Nomadi Scandinavi: Una Nuova Generazione Sta Cambiando L’Idea Di Casa
Nei paesi del Nord i giovani escono presto di casa, vivono a lungo in affitto e necessitano di mobili facili da traslocare
Nei paesi nordici, passa molto tempo tra il momento in cui si lascia il tetto di mamma e papà e quello in cui si acquista la prima casa. In Danimarca e in Svezia, mediamente si esce dal nucleo familiare di origine rispettivamente a 21 e a 19,6 anni, secondo le stime dell’Eurostat, l’istituto statistico dell’Unione Europea. Questi giovani non si spostano subito in un immobile di proprietà, ma tendono a prendere casa in affitto e a spostarsi di frequente per motivi di lavoro e di studio o per viaggiare.
Negli ultimi decenni, in Danimarca, il numero dei proprietari di casa è calato significativamente tra i ventenni. «Oggi i danesi comprano casa in età più adulta», commenta Lise Bergmann, analista finanziaria dell’istituto di credito Nordea. «Nel 1981, il 58% delle persone di età compresa tra i 25 e i 29 anni viveva in una casa di sua proprietà. Oggi, quel dato è diminuito sensibilmente, scendendo fino al 27,4%». I motivi di una tale contrazione sono molteplici, e comprendono la posticipazione dei progetti riproduttivi e la maggiore facilità dell’abitare in grandi agglomerati urbani che sono a portata di bambino rispetto al comprare casa fuori città.
Negli ultimi decenni, in Danimarca, il numero dei proprietari di casa è calato significativamente tra i ventenni. «Oggi i danesi comprano casa in età più adulta», commenta Lise Bergmann, analista finanziaria dell’istituto di credito Nordea. «Nel 1981, il 58% delle persone di età compresa tra i 25 e i 29 anni viveva in una casa di sua proprietà. Oggi, quel dato è diminuito sensibilmente, scendendo fino al 27,4%». I motivi di una tale contrazione sono molteplici, e comprendono la posticipazione dei progetti riproduttivi e la maggiore facilità dell’abitare in grandi agglomerati urbani che sono a portata di bambino rispetto al comprare casa fuori città.
Una nomade globale
La blogger Christina Thaisen sa perfettamente che cosa significa spostare dentro gli scatoloni tutta la propria vita: «Trovare mobili che si possono facilmente trasportare è sempre una bella sfida», spiega dopo avere cambiato per l’ennesima volta casa in quel di Londra, dove cura a tempo pieno il blog di lifestyle The Unexpected Compliment.
«Non amo l’idea di comprare mobili che rappresentano soltanto una soluzione temporanea, ma, sfortunatamente, se vivi in una casa in affitto è una cosa quasi inevitabile», dice Christina, che, con il fidanzato, è partita da Copenaghen per approdare in diverse abitazioni nella capitale britannica. Gli effetti personali della coppia sono già stati impacchettati per un totale di quattro volte. Questo, talvolta, ha anche significato lasciare lungo la strada oggetti a cui i due erano affezionati.
«Al terzo trasloco, abbiamo dovuto liberarci del nostro tavolo, un mobile relativamente nuovo: era troppo grande per la futura cucina. Quella volta abbiamo capito una volta per tutte che le cose che compriamo devono poter essere riutilizzate anche in momenti successivi».
La blogger Christina Thaisen sa perfettamente che cosa significa spostare dentro gli scatoloni tutta la propria vita: «Trovare mobili che si possono facilmente trasportare è sempre una bella sfida», spiega dopo avere cambiato per l’ennesima volta casa in quel di Londra, dove cura a tempo pieno il blog di lifestyle The Unexpected Compliment.
«Non amo l’idea di comprare mobili che rappresentano soltanto una soluzione temporanea, ma, sfortunatamente, se vivi in una casa in affitto è una cosa quasi inevitabile», dice Christina, che, con il fidanzato, è partita da Copenaghen per approdare in diverse abitazioni nella capitale britannica. Gli effetti personali della coppia sono già stati impacchettati per un totale di quattro volte. Questo, talvolta, ha anche significato lasciare lungo la strada oggetti a cui i due erano affezionati.
«Al terzo trasloco, abbiamo dovuto liberarci del nostro tavolo, un mobile relativamente nuovo: era troppo grande per la futura cucina. Quella volta abbiamo capito una volta per tutte che le cose che compriamo devono poter essere riutilizzate anche in momenti successivi».
Christina evidenzia anche l’importanza di scegliere mobili dallo stile senza tempo, che si prestano a una maggiore flessibilità e multifunzionalità: «Tra gli altri, abbiamo comprato una libreria String (ritratta nella foto), che può essere attrezzata come un unico grande pezzo o divisa in sezioni, se la forma della parete lo richiede. Anche il nostro divano è modulare, e può essere adattato a qualsiasi tipo di stanza».
La giovane blogger ha tre suggerimenti per chi trasloca spesso e desidera arredare casa senza scendere a compromessi con il proprietario o spendere troppo.
1. Decorate casa con quadri, tappeti e oggetti vari che abbiano per voi un significato. Il tutto regalerà alla vostra abitazione uno stile personale.
2. Appoggiate i quadri alle pareti, piuttosto che appenderli: staranno particolarmente bene se sistemati a ridosso di un cassettone oppure direttamente sul pavimento, contro il muro.
3. Riempite la vostra casa di piante, fiori e luce. La piacevole sensazione di vigore e di intimità che ne ricaverete sarà immediata.
Ed è proprio alle persone come Christina che produttori e designer stanno dedicando sempre maggiore attenzione, concentrandosi sui nuovi modi in cui i mobili devono essere progettati, in funzione delle nuove esigenze di utilizzo e di trasporto.
1. Decorate casa con quadri, tappeti e oggetti vari che abbiano per voi un significato. Il tutto regalerà alla vostra abitazione uno stile personale.
2. Appoggiate i quadri alle pareti, piuttosto che appenderli: staranno particolarmente bene se sistemati a ridosso di un cassettone oppure direttamente sul pavimento, contro il muro.
3. Riempite la vostra casa di piante, fiori e luce. La piacevole sensazione di vigore e di intimità che ne ricaverete sarà immediata.
Ed è proprio alle persone come Christina che produttori e designer stanno dedicando sempre maggiore attenzione, concentrandosi sui nuovi modi in cui i mobili devono essere progettati, in funzione delle nuove esigenze di utilizzo e di trasporto.
Quattro designer scandinavi che stanno “ripensando” gli arredi
1. Le combinazioni infinite di Margrethe Odgaard
La designer danese Margrethe Odgaard fa parte della squadra dei diciannove professionisti che hanno collaborato alla creazione di Ikea PS 2014 On the Move, una collezione che ha fatto da apripista nel campo delle soluzioni rivolte al bisogno di questo tipo di arredi. «Ho disegnato un tappeto il cui motivo si presta a essere composto e ricomposto nelle sue parti all’infinito», spiega la progettista.
1. Le combinazioni infinite di Margrethe Odgaard
La designer danese Margrethe Odgaard fa parte della squadra dei diciannove professionisti che hanno collaborato alla creazione di Ikea PS 2014 On the Move, una collezione che ha fatto da apripista nel campo delle soluzioni rivolte al bisogno di questo tipo di arredi. «Ho disegnato un tappeto il cui motivo si presta a essere composto e ricomposto nelle sue parti all’infinito», spiega la progettista.
«Il tappeto può essere facilmente utilizzato in ambienti piccoli, ma allo stesso tempo può essere allargato senza problemi se ci sposta in una casa più grande. Nelle riviste di arredamento siamo abituati a vedere una gran quantità di appartamenti da sogno. Ebbene, io trovo che la collezione Ikea PS 2014 sia stata incredibilmente lungimirante e attenta: la progettazione si è concentrata non soltanto sugli arredi ma anche sulla persona, sui problemi e sui portafogli della gente vera».
2. I mobili flessibili di Staffan Holm
Il designer svedese Staffan Holm ha creato per Hem, la scaffalatura Lift (ritratta nella prossima foto), che viene spedita con un imballaggio piatto (il cosiddetto flatpack) in Europa e in Nord America e che può essere montata e smontata facilmente, a seconda delle necessità. «Non c’è bisogno di alcun attrezzo: per assemblarla bastano circa due minuti», spiega Holm. «Mi era stato chiesto di progettare un mobile il cui montaggio risultasse semplice e allo stesso tempo “elegante”, senza richiedere particolari capacità e competenze da parte del cliente».
Il designer svedese Staffan Holm ha creato per Hem, la scaffalatura Lift (ritratta nella prossima foto), che viene spedita con un imballaggio piatto (il cosiddetto flatpack) in Europa e in Nord America e che può essere montata e smontata facilmente, a seconda delle necessità. «Non c’è bisogno di alcun attrezzo: per assemblarla bastano circa due minuti», spiega Holm. «Mi era stato chiesto di progettare un mobile il cui montaggio risultasse semplice e allo stesso tempo “elegante”, senza richiedere particolari capacità e competenze da parte del cliente».
Holm evidenzia il diffondersi della tendenza a lanciarsi nell’acquisto di arredi di design di un certo valore su internet, senza provare a sedercisi o a sdraiarcisi sopra, per esempio. E questo fenomeno, secondo il progettista, porta alla necessità di ripensare seriamente ai costi per il trasporto e all’ambiente. «Credo che ormai il concetto di flatpack sia tenuto sempre più in conto negli studi di progettazione. Ma tra le questioni fondamentali da tenere presente, rientrano soprattutto le considerazioni in materia di installazione intelligente, produzione sostenibile, riuso e riciclo».
3. La nuova sostenibilità di Petrus Palmér
Anche Petrus Palmér, amministratore delegato di Hem e tra i fondatori dello studio svedese di design Form Us With Love, concentra la propria attenzione sulla necessità dei suoi clienti di portare facilmente con sé gli arredi di casa al momento del trasloco.
«L’idea di rendere facile la fase del montaggio gioca un ruolo fondamentale nella nostra filosofia del design. E realizza molti obiettivi: costi di spedizione più bassi, un’esperienza di assemblaggio più piacevole, la facilità del trasporto. In più, rappresenta una fonte di ispirazione per i designer e il team di ricerca e sviluppo, che si scervellano nel creare soluzioni sempre più innovative. Per ogni articolo nuovo, dobbiamo valutare se un più facile assemblaggio equivale a un miglioramento del prodotto, se realizza l’obiettivo desiderato e se non compromette l’integrità dello stile del mobile», spiega il designer.
Anche Petrus Palmér, amministratore delegato di Hem e tra i fondatori dello studio svedese di design Form Us With Love, concentra la propria attenzione sulla necessità dei suoi clienti di portare facilmente con sé gli arredi di casa al momento del trasloco.
«L’idea di rendere facile la fase del montaggio gioca un ruolo fondamentale nella nostra filosofia del design. E realizza molti obiettivi: costi di spedizione più bassi, un’esperienza di assemblaggio più piacevole, la facilità del trasporto. In più, rappresenta una fonte di ispirazione per i designer e il team di ricerca e sviluppo, che si scervellano nel creare soluzioni sempre più innovative. Per ogni articolo nuovo, dobbiamo valutare se un più facile assemblaggio equivale a un miglioramento del prodotto, se realizza l’obiettivo desiderato e se non compromette l’integrità dello stile del mobile», spiega il designer.
I tavolini Key di GamFratesi per Hem sono stati progettati in modo da poter essere montati e smontati in 30 secondi senza attrezzi.
«La sostenibilità nel design si può ottenere in molti modi diversi», dice Palmér. «Per noi, equivale a creare oggetti con i quali le persone vogliano vivere a lungo e di cui non vorranno disfarsi quando cambiano casa. Per questo motivo, è importante che lo stile sia “senza tempo”. I nostri clienti hanno già acquistato gli articoli di base. Quando comprano qualcosa, lo fanno perché, fondamentalmente, si identificano con quel prodotto. Stanno costruendo la propria casa, piuttosto che rispondere a necessità primarie».
«La sostenibilità nel design si può ottenere in molti modi diversi», dice Palmér. «Per noi, equivale a creare oggetti con i quali le persone vogliano vivere a lungo e di cui non vorranno disfarsi quando cambiano casa. Per questo motivo, è importante che lo stile sia “senza tempo”. I nostri clienti hanno già acquistato gli articoli di base. Quando comprano qualcosa, lo fanno perché, fondamentalmente, si identificano con quel prodotto. Stanno costruendo la propria casa, piuttosto che rispondere a necessità primarie».
La lampada Levels, creata da Form Us With Love per Hem, è facile da trasportare. Quando la lampada non è appesa, le tre parti metalliche si infilano l’una nell’altra. Disponibile per la spedizione soltanto in Europa e Nord America.
La sedia Bento di Hem ha una sola vite per unire gambe e seduta, mentre lo schienale si infila facilmente nella struttura, in un’operazione di montaggio che dura complessivamente meno di un minuto. Al bisogno, la procedura ‒ anche all’inverso ‒ può essere ripetuta senza difficoltà.
Palmér lo conferma: che oggi i designer tendano a considerare fattori come il peso dei materiali e l’imballaggio è innegabile. Il fatto, però, che una progettazione focalizzata sull’assemblaggio costituisca un valore aggiunto rappresenta una bella novità.
Il progettista aggiunge: «Tenere conto dei pesi, dei materiali e dei costi di spedizione non è soltanto una moda, ma una necessità, dovuta agli effetti diretti che si producono sul versante dei costi. Tuttavia, quando si affrontano questi temi da un punto di vista progettuale, guardando alla consegna e al montaggio come a un’esperienza, allora sì, possiamo parlare di un vero e proprio trend».
Palmér lo conferma: che oggi i designer tendano a considerare fattori come il peso dei materiali e l’imballaggio è innegabile. Il fatto, però, che una progettazione focalizzata sull’assemblaggio costituisca un valore aggiunto rappresenta una bella novità.
Il progettista aggiunge: «Tenere conto dei pesi, dei materiali e dei costi di spedizione non è soltanto una moda, ma una necessità, dovuta agli effetti diretti che si producono sul versante dei costi. Tuttavia, quando si affrontano questi temi da un punto di vista progettuale, guardando alla consegna e al montaggio come a un’esperienza, allora sì, possiamo parlare di un vero e proprio trend».
4. Gli arredi “takeaway” di Åsa Persson
La giovane designer svedese Åsa Persson (in questa foto a sinistra, accanto alla compagna di studi Linda Anjou) conosce bene le necessità legate a una vita sempre in movimento. «Ho traslocato ben sei volte a Stoccolma», racconta. Non a caso la giovane ha progettato l’interessante lampada Take Away (ritratta nella prossima foto): con il suo filo extra-lungo, la lampada può essere comodamente spostata per tutta la casa e utilizzata per i più diversi usi. Attualmente è ancora un prototipo, ma in futuro sarà messa in produzione da Ateljé Lyktan.
La giovane designer svedese Åsa Persson (in questa foto a sinistra, accanto alla compagna di studi Linda Anjou) conosce bene le necessità legate a una vita sempre in movimento. «Ho traslocato ben sei volte a Stoccolma», racconta. Non a caso la giovane ha progettato l’interessante lampada Take Away (ritratta nella prossima foto): con il suo filo extra-lungo, la lampada può essere comodamente spostata per tutta la casa e utilizzata per i più diversi usi. Attualmente è ancora un prototipo, ma in futuro sarà messa in produzione da Ateljé Lyktan.
«L’ispirazione per questa lampada, in parte, è nata dalle mie esperienze personali. Nelle piccole case dove sono andata ad abitare, avevo sempre bisogno di avere tanta luce e di spostare le lampade di qua e di là. Inoltre, desideravo intensamente progettare un oggetto che rendesse facile la vita a chi deve arredare una casa», spiega la giovane, che sta per completare il suo ciclo di studi all’istituto Carl Malmsten Furniture Studies di Linköping, in Svezia.
Take away
«Io noto un grande bisogno di mobili trasportabili, e in particolare di quelli multifunzionali», commenta Åsa Persson. «Arredi che siano funzionali, rimovibili e allo stesso tempo decorativi, quando non sono utilizzati». La designer tiene però a sottolineare anche l’importanza del tocco personale nell’arredamento di un’abitazione: «Non tutto deve essere necessariamente nuovo. Io, per esempio, ho mobili che arrivano dalla casa dei miei genitori».
Christina Thaisen è d’accordo con questa visione. La blogger sottolinea che, nel mezzo del caos dei traslochi, è molto importante tenere strette le cose che rivestono per noi un significato autentico. «Alcuni oggetti li abbiamo ereditati addirittura dai nostri nonni. Queste sono le cose che contribuiscono a creare uno stile personale e a farci sentire a casa nostra… a prescindere da dove viviamo».
Altro
Perché Molte Aziende Producono i Pezzi dei Designer Danesi anni 50
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Houzz ha fatto una chiacchierata con una “nomade” scandinava di lungo corso, alla scoperta di come si conduce una vita in perenne cambiamento. Abbiamo anche intervistato quattro designer provenienti dalla stessa area geografica e alle prese con la creazione di prodotti facili da usare a prescindere dal luogo ove si decida di poggiare la valigia.