Prima e Dopo: Una Facciata Rurale Davvero Non Convenzionale
Misurati gesti architettonici restituiscono alla facciata di una casa rurale un'immagine equilibrata e unitaria
Trasformare elementi di disturbo in componenti di qualità, restituendoli alla comunità con nuovi valori e significati. Prende le mosse da questo obbiettivo il progetto di Enrico Scaramellini che, con piccole modifiche di grande efficacia, ha riqualificato la facciata di una casa rurale degli anni Venti del ‘900 con annesso ampliamento degli anni Settanta.
Spiega l’architetto: «Il progetto si sovrappone all’edificio esistente, operando un insieme limitato di modifiche, in modo tale da restituire una nuova immagine unitaria e compositivamente equilibrata». Con il risultato che la nuova facciata dell’edificio – a Madesimo, località turistica della Comunità Montana di Valchiavenna a circa 1400 metri di altezza – arriva a cambiare la percezione del paesaggio.
Spiega l’architetto: «Il progetto si sovrappone all’edificio esistente, operando un insieme limitato di modifiche, in modo tale da restituire una nuova immagine unitaria e compositivamente equilibrata». Con il risultato che la nuova facciata dell’edificio – a Madesimo, località turistica della Comunità Montana di Valchiavenna a circa 1400 metri di altezza – arriva a cambiare la percezione del paesaggio.
Alla richiesta di ristrutturazione completa, il cliente affiancava quella di poter sfruttare al massimo la planimetria esistente e di poter utilizzare il piano terra in maniera autonoma per destinarlo agli ospiti. Per ridistribuire gli spazi e adeguare le altezze interne dei piani, si è scelto di rinunciare a uno dei piani esistenti.
Il lieve distacco tra i due corpi di fabbrica è accentuato dall’apertura che alloggia le scale di accesso al piano primo dove si trova l’appartamento padronale, anch’esso con ingresso autonomo.
La nuova copertura ricalca le geometrie e i materiali di quella esistente: legno, manto in lastre di pietra, isolamento in lana di roccia.
Il lieve distacco tra i due corpi di fabbrica è accentuato dall’apertura che alloggia le scale di accesso al piano primo dove si trova l’appartamento padronale, anch’esso con ingresso autonomo.
La nuova copertura ricalca le geometrie e i materiali di quella esistente: legno, manto in lastre di pietra, isolamento in lana di roccia.
Foto del Prima
Foto del Prima
L’edificio rurale risale agli anni Venti-Trenta del ‘900; il corpo di fabbrica più basso fu edificato negli anni Settanta. Una facciata si apriva verso sud mentre il resto dell’edificio confina con altre proprietà ed è quindi totalmente chiuso.
L’edificio rurale risale agli anni Venti-Trenta del ‘900; il corpo di fabbrica più basso fu edificato negli anni Settanta. Una facciata si apriva verso sud mentre il resto dell’edificio confina con altre proprietà ed è quindi totalmente chiuso.
La facciata è stata ricomposta secondo la nuova distribuzione dei piani in altezza, cercando di utilizzare al meglio le aperture esistenti. Le poche demolizioni erano finalizzate all’allargamento delle finestre esistenti o alla formazione di nuove aperture. L’intenzione del progettista era, attraverso piccoli gesti, modificare radicalmente l’immagine dell’edificio.
Essendo l’area all’interno di una zona di vincolo paesaggistico estesa a tutto il territorio comunale, è stato necessario richiedere permessi per l’allargamento delle finestre.
«Ogni apertura ha una sua storia; per geometria, dimensione o collocazione le finestre raccontano parte della casa e creano relazioni con l’esterno ogni volta diverse», spiega Scaramellini.
Essendo l’area all’interno di una zona di vincolo paesaggistico estesa a tutto il territorio comunale, è stato necessario richiedere permessi per l’allargamento delle finestre.
«Ogni apertura ha una sua storia; per geometria, dimensione o collocazione le finestre raccontano parte della casa e creano relazioni con l’esterno ogni volta diverse», spiega Scaramellini.
Una nuova scatola lignea fuoriesce al piano secondo, definendo in maniera chiara la composizione della facciata.
Uno dei temi fondamentali dell’intervento è legato all’isolamento delle pareti e all’eliminazione dei ponti termici. A tale scopo è stata impiegata lana di roccia.
Uno dei temi fondamentali dell’intervento è legato all’isolamento delle pareti e all’eliminazione dei ponti termici. A tale scopo è stata impiegata lana di roccia.
L’esterno è trattato con intonaco rustico (di Mapei), colorato in pasta e posato a cazzuola. L’effetto si avvicina a quello degli intonaci dei vecchi edifici rurali.
Il fulcro del progetto è la ricomposizione della facciata attraverso piccole modifiche di grande efficacia. «L’edificio costruisce un luogo, un nuovo paesaggio», specifica l’architetto.
Il progetto prende le mosse proprio daIla contiguità dei volumi costruiti, caratteristica frequente nell’architettura rurale spontanea. A seconda del punto di vista, la percezione degli edifici risulta del tutto diversa.
Ne risulta un intervento misurato e sobrio che, con i suoi volumi semplici ricompone la facciata e trasforma il paesaggio.
Ti è piaciuto questo intervento in facciata? Lascia un commento qui sotto e salva le foto più belle in un Ideabook!
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Chi ci abita: è la casa di vacanza di una famiglia composta da una coppia con una figlia e i due nonni
Dove: Madesimo (Sondrio)
Anno di costruzione: 1920-30
Anno di ristrutturazione: 2017
Architetto: ES-arch enricoscaramelliniarchitetto
Consulenti: Studio associato Bianco & Mastai, studio H2o, Arch. Francesco Manzoni
Superficie: 243 m² disposti su tre piani
Il progetto di riqualificazione della facciata di questa casa rurale ha previsto il mantenimento delle murature portanti in pietra e in blocchi di cemento.