Più Siesta per Tutti! Il Fascino Intramontabile della Chaise Longue
A metà strada tra divano e letto, la poltrona allungata invecchia splendidamente e sa ancora sfoderare tutte le sue versatili qualità
Viene dal passato e ne conserva il sapore nostalgico. Eppure, non fa fatica a stare al passo coi tempi inserendosi con disinvoltura in spazi contemporanei, proprio grazie alla sua funzione ibrida multitasking. Lunga vita alla chaise longue, fautrice di sonnellini e sogni ad occhi aperti, ma allo stesso tempo capace di riadattarsi al nostro salotto anche in veste sociale, accogliendo gli invitati che, spessp troppo stretti, affollano feste e riunioni tra amici.
Un mobile d’antan eppure intrinsecamente contemporaneo, che ci ricorda il passato ma che al giorno d’oggi si riadatta alle nostre case fatte di living, open space e spazi ibridi. Protagonista di un grande salotto o inserita con nonchalance al margine di corridoi e piccole stanze, la chaise longue è innanzitutto un mobile dove sedersi, rilassarsi e concedersi un agognato pisolino. Eppure, nella “grammatica” che costruisce le nostre consuetudini in materia di arredo, può facilmente essere riconvertita a seduta informale, adatta ad accogliere gli amici in occasione di una cena o per studiare immersi tra appunti e strumenti di lavoro.
Greppina contemporanea
Sono molti i sinonimi che siamo soliti utilizzare quando ci riferiamo a questo mobile. Oltre a chaise longue, sono dormeuse e daybed (quest’ultimo generalmente senza schienale) quelli che ritroviamo con maggiore frequenza: tutti nomi, questi, che ne sottolineano la natura ibrida, sempre a cavallo tra zona giorno e zona notte, tra dimensione diurna e notturna, tra attività e ozio.
Eppure, non manca neanche un nome italiano, per quanto desueto anche tra gli addetti ai lavori: si tratta della greppina, la sedia allungata con un solo bracciolo. La sua origine si perde nella notte dei tempi, proprio perché sono moltissime le raffigurazioni che già a partire dall’antica Grecia la immortalano in compagnia di dotti e filosofi, placidamente allungati nell’atto di pensare. Il mondo romano, poi, non ha mancato di farla sua, da cui l’origine del nome: “grippina”, infatti, discende da Agrippina, moglie del console Germanico.
Sono molti i sinonimi che siamo soliti utilizzare quando ci riferiamo a questo mobile. Oltre a chaise longue, sono dormeuse e daybed (quest’ultimo generalmente senza schienale) quelli che ritroviamo con maggiore frequenza: tutti nomi, questi, che ne sottolineano la natura ibrida, sempre a cavallo tra zona giorno e zona notte, tra dimensione diurna e notturna, tra attività e ozio.
Eppure, non manca neanche un nome italiano, per quanto desueto anche tra gli addetti ai lavori: si tratta della greppina, la sedia allungata con un solo bracciolo. La sua origine si perde nella notte dei tempi, proprio perché sono moltissime le raffigurazioni che già a partire dall’antica Grecia la immortalano in compagnia di dotti e filosofi, placidamente allungati nell’atto di pensare. Il mondo romano, poi, non ha mancato di farla sua, da cui l’origine del nome: “grippina”, infatti, discende da Agrippina, moglie del console Germanico.
L’alternativa al doppio divano
Tornando ai nostri giorni, la sua versatilità si misura soprattutto in salotto, dove la chaise longue può sostituire uno dei due divani frontali a vantaggio di una maggiore informalità. Immaginiamo infatti di partecipare ad un’affollata festa in soggiorno. In questo caso saremo liberi di muoverci e spostarci dall’una o dall’altra parte della seduta, assecondando l’andamento della conversazione e quello degli ospiti che ci circondano.
Tornando ai nostri giorni, la sua versatilità si misura soprattutto in salotto, dove la chaise longue può sostituire uno dei due divani frontali a vantaggio di una maggiore informalità. Immaginiamo infatti di partecipare ad un’affollata festa in soggiorno. In questo caso saremo liberi di muoverci e spostarci dall’una o dall’altra parte della seduta, assecondando l’andamento della conversazione e quello degli ospiti che ci circondano.
Riempi spazio
Nel grande open space, la chaise longue trova oggi un inserimento naturale. In questo contesto, infatti, la sua funzione può essere anche quella di amabile “tappabuchi”, riempiendo uno spazio altrimenti troppo vuoto. Libera da orpelli e arredi opprimenti, può far risaltare la sua figura mettendo in evidenza curve, rivestimenti e decorazioni.
Nel grande open space, la chaise longue trova oggi un inserimento naturale. In questo contesto, infatti, la sua funzione può essere anche quella di amabile “tappabuchi”, riempiendo uno spazio altrimenti troppo vuoto. Libera da orpelli e arredi opprimenti, può far risaltare la sua figura mettendo in evidenza curve, rivestimenti e decorazioni.
Uno studiolo personale
Alle prese con lo studio o il lavoro, possiamo contare sulla chaise longue come punto di appoggio per circondarsi di libri, riviste, dvd e il nostro beneamato portatile. Scegliendo, poi, la posizione che più ci si addice, semi sdraiati, seduti o a cavalcioni, una gamba di qua e una di là, come se tenessimo le redini di un nobile destriero.
Alle prese con lo studio o il lavoro, possiamo contare sulla chaise longue come punto di appoggio per circondarsi di libri, riviste, dvd e il nostro beneamato portatile. Scegliendo, poi, la posizione che più ci si addice, semi sdraiati, seduti o a cavalcioni, una gamba di qua e una di là, come se tenessimo le redini di un nobile destriero.
I classici del design
Il design del Novecento si è spesso confrontato con la tipologia della chaise longue, rivedendone la morfologia sulla base dell’utilizzo di materiali diversi e di differenti concezioni ergonomiche (e dunque di comfort). Il pezzo più celebre della storia delle chaise longue del Novecento lo vediamo in questa foto: si tratta della LC4 di Charlotte Perriand, Le Corbusier e Pierre Jeanneret, progettata nel 1928 e messa in produzione da Cassina nel 1965. La sua forma è stata studiata appositamente per garantire il migliore dei riposi: non solo chi la usa trae beneficio dall’avere le gambe sollevate, ma può anche scegliere tra tre differenti inclinazioni possibili, così da rimanere in posizione vigile o scivolare al contrario dalla veglia verso il sonno.
Potrebbe interessarti leggere Protagonisti e Icone: Le Corbusier, il Maestro del Contemporaneo
Il design del Novecento si è spesso confrontato con la tipologia della chaise longue, rivedendone la morfologia sulla base dell’utilizzo di materiali diversi e di differenti concezioni ergonomiche (e dunque di comfort). Il pezzo più celebre della storia delle chaise longue del Novecento lo vediamo in questa foto: si tratta della LC4 di Charlotte Perriand, Le Corbusier e Pierre Jeanneret, progettata nel 1928 e messa in produzione da Cassina nel 1965. La sua forma è stata studiata appositamente per garantire il migliore dei riposi: non solo chi la usa trae beneficio dall’avere le gambe sollevate, ma può anche scegliere tra tre differenti inclinazioni possibili, così da rimanere in posizione vigile o scivolare al contrario dalla veglia verso il sonno.
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Qualche decade più tardi, la chaise longue non ha mancato di essere rivisitata secondo la moda pop del momento. Oggi, un modello come quello che vediamo nella foto, progettato dal designer americano Milo Baughman, riaccende lo spirito vintage grazie alla sua forma definita e al deciso giallo saturo del suo rivestimento in tessuto.
In questa immagine, invece, troviamo un’altra icona delle chaise longue del secondo Novecento. Si tratta di Cleopatra, disegnata nel 1970 da Geoffrey Harcourt e ispirata alla celeberrima regina egiziana che spesso è stata raffigurata in posizione allungata su una chaise longue ante litteram. Dotata di ruote, la seduta Cleopatra è pensata per essere spostata con facilità da un punto all’altro della casa.
Di fronte alla finestra
E proprio come nell’immagine della Cleopatra che abbiamo appena osservato, la chaise longue sembra trovare un’altra delle sue collocazioni naturali proprio di fronte alle finestre, meglio se ampie e a tutta altezza. Aria, luce e soprattutto una vista aperta sul mondo la rendono un arredo perfetto per indugiare a guardare lontano, abbandonandosi alle nostre fantasticherie.
E proprio come nell’immagine della Cleopatra che abbiamo appena osservato, la chaise longue sembra trovare un’altra delle sue collocazioni naturali proprio di fronte alle finestre, meglio se ampie e a tutta altezza. Aria, luce e soprattutto una vista aperta sul mondo la rendono un arredo perfetto per indugiare a guardare lontano, abbandonandosi alle nostre fantasticherie.
Nuovamente di fronte a una finestra, la chaise longue può prendere anche la foggia di una sdraio dal sapore balneare. Impareggiabile l’eleganza con cui, inserita con mobili importanti eppure eterogenei tra loro, può completare l’arredamento di una stanza con un tocco di sicura sofisticatezza.
Come room divider
In un ambiente ampio quale può essere un living o l’open space di un loft, la chaise longue può essere utilizzata per marcare il passaggio da una zona all’altra della casa, incarnando una piccola, simbolica barriera che aiuta a separare, almeno virtualmente, le funzioni che attribuiamo ad uno spazio o all’altro della casa.
Leggi anche Propositi della Settimana: Crea un Angolo Conversazione Chic in Salotto
In un ambiente ampio quale può essere un living o l’open space di un loft, la chaise longue può essere utilizzata per marcare il passaggio da una zona all’altra della casa, incarnando una piccola, simbolica barriera che aiuta a separare, almeno virtualmente, le funzioni che attribuiamo ad uno spazio o all’altro della casa.
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A braccetto con il letto
Anche nella zona notte, la chaise longue sembra trovare il suo luogo d’elezione. È proprio in questa stanza, infatti, che questa poltrona allungata si trasforma in un preludio verso il riposo più completo e totalizzante offerto dal letto.
Abbinata per forme e rivestimenti agli altri arredi o al contrario fieramente divergente, accostata oppure freestanding, la chaise longue è sempre lì per tentarci con una piccola siesta o con una pausa dagli impegni della giornata.
Anche nella zona notte, la chaise longue sembra trovare il suo luogo d’elezione. È proprio in questa stanza, infatti, che questa poltrona allungata si trasforma in un preludio verso il riposo più completo e totalizzante offerto dal letto.
Abbinata per forme e rivestimenti agli altri arredi o al contrario fieramente divergente, accostata oppure freestanding, la chaise longue è sempre lì per tentarci con una piccola siesta o con una pausa dagli impegni della giornata.
No all’accumulo compulsivo!
Attenzione, però, a non corrompere la sua statuaria bellezza con un accumulo compulsivo. La chaise longue, infatti, non è un servo muto! E come tale è un peccato trasformarla in una mensola espansa per i nostri vestiti e beni personali. L’unica concessione? È per la vestaglia, un tocco da aristocratici d’altri tempi, proprio come si vedrebbe in un film.
E ora, a te la parola! Qual è la tua chaise longue preferita? In quale stanza l’hai inserita?
Attenzione, però, a non corrompere la sua statuaria bellezza con un accumulo compulsivo. La chaise longue, infatti, non è un servo muto! E come tale è un peccato trasformarla in una mensola espansa per i nostri vestiti e beni personali. L’unica concessione? È per la vestaglia, un tocco da aristocratici d’altri tempi, proprio come si vedrebbe in un film.
E ora, a te la parola! Qual è la tua chaise longue preferita? In quale stanza l’hai inserita?