Chi era David Austin e Come ha Rivoluzionato il Mondo delle Rose
Ibridatore inglese, raffinato imprenditore, il suo nome è un'incona del giardinaggio britannico
David Austin sarà certamente ricordato nella storia del giardino per la sua opera di ibridatore e iniziatore di una passione che abbraccerà, nel corso di decenni, l’intero mondo: quella delle Rose Inglesi.
Lo scopo di David Austin è stato quello di unire il fascino romantico delle rose antiche alla rifiorenza esplosiva di quelle orientali.
Nascono così le Rose Inglesi, che molti vorrebbero classificare come “austiniane”. La loro fama è dovuta a numerosi fattori: dal rinnovato interesse per le rose antiche dopo la pubblicazione dei libri di Graham Thomas, famoso botanico inglese, al fascino dei fiori, simili a peonie, alle fragranze davvero intense, fino alla grazia degli arbusti anche se non in fiore, alla resistenza alle malattie, al gran numero di varietà e colori tra cui scegliere, e non ultima a una strategia commerciale raffinata ed elegante, che ha portato le Rose Inglesi a primeggiare e essere oggetto di imitazione anche da parte di altri ibridatori.
Per ottenere tutto ciò, David Austin ha lavorato duramente e incessantemente per sessant’anni partendo dal giardino di famiglia, nello Shropshire, dove si è spento all’età di 92 anni, la gran parte dei quali passati nel suo roseto.
Lo scopo di David Austin è stato quello di unire il fascino romantico delle rose antiche alla rifiorenza esplosiva di quelle orientali.
Nascono così le Rose Inglesi, che molti vorrebbero classificare come “austiniane”. La loro fama è dovuta a numerosi fattori: dal rinnovato interesse per le rose antiche dopo la pubblicazione dei libri di Graham Thomas, famoso botanico inglese, al fascino dei fiori, simili a peonie, alle fragranze davvero intense, fino alla grazia degli arbusti anche se non in fiore, alla resistenza alle malattie, al gran numero di varietà e colori tra cui scegliere, e non ultima a una strategia commerciale raffinata ed elegante, che ha portato le Rose Inglesi a primeggiare e essere oggetto di imitazione anche da parte di altri ibridatori.
Per ottenere tutto ciò, David Austin ha lavorato duramente e incessantemente per sessant’anni partendo dal giardino di famiglia, nello Shropshire, dove si è spento all’età di 92 anni, la gran parte dei quali passati nel suo roseto.
All’epoca le rose in voga erano le Multiflora e le HT (Hybrid Tea), che avevano perso le qualità delle rose antiche, dalle corolle tonde e spampanate e cariche di profumo, a vantaggio di una fioritura abbondante, seguita da una rifiorenza più o meno prolungata fino all’autunno.
David Austin stesso, nel suo libro Le Rose Inglesi, edito da Logos nel 2007, sostiene che agli amanti delle rose antiche quelle moderne apparivano “tozze” e un po’ anonime, sebbene robuste e rifiorenti. Potendo beneficiare della fusione delle collezioni di Sackville-West, Johnston, Murrel e Thomas, che costituirono la base per la Collezione Nazionale, Austin attinse a un patrimonio genetico fino ad allora impensabile: egli stesso ha fatto spesso presente che quella fu una possibilità straordinaria nella storia della rosa.
David Austin stesso, nel suo libro Le Rose Inglesi, edito da Logos nel 2007, sostiene che agli amanti delle rose antiche quelle moderne apparivano “tozze” e un po’ anonime, sebbene robuste e rifiorenti. Potendo beneficiare della fusione delle collezioni di Sackville-West, Johnston, Murrel e Thomas, che costituirono la base per la Collezione Nazionale, Austin attinse a un patrimonio genetico fino ad allora impensabile: egli stesso ha fatto spesso presente che quella fu una possibilità straordinaria nella storia della rosa.
Il successo internazionale
Dopo aver superato i problemi iniziali, quelli di una certa tendenza ad ammalarsi, le Rose Inglesi iniziarono a essere diffuse, vendute e apprezzate sia in patria che all’estero.
L’azienda familiare divenne un vivaio e rapidamente molti membri della famiglia acquisirono posizioni di rilievo: un esempio di come un’azienda a “conduzione familiare” possa trasformarsi in una vera e propria impresa economica internazionale.
Nel tempo, data la quantità di rose ibridate (circa 200), alcune cultivar sono state soppiantate da altre o non sono più disponibili in catalogo, anche se presenti nel roseto di famiglia. Un esempio è ‘William Shakespeare’, sostituita da ‘William Shakespeare 2000’ per la tendenza ad ammalarsi. Tuttavia, a detta di molti, la qualità del fiore non è all’altezza della precedente.
In foto: ‘Geoff Hamilton’ in contesto paesaggistico
Dopo aver superato i problemi iniziali, quelli di una certa tendenza ad ammalarsi, le Rose Inglesi iniziarono a essere diffuse, vendute e apprezzate sia in patria che all’estero.
L’azienda familiare divenne un vivaio e rapidamente molti membri della famiglia acquisirono posizioni di rilievo: un esempio di come un’azienda a “conduzione familiare” possa trasformarsi in una vera e propria impresa economica internazionale.
Nel tempo, data la quantità di rose ibridate (circa 200), alcune cultivar sono state soppiantate da altre o non sono più disponibili in catalogo, anche se presenti nel roseto di famiglia. Un esempio è ‘William Shakespeare’, sostituita da ‘William Shakespeare 2000’ per la tendenza ad ammalarsi. Tuttavia, a detta di molti, la qualità del fiore non è all’altezza della precedente.
In foto: ‘Geoff Hamilton’ in contesto paesaggistico
Icona inglese
David Austin e le sue Rose Inglesi sono divenuti una vera icona del giardinaggio britannico. Sebbene non sia da molto che l’Inghilterra ha conquistato l’autonomia e la supremazia nel giardinaggio che oggi le riconosciamo, le Rose Inglesi ne sono diventate uno dei simboli, tanto da essere usate largamente come piante da aiuola pubblica.
Ciò definisce – rispetto all’Italia –una diversa cura del verde, che sarebbe tutta da ammirare e ricalcare, e un intenso affetto per il lavoro dei propri connazionali, laddove le nostre non poche glorie orticole (Ippolito Pizzetti docet) sono state lasciate andare in abbandono.
David Austin e le sue Rose Inglesi sono divenuti una vera icona del giardinaggio britannico. Sebbene non sia da molto che l’Inghilterra ha conquistato l’autonomia e la supremazia nel giardinaggio che oggi le riconosciamo, le Rose Inglesi ne sono diventate uno dei simboli, tanto da essere usate largamente come piante da aiuola pubblica.
Ciò definisce – rispetto all’Italia –una diversa cura del verde, che sarebbe tutta da ammirare e ricalcare, e un intenso affetto per il lavoro dei propri connazionali, laddove le nostre non poche glorie orticole (Ippolito Pizzetti docet) sono state lasciate andare in abbandono.
Paese che vai, Rosa Inglese che trovi
Quando le Rose Inglesi iniziarono ad avere successo all’estero, specie in zone come gli USA, l’Australia e le zone mediterranee calde, fu sorprendente, a detta dello stesso Austin, notare come arbusti che nel clima fresco e umido inglese si mantenevano bassi e compatti, tendessero a “esplodere”, divenendo altissimi, quasi a portamento rampicante.
Altre volte fiori dai colori intensi schiarivano per via di un’insolazione troppo forte, e aumentava o diminuiva la resistenza a talune malattie.
Questo ha accresciuto il fascino delle Rose Inglesi, che diventavano un po’ “a sorpresa” e ha creato anche una rete di comunicazione piuttosto fitta tra la comunità degli appassionati, che si scambiano periodicamente informazioni sulle cromie dei fiori, sulla resistenza alle malattie e sulla potatura delle rose, variabili da clima a clima.
In foto: la corolla dai colori sfumati di ‘Abraham Darby’
Quando le Rose Inglesi iniziarono ad avere successo all’estero, specie in zone come gli USA, l’Australia e le zone mediterranee calde, fu sorprendente, a detta dello stesso Austin, notare come arbusti che nel clima fresco e umido inglese si mantenevano bassi e compatti, tendessero a “esplodere”, divenendo altissimi, quasi a portamento rampicante.
Altre volte fiori dai colori intensi schiarivano per via di un’insolazione troppo forte, e aumentava o diminuiva la resistenza a talune malattie.
Questo ha accresciuto il fascino delle Rose Inglesi, che diventavano un po’ “a sorpresa” e ha creato anche una rete di comunicazione piuttosto fitta tra la comunità degli appassionati, che si scambiano periodicamente informazioni sulle cromie dei fiori, sulla resistenza alle malattie e sulla potatura delle rose, variabili da clima a clima.
In foto: la corolla dai colori sfumati di ‘Abraham Darby’
Il raffinato catalogo
La David Austin Roses introduce annualmente poche rose, in genere da due a quattro, che nel catalogo vengono presentate per prime.
Essendo ormai un’impresa internazionale, il catalogo è disponibile in molte lingue.
I prezzi non sono bassi, tuttavia sono abbastanza in linea con quelli di un buon vivaio italiano.
C’è invece da segnalare il notevole decremento delle spese di spedizione, che sono oggi competitive con i vivai nazionali, mentre un tempo erano un ostacolo non da poco.
Sebbene ci siano moltissimi vivai italiani che vendono rose inglesi, il vantaggio di acquistarle direttamente da Austin è la garanzia di poter trovare un assortimento davvero ampio e qualche rarità.
Come ogni altro vivaio di rose, la Austin Roses vende non solo le sue ibridazioni, ma anche molte altre rose, antiche e moderne, che ritiene più affidabili e in linea con i suoi principi estetici.
Il catalogo divide le rose per altezza, colore e funzione (rose da siepe, rose da vaso, etc) e più che una lista, si configura come un’ottima guida di ricerca.
La David Austin Roses introduce annualmente poche rose, in genere da due a quattro, che nel catalogo vengono presentate per prime.
Essendo ormai un’impresa internazionale, il catalogo è disponibile in molte lingue.
I prezzi non sono bassi, tuttavia sono abbastanza in linea con quelli di un buon vivaio italiano.
C’è invece da segnalare il notevole decremento delle spese di spedizione, che sono oggi competitive con i vivai nazionali, mentre un tempo erano un ostacolo non da poco.
Sebbene ci siano moltissimi vivai italiani che vendono rose inglesi, il vantaggio di acquistarle direttamente da Austin è la garanzia di poter trovare un assortimento davvero ampio e qualche rarità.
Come ogni altro vivaio di rose, la Austin Roses vende non solo le sue ibridazioni, ma anche molte altre rose, antiche e moderne, che ritiene più affidabili e in linea con i suoi principi estetici.
Il catalogo divide le rose per altezza, colore e funzione (rose da siepe, rose da vaso, etc) e più che una lista, si configura come un’ottima guida di ricerca.
Rose da taglio
Ultime arrivate (ma non da poco), sono le rose da taglio, che Austin vende esclusivamente a questo scopo.
Come tutte le rose, le Inglesi sono ottimi fiori da taglio (alcune dalla durata un po’ fuggevole), e queste in foto sono fiori di arbusti tra i più coltivati e amati: dall’alto ‘Teasing Georgia’, ‘Charlotte’ e ‘Winchester Cathedral’.
Conoscevi David Austin e le Rose Inglesi? Se hai foto o consigli per la Community degli amanti del giardino (e delle rose) su Houzz, lo spazio dei commenti è a tua disposizione!
Altro
I Segreti delle Rose che Fioriscono in Autunno
Ultime arrivate (ma non da poco), sono le rose da taglio, che Austin vende esclusivamente a questo scopo.
Come tutte le rose, le Inglesi sono ottimi fiori da taglio (alcune dalla durata un po’ fuggevole), e queste in foto sono fiori di arbusti tra i più coltivati e amati: dall’alto ‘Teasing Georgia’, ‘Charlotte’ e ‘Winchester Cathedral’.
Conoscevi David Austin e le Rose Inglesi? Se hai foto o consigli per la Community degli amanti del giardino (e delle rose) su Houzz, lo spazio dei commenti è a tua disposizione!
Altro
I Segreti delle Rose che Fioriscono in Autunno
David Austin, classe 1926, fu affascinato sin da giovane dai fiori, e in particolare dalle rose. Iniziò ben presto a condurre esperimenti di ibridazione nell’azienda agricola di famiglia. Per ibridare nuove rose occorrono anni, poiché la fioritura da seme è lenta e ci vuole tempo per comprendere le caratteristiche del fiore, la tipologia di arbusto, le malattie a cui è soggetto, etc.
Fu solo nel 1961 che David Austin lanciò la sua prima creatura, ‘Constance Spry’, che in molti considerano una delle sue figlie più belle. A ‘Constance Spry’, così denominata in onore di una nota floricultrice e giardiniera, mancava però il carattere delle rifiorenza, così ricercato da Austin, e quello della resistenza alle malattie (tende infatti un po’ all’oidio). Difetti che non l’hanno resa meno popolare e diffusa, nonostante la languida bellezza del fiore, molto profumato.