Le Case di Houzz: La Bellezza Arcaica di un Trullo Pugliese
Un antico trullo di famiglia vicino al mare diventa l'occasione per riscoprire qualità (e segreti) dell'architettura spontanea italiana
Siamo in Italia Meridionale, in quella regione Puglia che costituisce il “tacco” della penisola e che negli ultimi anni ha visto accrescere la propria notorietà in virtù di una progressiva riscoperta delle numerose ricchezze storiche e naturali. Paesaggi, uliveti a macchia d’olio, due mari (l’Adriatico e lo Ionio), architettura barocca e architettura spontanea, legata quest’ultima alla vocazione rurale che ancora caratterizza la regione: la personalità della Puglia è molteplice e affascinante, come dimostra il rinnovato interesse vacanziero che l’ha trasformata in nuova meta obbligata per molti turisti internazionali.
Non lontano dall’antica città di Trani, sulla costa Adriatica, tre fratelli – Enrico l’architetto, Mario l’insegnante di filosofia e Angelo l’ingegnere – decidono di rimettere mano agli annessi di un vecchio appezzamento agricolo di famiglia, ribattezzato I Trulli sul Mare. Il loro desiderio è chiarissimo: valorizzarne la storia del territorio grazie a un restauro conservativo che non ammetta deroghe ai vincoli paesaggistici e ai criteri di bioarchitettura e bioedilizia, così da esaltare la bellezza arcaica del luogo e la semplicità poetica della tradizione contadina.
Colpo d’occhio
Chi ci abita: residenza sul mare della famiglia Cassanelli, aperta anche agli ospiti
Dove: Trani, Puglia
Anno di costruzione: intorno al 1850
Anno di ristrutturazione: ristrutturazione: 2012 - 2015
Architetto: Enrico Cassanelli
Superficie: 6000 mq il terreno, 58 mq interni totali, 1 bilocale con bagno + 1 monolocale con bagno
Il particolare interessante: la residenza è stata realizzata in un vecchio gruppo di trulli, le tipiche case rurali che ritroviamo in questa regione italiana
Non lontano dall’antica città di Trani, sulla costa Adriatica, tre fratelli – Enrico l’architetto, Mario l’insegnante di filosofia e Angelo l’ingegnere – decidono di rimettere mano agli annessi di un vecchio appezzamento agricolo di famiglia, ribattezzato I Trulli sul Mare. Il loro desiderio è chiarissimo: valorizzarne la storia del territorio grazie a un restauro conservativo che non ammetta deroghe ai vincoli paesaggistici e ai criteri di bioarchitettura e bioedilizia, così da esaltare la bellezza arcaica del luogo e la semplicità poetica della tradizione contadina.
Colpo d’occhio
Chi ci abita: residenza sul mare della famiglia Cassanelli, aperta anche agli ospiti
Dove: Trani, Puglia
Anno di costruzione: intorno al 1850
Anno di ristrutturazione: ristrutturazione: 2012 - 2015
Architetto: Enrico Cassanelli
Superficie: 6000 mq il terreno, 58 mq interni totali, 1 bilocale con bagno + 1 monolocale con bagno
Il particolare interessante: la residenza è stata realizzata in un vecchio gruppo di trulli, le tipiche case rurali che ritroviamo in questa regione italiana
L’ampliamento in esterno
Dispiegati su un appezzamento di 6000 mq affacciati sulla costa Adriatica, a poche decine di metri da una spiaggia di ciottoli, anche i trulli de I Trulli sul Mare condividono le stesse caratteristiche tipologiche di cui abbiamo appena parlato. Ai primi due trulli, vecchi di almeno centocinquant’anni, si è aggiunto un annesso costruito nella seconda metà del Novecento e oggi recuperato nel pieno rispetto delle norme paesaggistiche.
La macchia Mediterranea autoctona – oltre a fichi d’india, mandorli, rosmarini e alberi da frutta, anche un carrubbo di 400 anni – circonda tutta la residenza e si trasforma in una scenografia ideale per arricchire di spontaneità e profumi la vita nel trullo.
Dispiegati su un appezzamento di 6000 mq affacciati sulla costa Adriatica, a poche decine di metri da una spiaggia di ciottoli, anche i trulli de I Trulli sul Mare condividono le stesse caratteristiche tipologiche di cui abbiamo appena parlato. Ai primi due trulli, vecchi di almeno centocinquant’anni, si è aggiunto un annesso costruito nella seconda metà del Novecento e oggi recuperato nel pieno rispetto delle norme paesaggistiche.
La macchia Mediterranea autoctona – oltre a fichi d’india, mandorli, rosmarini e alberi da frutta, anche un carrubbo di 400 anni – circonda tutta la residenza e si trasforma in una scenografia ideale per arricchire di spontaneità e profumi la vita nel trullo.
Sotto il pergolato
Il grande spazio sotto il cannucciato è il luogo privilegiato dove mangiare, leggere e riposare, godendosi la quiete e il contatto con la natura. Attrezzato con tavoli e sedie per permettere di sfruttare al massimo la vita all’aria aperta, il dehors è dotato di un barbeque e di una cucina attrezzata, completa di acquaio e piano cottura a induzione, perfetta per le cene d’estate. Una cartella colori ispirata al paesaggio locale riprende i toni dell’azzurro, del sabbia e del bianco, gli stessi che ritroveremo anche all’interno della struttura.
Il grande spazio sotto il cannucciato è il luogo privilegiato dove mangiare, leggere e riposare, godendosi la quiete e il contatto con la natura. Attrezzato con tavoli e sedie per permettere di sfruttare al massimo la vita all’aria aperta, il dehors è dotato di un barbeque e di una cucina attrezzata, completa di acquaio e piano cottura a induzione, perfetta per le cene d’estate. Una cartella colori ispirata al paesaggio locale riprende i toni dell’azzurro, del sabbia e del bianco, gli stessi che ritroveremo anche all’interno della struttura.
Un ambiente raccolto
Proprio in virtù della sua origine – un annesso per gli attrezzi, dicevamo, o un ricovero temporaneo –, il vero trullo non ha mai una metratura molto estesa e il caso de I Trulli sul Mare non fa eccezione. Anche qui, un ambiente unico aggrega la zona giorno e quella notte, che condividono lo stesso gusto per uno stile minimale, tutto giocato sull’esaltazione della vita marina e sul recupero di vecchi arredi popolari.
Oltre il tavolino della collezione Ikea Ps 2012 con piano in bambù, un angolo cottura è stato previsto in alternativa a quello esterno. Attenzione, però: a seconda dei gusti e delle necessità, il banco della cucina però, può essere convertito in semplice banco di appoggio. Il lavandino, infatti, è un modello nautico, e può essere chiuso trasformando il piano in una superficie unica e continua, mentre la piastra a induzione portatile può essere riposta altrove a seconda delle esigenze di ospiti e abitanti.
Cotto fatto a mano
Questo scorcio sulla stanza di ingresso è un’occasione per ammirare la bellezza del pavimento in cotto scelto da Enrico nel pieno rispetto della tradizione locale. Quello che vediamo, infatti, è un cotto realizzato a mano da una fornace storica pugliese, Cotto Pellegrino. Il pavimento, tecnicamente parlando, è stato ammattonato, il che significa che, come si faceva una volta, sono stati utilizzati mattoni invece che piastrelle, un tempo più facili da reperire.
Proprio in virtù della sua origine – un annesso per gli attrezzi, dicevamo, o un ricovero temporaneo –, il vero trullo non ha mai una metratura molto estesa e il caso de I Trulli sul Mare non fa eccezione. Anche qui, un ambiente unico aggrega la zona giorno e quella notte, che condividono lo stesso gusto per uno stile minimale, tutto giocato sull’esaltazione della vita marina e sul recupero di vecchi arredi popolari.
Oltre il tavolino della collezione Ikea Ps 2012 con piano in bambù, un angolo cottura è stato previsto in alternativa a quello esterno. Attenzione, però: a seconda dei gusti e delle necessità, il banco della cucina però, può essere convertito in semplice banco di appoggio. Il lavandino, infatti, è un modello nautico, e può essere chiuso trasformando il piano in una superficie unica e continua, mentre la piastra a induzione portatile può essere riposta altrove a seconda delle esigenze di ospiti e abitanti.
Cotto fatto a mano
Questo scorcio sulla stanza di ingresso è un’occasione per ammirare la bellezza del pavimento in cotto scelto da Enrico nel pieno rispetto della tradizione locale. Quello che vediamo, infatti, è un cotto realizzato a mano da una fornace storica pugliese, Cotto Pellegrino. Il pavimento, tecnicamente parlando, è stato ammattonato, il che significa che, come si faceva una volta, sono stati utilizzati mattoni invece che piastrelle, un tempo più facili da reperire.
L’angolo letto
Sopra il letto a due piazze, i quadri di Mario, il quale oltre alla didattica si dedica parimente all’attività artistica, sublimano il tema marino in chiave astratta.
Curiosa la storia della base di appoggio in ferro battuto verniciato di bianco che vediamo alla sinistra dell’immagine. In origine, strutture di questo tipo venivano posizionate sopra i bracieri di rame, termosifoni ante litteram delle case di campagna, per appoggiare i panni da asciugare. Oggi rivivono come tavolini bassi, tradendo piacevolmente la fattura artigianale che li caratterizza.
Sopra il letto a due piazze, i quadri di Mario, il quale oltre alla didattica si dedica parimente all’attività artistica, sublimano il tema marino in chiave astratta.
Curiosa la storia della base di appoggio in ferro battuto verniciato di bianco che vediamo alla sinistra dell’immagine. In origine, strutture di questo tipo venivano posizionate sopra i bracieri di rame, termosifoni ante litteram delle case di campagna, per appoggiare i panni da asciugare. Oggi rivivono come tavolini bassi, tradendo piacevolmente la fattura artigianale che li caratterizza.
Arredamento di recupero
La lampada che vediamo su questo comodino anni ‘50 è un’altra creazione di Mario, il quale ha recuperato personalmente questo ramo approdato sulla spiaggia per convertirlo in un inedito braccio per il corpo luminoso. Levigato e quindi elettrificato, il legno rafforza il senso di continuità con la natura circostante e con il territorio che abbraccia i trulli.
La lampada che vediamo su questo comodino anni ‘50 è un’altra creazione di Mario, il quale ha recuperato personalmente questo ramo approdato sulla spiaggia per convertirlo in un inedito braccio per il corpo luminoso. Levigato e quindi elettrificato, il legno rafforza il senso di continuità con la natura circostante e con il territorio che abbraccia i trulli.
Dentro la conica
La seconda stanza da letto trova posto all’interno del trullo più antico. Alzando la testa, la struttura conica va a stringersi fino alla pietra sommitale, delineado una copertura avvolgente e allo stesso tempo di grande respiro proprio in virtù della sua altezza. Le pietre, tutte originali e fugate con la calce per scongiurare la sporcizia e la presenza di insetti, recano ancora le tracce dell’antica vita contadina, come dimostrano i vecchi segni di fuliggine che ci parlano di un tempo in cui il fuoco veniva ancora acceso al coperto per cucinare o per riscaldare gli abitanti di passaggio.
La seconda stanza da letto trova posto all’interno del trullo più antico. Alzando la testa, la struttura conica va a stringersi fino alla pietra sommitale, delineado una copertura avvolgente e allo stesso tempo di grande respiro proprio in virtù della sua altezza. Le pietre, tutte originali e fugate con la calce per scongiurare la sporcizia e la presenza di insetti, recano ancora le tracce dell’antica vita contadina, come dimostrano i vecchi segni di fuliggine che ci parlano di un tempo in cui il fuoco veniva ancora acceso al coperto per cucinare o per riscaldare gli abitanti di passaggio.
I regali del mare
Un’altra vista della seconda stanza da letto, che permette di osservare, giusto accanto alla piccola finestra, lo spessore importante delle mura del trullo.
Ancora una volta, elementi di recupero costituiscono la scelta decorativa privilegiata, come nel caso dei vecchi remi, anche in questo caso un regalo del mare approdato sulla spiaggia. Unica concessione al design, gli abat-jour giapponesi ai lati del letto.
Un’altra vista della seconda stanza da letto, che permette di osservare, giusto accanto alla piccola finestra, lo spessore importante delle mura del trullo.
Ancora una volta, elementi di recupero costituiscono la scelta decorativa privilegiata, come nel caso dei vecchi remi, anche in questo caso un regalo del mare approdato sulla spiaggia. Unica concessione al design, gli abat-jour giapponesi ai lati del letto.
Il catino ripensato
Ecco un lavandino che rispetta perfettamente il genius loci del territorio: al posto di un lavabo vero e proprio, Enrico ha acquistato nel circuito dei mercatini regionali una vecchia tinozza smaltata con bordo blu, attrezzandola per poter funzionare da lavandino. L’applique che vediamo accanto allo specchio, invece, è una piccola lampada anni ‘50.
Ecco un lavandino che rispetta perfettamente il genius loci del territorio: al posto di un lavabo vero e proprio, Enrico ha acquistato nel circuito dei mercatini regionali una vecchia tinozza smaltata con bordo blu, attrezzandola per poter funzionare da lavandino. L’applique che vediamo accanto allo specchio, invece, è una piccola lampada anni ‘50.
La lunga vita di un piano per l’impasto
Il secondo bagno sposa anch’esso la filosofia degli oggetti di recupero. In questo caso, ad essere utilizzata come supporto dove fissare lo specchio sopra il lavandino è una vecchia base di legno che le donne del paese utilizzavano per impastare la pasta per il pane. Una soluzione imprevista eppure azzeccata, che rievoca i sapori del territorio e le tante, appetitose ricette che vedono nelle focacce e nella pasta – chi non ha mai ceduto alle lusinghe di un piatto di orecchiette fresche? – un ingrediente principe della cucina regionale.
Il secondo bagno sposa anch’esso la filosofia degli oggetti di recupero. In questo caso, ad essere utilizzata come supporto dove fissare lo specchio sopra il lavandino è una vecchia base di legno che le donne del paese utilizzavano per impastare la pasta per il pane. Una soluzione imprevista eppure azzeccata, che rievoca i sapori del territorio e le tante, appetitose ricette che vedono nelle focacce e nella pasta – chi non ha mai ceduto alle lusinghe di un piatto di orecchiette fresche? – un ingrediente principe della cucina regionale.
Il trullo è una tipologia architettonica tipica di alcune aree della Puglia, sebbene ricordi molte strutture abitative ancestrali che ritroviamo lungo tutto il bacino del Mediterraneo. Nato come annesso dove i contadini potevano conservare gli attrezzi e occasionalmente riposare durante le raccolte agricole stagionali, la sua è una costruzione geometricamente pura in virtù della sua forma conica. I muri spessi, realizzati a secco, offrono tepore in inverno, mentre in estate sono una garanzia di freschezza (intorno ai 26 °C in piena estate, quando la temperatura in esterno è di 40 °C). La sua struttura assicura pertanto una perfetta tenuta energetica, che ha trasformato il trullo in un modello ante litteram di bioedilizia.