Le Case di Houzz
Monolocali
Vivere in una Casa XXS al Mare Eliminando Tutto il Superfluo
Da mini casa rustica a mini appartamento moderno e molto luminoso dove c’è spazio per tutto, tranne che per il superfluo
Siamo in una cornice suggestiva, di fronte al mare dell’Argentario, in Toscana. Nel centro storico di Porto Santo Stefano vive una giovane coppia, Riccardo e Ilaria. Il loro nido misura solo 19 metri quadrati. Una scelta, quella di vivere in uno spazio XXS, che in parte risponde alle esigenze di budget e, dall’altra, a uno stile di vita minimale.
Il loro appartamento è frutto di un restauro, curato da Riccardo, che è architetto e grafico, insieme al padre e al fratello, che sono proprietari di un’impresa edile. Un rustico monolocale è stato così trasformato in una casa molto luminosa, dominata dal colore bianco e dalle superfici lucide dove c’è spazio per tutto o quasi. Il superfluo è bandito.
Il loro appartamento è frutto di un restauro, curato da Riccardo, che è architetto e grafico, insieme al padre e al fratello, che sono proprietari di un’impresa edile. Un rustico monolocale è stato così trasformato in una casa molto luminosa, dominata dal colore bianco e dalle superfici lucide dove c’è spazio per tutto o quasi. Il superfluo è bandito.
Siamo nel centro storico di Porto Santo Stefano, pochi metri sotto la Fortezza Spagnola, famosa architettura militare costruita nel XVII secolo. Il paese è in collina e, entrando in uno dei vicoletti che si incontrano scendendo dalla fortezza al mare, si arriva alla casa di Ilaria e Riccardo che si trova al piano terra di una palazzina di inizio Novecento. Percorrendo il vicoletto si accede a tutti gli appartamenti del piano terra, si raggiungono invece i piani superiori da un ingresso posto sul lato posteriore. Mentre il piano terra ha resistito ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, i piani superiori sono stati ricostruiti.
L’ingresso di Ilaria e Riccardo è il penultimo e dal momento che gli altri inquilini sono quasi tutti turisti – e dunque quasi sempre fuori città – Ilaria e Riccardo hanno trasformato l’esterno in un piccolo ambiente outdoor, complici i cuscini appoggiati sul muretto che delimita il piccolo vicolo e la poltrona bianca [si vede nella foto precedente] posizionata vicino all’entrata.
L’ingresso di Ilaria e Riccardo è il penultimo e dal momento che gli altri inquilini sono quasi tutti turisti – e dunque quasi sempre fuori città – Ilaria e Riccardo hanno trasformato l’esterno in un piccolo ambiente outdoor, complici i cuscini appoggiati sul muretto che delimita il piccolo vicolo e la poltrona bianca [si vede nella foto precedente] posizionata vicino all’entrata.
Dalla porta d’ingresso si entra subito in cucina. Il muro sul quale è stata posizionata la cucina è lungo complessivamente 6 metri, la parete attrezzata ne occupa 2,40, nella parte finale [lo vedremo nelle foto successive] sono state ricavate delle mensole ed è stato posizionato un armadio.
«Abbiamo prima collocato il forno e il frigorifero e poi abbiamo fatto progettare la cucina su misura da un falegname», spiega Riccardo e aggiunge: «Prima della ristrutturazione, al posto del forno, c’era un camino, l’ho tolto e ho spostato la canna fumaria a sinistra e lì ho posizionato la cappa [il cubo bianco sopra il lavello]». Per sfruttare la luce naturale che entra dalla finestra vicino alla porta, Riccardo ha eliminato i pensili: «C’è poco spazio per piatti e bicchieri così come per la dispensa, ma per noi è sufficiente. Non compriamo mai più di ciò che davvero è necessario. Non c’è il rischio di dover buttar via del cibo scaduto perchè non consumato!».
Per la pavimentazione della cucina e di tutto l’appartamento è stato scelto un gres finto legno.
Pavimento: Linea Myspace, Novabell
«Abbiamo prima collocato il forno e il frigorifero e poi abbiamo fatto progettare la cucina su misura da un falegname», spiega Riccardo e aggiunge: «Prima della ristrutturazione, al posto del forno, c’era un camino, l’ho tolto e ho spostato la canna fumaria a sinistra e lì ho posizionato la cappa [il cubo bianco sopra il lavello]». Per sfruttare la luce naturale che entra dalla finestra vicino alla porta, Riccardo ha eliminato i pensili: «C’è poco spazio per piatti e bicchieri così come per la dispensa, ma per noi è sufficiente. Non compriamo mai più di ciò che davvero è necessario. Non c’è il rischio di dover buttar via del cibo scaduto perchè non consumato!».
Per la pavimentazione della cucina e di tutto l’appartamento è stato scelto un gres finto legno.
Pavimento: Linea Myspace, Novabell
PRIMA. In queste immagini, l’appartamento com’era prima dei lavori di restauro.
Il pavimento era in cotto. «Oltre a essere scuro rispetto all’ambiente che avremmo voluto creare, non si sposava stilisticamente con i nostri gusti e il resto del progetto e così avevamo valutato anche cemento, resina e parquet», racconta Ilaria. «La resina è stata scartata perché non si trovano posatori in zona e poi crediamo sia più adatta a grandi open space. Il parquet sarebbe stato perfetto, ma delicato soprattutto in bagno e in cucina. Girando per negozi alla ricerca di una soluzione, ci siamo innamorati del gres. In particolare per creare movimento abbiamo scelto piastrelle tutte diverse nel disegno e, avendo optato per la versione rettificata le fughe sono quasi invisibili [i bordi vengono squadrati grazie a un procedimento meccanico che le rende tutte della stessa dimensione e le piastrelle vengono posate con fuga minima consigliata 2 mm]».
E aggiunge: «La posa è stata eseguita da mio suocero e da mio cognato. Una volta tolto il vecchio pavimento, si sono accorti che un tubo di scarico della cucina perdeva e disperdeva nel terreno sottostante. L’hanno riparato e poi hanno posizionato il nuovo rivestimento».
Il pavimento era in cotto. «Oltre a essere scuro rispetto all’ambiente che avremmo voluto creare, non si sposava stilisticamente con i nostri gusti e il resto del progetto e così avevamo valutato anche cemento, resina e parquet», racconta Ilaria. «La resina è stata scartata perché non si trovano posatori in zona e poi crediamo sia più adatta a grandi open space. Il parquet sarebbe stato perfetto, ma delicato soprattutto in bagno e in cucina. Girando per negozi alla ricerca di una soluzione, ci siamo innamorati del gres. In particolare per creare movimento abbiamo scelto piastrelle tutte diverse nel disegno e, avendo optato per la versione rettificata le fughe sono quasi invisibili [i bordi vengono squadrati grazie a un procedimento meccanico che le rende tutte della stessa dimensione e le piastrelle vengono posate con fuga minima consigliata 2 mm]».
E aggiunge: «La posa è stata eseguita da mio suocero e da mio cognato. Una volta tolto il vecchio pavimento, si sono accorti che un tubo di scarico della cucina perdeva e disperdeva nel terreno sottostante. L’hanno riparato e poi hanno posizionato il nuovo rivestimento».
PRIMA. «In fase progettuale, la priorità è stata quella di costruire una casa vivibile ogni giorno, a differenza dei vecchi proprietari che la sfruttavano solo nei fine settimana estivi», spiega Ilaria.
«Abbiamo mantenuto la posizione del tavolo e della cucina che sembravano ottimali, anche per un discorso di ricambio d’aria. Abbiamo lasciato il divano letto nella stessa posizione, ma l’abbiamo cambiato poiché era molto ingombrante e, aperto, arrivava quasi a toccare la parete di fronte, bloccando il passaggio. In fondo all’appartamento prima c’era solo un grande armadio e un angolo ripostiglio ricavato dietro al paravento», conclude.
«Abbiamo mantenuto la posizione del tavolo e della cucina che sembravano ottimali, anche per un discorso di ricambio d’aria. Abbiamo lasciato il divano letto nella stessa posizione, ma l’abbiamo cambiato poiché era molto ingombrante e, aperto, arrivava quasi a toccare la parete di fronte, bloccando il passaggio. In fondo all’appartamento prima c’era solo un grande armadio e un angolo ripostiglio ricavato dietro al paravento», conclude.
Il nuovo tavolo da pranzo misura 80X50 cm, ma è allungabile e diventa 80x80: «Quando invitiamo qualcuno a cena, possiamo aprirlo e spostarlo davanti al divano così guadagniamo altre sedute».
La cucina così come il tavolo e tutti i mobili sono bianchi. Le piastrelle scelte per il rivestimento sono bianche e hanno una finitura lucida: «Riflettono e rendono l’ambiente più chiaro. Nonostante la luce diretta entri solo dalla porta e dalla finestra vicino, la casa è molto luminosa».
La cucina così come il tavolo e tutti i mobili sono bianchi. Le piastrelle scelte per il rivestimento sono bianche e hanno una finitura lucida: «Riflettono e rendono l’ambiente più chiaro. Nonostante la luce diretta entri solo dalla porta e dalla finestra vicino, la casa è molto luminosa».
Prima del tavolo, entrando in casa, sulla parete di destra, c’è il bagno. Misura 2,5 m², ed era qui anche prima della ristrutturazione: «Poiché la metratura totale della casa è inferiore ai 28 m², per una questione di normativa non è stato possibile spostarlo».
Sopra il tavolo da pranzo c’è una stampa: è stata realizzata dallo studio creativo Wonderland di Piacenza e vuole essere un omaggio alla città: «Ilaria è originaria di Piacenza e io, oltre a essere un architetto, mi occupo anche di grafica», dice Riccardo.
Sullo sfondo dell’immagine si vede una parate in muratura, è alta 2,10 m ed è stata realizzata per separare la zona giorno dalla camera da letto che è dietro.
Sopra il tavolo da pranzo c’è una stampa: è stata realizzata dallo studio creativo Wonderland di Piacenza e vuole essere un omaggio alla città: «Ilaria è originaria di Piacenza e io, oltre a essere un architetto, mi occupo anche di grafica», dice Riccardo.
Sullo sfondo dell’immagine si vede una parate in muratura, è alta 2,10 m ed è stata realizzata per separare la zona giorno dalla camera da letto che è dietro.
Un primo piano della parete divisoria. Qui è stata appesa una stampa: è numerata, è dell’illustratore francese Tom Haugomat.
Uno degli sgabelli della cucina viene lasciato qui e utilizzato come pratico tavolino.
«Ora, avendo diviso gli spazi e schiarito la palette degli arredi, la casa sembra molto più lunga», riflette Ilaria.
Sulla sinistra dell’immagine vediamo le mensole, che si trovano subito dopo la parete attrezzata della cucina, e a seguire l’armadio [come anticipato nella terza foto]. Quest’ultimo, che come la cucina è stata realizzata da un falegname, rimane di fronte al letto.
Uno degli sgabelli della cucina viene lasciato qui e utilizzato come pratico tavolino.
«Ora, avendo diviso gli spazi e schiarito la palette degli arredi, la casa sembra molto più lunga», riflette Ilaria.
Sulla sinistra dell’immagine vediamo le mensole, che si trovano subito dopo la parete attrezzata della cucina, e a seguire l’armadio [come anticipato nella terza foto]. Quest’ultimo, che come la cucina è stata realizzata da un falegname, rimane di fronte al letto.
Dietro la parete in muratura, ecco il letto. «Poggia su una base che è stata rialzata di 30 cm e che rientra di altrettanti. Questo ha permesso di ricavare un piccolo spazio dove tenere e (nascondere!) le scarpe».
E precisa il padrone di casa: «Non abbiamo spazi contenitivi, solo un piccolo ripostiglio nascosto dietro la porta d’ingresso e, sempre vicino all’entrata, abbiamo appeso dei ganci. Tutto è rigorosamente bianco per passare il più possibile inosservato».
«Per guadagnare qualche centimetro abbiamo ricavato una nicchia sia dove c’è la testa del letto che ai piedi, così siamo riusciti a recuperare 40 centimetri che mi hanno permesso di posizionare l’armadio di fronte», conclude Riccardo e ammette: «L’unico neo di questa casa? Rifare il letto non è semplice! Siamo felici di vivere qui, abbiamo uno stile di vita minimale, questa casa ci rappresenta molto bene».
E precisa il padrone di casa: «Non abbiamo spazi contenitivi, solo un piccolo ripostiglio nascosto dietro la porta d’ingresso e, sempre vicino all’entrata, abbiamo appeso dei ganci. Tutto è rigorosamente bianco per passare il più possibile inosservato».
«Per guadagnare qualche centimetro abbiamo ricavato una nicchia sia dove c’è la testa del letto che ai piedi, così siamo riusciti a recuperare 40 centimetri che mi hanno permesso di posizionare l’armadio di fronte», conclude Riccardo e ammette: «L’unico neo di questa casa? Rifare il letto non è semplice! Siamo felici di vivere qui, abbiamo uno stile di vita minimale, questa casa ci rappresenta molto bene».
Questa foto, scattata proprio fuori dalla porta del bagno – la scritta è riflessa nello specchio del bagno – mostra una stampa realizzata da Riccardo. «Cercavamo un quadro con una scritta leggibile sia di fronte che riflessa nello specchio, un palindromo appunto – spiega Ilaria – la scelta è ricaduta sulla frase “Was It a Cat I Saw”, tratta da Alice nel Paese delle Meraviglie. Avendo un gatto, Pepito, ci è sembrata quella più adatta al nostro contesto familiare. Nella grafica la silhouette centrale è appunto quella di Pepito, la cui coda è allo stesso tempo la C centrale».
Tutti i mobili e gli elettrodomestici sono stati acquistati da Ikea. I cuscini invece sono artigianali, sono stati realizzati dalla mamma di Ilaria che è una sarta.
Guarda tutte le foto di questo Progetto
Tocca a te! Cosa pensi di questa casa? Sapresti vivere in uno spazio così piccolo?
Nella nostra rubrica Le Case di Houzz proponiamo interessanti progetti dei professionisti di Houzz. Se vuoi mostrarci il tuo lavoro, carica le foto sul tuo profilo Houzz e invia il link insieme a una breve descrizione del progetto a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare il tuo lavoro, ti contatteremo al più presto.
Tutti i mobili e gli elettrodomestici sono stati acquistati da Ikea. I cuscini invece sono artigianali, sono stati realizzati dalla mamma di Ilaria che è una sarta.
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Tocca a te! Cosa pensi di questa casa? Sapresti vivere in uno spazio così piccolo?
Nella nostra rubrica Le Case di Houzz proponiamo interessanti progetti dei professionisti di Houzz. Se vuoi mostrarci il tuo lavoro, carica le foto sul tuo profilo Houzz e invia il link insieme a una breve descrizione del progetto a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare il tuo lavoro, ti contatteremo al più presto.
Chi ci abita: Ilaria Tuberosa e Riccardo Picchianti
Dove: centro storico di Porto Santo Stefano, provincia di Grosseto
Anno di costruzione: inizio Novecento
Anno di ristrutturazione: 2016
Architetto: Riccardo Picchianti fondatore insieme a Ilaria (che si occupa di marketing) dello studio creativo Boobee Argentario
Superficie: 19 m² (living e cucina 10,50 m²; camera 6,15 m² ; bagno 2,35 m²)
Costo della ristrutturazione: meno di 12.000 euro tra manodopera, lavori di falegnameria, rivestimenti, arredi ed elettrodomestici. La ristrutturazione è stata curata da Riccardo con l’aiuto del padre e del fratello, proprietari di un’impresa edile.