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Si Prega di Non Toccare: Quando la Casa Diventa Touchless
Comandi touchless in casa: quali dispositivi possiamo (e potremo) comandare senza ricorrere agli interruttori
La gestione dei dispositivi nelle nostre case è sempre più touchless e rispecchia una dinamica che stiamo vivendo, in questo momento, anche nei rapporti interpersonali: non tocchiamo più le cose e non ci tocchiamo più fra di noi, le relazioni con gli oggetti e con le persone intercorrono a distanza di sicurezza. E se i dispositivi touchless nascevano come espressione di una maggiore efficienza della casa intelligente, ultimamente sono diventati anche un modo per fronteggiare la volontà di non toccare per non contaminare. Il nostro modo di interagire con i dispositivi domestici sta cambiando rapidamente, lo confermano i professionisti del settore.
Abbiamo chiesto loro di spiegarci cosa sta accadendo e cosa probabilmente accadrà.
Abbiamo chiesto loro di spiegarci cosa sta accadendo e cosa probabilmente accadrà.
«L’approccio alle faccende domestiche è cambiato notevolmente negli ultimi anni – spiega Marina Minoli, Product Manager Linen Care Groupe SEB – a causa di routine sempre più frenetiche, il tempo a disposizione per queste attività è diminuito; inoltre le innovazioni avvenute nel mercato dell’elettrodomestico hanno semplificato la vita ai consumatori, facendo così percepire la pulizia di casa come un’attività faticosa e a cui non ci si può sottrarre». Alla luce di questa percezione, ricerchiamo elettrodomestici sempre più “autonomi”, che possano quasi sostituirci.
Robot aspirapolvere Explorer Serie 60 di Rowenta con comando vocale
Elettrodomestici sempre più autonomi
E dunque se c’è la possibilità di delegare una funzione lo facciamo volentieri, e in questo senso una delle tecnologie che ultimamente si è diffusa con maggior successo è quella dei robot aspirapolvere. «Il mercato dei robot è diventato il secondo segmento a valore all’interno del mondo aspirazione – prosegue Marina Minoli – ed è un mercato in forte crescita. I robot sono infatti gli unici dispositivi a cui è possibile delegare completamente la sessione di pulizia. I modelli di ultima generazione permettono il comando tramite assistente vocale. Questa caratteristica offre una maggiore semplicità d’uso non solo da remoto ma anche quando si è in casa: se cadrà del caffè a terra, basterà chiamare il robot per risolvere il problema».
Elettrodomestici sempre più autonomi
E dunque se c’è la possibilità di delegare una funzione lo facciamo volentieri, e in questo senso una delle tecnologie che ultimamente si è diffusa con maggior successo è quella dei robot aspirapolvere. «Il mercato dei robot è diventato il secondo segmento a valore all’interno del mondo aspirazione – prosegue Marina Minoli – ed è un mercato in forte crescita. I robot sono infatti gli unici dispositivi a cui è possibile delegare completamente la sessione di pulizia. I modelli di ultima generazione permettono il comando tramite assistente vocale. Questa caratteristica offre una maggiore semplicità d’uso non solo da remoto ma anche quando si è in casa: se cadrà del caffè a terra, basterà chiamare il robot per risolvere il problema».

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Lavastoviglie DEN38530XAD di Beko con sistema AutoDose in cui si carica in una volta sola il brillantante e il detersivo necessari per 23 lavaggi
Del resto, ridurre il carico di lavoro domestico è da sempre l’obiettivo degli elettrodomestici e l’attivazione a distanza non è l’unica strada per perseguirlo. Un esempio è la lavastoviglie in cui si carica in una volta sola brillantante e detersivo in un grande serbatoio che a ciascun lavaggio ne regola automaticamente il dosaggio: anche in questo caso cambia la gestualità e si tocca di meno.
Del resto, ridurre il carico di lavoro domestico è da sempre l’obiettivo degli elettrodomestici e l’attivazione a distanza non è l’unica strada per perseguirlo. Un esempio è la lavastoviglie in cui si carica in una volta sola brillantante e detersivo in un grande serbatoio che a ciascun lavaggio ne regola automaticamente il dosaggio: anche in questo caso cambia la gestualità e si tocca di meno.
Piano cottura a induzione SenseFry IAE 64433 XB di AEG con collegamento wirless alla cappa
Niente più pulsanti nemmeno per accendere e spegnere la cappa: è possibile grazie ai piani cottura che mediante connessione wireless integrata possono dialogare con la cappa che viene attivata e regolata in autonomia in base al livello di utilizzo del piano cottura.
Anche la luce si accende e si spegne senza interruttore e se in alcuni casi il touchless è dettato dalla praticità, in altri risponde al desiderio di rendere puro il design, come avviene per alcune lampade di ultima generazione che si attivano e regolano con un semplice movimento della mano grazie a un sensore ottico.
Niente più pulsanti nemmeno per accendere e spegnere la cappa: è possibile grazie ai piani cottura che mediante connessione wireless integrata possono dialogare con la cappa che viene attivata e regolata in autonomia in base al livello di utilizzo del piano cottura.
Anche la luce si accende e si spegne senza interruttore e se in alcuni casi il touchless è dettato dalla praticità, in altri risponde al desiderio di rendere puro il design, come avviene per alcune lampade di ultima generazione che si attivano e regolano con un semplice movimento della mano grazie a un sensore ottico.
Lampada Mito di Occhio con sensore ottico di accensione e regolazione
Sistemi rassicuranti e facili da usare
Semplificazione e controllo sono le esigenze a cui risponde la diffusione del comando a distanza secondo Davide Ceppi, Responsabile Marketing Sistemi Residenziali Bticino che spiega: «Poter dire ad un assistente vocale che si sta uscendo ed essere certi che tutte le luci saranno spente, le tapparelle abbassate e alcune utenze disattivate, rappresenta un vantaggio in termini di tempo e una garanzia di maggiore sicurezza. Ma si tratta anche, ad esempio, di poter gestire la temperatura di casa mentre abbiamo le mani occupate perché stiamo cucinando o magari far accendere le luci quando rientriamo con le borse della spesa».
Sistemi rassicuranti e facili da usare
Semplificazione e controllo sono le esigenze a cui risponde la diffusione del comando a distanza secondo Davide Ceppi, Responsabile Marketing Sistemi Residenziali Bticino che spiega: «Poter dire ad un assistente vocale che si sta uscendo ed essere certi che tutte le luci saranno spente, le tapparelle abbassate e alcune utenze disattivate, rappresenta un vantaggio in termini di tempo e una garanzia di maggiore sicurezza. Ma si tratta anche, ad esempio, di poter gestire la temperatura di casa mentre abbiamo le mani occupate perché stiamo cucinando o magari far accendere le luci quando rientriamo con le borse della spesa».
Il non dover toccare ci rassicura anche dal punto di vista sanitario e questo diventa cruciale in ambienti come case vacanza e Bed&Breakfast. Anche per questo i comandi touchless si stanno diffondendo rapidamente; del resto, si tratta di una tecnologia nuova ma dall’utilizzo intuitivo se è vero, come afferma Davide Ceppi, che «è necessaria soltanto un po’ di pratica magari per formulare il comando nella modalità preferita dal dispositivo vocale scelto, ma per il resto non vi è nessuna complessità».
Il futuro del touchless in casa
«Difficilmente arriveremo ad una soluzione completamente touchless – prosegue Davide Ceppi –, le modalità di controllo tendono ad accumularsi anziché escludersi, per tale motivo credo che il controllo touchless avrà una grande espansione in termini di numero di impianti ma che verrà sempre accompagnato da altre modalità di controllo come quella tradizionale oppure via app».
«La vera rivoluzione – precisa Marco Iaccarino della Iaccarino Technologies – non risiede, tuttavia, nel comando touchless, ma nel sistema nel suo complesso, che grazie a una serie di software e hardware è in grado di prevedere di quali dispositivi abbiamo bisogno, in che modo e quindi di attivarli». La tecnologia che fa dialogare tra loro i dispositivi viene chiamata “Internet of Things” (internet delle cose) ed è destinata a compiere un ulteriore balzo in avanti con l’inclusione di elementi machine learning (metodo di analisi dei dati che porta a performance predittive) e di AI (intelligenza artificiale).
«Difficilmente arriveremo ad una soluzione completamente touchless – prosegue Davide Ceppi –, le modalità di controllo tendono ad accumularsi anziché escludersi, per tale motivo credo che il controllo touchless avrà una grande espansione in termini di numero di impianti ma che verrà sempre accompagnato da altre modalità di controllo come quella tradizionale oppure via app».
«La vera rivoluzione – precisa Marco Iaccarino della Iaccarino Technologies – non risiede, tuttavia, nel comando touchless, ma nel sistema nel suo complesso, che grazie a una serie di software e hardware è in grado di prevedere di quali dispositivi abbiamo bisogno, in che modo e quindi di attivarli». La tecnologia che fa dialogare tra loro i dispositivi viene chiamata “Internet of Things” (internet delle cose) ed è destinata a compiere un ulteriore balzo in avanti con l’inclusione di elementi machine learning (metodo di analisi dei dati che porta a performance predittive) e di AI (intelligenza artificiale).
Nel futuro prossimo, dunque, non solo non ci sarà bisogno di premere un pulsante per attivare gli elettrodomestici ma saranno gli elettrodomestici stessi a sapere quando e in che modo attivarsi. Un esempio? Ce lo illustra Marco Iaccarino: «Alla fine della mia giornata lavorativa, esco dall’ufficio, tramite geolocalizzazione il mio smartphone lo comunica al mio impianto di riscaldamento di casa che si attiva per farmi trovare un ambiente confortevole e alla giusta temperatura. Il comfort è infatti la vera forza di questa tecnologia, insieme all’ottimizzazione energetica».
Il rientro dall’ufficio è solo una situazione tipo, che serve a farci capire come senza toccare, ma anche (quasi) senza pensare, la relazione con i dispositivi domestici prevede sempre meno interazioni. E ci chiediamo se anche le relazioni interpersonali non stiano prendendo questa direzione.
Cosa ne pensi di queste innovazioni? Scrivici nei Commenti!
Altro
7 Cose che un’Abitazione Domotica Può Fare per Te
Confondi Ancora l’Internet of Things e la Domotica?
Il rientro dall’ufficio è solo una situazione tipo, che serve a farci capire come senza toccare, ma anche (quasi) senza pensare, la relazione con i dispositivi domestici prevede sempre meno interazioni. E ci chiediamo se anche le relazioni interpersonali non stiano prendendo questa direzione.
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Entriamo in casa dopo aver sbloccato antifurto e serratura con lo smartphone; al nostro passaggio la luce dell’ingresso si accende grazie a una fotocellula; in bagno, ci laviamo le mani sotto rubinetti che si attivano da soli (non succede più solo in quelli pubblici); arriviamo in soggiorno e chiediamo ad Alexa di far partire la musica, poi in cucina prepariamo la cena accendendo il forno con un comando a sfioro. Cambia la gestualità all’interno della casa, spesso gli interruttori sono sostituiti da app installate sullo smartphone e questo riguarda le luci, la termoregolazione, ma anche gli elettrodomestici. Ma a quale esigenza risponde la possibilità di attivare un dispositivo senza neanche toccarlo?