Il Grande Freddo: L’Innovazione Entra in Cucina
I vecchi frigoriferi consumano molta energia, ma conservare il cibo in modo sostenibile si può. Lo dimostrano le ultime novità del settore
Il frigorifero è ormai parte integrante di qualsiasi cucina, uno degli elettrodomestici di base di una casa, sia che ci si trovi in un clima torrido o in una regione polare. Tuttavia, il sistema tradizionale di raffreddamento rappresenta ormai un altissimo costo per l’ambiente: è probabile che il vostro frigo divori tanta elettricità da ricordare le scorpacciate che si fanno ai buffet gratuiti. Per fortuna, a livello internazionale sono stati fatti molti progressi nello sviluppo di nuove tecniche per conservare il cibo al fresco senza surriscaldare il pianeta. Nel cercare le risposte per il futuro, alcuni scavano nelle tradizioni, mentre altri propendono per le soluzioni ad alta tecnologia, come l’energia solare, il freddo magnetico e persino la conversione del calore.
Deposito per ortaggi innovativo, nei Paesi Bassi
Scavare nel terreno e costruire una struttura per conservare il cibo nei Paesi Bassi è una vera impresa ‒ molte zone sono situate sotto il livello del mare. Occorre armarsi di permessi speciali che hanno a che fare con eventuali alluvioni e con la possibilità di trovare flussi d’acqua, normalmente presenti attorno ai tre metri di profondità. Eppure Floris Schoonderbeek, art director e designer all’interno della società da lui stesso fondata, Weltevree, non si è arreso e ha inventato il Groundfridge, un particolare deposito sotterraneo per ortaggi, che risolve tutti questi problemi.
Scavare nel terreno e costruire una struttura per conservare il cibo nei Paesi Bassi è una vera impresa ‒ molte zone sono situate sotto il livello del mare. Occorre armarsi di permessi speciali che hanno a che fare con eventuali alluvioni e con la possibilità di trovare flussi d’acqua, normalmente presenti attorno ai tre metri di profondità. Eppure Floris Schoonderbeek, art director e designer all’interno della società da lui stesso fondata, Weltevree, non si è arreso e ha inventato il Groundfridge, un particolare deposito sotterraneo per ortaggi, che risolve tutti questi problemi.
Cinque anni fa, Schoonderbeek ha colto la nuova tendenza, diffusa tra casalinghe e cuochi, di coltivare in casa frutta e verdura. Il creativo olandese si è reso conto che molti avrebbero tratto vantaggio dal poter disporre di un magazzino speciale dove poter conservare i prodotti freschi.
Grazie alla collaborazione con diversi partner, compresa l’Università di Wageningen, Schoonderbeek ha dato così vita al Groundfridge. Questo deposito dalla forma organica ‒ reso impermeabile all’acqua da una membrana in poliestere e facile da installare in qualsiasi luogo ‒ non richiede alcuna autorizzazione per la costruzione, bensì soltanto un’accurata conoscenza del terreno dove si intende montarlo.
Grazie alla collaborazione con diversi partner, compresa l’Università di Wageningen, Schoonderbeek ha dato così vita al Groundfridge. Questo deposito dalla forma organica ‒ reso impermeabile all’acqua da una membrana in poliestere e facile da installare in qualsiasi luogo ‒ non richiede alcuna autorizzazione per la costruzione, bensì soltanto un’accurata conoscenza del terreno dove si intende montarlo.
Completamente autonomo dalla rete elettrica, questo dispositivo rende possibile conservare una quantità di cibo equivalente a venti frigoriferi tradizionali, e mantiene per tutto l’anno le temperature tra i 7 °C e i 12 °C.
Schoonderbeek ha predisposto due modelli. Il primo si chiude con una porta dotata di pannello solare, il quale è in grado di produrre una ridotta quantità di energia, sufficiente a contrastare le temperature estive e a raffreddare la struttura.
Il secondo modello, invece, sfrutta la provvista naturale dell’acqua presente sotto il livello del suolo (che si attesta sempre sui 10 °C) per tenere costantemente freddi gli alimenti, senza sbalzi di temperatura. Questo apparecchio sposa in maniera esemplare la tradizione dei magazzini di una volta con la modernità di un prodotto di design.
Schoonderbeek ha predisposto due modelli. Il primo si chiude con una porta dotata di pannello solare, il quale è in grado di produrre una ridotta quantità di energia, sufficiente a contrastare le temperature estive e a raffreddare la struttura.
Il secondo modello, invece, sfrutta la provvista naturale dell’acqua presente sotto il livello del suolo (che si attesta sempre sui 10 °C) per tenere costantemente freddi gli alimenti, senza sbalzi di temperatura. Questo apparecchio sposa in maniera esemplare la tradizione dei magazzini di una volta con la modernità di un prodotto di design.
In Svezia, dentro una casa costruita per conservare prelibatezze!
Quando Linda Hurtigh e Daniele Balzanetti, entrambi ingegneri, hanno intrapreso la costruzione della loro nuova casa a Östersund, nel nord della Svezia, hanno deciso di creare la “casa perfetta” per la loro famiglia, che comprende anche due figlie, Anna-Linnea e Fiamma. Desideravano una casa passiva, e avrebbero prestato particolare attenzione alla possibilità di produrre e conservare autonomamente il cibo.
«Portiamo a casa sempre un sacco di cose buone da mangiare quando andiamo in Italia, il paese natìo di Daniele», racconta Linda. «Inoltre, abbiamo un giardino, e stiamo costruendo una serra di 49 m². Perciò avremo bisogno di tantissimo spazio per mantenere freschi a lungo i nostri raccolti».
Quando Linda Hurtigh e Daniele Balzanetti, entrambi ingegneri, hanno intrapreso la costruzione della loro nuova casa a Östersund, nel nord della Svezia, hanno deciso di creare la “casa perfetta” per la loro famiglia, che comprende anche due figlie, Anna-Linnea e Fiamma. Desideravano una casa passiva, e avrebbero prestato particolare attenzione alla possibilità di produrre e conservare autonomamente il cibo.
«Portiamo a casa sempre un sacco di cose buone da mangiare quando andiamo in Italia, il paese natìo di Daniele», racconta Linda. «Inoltre, abbiamo un giardino, e stiamo costruendo una serra di 49 m². Perciò avremo bisogno di tantissimo spazio per mantenere freschi a lungo i nostri raccolti».
Il magazzino adibito alla conservazione di cibi vari è stato contemplato dal progetto della casa fin dall’inizio. L’abitazione è parzialmente interrata, con la cucina al livello più basso. È da qui che, aprendo una porta, si accede all’ambiente dedicato alle provviste.
«L’unico frigorifero di cui disponiamo è molto piccolo, e lo teniamo in cucina, sotto il bancone, per il latte e il formaggio», spiega la padrona di casa.
«L’unico frigorifero di cui disponiamo è molto piccolo, e lo teniamo in cucina, sotto il bancone, per il latte e il formaggio», spiega la padrona di casa.
Il magazzino è suddiviso in due aree: un’anticamera, dove vengono costantemente tenuti circa 12 ºC, e una stanza interna più fredda, con una temperatura di 8-10 ºC. «Nella prima zona abbiamo messo il freezer. Visto che questo ambiente è così freddo, non c’è bisogno di consumare troppa energia», commenta Linda. «A quanto dice il produttore, dovrebbe consumare 211kWh all’anno, ma dalle nostre rilevazioni ci risulta un consumo annuale di soli 150kWh circa! Tra l’altro, abbiamo tenuto conto anche del fatto che usiamo questa stanza tutti i giorni, aprendo e chiudendo continuamente la porta (il che, naturalmente, aumenta il consumo di energia)».
In questo ambiente leggermente più caldo, la famiglia tiene vino, olio e alimenti secchi. La stanza interna, invece, è perfetta per le cipolle, le patate, il prosciutto, le conserve e le marmellate che facciamo nella stagione del raccolto autunnale», spiega Linda.
Chissà come si riempirà questo deposito quando, quest’anno, la serra sarà messa in opera e utilizzata.
Chissà come si riempirà questo deposito quando, quest’anno, la serra sarà messa in opera e utilizzata.
Invenzioni per la vostra cucina
Se non avete un terreno da scavare, o non state pianificando la costruzione di una nuova casa, vale la pena prendere in considerazione una serie di sistemi che utilizzano tecnologie davvero innovative. L’abbattitore, parente lontano del frigorifero e del freezer, utilizza con precisione superba uno spettro molto più ampio di temperature.
Massimo Caudullo, direttore commerciale dell’azienda italiana Coldline, illustra l’utilità di un abbattitore. «Non si tratta di un frigorifero. È un’apparecchiatura specifica, che abbatte pietanze pronte e raffredda alimenti freschi in tempi incredibilmente brevi. Mentre un dispositivo tradizionale richiede fino a 12 ore per congelare il cibo, l’abbattitore abbassa la temperatura molto più rapidamente, impiegando meno di mezz’ora!».
Prosegue Caudullo: «Dato che l’aria all’interno dell’apparecchio può arrivare a -40 °C, il dispositivo raffredda a -18 °C molto rapidamente. Inoltre, è in grado di portare la temperature dei prodotti freschi a 4°C nel giro di pochi minuti. I surgelati possono essere conservati in freezer, ma in un abbattitore guadagnano una durata del 70% maggiore, mantenendo intatta la qualità».
Se non avete un terreno da scavare, o non state pianificando la costruzione di una nuova casa, vale la pena prendere in considerazione una serie di sistemi che utilizzano tecnologie davvero innovative. L’abbattitore, parente lontano del frigorifero e del freezer, utilizza con precisione superba uno spettro molto più ampio di temperature.
Massimo Caudullo, direttore commerciale dell’azienda italiana Coldline, illustra l’utilità di un abbattitore. «Non si tratta di un frigorifero. È un’apparecchiatura specifica, che abbatte pietanze pronte e raffredda alimenti freschi in tempi incredibilmente brevi. Mentre un dispositivo tradizionale richiede fino a 12 ore per congelare il cibo, l’abbattitore abbassa la temperatura molto più rapidamente, impiegando meno di mezz’ora!».
Prosegue Caudullo: «Dato che l’aria all’interno dell’apparecchio può arrivare a -40 °C, il dispositivo raffredda a -18 °C molto rapidamente. Inoltre, è in grado di portare la temperature dei prodotti freschi a 4°C nel giro di pochi minuti. I surgelati possono essere conservati in freezer, ma in un abbattitore guadagnano una durata del 70% maggiore, mantenendo intatta la qualità».
Non è finita qui: «L’abbattitore serve anche a far lievitare l’impasto del pane, preparare yogurt casalingo, raffreddare velocemente le bottiglie di vino… È utile in tutte le occasioni in cui serva aumentare o diminuire la temperatura. Per svolgere compiti così complessi, questa macchina usa un fluido refrigerante naturale come il gas R290 (propano), a basso impatto ambientale. Questo gas non tossico ha un potenziale di riduzione dell’ozono (ODP) pari a zero e un potenziale di riscaldamento globale (GWP) molto basso, pari a 3,8 (un normale frigorifero generalmente presenta valori attorno a 10 GWP).
Questa tecnologia, usata da anni dai professionisti nei ristoranti e negli hotel, è oggi disponibile anche per uso domestico.
«Modifica radicalmente l’esperienza del cibo», spiega Robert Eckstein, consulente del gruppo olandese PCV, che si occupa dello sviluppo di nuovi prodotti. «L’abbattitore mantiene inalterata la fragranza dei piatti perché nel processo di congelamento la struttura degli alimenti viene preservata».
Oggetto sempre più ambìto anche dai privati per le sue maggiori prestazioni dal punto di vista della conservazione dei sapori e dell’igiene, l’abbattitore è ormai un prodotto destinato anche al mercato domestico. La maggiore sfida, per i produttori, è stata quella di progettare apparecchi di dimensioni ridotte, simili a quelle di un forno a microonde, adatte a una normale cucina.
«Modifica radicalmente l’esperienza del cibo», spiega Robert Eckstein, consulente del gruppo olandese PCV, che si occupa dello sviluppo di nuovi prodotti. «L’abbattitore mantiene inalterata la fragranza dei piatti perché nel processo di congelamento la struttura degli alimenti viene preservata».
Oggetto sempre più ambìto anche dai privati per le sue maggiori prestazioni dal punto di vista della conservazione dei sapori e dell’igiene, l’abbattitore è ormai un prodotto destinato anche al mercato domestico. La maggiore sfida, per i produttori, è stata quella di progettare apparecchi di dimensioni ridotte, simili a quelle di un forno a microonde, adatte a una normale cucina.
Il caro vecchio frigo… rivisitato
Il freddo del nostro frigorifero è normalmente generato da un compressore, che utilizza un fluido refrigerante capace di passare dallo stato liquido a quello gassoso. Il calore degli alimenti viene assorbito e la temperatura del dispositivo, chiuso ermeticamente, si abbassa. Oggi sul mercato stanno comparendo alcune novità incoraggianti, con tecnologie nate in Europa, che garantiscono frigoriferi gelidi e, contemporaneamente, amici dell’ambiente.
Il freddo del nostro frigorifero è normalmente generato da un compressore, che utilizza un fluido refrigerante capace di passare dallo stato liquido a quello gassoso. Il calore degli alimenti viene assorbito e la temperatura del dispositivo, chiuso ermeticamente, si abbassa. Oggi sul mercato stanno comparendo alcune novità incoraggianti, con tecnologie nate in Europa, che garantiscono frigoriferi gelidi e, contemporaneamente, amici dell’ambiente.
Freddo solare
Un frigorifero a pannelli fotovoltaici: il sogno di chiunque intenda vivere in modo eco-sostenibile è diventato realtà. Realizzato in Francia con componenti prodotti in Europa, questo tipo di frigoriferi e freezer è distribuito dalla società Freecold e funziona a energia solare.
Spiega Lionel Bataille, responsabile della società: «Grazie a un pannello fotovoltaico, questo dispositivo utilizza l’energia solare per caricare direttamente il compressore, senza ricorrere a batterie o a regolatori di tensione. Non appena appare il sole, anche per pochi minuti, il sistema produce freddo, rendendosi completamente autonomo per tre giorni. L’apparecchiatura è dotata anche di un isolamento termico maggiorato che lo colloca nella classe energetica A++». Ricordiamo che l’Unione Europea classifica l’efficienza energetica degli elettrodomestici a partire dalla classe A+++ per il minor consumo di energia fino alla classe G per gli apparecchi meno efficienti.
Una versione domestica è ancora in fase di sviluppo, ma il FrigoMobile, una sorta di carrello munito di un’unità fredda, è già stato realizzato. Questo apparecchio è perfetto per i venditori ambulanti di bibite, per le abitazioni isolate e, in generale, per chiunque debba risolvere esigenze legate ad abitudini nomadi.
Un frigorifero a pannelli fotovoltaici: il sogno di chiunque intenda vivere in modo eco-sostenibile è diventato realtà. Realizzato in Francia con componenti prodotti in Europa, questo tipo di frigoriferi e freezer è distribuito dalla società Freecold e funziona a energia solare.
Spiega Lionel Bataille, responsabile della società: «Grazie a un pannello fotovoltaico, questo dispositivo utilizza l’energia solare per caricare direttamente il compressore, senza ricorrere a batterie o a regolatori di tensione. Non appena appare il sole, anche per pochi minuti, il sistema produce freddo, rendendosi completamente autonomo per tre giorni. L’apparecchiatura è dotata anche di un isolamento termico maggiorato che lo colloca nella classe energetica A++». Ricordiamo che l’Unione Europea classifica l’efficienza energetica degli elettrodomestici a partire dalla classe A+++ per il minor consumo di energia fino alla classe G per gli apparecchi meno efficienti.
Una versione domestica è ancora in fase di sviluppo, ma il FrigoMobile, una sorta di carrello munito di un’unità fredda, è già stato realizzato. Questo apparecchio è perfetto per i venditori ambulanti di bibite, per le abitazioni isolate e, in generale, per chiunque debba risolvere esigenze legate ad abitudini nomadi.
Freddo magnetico
Questa tecnologia sfrutta l’effetto magneto-calorico scoperto nel 1881 dal fisico tedesco Emil Warburg. La tecnica della refrigerazione magnetica sfrutta, in un campo magnetico controllato, i cicli di magnetizzazione e smagnetizzazione sostenuti da specifici composti. In poche parole, tali composti sono sottoposti ripetutamente all’azione dei magneti, riscaldandosi e, successivamente, raffreddandosi. Il calore viene eliminato tramite ventilazione. Il freddo generato (attorno allo 0 °C) può quindi circolare nel frigorifero.
Questa tecnologia sfrutta l’effetto magneto-calorico scoperto nel 1881 dal fisico tedesco Emil Warburg. La tecnica della refrigerazione magnetica sfrutta, in un campo magnetico controllato, i cicli di magnetizzazione e smagnetizzazione sostenuti da specifici composti. In poche parole, tali composti sono sottoposti ripetutamente all’azione dei magneti, riscaldandosi e, successivamente, raffreddandosi. Il calore viene eliminato tramite ventilazione. Il freddo generato (attorno allo 0 °C) può quindi circolare nel frigorifero.
Cooltech Applications, società francese con sede in Alsazia, sviluppa questo sistema dal 2003, e per le sue tecnologie innovative e sostenibili ha ricevuto diversi riconoscimenti. Vincent Delecourt, direttore commerciale e marketing della società, ne illustra i vantaggi: «La refrigerazione magnetica è al cento per cento verde, non utilizza alcun gas, e rappresenta un’alternativa credibile ai fluidi refrigeranti attualmente in uso, che contribuiscono invece al riscaldamento globale. Inoltre, questo sistema consuma molta meno energia. Potrebbe arrivare a ridurre della metà i consumi di un frigorifero elettrico».
Nel 2016 verrà condotta una prima fase di prova sul mercato professionale. Il sistema dovrebbe essere disponibile per l’uso domestico nel 2020, dopo che saranno state messe a punto tutte le modifiche necessarie sotto il profilo tecnico e delle dimensioni.
Nel 2016 verrà condotta una prima fase di prova sul mercato professionale. Il sistema dovrebbe essere disponibile per l’uso domestico nel 2020, dopo che saranno state messe a punto tutte le modifiche necessarie sotto il profilo tecnico e delle dimensioni.
Creare il freddo sfruttando il calore
Tenendo conto del fatto che l’elettricità è preziosa e che abbiamo bisogno di conservarla per gli apparecchi che ne hanno realmente bisogno, la giovane società francese Coldinnov ha posto il problema in questi termini: per produrre freddo, perché non recuperiamo il calore di scarto generato, per esempio, dalle marmitte delle automobili o dai forni industriali? Partendo da questa premessa, Coldinnov ha sviluppato un nuovo processo di produzione del freddo che utilizza il calore di scarto senza ricorrere all’elettricità o alla compressione.
Tenendo conto del fatto che l’elettricità è preziosa e che abbiamo bisogno di conservarla per gli apparecchi che ne hanno realmente bisogno, la giovane società francese Coldinnov ha posto il problema in questi termini: per produrre freddo, perché non recuperiamo il calore di scarto generato, per esempio, dalle marmitte delle automobili o dai forni industriali? Partendo da questa premessa, Coldinnov ha sviluppato un nuovo processo di produzione del freddo che utilizza il calore di scarto senza ricorrere all’elettricità o alla compressione.
Come funziona questo sistema? All’interno di uno speciale reattore, un quantitativo di ammoniaca gassosa viene assorbito da una miscela di grafite espansa e sali, producendo calore. Tale reazione è sfruttata per far espandere l’ammoniaca dentro un evaporatore e per produrre il freddo. Questo processo termo-chimico è completamente reversibile e riproducibile. L’apporto del calore raccolto dalle marmitte invertirà la reazione: l’ammoniaca si condensa e un nuovo ciclo può ricominciare.
Lo sviluppo di apparecchi per il mercato domestico è un processo in corso: dopo il lancio del sistema nel settore industriale, e in particolare in quello dei camion frigoriferi, questa tecnologia potrebbe fare la sua comparsa nelle nostre cucine molto prima di quanto non pensiamo!
Lo sviluppo di apparecchi per il mercato domestico è un processo in corso: dopo il lancio del sistema nel settore industriale, e in particolare in quello dei camion frigoriferi, questa tecnologia potrebbe fare la sua comparsa nelle nostre cucine molto prima di quanto non pensiamo!
Diteci la vostra: avete da proporre nuovi metodi innovativi per raffreddare e conservare gli alimenti? Scrivete i vostri commenti qui sotto!
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Nei climi freddi, prima dell’arrivo del frigo, per conservare il cibo si utilizzava il sottosuolo. L’utente Houzz del Canada Cancork Floor Inc. ricorda ancora: «Nei nostri territori settentrionali, la gente fabbricava dei magazzini nel permafrost, che rimanevano sepolti nella tundra sotto la superficie della neve. Alcuni di questi freezer arrivavano a essere grandi quanto una casetta. Purtroppo, molte abitazioni non possono più contare su un ambiente magazzino, a causa del cambiamento climatico in atto. Il livello del permafrost si sta abbassando, rendendo difficile conservare la carne nei mesi estivi».
Tuttavia, anche se il riscaldamento globale rappresenta un grande problema, si sta riscoprendo la conservazione degli alimenti sotto terra, così come vanno diffondendosi nuovi sistemi alternativi al frigo.