenza di ogni altro ambiente, in giardino il colore neutro è il verde. Ci facciamo pochissimo caso, ma il verde delle piante ha non solo molte sfumature, ma anche macchiettature, venature, variegature. Si presenta all’occhio con luminosità e tessitura differente a seconda del portamento delle piante e delle forme e dei colori delle foglie. Può apparire soffice, compatto, aperto, delicato o rigido. Dà ossatura e da solo basta a comporre un giardino: non sono rari i casi dei giardinieri che usano solo i verdi, escludendo le fioriture.
Nella composizione in foto l’uso sapiente di soli verdi è sufficiente a dare uno stile jungle a un giardino londinese dal clima rigido.
A differenza di ogni altro ambiente, in giardino il colore neutro è il verde. Ci facciamo pochissimo caso, ma il verde delle piante ha non solo molte sfumature, ma anche macchiettature, venature, variegature. Si presenta all’occhio con luminosità e tessitura differente a seconda del portamento delle piante e delle forme e dei colori delle foglie. Può apparire soffice, compatto, aperto, delicato o rigido. Dà ossatura e da solo basta a comporre un giardino: non sono rari i casi dei giardinieri che usano solo i verdi, escludendo le fioriture.
Nella composizione in foto l’uso sapiente di soli verdi è sufficiente a dare uno stile jungle a un giardino londinese dal clima rigido.
6. Progettualità
Anche un comune giardiniere dilettante, in Inghilterra, non può che partire da un progetto, che sia eseguito da sé o fatto fare da un designer di giardini.
Gli inglesi hanno maturato una grande competenza nell’uso e nella distribuzione degli spazi, specie angusti, con angoli o spigoli, tipici delle città. Hanno messo a punto delle tecniche per mascherare o esaltare, creare l’illusione di una maggiore ampiezza grazie al disegno degli spazi; come, in questo caso in foto, attraverso la suddivisione in tre circoli, su cui si innesta un sentiero sinuoso che ammorbidisce la semplice geometria regolare del giardino.
Anche un comune giardiniere dilettante, in Inghilterra, non può che partire da un progetto, che sia eseguito da sé o fatto fare da un designer di giardini.
Gli inglesi hanno maturato una grande competenza nell’uso e nella distribuzione degli spazi, specie angusti, con angoli o spigoli, tipici delle città. Hanno messo a punto delle tecniche per mascherare o esaltare, creare l’illusione di una maggiore ampiezza grazie al disegno degli spazi; come, in questo caso in foto, attraverso la suddivisione in tre circoli, su cui si innesta un sentiero sinuoso che ammorbidisce la semplice geometria regolare del giardino.
7. Muri e dislivelli come vantaggio
Considerati una sorta di ergastolo, muri, pareti, occultamenti della vista sono assai frequenti nelle grandi città. In Italia si tende a coprirli con rampicanti sempreverdi (magari sempre edera o falso gelsomino!) o a piantarci davanti delle siepi alte, con l’effetto di ridurre ulteriormente spazio e visuale. Invece è la scelta di un materiale pregiato, in linea con lo stile della casa, a esaltare ciò che è uno svantaggio solo in apparenza.
Creare contrasti tra diversi materiali, come legno o mattoni, a diverse altezze, consente anche di vivificare angoli e geometrie insolite.
I dislivelli, che da noi sono ingiustamente malvisti, sono a volte creati ad hoc per poter avere maggiore tridimensionalità, o avere l’occasione di inserire piante decombenti, striscianti o dal portamento pulvinato.
Questo non vale solo per i giardini moderni, ma anche per quelli in stile rustico o addirittura nobiliare.
Considerati una sorta di ergastolo, muri, pareti, occultamenti della vista sono assai frequenti nelle grandi città. In Italia si tende a coprirli con rampicanti sempreverdi (magari sempre edera o falso gelsomino!) o a piantarci davanti delle siepi alte, con l’effetto di ridurre ulteriormente spazio e visuale. Invece è la scelta di un materiale pregiato, in linea con lo stile della casa, a esaltare ciò che è uno svantaggio solo in apparenza.
Creare contrasti tra diversi materiali, come legno o mattoni, a diverse altezze, consente anche di vivificare angoli e geometrie insolite.
I dislivelli, che da noi sono ingiustamente malvisti, sono a volte creati ad hoc per poter avere maggiore tridimensionalità, o avere l’occasione di inserire piante decombenti, striscianti o dal portamento pulvinato.
Questo non vale solo per i giardini moderni, ma anche per quelli in stile rustico o addirittura nobiliare.
8. Selvaticità
Fu William Robinson con il suo libro Il giardino naturale a dare l’avvio a ciò che oggi sono in molti a cercare: un aspetto selvatico, in cui l’intervento della mano sia poco visibile, che dia un senso di libertà e spensieratezza. In verità il libro di Robinson dava un’interpretazione diversa, molto più complessa e tecnicamente più elaborata del giardino naturale, ma nel corso dei decenni l’idea di un giardino in grado di recuperare e mantenere la flora selvatica, a bassa manutenzione, in grado di offrire placida serenità, si è fatta sempre più strada.
In genere in questo tipo di giardino si interviene in modo molto vistoso nei primi anni, dando un’impostazione di base con sbancamenti e movimenti di terra, per poi inserire o integrare con piante autoctone o meno, lasciando che negli anni seguenti si assesti in modo autonomo.
Viene dato grande rilievo alle piante annuali e alle fioriture in masse.
Fu William Robinson con il suo libro Il giardino naturale a dare l’avvio a ciò che oggi sono in molti a cercare: un aspetto selvatico, in cui l’intervento della mano sia poco visibile, che dia un senso di libertà e spensieratezza. In verità il libro di Robinson dava un’interpretazione diversa, molto più complessa e tecnicamente più elaborata del giardino naturale, ma nel corso dei decenni l’idea di un giardino in grado di recuperare e mantenere la flora selvatica, a bassa manutenzione, in grado di offrire placida serenità, si è fatta sempre più strada.
In genere in questo tipo di giardino si interviene in modo molto vistoso nei primi anni, dando un’impostazione di base con sbancamenti e movimenti di terra, per poi inserire o integrare con piante autoctone o meno, lasciando che negli anni seguenti si assesti in modo autonomo.
Viene dato grande rilievo alle piante annuali e alle fioriture in masse.
9. Vivaio domestico e scambio di piante
I giardinieri tendono a creare rete e comunità, sia per confrontare le reciproche esperienze che per scambiarsi piante, semi, talee. È un uso abbastanza diffuso anche in Italia, ma non quanto potrebbe. Inoltre molto spesso chi ha un giardino ma non può o non vuole coltivarlo, consente ad altri di farlo, dietro compenso o gratuitamente. Molti altri vendono le piante in esubero in piccoli vivai domestici, come da noi si fa con gli ortaggi.
Sono tutte buone abitudini che potremmo acquisire o rafforzare.
I giardinieri tendono a creare rete e comunità, sia per confrontare le reciproche esperienze che per scambiarsi piante, semi, talee. È un uso abbastanza diffuso anche in Italia, ma non quanto potrebbe. Inoltre molto spesso chi ha un giardino ma non può o non vuole coltivarlo, consente ad altri di farlo, dietro compenso o gratuitamente. Molti altri vendono le piante in esubero in piccoli vivai domestici, come da noi si fa con gli ortaggi.
Sono tutte buone abitudini che potremmo acquisire o rafforzare.
10. Creare un mood
Un’altra cosa in cui gli inglesi sono insuperabili è dare un “umore” al giardino. Un tocco romantico, da contemplazione, energizzante, a seconda del giardiniere e di chi lo vive.
Non è una sciocca banalità, che si ottiene con il semplice o transitorio inserimento di arredi, decori o accessori, fioriture provvisorie: si tratta di una vera e propria idea di come vivere il giardino e volontà di comprendere ciò che questo rappresenta per noi e nelle nostre vite. Non è affatto semplice, specie se si considerano i lunghi tempi di maturazione di un giardino. In questo senso si può parlare di un vero viaggio interiore.
Seguirai la filosofia inglese sul giardinaggio? Raccontaci nei Commenti la tua esperienza.
Altro
Le 9 Parole del Giardinaggio che Devi Conoscere
Vero o Falso? I Miti del Giardinaggio, Senza Censure
Un’altra cosa in cui gli inglesi sono insuperabili è dare un “umore” al giardino. Un tocco romantico, da contemplazione, energizzante, a seconda del giardiniere e di chi lo vive.
Non è una sciocca banalità, che si ottiene con il semplice o transitorio inserimento di arredi, decori o accessori, fioriture provvisorie: si tratta di una vera e propria idea di come vivere il giardino e volontà di comprendere ciò che questo rappresenta per noi e nelle nostre vite. Non è affatto semplice, specie se si considerano i lunghi tempi di maturazione di un giardino. In questo senso si può parlare di un vero viaggio interiore.
Seguirai la filosofia inglese sul giardinaggio? Raccontaci nei Commenti la tua esperienza.
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Tra i paesi occidentali, l’Inghilterra ha fatto del giardinaggio una scienza e un’arte. Inutile mentirsi: per ottenere una conoscenza tecnica paragonabile a quella di un buon giardiniere amatoriale inglese, un italiano dovrà studiare anni e anni, sia sui testi specialistici che sperimentando nel proprio giardino. Se lo spazio a disposizione è piccolo, non scoraggiatevi: introducete poche piante (anche una o due) ogni anno, regalando quelle più mature e “sperimentate”, in modo da ampliare le vostre conoscenze.