Design dal Mondo: 11 Chef Internazionali Si Raccontano in Cucina
Buongustai si nasce o si diventa? Leggete la storia di questi chef e appassionati di cibo e scoprire i loro segreti e consigli
Quando si tratta di amore per il cibo non esistono confini internazionali o restrizioni territoriali. Le buone cucine tradizionali viaggiano facilmente da una parte all’altra del globo, consentendoci di scoprire nuove culture e acquisire una migliore comprensione gli uni degli altri attraverso sapori, colori e profumi. Sia che stiate affettando un peperoncino a Sydney o infornando una baguette a Mosca, godetevi uno dei grandi piaceri della vita e condividetelo generosamente, come hanno fatto questi utenti internazionali di Houzz con i loro segreti.
Questo articolo fa parte di una nuova serie internazionale che coinvolge tutte le redazioni Houzz nel mondo e racconta come gli stili di vita e il paese in cui si vive influiscano sul design della casa.
Questo articolo fa parte di una nuova serie internazionale che coinvolge tutte le redazioni Houzz nel mondo e racconta come gli stili di vita e il paese in cui si vive influiscano sul design della casa.
Dove acquisti i tuoi ingredienti?
Da Thainatown nel Haymarket, a Sydney. La cultura del cibo vietnamita si fonda sull’acquisto di ingredienti freschi ogni giorno. Ecco perché esistono molti quartieri cinesi o Chinatown e mercati alimentari asiatici in tutto il mondo – gli asiatici hanno il culto del mangiare, non della dieta! Crediamo nella longevità e nella vita sana.
Come descriveresti il tuo stile in cucina?
A casa mi piace cucinare pasti semplici e veloci. In realtà ho anche la qualifica di chef di cucina italiana, quindi fanno parte del mio repertorio anche la pasta e l’ossobuco.
A volte preparo i noodle istantanei, ma adopero la varietà asiatica (marca Wei Wei) e aggiungo un uovo, una manciata di germogli di soia, alcune coste di choy sum (verdura cinese simile alla bietola) e peperoncino fresco. Lascio in cottura per due minuti e aggiungo il succo di un quarto di limone prima di servire.
Da Thainatown nel Haymarket, a Sydney. La cultura del cibo vietnamita si fonda sull’acquisto di ingredienti freschi ogni giorno. Ecco perché esistono molti quartieri cinesi o Chinatown e mercati alimentari asiatici in tutto il mondo – gli asiatici hanno il culto del mangiare, non della dieta! Crediamo nella longevità e nella vita sana.
Come descriveresti il tuo stile in cucina?
A casa mi piace cucinare pasti semplici e veloci. In realtà ho anche la qualifica di chef di cucina italiana, quindi fanno parte del mio repertorio anche la pasta e l’ossobuco.
A volte preparo i noodle istantanei, ma adopero la varietà asiatica (marca Wei Wei) e aggiungo un uovo, una manciata di germogli di soia, alcune coste di choy sum (verdura cinese simile alla bietola) e peperoncino fresco. Lascio in cottura per due minuti e aggiungo il succo di un quarto di limone prima di servire.
Ristorante preferito? Quando mi trovo a Sidney certamente Rockpool.
Leggi la storia di Nahji Chu (in inglese).
Oppure guarda la galleria di foto sulla sua casa
Leggi la storia di Nahji Chu (in inglese).
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2. Globetrotter con la passione per la tradizione, a Vicenza
Chi cucina: Lucas Mignorelli
Dove: Vicenza, Italia
Professione: insegnante di cucina e chef privato
Come è nata la tua passione per la cucina?
Sin da quando ero bambino mi è sempre piaciuto conoscere diverse culture e viaggiare. Ho anche sempre creduto che il modo migliore di viaggiare senza allontanarsi da casa sia preparare specialità di altre culture: sono da sempre alla ricerca di ricette provenienti da tutto il mondo per gustare sapori diversi. Ora che posso viaggiare di più, amo mangiare in ristoranti locali e provare cibi di strada regionali.
Com’è la tua cucina?
Vivo in una casa antica e la stanza più ampia è quella che ospita cucina e soggiorno. Vi sono un sacco di pentole di rame appese alle pareti e un enorme lampadario in vetro sopra il tavolo. Dalla cucina si accede a un piccolo balcone nel quale si trova una statua rivolta verso il giardino.
Sfrutto questo ambiente anche per dare lezioni di cucina e mostrare ad allievi di tutte le età come preparare piatti della cucina tradizionale veneta. Il mio strumento preferito è il bigolaro: un torchio utilizzato per fare vari tipi di pasta in casa, tra cui i bigoli.
Chi cucina: Lucas Mignorelli
Dove: Vicenza, Italia
Professione: insegnante di cucina e chef privato
Come è nata la tua passione per la cucina?
Sin da quando ero bambino mi è sempre piaciuto conoscere diverse culture e viaggiare. Ho anche sempre creduto che il modo migliore di viaggiare senza allontanarsi da casa sia preparare specialità di altre culture: sono da sempre alla ricerca di ricette provenienti da tutto il mondo per gustare sapori diversi. Ora che posso viaggiare di più, amo mangiare in ristoranti locali e provare cibi di strada regionali.
Com’è la tua cucina?
Vivo in una casa antica e la stanza più ampia è quella che ospita cucina e soggiorno. Vi sono un sacco di pentole di rame appese alle pareti e un enorme lampadario in vetro sopra il tavolo. Dalla cucina si accede a un piccolo balcone nel quale si trova una statua rivolta verso il giardino.
Sfrutto questo ambiente anche per dare lezioni di cucina e mostrare ad allievi di tutte le età come preparare piatti della cucina tradizionale veneta. Il mio strumento preferito è il bigolaro: un torchio utilizzato per fare vari tipi di pasta in casa, tra cui i bigoli.
Dove acquisti i tuoi ingredienti?
Compro tutti i miei ingredienti al mercato o in piccole botteghe. Anche se costerebbe meno, evito di fare la spesa nei grandi supermercati.
Qual è il tuo piatto forte?
Non ne ho uno in particolare – dipende dalla stagione, dagli ospiti e dal mio stato d’animo. Le mie specialità che quasi tutti gli amici adorano sono la focaccia alla genovese e i bigoli al ragù d’anatra.
Compro tutti i miei ingredienti al mercato o in piccole botteghe. Anche se costerebbe meno, evito di fare la spesa nei grandi supermercati.
Qual è il tuo piatto forte?
Non ne ho uno in particolare – dipende dalla stagione, dagli ospiti e dal mio stato d’animo. Le mie specialità che quasi tutti gli amici adorano sono la focaccia alla genovese e i bigoli al ragù d’anatra.
Come descriveresti il tuo stile in cucina?
Utilizzo tantissimi ingredienti locali e cucino pietanze tipiche della mia regione. Il mio cibo rispecchia la mia personalità e non sono affatto una persona tradizionalista: tendo a variare le ricette o aggiungere un tocco personale. Mi piacciono i piatti tradizionali e penso che dovremmo preservarli, ma questo non significa che non possiamo cambiarli o migliorarli.
Miglior ricordo culinario?
Sono così tanti, è difficile per me sceglierne uno. Di recente ho assaggiato una ricetta segreta della nonna del proprietario di un ristorante di Bologna, All’Osteria. Era un dessert particolare: un budino fatto con latte, panna e amaretti, molto semplice ma delizioso – potrei fare due ore di viaggio solo per gustarlo di nuovo!
Ristorante preferito?
Sono un amante della pizza e ho un posto preferito a Vicenza nel quale mangiarla: una pizzeria senza fronzoli ubicata in un quartiere operaio, si chiama Fantasy Pizza (Via Carlo Poerio, 4, Vicenza). Il personale è di Napoli e prepara una pizza gustosa proprio come nel sud Italia.
Utilizzo tantissimi ingredienti locali e cucino pietanze tipiche della mia regione. Il mio cibo rispecchia la mia personalità e non sono affatto una persona tradizionalista: tendo a variare le ricette o aggiungere un tocco personale. Mi piacciono i piatti tradizionali e penso che dovremmo preservarli, ma questo non significa che non possiamo cambiarli o migliorarli.
Miglior ricordo culinario?
Sono così tanti, è difficile per me sceglierne uno. Di recente ho assaggiato una ricetta segreta della nonna del proprietario di un ristorante di Bologna, All’Osteria. Era un dessert particolare: un budino fatto con latte, panna e amaretti, molto semplice ma delizioso – potrei fare due ore di viaggio solo per gustarlo di nuovo!
Ristorante preferito?
Sono un amante della pizza e ho un posto preferito a Vicenza nel quale mangiarla: una pizzeria senza fronzoli ubicata in un quartiere operaio, si chiama Fantasy Pizza (Via Carlo Poerio, 4, Vicenza). Il personale è di Napoli e prepara una pizza gustosa proprio come nel sud Italia.
3. Due sorelle all’opera, in Svezia
Chi cucina: Minna, a sinistra, e Julia Torstensson
Dove: vicino a Norrtälje, Svezia
Professione: studentesse e blogger di gastronomia
Come è nata la vostra passione per la cucina?
Julia: Ci piace tantissimo cucinare (e mangiare!) sin da quando eravamo piccole, tant’è che abbiamo ancora i nostri libri di cucina per bambini con le pagine appiccicose e macchiate, con ricette che tuttora amiamo.
Minna: Alcune persone sono interessate all’arte o alla musica, noi abbiamo la passione per il cibo. Un amante del cibo si distingue sempre: recentemente a una festa parlavo con un ragazzo dell’arte di mangiar bene, lui si è chinato verso di me, mi ha guardato negli occhi e mi ha detto: “Posso mostrarti il mio portaspezie?”. Era pieno di spezie deliziose provenienti dal Marocco.
Com’è la vostra cucina?
Minna: Viviamo in appartamenti separati durante la settimana, ma nei weekend ci piace cucinare insieme nella nostra casa di famiglia in campagna. È sempre affollata di persone che cercano di tagliare qualcosa a fette o a dadini nello stesso momento. L’abitazione ha quasi un secolo e in cucina c’è ancora una vecchia stufa di ferro, ma fortunatamente abbiamo anche un piano cottura ed elettrodomestici moderni. La cucina è un po’ angusta, ma è sempre stata così; in inverno però è molto pratica in quanto è la stanza che si riscalda prima.
Chi cucina: Minna, a sinistra, e Julia Torstensson
Dove: vicino a Norrtälje, Svezia
Professione: studentesse e blogger di gastronomia
Come è nata la vostra passione per la cucina?
Julia: Ci piace tantissimo cucinare (e mangiare!) sin da quando eravamo piccole, tant’è che abbiamo ancora i nostri libri di cucina per bambini con le pagine appiccicose e macchiate, con ricette che tuttora amiamo.
Minna: Alcune persone sono interessate all’arte o alla musica, noi abbiamo la passione per il cibo. Un amante del cibo si distingue sempre: recentemente a una festa parlavo con un ragazzo dell’arte di mangiar bene, lui si è chinato verso di me, mi ha guardato negli occhi e mi ha detto: “Posso mostrarti il mio portaspezie?”. Era pieno di spezie deliziose provenienti dal Marocco.
Com’è la vostra cucina?
Minna: Viviamo in appartamenti separati durante la settimana, ma nei weekend ci piace cucinare insieme nella nostra casa di famiglia in campagna. È sempre affollata di persone che cercano di tagliare qualcosa a fette o a dadini nello stesso momento. L’abitazione ha quasi un secolo e in cucina c’è ancora una vecchia stufa di ferro, ma fortunatamente abbiamo anche un piano cottura ed elettrodomestici moderni. La cucina è un po’ angusta, ma è sempre stata così; in inverno però è molto pratica in quanto è la stanza che si riscalda prima.
Dove acquistate i vostri ingredienti?
Julia: Al mercato alimentare Paradiset sulla Brännkyrkagatan a Stoccolma: è davvero un paradiso. Hanno tantissimi ingredienti insoliti e un’ampia scelta di prodotti di provenienza locale. Ci viene quasi voglia di inginocchiarci in segno di adulazione ogni volta che ci andiamo.
Minna: Quando ci rechiamo in campagna con la nostra famiglia, ci piace esplorare le aziende agricole piene di ottime verdure fresche – gli ingredienti principali della nostra tavola.
Julia: Al mercato alimentare Paradiset sulla Brännkyrkagatan a Stoccolma: è davvero un paradiso. Hanno tantissimi ingredienti insoliti e un’ampia scelta di prodotti di provenienza locale. Ci viene quasi voglia di inginocchiarci in segno di adulazione ogni volta che ci andiamo.
Minna: Quando ci rechiamo in campagna con la nostra famiglia, ci piace esplorare le aziende agricole piene di ottime verdure fresche – gli ingredienti principali della nostra tavola.
Come descrivereste il vostro stile in cucina?
Julia: Le nostre ricette si basano sui prodotti freschi a disposizione piuttosto che sul tipo di cucina. Nel nostro blog gastronomico vogliamo far capire alla gente che cucinare è facile e divertente. Non ci sono scuse per mangiare cibo scadente!
Minna: Bisogna solo essere coraggiosi e sperimentare un po’ con gli ingredienti. Ad esempio, la nostra torta al cioccolato preferita è preparata con barbabietole. In cucina puoi dare libero sfogo alla tua creatività.
Ristorante preferito?
Julia: Lilla Ego, sulla Västmannagatan a Stoccolma – raffinato e semplice.
Julia: Le nostre ricette si basano sui prodotti freschi a disposizione piuttosto che sul tipo di cucina. Nel nostro blog gastronomico vogliamo far capire alla gente che cucinare è facile e divertente. Non ci sono scuse per mangiare cibo scadente!
Minna: Bisogna solo essere coraggiosi e sperimentare un po’ con gli ingredienti. Ad esempio, la nostra torta al cioccolato preferita è preparata con barbabietole. In cucina puoi dare libero sfogo alla tua creatività.
Ristorante preferito?
Julia: Lilla Ego, sulla Västmannagatan a Stoccolma – raffinato e semplice.
4. Pane casereccio in Russia
Chi cucina: Alexander Udalov
Dove: Krasnodar, Russia
Professione: direttore di una società di logistica e fornaio in erba
Come è nata la tua passione per la cucina?
L’unico mio rapporto con la cucina era fare un barbecue una volta ogni tanto. Poi un giorno mi è capitato casualmente tra le mani un libro scritto da un pasticcere francese. Sono rimasti tutti sorpresi quando ho deciso di preparare una baguette seguendo la sua ricetta. I primi tentativi assomigliavano solo vagamente alle classiche baguette, ma ci siamo divertiti a prepararle e mangiarle. Poi ho provato un’altra ricetta, ho comprato una pietra refrattaria e un forno.
Com’è la tua cucina?
La mia cucina attuale è di 15 m², ma la stanza adibita a forno è di 30 m². Il mio angolino preferito è l’isola della cucina con lo scaffale fissato al di sopra; c’è sempre qualcuno della famiglia lì intorno, pur avendo un’ampia sala da pranzo.
Chi cucina: Alexander Udalov
Dove: Krasnodar, Russia
Professione: direttore di una società di logistica e fornaio in erba
Come è nata la tua passione per la cucina?
L’unico mio rapporto con la cucina era fare un barbecue una volta ogni tanto. Poi un giorno mi è capitato casualmente tra le mani un libro scritto da un pasticcere francese. Sono rimasti tutti sorpresi quando ho deciso di preparare una baguette seguendo la sua ricetta. I primi tentativi assomigliavano solo vagamente alle classiche baguette, ma ci siamo divertiti a prepararle e mangiarle. Poi ho provato un’altra ricetta, ho comprato una pietra refrattaria e un forno.
Com’è la tua cucina?
La mia cucina attuale è di 15 m², ma la stanza adibita a forno è di 30 m². Il mio angolino preferito è l’isola della cucina con lo scaffale fissato al di sopra; c’è sempre qualcuno della famiglia lì intorno, pur avendo un’ampia sala da pranzo.
Dove acquisti i tuoi ingredienti?
La ricerca di nuovi ingredienti non si ferma mai. Esiste un’ottima farina prodotta a San Pietroburgo chiamata Predportovaya; un mio amico me ne invia spesso un po’ a Krasnodar. La qualità della farina dipende in gran parte dalla macinatura: per produrre una buona farina sono necessarie macine in pietra adeguate. Uno dei miei sogni è quello di avere il mio mulino e macinarla da me.
Come descriveresti il tuo stile in cucina?
Abbiamo un’ottima ricetta per i dolci di Pasqua tramandata dalla bisnonna di mia moglie Lena; questa ricetta ha più di 100 anni. Quando il lievito è pronto dobbiamo assicurarci che la bisnonna sia soddisfatta del risultato e ci sostenga con il suo aiuto. Il pane ha bisogno di un approccio personale – l’impasto è vivo, ricordatevelo!
La ricerca di nuovi ingredienti non si ferma mai. Esiste un’ottima farina prodotta a San Pietroburgo chiamata Predportovaya; un mio amico me ne invia spesso un po’ a Krasnodar. La qualità della farina dipende in gran parte dalla macinatura: per produrre una buona farina sono necessarie macine in pietra adeguate. Uno dei miei sogni è quello di avere il mio mulino e macinarla da me.
Come descriveresti il tuo stile in cucina?
Abbiamo un’ottima ricetta per i dolci di Pasqua tramandata dalla bisnonna di mia moglie Lena; questa ricetta ha più di 100 anni. Quando il lievito è pronto dobbiamo assicurarci che la bisnonna sia soddisfatta del risultato e ci sostenga con il suo aiuto. Il pane ha bisogno di un approccio personale – l’impasto è vivo, ricordatevelo!
Ristorante preferito?
C’è un ristorante eccezionale chiamato Bellini nel centro della nostra città, da un lato le sue finestre si affacciano sulla fontana e dall’altro sui palazzi più belli di Krasnodar: l’ex Hotel Central e il museo. È davvero meraviglioso venirci in inverno, quando nevica, per godere dell’atmosfera di intimità, gustare un piatto di pasta al nero di seppia e del buon vino mentre si osservano i passanti.
C’è un ristorante eccezionale chiamato Bellini nel centro della nostra città, da un lato le sue finestre si affacciano sulla fontana e dall’altro sui palazzi più belli di Krasnodar: l’ex Hotel Central e il museo. È davvero meraviglioso venirci in inverno, quando nevica, per godere dell’atmosfera di intimità, gustare un piatto di pasta al nero di seppia e del buon vino mentre si osservano i passanti.
5. Tradizione rivisitata, in Spagna
Chi cucina: Celia Montoya e Kike Keller
Dove: Valdemorillo, Provincia di Madrid, Spagna
Professione: progettisti di cucine e arredi su misura e gestori di Kikekeller, una galleria d’arte e design con bar annesso nel centro di Madrid
Come è nata la vostra passione per la cucina?
Celia: Da quando eravamo bambini, ci è stata insegnata l’importanza di prenderci cura di noi stessi mangiando bene: sei quello che mangi. Inoltre cucinare ci aiuta a rilassarci e dimenticare lo stress e la routine quotidiana. Ci permette di creare ed esplorare qualcosa e di vedere subito risultato: è quasi una magia!
Chi cucina: Celia Montoya e Kike Keller
Dove: Valdemorillo, Provincia di Madrid, Spagna
Professione: progettisti di cucine e arredi su misura e gestori di Kikekeller, una galleria d’arte e design con bar annesso nel centro di Madrid
Come è nata la vostra passione per la cucina?
Celia: Da quando eravamo bambini, ci è stata insegnata l’importanza di prenderci cura di noi stessi mangiando bene: sei quello che mangi. Inoltre cucinare ci aiuta a rilassarci e dimenticare lo stress e la routine quotidiana. Ci permette di creare ed esplorare qualcosa e di vedere subito risultato: è quasi una magia!
Com’è la vostra cucina?
È una nuova cucina progettata da noi in una vecchia casa completamente ristrutturata. Ogni spazio ha la sua funzione: come per esempio “l’angolo colazione” con il suo tostapane, macchina per il caffè, ecc. Ci piace iniziare la giornata con un buon caffè, ecco perché abbiamo comprato uno strumento professionale.
Dove acquistate i vostri ingredienti?
Viviamo nella periferia di Madrid e il fine settimana c’è un mercato di cibo locale dove i piccoli produttori vendono frutta di stagione, verdura, formaggio, olive e così via. Ci piace molto fare la spesa lì.
È una nuova cucina progettata da noi in una vecchia casa completamente ristrutturata. Ogni spazio ha la sua funzione: come per esempio “l’angolo colazione” con il suo tostapane, macchina per il caffè, ecc. Ci piace iniziare la giornata con un buon caffè, ecco perché abbiamo comprato uno strumento professionale.
Dove acquistate i vostri ingredienti?
Viviamo nella periferia di Madrid e il fine settimana c’è un mercato di cibo locale dove i piccoli produttori vendono frutta di stagione, verdura, formaggio, olive e così via. Ci piace molto fare la spesa lì.
Cucinate prevalentemente cibo locale o siete dei buongustai internazionali?
Celia: Tendiamo a preparare ricette tradizionali con varianti, principalmente introducendo ingredienti tipici di altre cucine. Invitiamo la nostra famiglia e gli amici quasi ogni settimana; ci divertiamo a gareggiare tra di noi per vedere chi è il migliore a cucinare o servire i piatti.
Miglior ricordo culinario?
Celia: Ricordo con affetto la colazione che mi preparava mio padre prima di andare a lavoro: una tazza di latte al cioccolato e un panino con chorizo. Ora penso che mi sentirei male a mangiare salsiccia così presto, ma al tempo era deliziosa.
Ristorante preferito?
La Candela, Amnistía, 10, Madrid.
Celia: Tendiamo a preparare ricette tradizionali con varianti, principalmente introducendo ingredienti tipici di altre cucine. Invitiamo la nostra famiglia e gli amici quasi ogni settimana; ci divertiamo a gareggiare tra di noi per vedere chi è il migliore a cucinare o servire i piatti.
Miglior ricordo culinario?
Celia: Ricordo con affetto la colazione che mi preparava mio padre prima di andare a lavoro: una tazza di latte al cioccolato e un panino con chorizo. Ora penso che mi sentirei male a mangiare salsiccia così presto, ma al tempo era deliziosa.
Ristorante preferito?
La Candela, Amnistía, 10, Madrid.
6. Ricordi culinari di famiglia negli Stati Uniti
Chi cucina: Stacy Sodolak (con il marito Adam Comer e i loro cani Rosco e Squirrel)
Dove: Austin, Texas, Stati Uniti
Professione: fotografa di lifestyle e matrimoni e amante del cibo
Come è nata la tua passione per la cucina?
Mi divertivo ad aiutare mamma e oma – mia nonna in tedesco – in cucina e crescendo mi sono appassionata sempre più a spezie e sapori, apprezzando la gioia di preparare qualcosa di delizioso da mangiare.
Com’è la tua cucina?
Ho demolito la vecchia cucina otto anni fa e l’ho ristrutturata con nuovi elettrodomestici e mobili Ikea – mi sono concessa un capriccio con i piani di lavoro in cemento. Ho impiegato un po’ di tempo per scegliere lo schienale in piastrelle blu, ma alla fine non sarei potuta essere più soddisfatta. Uno degli elementi che preferisco è il tagliere in legno: niente di speciale, ma è stato realizzato da mia madre durante un corso di falegnameria prima che ci lasciasse. Ci sono molto affezionata e mi fa sentire tuttora in contatto con lei. Un’altra cosa a me molto cara è un libro di ricette ricevuto da Adam come primo regalo di Natale, dal titolo Dee-Lightful Recipes, nel quale ha raccolto alcune ricette di mia madre e foto della mia infanzia.
Chi cucina: Stacy Sodolak (con il marito Adam Comer e i loro cani Rosco e Squirrel)
Dove: Austin, Texas, Stati Uniti
Professione: fotografa di lifestyle e matrimoni e amante del cibo
Come è nata la tua passione per la cucina?
Mi divertivo ad aiutare mamma e oma – mia nonna in tedesco – in cucina e crescendo mi sono appassionata sempre più a spezie e sapori, apprezzando la gioia di preparare qualcosa di delizioso da mangiare.
Com’è la tua cucina?
Ho demolito la vecchia cucina otto anni fa e l’ho ristrutturata con nuovi elettrodomestici e mobili Ikea – mi sono concessa un capriccio con i piani di lavoro in cemento. Ho impiegato un po’ di tempo per scegliere lo schienale in piastrelle blu, ma alla fine non sarei potuta essere più soddisfatta. Uno degli elementi che preferisco è il tagliere in legno: niente di speciale, ma è stato realizzato da mia madre durante un corso di falegnameria prima che ci lasciasse. Ci sono molto affezionata e mi fa sentire tuttora in contatto con lei. Un’altra cosa a me molto cara è un libro di ricette ricevuto da Adam come primo regalo di Natale, dal titolo Dee-Lightful Recipes, nel quale ha raccolto alcune ricette di mia madre e foto della mia infanzia.
Dove acquisti i tuoi ingredienti?
Il più delle volte mi fornisco al Central Market, ma alcuni dei miei venditori specializzati preferiti si trovano nei mercati asiatici nel quartiere North Lamar di Austin. Sono stata di recente anche al mercato indiano, il Man Pasand Grocery, dove ho acquistato i prodotti che abbiamo cucinato stasera – penso proprio che ci andrò più spesso!
Miglior ricordo culinario?
Quando ero piccola la mia famiglia prediligeva la cucina cinese: mia nonna preparava gli involtini primavera, mio padre la zuppa agro piccante, io e mia madre toast di gamberi, gnocchi al vapore e altre specialità, come gamberi imperiali e maiale in salsa d’aglio. Altri familiari e amici si univano al banchetto e ognuno portava un piatto. I preparativi iniziavano la sera prima, mettendo in ammollo i funghi secchi e affettando finemente i germogli di bambù e tutti gli altri ingredienti. Devo dire che gli avanzi erano sempre graditi!
Il più delle volte mi fornisco al Central Market, ma alcuni dei miei venditori specializzati preferiti si trovano nei mercati asiatici nel quartiere North Lamar di Austin. Sono stata di recente anche al mercato indiano, il Man Pasand Grocery, dove ho acquistato i prodotti che abbiamo cucinato stasera – penso proprio che ci andrò più spesso!
Miglior ricordo culinario?
Quando ero piccola la mia famiglia prediligeva la cucina cinese: mia nonna preparava gli involtini primavera, mio padre la zuppa agro piccante, io e mia madre toast di gamberi, gnocchi al vapore e altre specialità, come gamberi imperiali e maiale in salsa d’aglio. Altri familiari e amici si univano al banchetto e ognuno portava un piatto. I preparativi iniziavano la sera prima, mettendo in ammollo i funghi secchi e affettando finemente i germogli di bambù e tutti gli altri ingredienti. Devo dire che gli avanzi erano sempre graditi!
Qual è il tuo piatto forte?
Mi piace preparare sempre cose nuove, uno dei miei piatti preferiti in questo periodo è l’aloo gobi: una specialità indiana a base di cavolfiore e patate. Il menù che offro ad amici e parenti dipende anche dalle occasioni; preparo spesso il brasato seguendo la ricetta di mia madre, la steak Diane (un piatto di cucina flambè di origine americana) e il sauerbraten (tipico stufato tedesco). Durante le vacanze amo cucinare lo Yorkshire pudding (bocconcini a base di pastella originari dello Yorkshire) e spesso gli ospiti mi chiedono i toast di gamberi – d’altronde la mia famiglia ama il cibo cinese.
Ristorante preferito?
Bamboo Garden per il tofu piccante; La Fuente’s per la carne asada perfetta – da provare la salsa di carote e peperoncini Habanero. Per le nostre cene romantiche, io e Adam amiamo recarci da Uchi; Lenoir invece è ottimo per un’uscita notturna fra donne. Austin ha così tanti nuovi ristoranti che è difficile tenere il passo!
Mi piace preparare sempre cose nuove, uno dei miei piatti preferiti in questo periodo è l’aloo gobi: una specialità indiana a base di cavolfiore e patate. Il menù che offro ad amici e parenti dipende anche dalle occasioni; preparo spesso il brasato seguendo la ricetta di mia madre, la steak Diane (un piatto di cucina flambè di origine americana) e il sauerbraten (tipico stufato tedesco). Durante le vacanze amo cucinare lo Yorkshire pudding (bocconcini a base di pastella originari dello Yorkshire) e spesso gli ospiti mi chiedono i toast di gamberi – d’altronde la mia famiglia ama il cibo cinese.
Ristorante preferito?
Bamboo Garden per il tofu piccante; La Fuente’s per la carne asada perfetta – da provare la salsa di carote e peperoncini Habanero. Per le nostre cene romantiche, io e Adam amiamo recarci da Uchi; Lenoir invece è ottimo per un’uscita notturna fra donne. Austin ha così tanti nuovi ristoranti che è difficile tenere il passo!
7. Specialità internazionali con un tocco locale, in Giappone
Chi cucina: Yumiko Shindo
Dove: Tokyo, Giappone
Professione: insegnante di cucina
Come è nata la tua passione per la cucina?
Mia madre era una grande appassionata di cibo nonché un’ottima cuoca di cucina tradizionale giapponese. Ho iniziato a imparare a cucinare il cibo locale quando ero appena una bambina. Ai tempi del liceo preferivo leggere riviste di cucina piuttosto che di moda, ed è stato naturale diventare autrice e redattrice gastronomica per riviste e libri di cucina agli inizi della mia carriera.
Com’è la tua cucina?
È ampia 27 m² quadrati e l’ho ristrutturata appena tre anni fa: ho integrato un piano cottura ad induzione IH nell’isola, ho sostituito tutte le ante delle credenze, la lavastoviglie e il frigorifero. La mia cucina deve essere molto funzionale perché generalmente tengo sei lezioni di cucina al mese (per 6-12 persone alla volta): mi serve dunque una cucina a gas con cappa ad alta potenza.
Chi cucina: Yumiko Shindo
Dove: Tokyo, Giappone
Professione: insegnante di cucina
Come è nata la tua passione per la cucina?
Mia madre era una grande appassionata di cibo nonché un’ottima cuoca di cucina tradizionale giapponese. Ho iniziato a imparare a cucinare il cibo locale quando ero appena una bambina. Ai tempi del liceo preferivo leggere riviste di cucina piuttosto che di moda, ed è stato naturale diventare autrice e redattrice gastronomica per riviste e libri di cucina agli inizi della mia carriera.
Com’è la tua cucina?
È ampia 27 m² quadrati e l’ho ristrutturata appena tre anni fa: ho integrato un piano cottura ad induzione IH nell’isola, ho sostituito tutte le ante delle credenze, la lavastoviglie e il frigorifero. La mia cucina deve essere molto funzionale perché generalmente tengo sei lezioni di cucina al mese (per 6-12 persone alla volta): mi serve dunque una cucina a gas con cappa ad alta potenza.
Come descriveresti il tuo stile in cucina?
Mi piace cucinare i piatti della tradizione locale. Ma la mia più grande passione è quella di esplorare nuove specialità provenienti da tutto il mondo e creare le mie varianti con un pizzico di cucina giapponese. Questo gustoso budino al gorgonzola è una versione occidentale del chawanmushi, un piatto tradizionale giapponese, con panna e gorgonzola invece di brodo dashi e verdure. Credo che la cucina sia un’armonia di culture e non esistono confini nel mondo della cucina, proprio come nella musica.
Vuoi scoprire le ricette di questi 11 chef internazionali? Leggi qui i loro segreti in cucina!
Mi piace cucinare i piatti della tradizione locale. Ma la mia più grande passione è quella di esplorare nuove specialità provenienti da tutto il mondo e creare le mie varianti con un pizzico di cucina giapponese. Questo gustoso budino al gorgonzola è una versione occidentale del chawanmushi, un piatto tradizionale giapponese, con panna e gorgonzola invece di brodo dashi e verdure. Credo che la cucina sia un’armonia di culture e non esistono confini nel mondo della cucina, proprio come nella musica.
Vuoi scoprire le ricette di questi 11 chef internazionali? Leggi qui i loro segreti in cucina!
8. Creatività con sapori americani, a Berlino
Chi cucina: Cynthia Barcomi
Dove: Zehlendorf, Berlino, Germania
Professione: proprietaria di una gastronomia e scrittrice di libri di cucina
Come è nata la tua passione per la cucina?
Da bambina ero solita cucinare con mia madre, nonna e zia. Mi è sempre piaciuto, soprattutto perché avevo modo di gustare tutte quelle prelibatezze! Più tardi, nel 1980, mi sono trasferita dagli Stati Uniti a Berlino – ero una ballerina professionista al tempo – e la cucina è diventata principalmente una via per sopperire alla nostalgia di casa. Improvvisamente mi sono trasformata in una sorta di ambasciatrice della cultura alimentare americana.
Dove acquisti i tuoi ingredienti?
Tutti gli ingredienti utilizzati nei miei libri di cucina sono facilmente reperibili nei supermercati. Mi piace che i miei lettori possano realizzare le mie ricette con semplicità – non dovrebbe essere complicato. Mi diletto anche a fare la spesa nel meraviglioso mercato di piccoli agricoltori dietro l’angolo, lasciandomi ispirare dai prodotti offerti. Di tanto in tanto mi reco anche in un particolare orto a Potsdam, nel quale ognuno può raccogliere le verdure che desidera acquistare.
Chi cucina: Cynthia Barcomi
Dove: Zehlendorf, Berlino, Germania
Professione: proprietaria di una gastronomia e scrittrice di libri di cucina
Come è nata la tua passione per la cucina?
Da bambina ero solita cucinare con mia madre, nonna e zia. Mi è sempre piaciuto, soprattutto perché avevo modo di gustare tutte quelle prelibatezze! Più tardi, nel 1980, mi sono trasferita dagli Stati Uniti a Berlino – ero una ballerina professionista al tempo – e la cucina è diventata principalmente una via per sopperire alla nostalgia di casa. Improvvisamente mi sono trasformata in una sorta di ambasciatrice della cultura alimentare americana.
Dove acquisti i tuoi ingredienti?
Tutti gli ingredienti utilizzati nei miei libri di cucina sono facilmente reperibili nei supermercati. Mi piace che i miei lettori possano realizzare le mie ricette con semplicità – non dovrebbe essere complicato. Mi diletto anche a fare la spesa nel meraviglioso mercato di piccoli agricoltori dietro l’angolo, lasciandomi ispirare dai prodotti offerti. Di tanto in tanto mi reco anche in un particolare orto a Potsdam, nel quale ognuno può raccogliere le verdure che desidera acquistare.
Com’è la tua cucina?
Il cuore della nostra casa anni Sessanta è la cucina della Bulthaup. Ampia circa 40 metri quadrati, dispone di tutto l’occorrente per cucinare e infornare. È molto pratica, oltre che bella esteticamente; desidero mantenerla semplice in modo che niente possa distrarre i miei pensieri. Mi piace cucinare con la mia KitchenAid – è funzionale e ha altresì un design accattivante.
Qual è il tuo piatto forte?
Le ricette più buone sono spesso quelle create spontaneamente, quando si da libero sfogo alla creatività, tant’è che secondo mio marito i miei piatti migliori sono quelli che preparo quando utilizzo gli unici alimenti trovati nel frigorifero. Forse ha qualcosa a che fare con il mio trascorso da ballerina: cucinare è come una coreografia, ingrediente dopo ingrediente si crea una meravigliosa fusione di sapori. Ma la mia specialità sono le focaccine alle noci e formaggio: hanno sempre un ottimo sapore e al contempo sono veloci da preparare.
Il cuore della nostra casa anni Sessanta è la cucina della Bulthaup. Ampia circa 40 metri quadrati, dispone di tutto l’occorrente per cucinare e infornare. È molto pratica, oltre che bella esteticamente; desidero mantenerla semplice in modo che niente possa distrarre i miei pensieri. Mi piace cucinare con la mia KitchenAid – è funzionale e ha altresì un design accattivante.
Qual è il tuo piatto forte?
Le ricette più buone sono spesso quelle create spontaneamente, quando si da libero sfogo alla creatività, tant’è che secondo mio marito i miei piatti migliori sono quelli che preparo quando utilizzo gli unici alimenti trovati nel frigorifero. Forse ha qualcosa a che fare con il mio trascorso da ballerina: cucinare è come una coreografia, ingrediente dopo ingrediente si crea una meravigliosa fusione di sapori. Ma la mia specialità sono le focaccine alle noci e formaggio: hanno sempre un ottimo sapore e al contempo sono veloci da preparare.
Come descriveresti il tuo stile in cucina?
Da buona americana, ovviamente, amo ciambelle, biscotti e formaggio. La mia patria culinaria ora sta tra l’America e la Germania: mi piacciono diversi piatti tedeschi, ma devo ammettere che la cultura culinaria americana predomina sempre.
Miglior ricordo culinario?
Il pranzo del giorno del Ringraziamento con tutta la mia famiglia: è così tipicamente americano. Il vero protagonista è il tacchino, anno dopo anno, e io sto già pensando alla prossima festa.
Ristorante preferito?
Sono di parte, ovviamente, ma mi piacerebbe raccomandare i miei locali: la caffetteria Barcomi nel quartiere Kreuzberg di Berlino e la gastronomia Barcomi a Mitte. Offiamo sia dolce che salato e viziamo i nostri clienti con dolci, insalate, zuppe e ciambelle. E, ovviamente, con il nostro caffè.
Visita la casa di Barcomi
Da buona americana, ovviamente, amo ciambelle, biscotti e formaggio. La mia patria culinaria ora sta tra l’America e la Germania: mi piacciono diversi piatti tedeschi, ma devo ammettere che la cultura culinaria americana predomina sempre.
Miglior ricordo culinario?
Il pranzo del giorno del Ringraziamento con tutta la mia famiglia: è così tipicamente americano. Il vero protagonista è il tacchino, anno dopo anno, e io sto già pensando alla prossima festa.
Ristorante preferito?
Sono di parte, ovviamente, ma mi piacerebbe raccomandare i miei locali: la caffetteria Barcomi nel quartiere Kreuzberg di Berlino e la gastronomia Barcomi a Mitte. Offiamo sia dolce che salato e viziamo i nostri clienti con dolci, insalate, zuppe e ciambelle. E, ovviamente, con il nostro caffè.
Visita la casa di Barcomi
9. Piatti saporiti in una mini cucina, nel Regno Unito
Chi cucina: Pip McCormac
Dove: Londra, Inghilterra
Professione: giornalista di cibo e di arredamento, e autore di The Herb and Flower Cookbook (n.d.r. un ricettario a base di erbe e fiori)
Come è nata la tua passione per la cucina?
Mi annoiavo parecchio durante le vacanze scolastiche poiché nessuno dei miei amici viveva nelle vicinanze, così mi dilettavo a consultare i ricettari degli anni Settanta di mia madre. Budini, profiterole, biscotti… ho seguito tutte le ricette! Ho imparato così le basi della cucina, ad esempio la preparazione della besciamella, che utilizzo tuttora quando scrivo le mie ricette.
Com’è la tua cucina?
L’appartamento è stato costruito otto anni fa e l’abbiamo comprato in costruzione. Non ha elementi dal fascino antico o naturale, ma mi piace la posizione e la dimensione del balcone. L’unico aspetto critico è l’ampiezza della cucina: è troppo piccola per me. Difatti, quando utilizzo due taglieri non c’è spazio libero nel piano di lavoro. Ma ho capito che si possono preparare ottimi piatti anche in piccole cucine: abbiamo solo bisogno di sapori decisi.
Dove acquisti i tuoi ingredienti?
Cerco di acquistare tutta la frutta e verdura al Bermondsey Market nel sud di Londra: è davvero conveniente e ci sono tantissime bancarelle.
Chi cucina: Pip McCormac
Dove: Londra, Inghilterra
Professione: giornalista di cibo e di arredamento, e autore di The Herb and Flower Cookbook (n.d.r. un ricettario a base di erbe e fiori)
Come è nata la tua passione per la cucina?
Mi annoiavo parecchio durante le vacanze scolastiche poiché nessuno dei miei amici viveva nelle vicinanze, così mi dilettavo a consultare i ricettari degli anni Settanta di mia madre. Budini, profiterole, biscotti… ho seguito tutte le ricette! Ho imparato così le basi della cucina, ad esempio la preparazione della besciamella, che utilizzo tuttora quando scrivo le mie ricette.
Com’è la tua cucina?
L’appartamento è stato costruito otto anni fa e l’abbiamo comprato in costruzione. Non ha elementi dal fascino antico o naturale, ma mi piace la posizione e la dimensione del balcone. L’unico aspetto critico è l’ampiezza della cucina: è troppo piccola per me. Difatti, quando utilizzo due taglieri non c’è spazio libero nel piano di lavoro. Ma ho capito che si possono preparare ottimi piatti anche in piccole cucine: abbiamo solo bisogno di sapori decisi.
Dove acquisti i tuoi ingredienti?
Cerco di acquistare tutta la frutta e verdura al Bermondsey Market nel sud di Londra: è davvero conveniente e ci sono tantissime bancarelle.
Miglior ricordo culinario?
Una volta ho intervistato lo chef britannico Jamie Oliver nella sua casa di campagna nell’Essex e abbiamo mangiato tutti insieme un ottimo pranzo preparato dal padre. L’insalata conteneva anche fiori di nasturzio e Jamie mi ha mostrato il suo giardino commestibile, nel quale coltiva molti dei suoi ingredienti: un ottimo connubio tra carriera e vita personale.
Come descriveresti il tuo stile in cucina?
Cucino per lo più cibo locale, al mercato prediligo le verdure a chilometro zero, e compro sempre vitello e bistecca britannici. La carne di vitello è un tema controverso, ma quella di vitello giovane rosé prodotta dagli allevatori britannici è totalmente etica, e sta benissimo con sapori forti come salvia e acciughe: da provare!
Detto questo, le mie vacanze ruotano, ovviamente, intorno al cibo e prima di ogni viaggio preparo un elenco dei ristoranti più acclamati della zona. Torno sempre con nuove idee gustose: la ricetta del pollo arrosto con basilico e pesche presentata nel mio libroThe Herb and Flower Cookbook è stata ispirata da un pranzo indimenticabile tra le colline verdeggianti di Cipro.
Ristorante preferito?
Per una cena memorabile senza dubbio Spring at Somerset House. Lo chef Skye Gyngell esalta i sapori più intensi di tutti gli ingredienti e suppone che quando a tavola c’è buon cibo possono accadere cose magiche.
Una volta ho intervistato lo chef britannico Jamie Oliver nella sua casa di campagna nell’Essex e abbiamo mangiato tutti insieme un ottimo pranzo preparato dal padre. L’insalata conteneva anche fiori di nasturzio e Jamie mi ha mostrato il suo giardino commestibile, nel quale coltiva molti dei suoi ingredienti: un ottimo connubio tra carriera e vita personale.
Come descriveresti il tuo stile in cucina?
Cucino per lo più cibo locale, al mercato prediligo le verdure a chilometro zero, e compro sempre vitello e bistecca britannici. La carne di vitello è un tema controverso, ma quella di vitello giovane rosé prodotta dagli allevatori britannici è totalmente etica, e sta benissimo con sapori forti come salvia e acciughe: da provare!
Detto questo, le mie vacanze ruotano, ovviamente, intorno al cibo e prima di ogni viaggio preparo un elenco dei ristoranti più acclamati della zona. Torno sempre con nuove idee gustose: la ricetta del pollo arrosto con basilico e pesche presentata nel mio libroThe Herb and Flower Cookbook è stata ispirata da un pranzo indimenticabile tra le colline verdeggianti di Cipro.
Ristorante preferito?
Per una cena memorabile senza dubbio Spring at Somerset House. Lo chef Skye Gyngell esalta i sapori più intensi di tutti gli ingredienti e suppone che quando a tavola c’è buon cibo possono accadere cose magiche.
10. Passione per il cioccolato, in Danimarca
Chi cucina: Anne Moltke Dahl, alias Anne au Chocolat
Dove: Copenhagen, Danimarca
Professione: Food blogger gastronomica specializzata in ricette al cioccolato
Come è nata la tua passione per la cucina?
Ha le sue radici nella mia infanzia tant’è che fin da quando ho ricordi, il cibo è stato il nostro argomento principale a tavola. I miei genitori cucinavano tanti pasti gustosi e hanno insegnato a me e mio fratello ad apprezzare e amare tutti i tipi di cibo. Mio figlio di 7 mesi, Kaj, mostra già amore e curiosità verso il cibo e mangia tutto ciò che gli preparo.
Qual è il tuo piatto forte?
Essendo l’autrice di un libro di ricette al cioccolato e di un altro sul gelato – non potrei che servire un dolce. I brownies sono semplicemente divini: perfettamente cremosi e molto “cioccolatosi”. Anche le ciliegie affogate al cioccolato sono una delizia veloce e succulenta.
Com’è la tua cucina?
Moderna e luminosa, dominata dal bianco. Si trova all’interno di un appartamento di nuova costruzione con elettrodomestici moderni – un tipico complesso di appartamenti con architettura minimalista e strutturale abbastanza diffuso in Danimarca.
Chi cucina: Anne Moltke Dahl, alias Anne au Chocolat
Dove: Copenhagen, Danimarca
Professione: Food blogger gastronomica specializzata in ricette al cioccolato
Come è nata la tua passione per la cucina?
Ha le sue radici nella mia infanzia tant’è che fin da quando ho ricordi, il cibo è stato il nostro argomento principale a tavola. I miei genitori cucinavano tanti pasti gustosi e hanno insegnato a me e mio fratello ad apprezzare e amare tutti i tipi di cibo. Mio figlio di 7 mesi, Kaj, mostra già amore e curiosità verso il cibo e mangia tutto ciò che gli preparo.
Qual è il tuo piatto forte?
Essendo l’autrice di un libro di ricette al cioccolato e di un altro sul gelato – non potrei che servire un dolce. I brownies sono semplicemente divini: perfettamente cremosi e molto “cioccolatosi”. Anche le ciliegie affogate al cioccolato sono una delizia veloce e succulenta.
Com’è la tua cucina?
Moderna e luminosa, dominata dal bianco. Si trova all’interno di un appartamento di nuova costruzione con elettrodomestici moderni – un tipico complesso di appartamenti con architettura minimalista e strutturale abbastanza diffuso in Danimarca.
Dove acquisti i tuoi ingredienti?
Il mio posto preferito per fare scorta di ingredienti è il mercato alimentare Torvehallerne nel cuore di Copenaghen. Ha più di 60 bancarelle che vendono di tutto: verdure locali, pesce e carne freschi, spezie esotiche, formaggi, caffè e cioccolato di alta qualità. Un parco giochi per i buongustai!
Come descriveresti il tuo stile in cucina?
Cerco di usare soprattutto prodotti locali e biologici; hanno un sapore migliore e ha più senso, a mio parere. Tuttavia, l’ingrediente predominante nella mia cucina è il cioccolato e purtroppo non crescono alberi di cacao in Danimarca.
Miglior ricordo culinario?
Mangiare i dolcetti alla cannella di mia madre appena sfornati e con un po’di burro salato spalmato sopra.
Ristorante preferito?
Uno dei miei ristoranti preferiti a Copenhagen è Kadeau per il cibo eccellente, la splendida zona e l’atmosfera meravigliosa.
Il mio posto preferito per fare scorta di ingredienti è il mercato alimentare Torvehallerne nel cuore di Copenaghen. Ha più di 60 bancarelle che vendono di tutto: verdure locali, pesce e carne freschi, spezie esotiche, formaggi, caffè e cioccolato di alta qualità. Un parco giochi per i buongustai!
Come descriveresti il tuo stile in cucina?
Cerco di usare soprattutto prodotti locali e biologici; hanno un sapore migliore e ha più senso, a mio parere. Tuttavia, l’ingrediente predominante nella mia cucina è il cioccolato e purtroppo non crescono alberi di cacao in Danimarca.
Miglior ricordo culinario?
Mangiare i dolcetti alla cannella di mia madre appena sfornati e con un po’di burro salato spalmato sopra.
Ristorante preferito?
Uno dei miei ristoranti preferiti a Copenhagen è Kadeau per il cibo eccellente, la splendida zona e l’atmosfera meravigliosa.
11. Sapori d’ispirazione provenzale, in Francia
Chi cucina: Yannick Boutit
Dove: III Arrondissement di Parigi, Francia
Professione: vendita diretta presso il sito web 750g
Come è nata la tua passione per la cucina?
Devo i miei migliori ricordi culinari a mia nonna, che cucinava piatti tipicamente provenzali: zuppa al pesto, salsa aioli, manzo in casseruola. Mi piaceva andare a casa sua per pranzo quando i miei genitori non avevano voglia di cucinare. Ero anche l’unico ragazzino della scuola a cui piaceva il pranzo della mensa.
Com’è la tua cucina?
La mia cucina di 15 metri quadrati è stata appena ristrutturata, insieme al resto dell’appartamento. Ho creato la cucina dei miei sogni, con un’ampia vetrata interna e un mix di stile scandinavo e industriale. È caratterizzata da numerose mensole in legno chiaro, piastrelle diamantate tipiche della metropolitana parigina e pavimento in cemento nero.
Dove acquisti i tuoi ingredienti?
Principalmente nei mercati alimentari, fra questi c’è Enfants Rouges, vicino casa, e il mercato della Bastiglia. Inoltre, da quando ha aperto Maison Plisson anche nel mio quartiere posso acquistare un sacco di specialità gastronomiche che prima non trovavo, la maggior parte proveniente da piccoli produttori francesi.
Chi cucina: Yannick Boutit
Dove: III Arrondissement di Parigi, Francia
Professione: vendita diretta presso il sito web 750g
Come è nata la tua passione per la cucina?
Devo i miei migliori ricordi culinari a mia nonna, che cucinava piatti tipicamente provenzali: zuppa al pesto, salsa aioli, manzo in casseruola. Mi piaceva andare a casa sua per pranzo quando i miei genitori non avevano voglia di cucinare. Ero anche l’unico ragazzino della scuola a cui piaceva il pranzo della mensa.
Com’è la tua cucina?
La mia cucina di 15 metri quadrati è stata appena ristrutturata, insieme al resto dell’appartamento. Ho creato la cucina dei miei sogni, con un’ampia vetrata interna e un mix di stile scandinavo e industriale. È caratterizzata da numerose mensole in legno chiaro, piastrelle diamantate tipiche della metropolitana parigina e pavimento in cemento nero.
Dove acquisti i tuoi ingredienti?
Principalmente nei mercati alimentari, fra questi c’è Enfants Rouges, vicino casa, e il mercato della Bastiglia. Inoltre, da quando ha aperto Maison Plisson anche nel mio quartiere posso acquistare un sacco di specialità gastronomiche che prima non trovavo, la maggior parte proveniente da piccoli produttori francesi.
Come descriveresti il tuo stile in cucina?
Sono molto influenzato dalla cucina mediterranea (zuppe di pesce, torte salate, ratatouille), ma anche dal cibo tradizionale francese, come la Blanquette de veau, il pot au feu e l’agnello delle sette ore.
Miglior ricordo culinario?
Assaggiare nuovi piatti è la mia passione. Ricordo di aver mangiato un incredibile panino di maiale alla griglia con salsa al dragoncello nel Borough Market di Londra.
Ristorante preferito?
Se devo sceglierne uno solo, direi Le Chateaubriand, con lo chef Inaki Aizpitarte.
E ora a te la parola! Sei un amante del cibo e della cucina? Condividi i tuoi aneddoti da buongustaio nella sezione Commenti e dicci dove vivi.
Sono molto influenzato dalla cucina mediterranea (zuppe di pesce, torte salate, ratatouille), ma anche dal cibo tradizionale francese, come la Blanquette de veau, il pot au feu e l’agnello delle sette ore.
Miglior ricordo culinario?
Assaggiare nuovi piatti è la mia passione. Ricordo di aver mangiato un incredibile panino di maiale alla griglia con salsa al dragoncello nel Borough Market di Londra.
Ristorante preferito?
Se devo sceglierne uno solo, direi Le Chateaubriand, con lo chef Inaki Aizpitarte.
E ora a te la parola! Sei un amante del cibo e della cucina? Condividi i tuoi aneddoti da buongustaio nella sezione Commenti e dicci dove vivi.
Chi cucina: Nahji Chu
Dove: Sydney, Australia
Professione: chef, ristoratrice e imprenditrice presso i popolari ristoranti vietnamiti MissChu
Come è nata la tua passione per la cucina?
Crescere nel Laos ed essere di origine vietnamita significa avere la cultura del cibo nel sangue. Mia madre e mia nonna mi hanno insegnato tutto quello che conosco sulla cucina vietnamita e mi hanno trasmesso la passione nel coltivare ortaggi ed erbe aromatiche dall’età di 5 anni. Ci siamo trasferiti in Australia quando avevo 9 anni e abbiamo continuato a coltivare tutto il necessario nel cortile di una piccola villetta a schiera nel quartiere di Richmond a Melbourne.
Com’è la tua cucina?
È un ambiente luminoso e arioso con tutti gli infissi originari ancora intatti. Amo l’ampiezza dello spazio, è davvero raro trovare qualcosa di simile a Sydney. La disposizione dei mobili è perfetta: posso muovermi agevolmente, organizzare al meglio ogni cosa e persino ricevere ospiti. Sono cresciuta maturando l’idea che la cucina è il cuore della festa – tutto accade in cucina.