Il Tulipano Nero e Altre Storie sui Fiori che Forse non Conosci
Non solo rose, dalie e tulipani hanno storie curiose da raccontare. In questo articolo potrai leggerne alcune
Le piante sono qui da molto prima di noi, e l’Uomo ci ha sempre vissuto assieme. Oltre all’aspetto alimentare, medico, erboristico o merceologico, molte piante hanno legato a sé stesse curiose simbologie o insolita aneddotica. Ecco otto storie poco note che ti sorprenderanno.
La camelia confusa con il tè
La storia di come la camelia giunse in Occidente è davvero ricca di aneddoti. Pare infatti che i cinesi gabbassero in continuazione gli inglesi, che volevano la Camellia sinesis (il tè), rifilandogli Camellia japonica, cioè la camelia da fiore. Non si sa bene se sia vero il fatto che, confuse le due specie, in Inghilterra si bevesse infuso di camelia da fiore, di sicuro possiamo dire che ad alcuni, oggi, la confusione può non dispiacere, dato che la camelia è uno dei fiori più maestosamente belli che la Natura ci ha regalato.
La storia di come la camelia giunse in Occidente è davvero ricca di aneddoti. Pare infatti che i cinesi gabbassero in continuazione gli inglesi, che volevano la Camellia sinesis (il tè), rifilandogli Camellia japonica, cioè la camelia da fiore. Non si sa bene se sia vero il fatto che, confuse le due specie, in Inghilterra si bevesse infuso di camelia da fiore, di sicuro possiamo dire che ad alcuni, oggi, la confusione può non dispiacere, dato che la camelia è uno dei fiori più maestosamente belli che la Natura ci ha regalato.
Il tulipano nero
Molti conoscono la tulipomania, cioè la speculazione sui bulbi di tulipano avvenuta in Olanda nel ‘600. Pochi sanno del tulipano nero, che diede spunto a un celebre romanzo di Alexandre Dumas, da cui è stato tratto un anime giapponese.
La tradizione vuole che un anziano signore riuscisse a ibridarne uno e che pur di portarlo alla società orticola di Haarlem, avesse rifiutato moltissime offerte. Ottenne 1500 fiorini per il suo tulipano, che appena acquistato fu gettato a terra e distrutto: anche la società orticola di Haarlem aveva ibridato un tulipano nero e non voleva concorrenti.
Molti conoscono la tulipomania, cioè la speculazione sui bulbi di tulipano avvenuta in Olanda nel ‘600. Pochi sanno del tulipano nero, che diede spunto a un celebre romanzo di Alexandre Dumas, da cui è stato tratto un anime giapponese.
La tradizione vuole che un anziano signore riuscisse a ibridarne uno e che pur di portarlo alla società orticola di Haarlem, avesse rifiutato moltissime offerte. Ottenne 1500 fiorini per il suo tulipano, che appena acquistato fu gettato a terra e distrutto: anche la società orticola di Haarlem aveva ibridato un tulipano nero e non voleva concorrenti.
Il carrubo e i diamanti
Il nome botanico del carrubo è Ceratonia siliqua. In greco antico il termine era keràtion. Pare che da questa parola greca si sia diffuso nel mondo arabo il termine qīrāṭ (قيراط ), indicante la ventiquattresima parte di una lega basata su 24/24. È stato detto che ciò derivava dal fatto che i semi di carrubo sono assai simili tra loro e presentano poche variazioni di peso, attestandosi su uno standard di 0,2 grammi. La verità è che è molto semplice da valutare il peso del seme anche a occhio nudo.
Così il seme di carrubo, molto duro e usato anche per i rosari, ha dato il nome all’unità di misura ponderale delle gemme e della purezza delle leghe preziose: il carato.
Il nome botanico del carrubo è Ceratonia siliqua. In greco antico il termine era keràtion. Pare che da questa parola greca si sia diffuso nel mondo arabo il termine qīrāṭ (قيراط ), indicante la ventiquattresima parte di una lega basata su 24/24. È stato detto che ciò derivava dal fatto che i semi di carrubo sono assai simili tra loro e presentano poche variazioni di peso, attestandosi su uno standard di 0,2 grammi. La verità è che è molto semplice da valutare il peso del seme anche a occhio nudo.
Così il seme di carrubo, molto duro e usato anche per i rosari, ha dato il nome all’unità di misura ponderale delle gemme e della purezza delle leghe preziose: il carato.
Le violette di Napoleone
Simbolo della famiglia Bonaparte, le violette hanno segnato alcuni momenti significativi del grande condottiero: dopo essere stato deposto, promise di tornare quando “le violette sarebbero state in fiore” e il suo medaglione conteneva delle violette raccolte dalla tomba di Joséphine. La stessa imperatrice fu la prima in Francia a coltivare violette di Parma. Con la Restaurazione furono bandite e portate all’occhiello solo dai fedelissimi, per ritornare in auge con Luigi Napoleone, la cui moglie, la bellissima ed elegante Eugenia Montijo, ne fece uno dei suoi simboli.
Simbolo della famiglia Bonaparte, le violette hanno segnato alcuni momenti significativi del grande condottiero: dopo essere stato deposto, promise di tornare quando “le violette sarebbero state in fiore” e il suo medaglione conteneva delle violette raccolte dalla tomba di Joséphine. La stessa imperatrice fu la prima in Francia a coltivare violette di Parma. Con la Restaurazione furono bandite e portate all’occhiello solo dai fedelissimi, per ritornare in auge con Luigi Napoleone, la cui moglie, la bellissima ed elegante Eugenia Montijo, ne fece uno dei suoi simboli.
La Victoria del Crystal Palace
Questa spettacolare pianta acquatica (di cui al giardino La Mortella di Ischia sono presenti esemplari di notevoli dimensioni) fu scoperta da un geografo ceco: la bellezza e la magnificenza del fiore colpirono i botanici di tutto il mondo che scatenarono una corsa a chi riusciva a farla fiorire prima. Vinse Joseph Paxton, giardiniere del Duca di Devonshire, che realizzò un enorme acquario per poterla ospitare. Paxton si ispirò al fiore della Victoria per i motivi decorativi del famoso Crystal Palace, che ospitò la Fiera Internazionale del 1856.
Questa spettacolare pianta acquatica (di cui al giardino La Mortella di Ischia sono presenti esemplari di notevoli dimensioni) fu scoperta da un geografo ceco: la bellezza e la magnificenza del fiore colpirono i botanici di tutto il mondo che scatenarono una corsa a chi riusciva a farla fiorire prima. Vinse Joseph Paxton, giardiniere del Duca di Devonshire, che realizzò un enorme acquario per poterla ospitare. Paxton si ispirò al fiore della Victoria per i motivi decorativi del famoso Crystal Palace, che ospitò la Fiera Internazionale del 1856.
Il garofano che ridicolizzò Winston Churchill
Il garofano è un fiore europeo molto antico che ha una sua storia sociale in ogni nazione. In Inghilterra i garofani detti “caryophyllus” o “da taglio”, sono chiamati Carnation, mentre in Francia Oeillet. Pare che Churchill, in visita a Parigi, si sia fermato a un chiosco di fiori e abbia chiesto “un carnassion” storpiandone il nome, cosa su cui la Francia dell’epoca andò a nozze.
Il garofano è un fiore europeo molto antico che ha una sua storia sociale in ogni nazione. In Inghilterra i garofani detti “caryophyllus” o “da taglio”, sono chiamati Carnation, mentre in Francia Oeillet. Pare che Churchill, in visita a Parigi, si sia fermato a un chiosco di fiori e abbia chiesto “un carnassion” storpiandone il nome, cosa su cui la Francia dell’epoca andò a nozze.
L’Imperata cylindrica, detta “erba americana”
Ancor oggi, nelle campagne del Vietnam, sono visibili enormi danni alla vegetazione causati dalla guerra. Questa graminacea, dal colore rossastro, colonizza i campi più aridi, rendendo pian piano possibile l’insediamento di specie legnose.
Negli ultimi anni lo scrittore Gilles Clément ha sottolineato quanto siano fondamentali le erbe pioniere. Un altro grande naturalista, Richard Mabey, ha raccontato di come questa graminacea pioniera venga chiamata “erba americana” dalla popolazione vietnamita, a causa del suo proliferare in zone che sono state impoverite dai combattimenti.
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9 Piante che Hanno Cambiato la Storia (e Anche la tua Colazione)
Houzz Quiz: Che Fiore Sei?
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Abituati a frutta fresca in ogni stagione dell’anno, non facciamo più caso ai tesori della Natura. All’epoca della Restaurazione, nei climi freddi come quello inglese, l’ananas era considerato la pianta al top per difficoltà di coltivazione e quindi bravura del giardiniere e ricchezza del committente. Avere un frutto d’ananas nel rigido inverno inglese era un fatto da celebrare. È noto infatti il ritratto che re Carlo II si fece fare mentre ricevette dal suo giardiniere, John Rose, il primo ananas d’Inghilterra.