Architettura e design
Guida Houzz: Il Minimalismo, l’Architettura Pura dell’Essenziale
Amore o odio? Il mondo si divide in due di fronte allo stile minimal. Fra pensiero Zen e rigore formale celebra il motto "Less is more"
Nasce nel contesto artistico degli anni ’60 ma diventa presto una tendenza anche nell’ambito dell’architettura e del design: è il minimalismo, la cui formula base si ispira alla celebre frase di Mies van der Rohe “Less is more”. In altre parole: l’essenzialità è qualità. La semplicità compositiva è fondamentale nel pensiero minimal: non è solo questione di estetica ma di percezione e valorizzazione dello spazio.
Molti i progettisti si cimentano in questa visione formale fatta di ordine e razionalità, ma i risultati non sono scontati: lo stile minimale sembra semplice ma non lo è.
Fra le diverse radici, un riferimento culturale importante è il concetto di Zen, tipico della cultura giapponese. Ed è proprio attraverso l’architettura che si è espressa al meglio questa filosofia: il minimalismo formale è diventato un principio estetico, l’ espressione della semplicità. Gli esempi sono tanti, dalla villa imperiale di Katsura passando per le opere di Tadao Ando, fino alle recenti realizzazioni dello studio SANAA.
L’altro riferimento culturale molto forte dal punto di vista della composizione architettonica è da rintracciare nelle opere del movimento olandese De Stijl, da cui lo stile minimal ha ripreso alcune soluzioni progettuali, come la scomposizione della scatola edilizia e la divisione in piani liberi sia in facciata che in pianta, tramite degli elementi geometrici di base come linee e piani, e grazie a un uso particolare del colore.
Molti i progettisti si cimentano in questa visione formale fatta di ordine e razionalità, ma i risultati non sono scontati: lo stile minimale sembra semplice ma non lo è.
Fra le diverse radici, un riferimento culturale importante è il concetto di Zen, tipico della cultura giapponese. Ed è proprio attraverso l’architettura che si è espressa al meglio questa filosofia: il minimalismo formale è diventato un principio estetico, l’ espressione della semplicità. Gli esempi sono tanti, dalla villa imperiale di Katsura passando per le opere di Tadao Ando, fino alle recenti realizzazioni dello studio SANAA.
L’altro riferimento culturale molto forte dal punto di vista della composizione architettonica è da rintracciare nelle opere del movimento olandese De Stijl, da cui lo stile minimal ha ripreso alcune soluzioni progettuali, come la scomposizione della scatola edilizia e la divisione in piani liberi sia in facciata che in pianta, tramite degli elementi geometrici di base come linee e piani, e grazie a un uso particolare del colore.
- Colore:
Esistono tre differenti metodi: monocromatico, bicromatico, policromatico.
1. Monocromia
Rappresenta lo stile minimale per eccellenza, che si esprime nel suo modo più radicale e assoluto: le strutture e gli ambienti sono preferibilmente di colore bianco; ogni spazio dai pavimenti, ai soffitti, alle pareti è un tutt’uno di un solo colore. Questo tipo di soluzione è molto diffusa per esempio nelle architetture giapponesi. Sul piano estetico l’effetto è davvero affascinante.
Rappresenta lo stile minimale per eccellenza, che si esprime nel suo modo più radicale e assoluto: le strutture e gli ambienti sono preferibilmente di colore bianco; ogni spazio dai pavimenti, ai soffitti, alle pareti è un tutt’uno di un solo colore. Questo tipo di soluzione è molto diffusa per esempio nelle architetture giapponesi. Sul piano estetico l’effetto è davvero affascinante.
2. Bicromia
I principali colori utilizzati sono il bianco e il grigio (del cemento) mentre negli interni è impiegato anche il nero. Il binomio crea un contrasto netto, che dà grande forza agli ambienti e mette in risalto i volumi.
I principali colori utilizzati sono il bianco e il grigio (del cemento) mentre negli interni è impiegato anche il nero. Il binomio crea un contrasto netto, che dà grande forza agli ambienti e mette in risalto i volumi.
Il minimal è una tendenza architettonica e di design definibile, per certi versi, “radicale”. Quando ci troviamo davanti a progetti concepiti con questo stile, può capitare di avere un giudizio contrastante: per alcuni versi ne rimaniamo affascinati, per altri infastiditi.
Analizziamo gli aspetti di “amore/odio” per questo stile:
- Amore:
- Odio:
Il minimal è diventato un concetto globale che si è diffuso a tal punto da diventare tendenza, ma le sue radici estetiche e culturali sono profonde. Il minimalismo non è moda ma un modo consapevole e sofisticato di progettare l’architettura: l’obiettivo del less is more rimane un fine senza tempo, un classico che non passa mai di moda.
Una costruzione progettata secondo questo stile è identificata da tre elementi: spazio, forma,colore.
- Spazio:
Le strutture architettoniche dialogano con l’ambiente circostante, si cerca una relazione fra gli spazi attraverso la luce naturale, gli ambienti sono spesso aperti e vuoti e le pareti interne sono limitate per consentire un continuum fra interno ed esterno.- Forma:
Sono privilegiati i volumi geometrici di grandi dimensioni, le strutture monolitiche, con forme cubiche o rettangolari, gli elementi compositivi sono organizzati in sequenza.