Giardinaggio: Conoscere e Coltivare le Ortensie
Affascinanti ortensie: tutto ciò che c’è da sapere per coltivarle con successo
Tutti noi abbiamo nei ricordi almeno una pianta di ortensia: se non coltivata direttamente da noi, quella nel giardino di nonni e parenti o quelle del giardino della scuola. A giugno esplodono in una fioritura di globi colorati, composti da piccoli fiorellini usciti da chissà dove, magicamente cangianti dal blu al rosa, oppure bianchi o magenta, su quelle foglie enormi e carnose… Riportiamo in vita i ricordi, scegliamo la varietà che più ci piace e adottiamola per il nostro giardino; basta seguire poche regole base per coltivarle con soddisfazione.
Hydrangea macrophylla, la più conosciuta
È quella più diffusa, disponibile in una grande varietà di colori. Diventa facilmente un grosso arbusto di circa 2 metri di altezza, ma se si trova davvero bene può anche arrivare ad altezze maggiori. Si trova a suo agio a mezz’ombra, ma si adatta volentieri anche a posizioni più soleggiate, a patto che si eviti di esporla al sole nelle ore centrali della giornata, per scongiurare un precoce appassimento dei fiori.
I colori dei fiori di H. macrophylla spaziano dal rosa al rosso al blu, in tutte le tonalità. Le foglie sono carnose, di un verde brillante che in autunno si tinge di bellissime sfumature di rosso e di giallo.
È quella più diffusa, disponibile in una grande varietà di colori. Diventa facilmente un grosso arbusto di circa 2 metri di altezza, ma se si trova davvero bene può anche arrivare ad altezze maggiori. Si trova a suo agio a mezz’ombra, ma si adatta volentieri anche a posizioni più soleggiate, a patto che si eviti di esporla al sole nelle ore centrali della giornata, per scongiurare un precoce appassimento dei fiori.
I colori dei fiori di H. macrophylla spaziano dal rosa al rosso al blu, in tutte le tonalità. Le foglie sono carnose, di un verde brillante che in autunno si tinge di bellissime sfumature di rosso e di giallo.
La particolarità del fiore dell’ortensia è la sua capacità di reagire al Ph del terreno in cui cresce, colorando in maniera differente le sue corolle: più tendenti al blu in presenza di terreno acido (Ph inferiore a 6), via via più rosa in un suolo a tendenza alcalina. Le specie a fiore bianco sono invece insensibili a questo fenomeno e mantengono il proprio colore in qualsiasi tipo di terreno.
Vi sono in commercio diversi prodotti, in genere liquidi da aggiungere all’acqua di irrigazione, contenenti solfato di alluminio che hanno lo scopo di acidificare il terreno facendo assumere ai fiori delle ortensie tonalità più o meno azzurrate.
Vi sono in commercio diversi prodotti, in genere liquidi da aggiungere all’acqua di irrigazione, contenenti solfato di alluminio che hanno lo scopo di acidificare il terreno facendo assumere ai fiori delle ortensie tonalità più o meno azzurrate.
In genere è comunque consigliabile lasciar fare alla natura, e piuttosto orientarsi verso il colore più congeniale tenendo conto delle condizioni naturali del terreno: se disponete di terriccio tendenzialmente acido, otterrete facilmente dei bei fiori blu, se invece avete terreno alcalino, puntate sui rosa, anche intensi.
Se cercate di forzare la situazione, nonostante gli sforzi, rischiate di ottenere azzurrini stentati, rosa grigiolini o verdastri.
Se cercate di forzare la situazione, nonostante gli sforzi, rischiate di ottenere azzurrini stentati, rosa grigiolini o verdastri.
La specie “a foglie di quercia”
Le H. quercifolia sono originarie del Nordamerica; il loro punto di forza sono le foglie, lobate come quelle delle querce, che assumono colori straordinari in autunno, dal rosso all’arancio e al marrone, così come i fusti. Degna di nota la varietà ‘Snow flake’: fiorisce inizialmente in verde chiaro, per poi passare gradualmente al bianco e rosa tenue, infine viola scuro e marrone; dal momento che i sepali esterni cangiano in tempi diversi rispetto a quelli interni, sulla stessa infiorescenza si ammirano contemporaneamente più colori. La loro statura è intorno ai 2 metri.
Le H. quercifolia sono originarie del Nordamerica; il loro punto di forza sono le foglie, lobate come quelle delle querce, che assumono colori straordinari in autunno, dal rosso all’arancio e al marrone, così come i fusti. Degna di nota la varietà ‘Snow flake’: fiorisce inizialmente in verde chiaro, per poi passare gradualmente al bianco e rosa tenue, infine viola scuro e marrone; dal momento che i sepali esterni cangiano in tempi diversi rispetto a quelli interni, sulla stessa infiorescenza si ammirano contemporaneamente più colori. La loro statura è intorno ai 2 metri.
L’ortensia “a cuffietta di pizzo”
Di origine giapponese, le H. serrata sono tra le ortensie dalle dimensioni più contenute; sono particolari per la fioritura leggermente schiacciata e dal bordo smerlato, proprio come una cuffietta da notte orlata di pizzo: per questa ragione questo tipo di fioritura è detto lacecap (traducibile dall’inglese in “cuffietta di pizzo”).
Tra le H. serrata troviamo le più belle varietà di ortensie a fiore blu: ‘Miranda’, dai fiori talmente delicati che sembrano fluttuare; ‘Woodland’, con fiori blu tenue e fogliame rosso acceso in autunno; ‘Mont Aso’, dai toni blu violacei.
Di origine giapponese, le H. serrata sono tra le ortensie dalle dimensioni più contenute; sono particolari per la fioritura leggermente schiacciata e dal bordo smerlato, proprio come una cuffietta da notte orlata di pizzo: per questa ragione questo tipo di fioritura è detto lacecap (traducibile dall’inglese in “cuffietta di pizzo”).
Tra le H. serrata troviamo le più belle varietà di ortensie a fiore blu: ‘Miranda’, dai fiori talmente delicati che sembrano fluttuare; ‘Woodland’, con fiori blu tenue e fogliame rosso acceso in autunno; ‘Mont Aso’, dai toni blu violacei.
La specie rampicante
L’ortensia rampicante, H. petiolaris, deve il suo portamento a tante piccole ventose che le permettono di reggersi a muri e a sostegni vari, proprio come fa l’edera. Raggiunge anche i 3 metri di altezza in condizioni ottimali ed è un’ottima scelta per ricoprire un muro ombroso, che illumina con la sua fioritura bianca, in genere a cuffietta di pizzo. Se si decide di piantarla in giardino, bisogna avere pazienza un paio d’anni prima di poterla ammirare in tutto il suo splendore. Di origine giapponese, in autunno il suo fogliame si veste di un intenso giallo dorato.
L’ortensia rampicante, H. petiolaris, deve il suo portamento a tante piccole ventose che le permettono di reggersi a muri e a sostegni vari, proprio come fa l’edera. Raggiunge anche i 3 metri di altezza in condizioni ottimali ed è un’ottima scelta per ricoprire un muro ombroso, che illumina con la sua fioritura bianca, in genere a cuffietta di pizzo. Se si decide di piantarla in giardino, bisogna avere pazienza un paio d’anni prima di poterla ammirare in tutto il suo splendore. Di origine giapponese, in autunno il suo fogliame si veste di un intenso giallo dorato.
‘Annabelle’ e compagne
‘Annabelle’ si può considerare la più bella varietà tra le H. arborescens: forma un arbusto grande, di circa 1,5 m di altezza e larghezza, e durante tutta l’estate si copre di enormi globi di fiori bianchi che scolorano in verde. ‘Invincibelle’ ha stesse caratteristiche, ma fiorisce in rosa, mentre ‘Incrediball’ porta globi di fiori ancora più grandi, fino a 25 cm di diametro. Le ortensie arborescens sono molto adattabili e crescono bene anche se un po’ troppo esposte o in terreni non ottimali.
‘Annabelle’ si può considerare la più bella varietà tra le H. arborescens: forma un arbusto grande, di circa 1,5 m di altezza e larghezza, e durante tutta l’estate si copre di enormi globi di fiori bianchi che scolorano in verde. ‘Invincibelle’ ha stesse caratteristiche, ma fiorisce in rosa, mentre ‘Incrediball’ porta globi di fiori ancora più grandi, fino a 25 cm di diametro. Le ortensie arborescens sono molto adattabili e crescono bene anche se un po’ troppo esposte o in terreni non ottimali.
Terriccio, irrigazione e avversità
La condizione base per avere delle ortensie sane e belle è quella di somministrare loro tanta, tantissima acqua: non è detto comunque che al Sud si debba rinunciare in toto a coltivarle, se si mantiene una discreta umidità costante nell’aria: l’importante è che non vengano esposte al sole diretto nelle ore centrali della giornata, pena ridurle ad un ammasso di cespugli bruciacchiati. Sono sicuramente più temerarie con il freddo intenso; è il caso di proteggerle solo se la temperatura scende di parecchi gradi sotto lo zero.
La condizione base per avere delle ortensie sane e belle è quella di somministrare loro tanta, tantissima acqua: non è detto comunque che al Sud si debba rinunciare in toto a coltivarle, se si mantiene una discreta umidità costante nell’aria: l’importante è che non vengano esposte al sole diretto nelle ore centrali della giornata, pena ridurle ad un ammasso di cespugli bruciacchiati. Sono sicuramente più temerarie con il freddo intenso; è il caso di proteggerle solo se la temperatura scende di parecchi gradi sotto lo zero.
Il terreno va preparato unendo alla terra da giardino abbondante concime organico, torba, perlite, un po’ di sabbia e ghiaino per facilitare il drenaggio, basilare per evitare malattie fungine e marciumi radicali. La pianta deve godere di una buona circolazione d’aria al suo interno e l’acqua non deve essere somministrata “a pioggia” ma preferibilmente “al piede”. Se notate frequenti attacchi di oidio, intervenite ad inizio primavera con una spruzzata di zolfo.
La potatura
Le ortensie non richiedono grandissime manovre di potatura: è sufficiente intervenire una volta l’anno, a seconda della specie.
Macrophylla e serrata, che fioriscono sui rami dell’anno precedente, a fine inverno vanno alleggerite dai rami più vecchi e ripulite dal secco, tagliando sopra la seconda coppia di gemme fiorifere. Le arborescens invece, dal momento che fioriscono sui rami dell’anno, possono venir potate più a fondo. Le rampicanti e le quercifolia richiedono solo una potatura leggera, giusto un po’ di pulizia per rendere la pianta più ordinata. Quando accorciate i rami, abbassateli di circa due terzi.
Un trucco per ottenere globi più piccoli ed evitare che i rami si schiantino a terra dal peso? State leggeri e accorciate di poco la vegetazione: più si pota verso la base della pianta, più i fiori saranno grandi e pesanti.
Le ortensie non richiedono grandissime manovre di potatura: è sufficiente intervenire una volta l’anno, a seconda della specie.
Macrophylla e serrata, che fioriscono sui rami dell’anno precedente, a fine inverno vanno alleggerite dai rami più vecchi e ripulite dal secco, tagliando sopra la seconda coppia di gemme fiorifere. Le arborescens invece, dal momento che fioriscono sui rami dell’anno, possono venir potate più a fondo. Le rampicanti e le quercifolia richiedono solo una potatura leggera, giusto un po’ di pulizia per rendere la pianta più ordinata. Quando accorciate i rami, abbassateli di circa due terzi.
Un trucco per ottenere globi più piccoli ed evitare che i rami si schiantino a terra dal peso? State leggeri e accorciate di poco la vegetazione: più si pota verso la base della pianta, più i fiori saranno grandi e pesanti.
Belle anche secche
I grandi globi di fiori delle ortensie sono molto decorativi anche da sfioriti, e in molti casi permangono sulla pianta per tutto l’inverno, creando spettacolari effetti quando, coperti di brina, brillano nella luce del mattino. Inoltre, le infiorescenze diventano un vero e proprio pezzo d’arredo se fatte essiccare e usate per delle composizioni.
Come fare? Recidete i globi di fiori in autunno, al mattino in una giornata asciutta, una volta evaporata la rugiada; togliete le foglie, legate i gambi con un elastico e lasciate seccare al buio i fiori, appesi a testa in giù. Dopo circa un mese saranno pronti; se volete proteggerli, potete spruzzarli leggermente con lacca per capelli. In genere le ortensie essiccate mantengono il proprio colore originario, altre volte virano leggermente al verde, ma sempre in modo grazioso.
I grandi globi di fiori delle ortensie sono molto decorativi anche da sfioriti, e in molti casi permangono sulla pianta per tutto l’inverno, creando spettacolari effetti quando, coperti di brina, brillano nella luce del mattino. Inoltre, le infiorescenze diventano un vero e proprio pezzo d’arredo se fatte essiccare e usate per delle composizioni.
Come fare? Recidete i globi di fiori in autunno, al mattino in una giornata asciutta, una volta evaporata la rugiada; togliete le foglie, legate i gambi con un elastico e lasciate seccare al buio i fiori, appesi a testa in giù. Dopo circa un mese saranno pronti; se volete proteggerli, potete spruzzarli leggermente con lacca per capelli. In genere le ortensie essiccate mantengono il proprio colore originario, altre volte virano leggermente al verde, ma sempre in modo grazioso.
Raccontaci: ami anche tu le ortensie? Quali sono le tue preferite?
Altro
Fai da Te: Composizione con Ortensie
Altro
Fai da Te: Composizione con Ortensie
Conosciamo meglio le diverse specie.