Design dal Mondo: Più Si È Meglio È! 7 Famiglie Multigenerazionali
Cosa accade quando tre o più generazioni vivono a poca distanza l’una dall'altra? In realtà questa convivenza porta più abbracci che screzi
Houzz
17 ottobre 2015
Oggigiorno i membri di una stessa famiglia si trovano ad essere spesso separati da continenti e chilometri, e riunire insieme tutto il “clan” può diventare un’impresa vera e propria. Ma cosa succede quando una visita ai nonni implica semplicemente di fare due passi verso la porta accanto? È il caso di queste sette famiglie sparse in tutto il mondo, ciascuna delle quali è formata da almeno tre generazioni che vivono sotto lo stesso tetto (o nell’abitazione adiacente). Dalla divisione delle faccende domestiche, alle serate cinema tutti insieme su un divano spazioso, scopri come queste famiglie fanno funzionare la loro convivenza multigenerazionale.
Questo articolo fa parte di una serie internazionale che coinvolge tutte le redazioni Houzz nel mondo e racconta come gli stili di vita e il paese in cui si vive influiscano sul design della casa.
Questo articolo fa parte di una serie internazionale che coinvolge tutte le redazioni Houzz nel mondo e racconta come gli stili di vita e il paese in cui si vive influiscano sul design della casa.
1. Tutti insieme nella cucina della nonna, tra le campagne padovane
Chi ci abita: Francesca Broggian, 81 anni; Ottorino Scquizzato e la moglie Michela Tasca, entrambi di 57 anni; Wilma Scquizzato, 56 anni, e il marito Paolo Melchiori, 61 anni; Giulia Scquizzato e il marito Fabio Vanin, entrambi di 31 anni, e la loro bambina Anna Vanin; Elena Scquizzato e il marito Luca Milan, entrambi di 28 anni
Dove: Piombino Dese, Veneto, Italia
Abitazione: questa cascina di 1.100 m² è la casa di famiglia da cinque generazioni e ha subito quattro ristrutturazioni. Oggi quasi la metà dell’edificio è aperta agli ospiti come struttura ricettiva: il B&B Ca’ de Memi
Professione: alcuni membri della famiglia lavorano per il B&B o per l’azienda agricola e altri hanno lavori in campi differenti. La bisnonna Francesca si dedica principalmente alle sue amicizie e alla cura dei fiori in giardino. Nonno Ottorino si occupa degli animali e dell’orto. Nonna Michela è l’ideatrice del bed and breakfast. Zia Wilma ama preparare torte. Giulia, la figlia di Michela e Ottorino, si occupa di gestire le pubbliche relazioni del B&B e l’accoglienza. Sua sorella Elena è direttore creativo del B&B, che si distingue per l’immagine che mescola tradizione e presenza sui social network
Chi ci abita: Francesca Broggian, 81 anni; Ottorino Scquizzato e la moglie Michela Tasca, entrambi di 57 anni; Wilma Scquizzato, 56 anni, e il marito Paolo Melchiori, 61 anni; Giulia Scquizzato e il marito Fabio Vanin, entrambi di 31 anni, e la loro bambina Anna Vanin; Elena Scquizzato e il marito Luca Milan, entrambi di 28 anni
Dove: Piombino Dese, Veneto, Italia
Abitazione: questa cascina di 1.100 m² è la casa di famiglia da cinque generazioni e ha subito quattro ristrutturazioni. Oggi quasi la metà dell’edificio è aperta agli ospiti come struttura ricettiva: il B&B Ca’ de Memi
Professione: alcuni membri della famiglia lavorano per il B&B o per l’azienda agricola e altri hanno lavori in campi differenti. La bisnonna Francesca si dedica principalmente alle sue amicizie e alla cura dei fiori in giardino. Nonno Ottorino si occupa degli animali e dell’orto. Nonna Michela è l’ideatrice del bed and breakfast. Zia Wilma ama preparare torte. Giulia, la figlia di Michela e Ottorino, si occupa di gestire le pubbliche relazioni del B&B e l’accoglienza. Sua sorella Elena è direttore creativo del B&B, che si distingue per l’immagine che mescola tradizione e presenza sui social network
Da quanto tempo vivono insieme: «È iniziato tutto nel 1954 quando mia nonna Francesca sposò Memi, il fondatore di questa casa», racconta Elena. «Io e mia sorella Giulia siamo entrambe nate qui, e anche la piccola Anna», spiega Elena.
Cosa amano fare insieme: «Ci piace fantasticare su nuovi possibili progetti futuri, fare colazione insieme ai nostri ospiti con le uova delle galline di Ottorino, e organizzare grandi pranzi nella cucina della nonna, l’ambiente più amato perché intriso dei nostri ricordi», dice Elena. «Ci piace anche raccogliere i frutti dagli alberi per poi preparare la marmellata tutti insieme. Le aree comuni dove amiamo radunarci sono il giardino, la sala per la colazione e il portico. E gli spazi privati? Beh, direi che qui solo le camere da letto sono ambienti privati!».
Cosa amano fare insieme: «Ci piace fantasticare su nuovi possibili progetti futuri, fare colazione insieme ai nostri ospiti con le uova delle galline di Ottorino, e organizzare grandi pranzi nella cucina della nonna, l’ambiente più amato perché intriso dei nostri ricordi», dice Elena. «Ci piace anche raccogliere i frutti dagli alberi per poi preparare la marmellata tutti insieme. Le aree comuni dove amiamo radunarci sono il giardino, la sala per la colazione e il portico. E gli spazi privati? Beh, direi che qui solo le camere da letto sono ambienti privati!».
Pro e contro del vivere sotto lo stesso tetto: «In una casa grande come questa non ci si annoia mai e ogni giorno ci sono tante persone con cui intrattenersi. C’è sempre qualcosa da fare», afferma Elena. «Ma ci sono anche determinati compiti e responsabilità, indispensabili per far funzionare le cose in questa grande casa di campagna, nonché azienda agricola. Gli aspetti positivi di una famiglia allargata sono che si può imparare moltissimo dagli altri, siamo tutti molto vicini e ci aiutiamo a vicenda».
Guarda tutte le foto di questa casa di campagna
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2. Unire le risorse in virtù della famiglia estesa, negli Stati Uniti
Chi ci abita: Aimee Stone McConkie e Bryant Joseph McConkie, entrambi di 41 anni, con le loro figlie Ava, Gwendolyn, Mae e Beatrice (rispettivamente di 14, 11, 7 e 3 anni); i genitori di Bryan, Judith Miller McConkie, 68 anni, e James Wilson McConkie II, 69 anni. Inoltre la sorella di Bryant, Kelly McConkie Stewart, vive nella porta accanto con il marito e i loro quattro figli
Dove: Millcreek, Utah, Stati Uniti
Abitazione: circa 883 m²; sei camere da letto, cinque bagni
Professione: Aimee è responsabile di un’associazione di categoria e Bryant un avvocato; Judith è un’artista, curatore in pensione e attualmente insegna storia dell’arte, James è un avvocato
Chi ci abita: Aimee Stone McConkie e Bryant Joseph McConkie, entrambi di 41 anni, con le loro figlie Ava, Gwendolyn, Mae e Beatrice (rispettivamente di 14, 11, 7 e 3 anni); i genitori di Bryan, Judith Miller McConkie, 68 anni, e James Wilson McConkie II, 69 anni. Inoltre la sorella di Bryant, Kelly McConkie Stewart, vive nella porta accanto con il marito e i loro quattro figli
Dove: Millcreek, Utah, Stati Uniti
Abitazione: circa 883 m²; sei camere da letto, cinque bagni
Professione: Aimee è responsabile di un’associazione di categoria e Bryant un avvocato; Judith è un’artista, curatore in pensione e attualmente insegna storia dell’arte, James è un avvocato
Da quanto tempo vivono insieme: «Quando io e mia sorella siamo andati via di casa i miei genitori hanno venduto l’abitazione di famiglia e acquistato un appartamento, pensando che sarebbe stato fantastico non doversi occupare più del cortile», racconta Bryant. «Ma quando poi sono arrivati i nostri figli l’abitazione dei nonni risultava essere limitata e non adatta ad ospitare le riunioni di famiglia. Così abbiamo iniziato a scherzare sull’idea di unire le nostre risorse e costruire un edificio che potesse ospitare l’intera famiglia allargata.
Pian piano abbiamo sviluppato alcune idee concrete per il progetto e ci siamo fatti aiutare dal talentuoso architetto Jack Hammond, uno dei principali architetti di Architectural Nexus a Salt Lake City, nonché caro amico dei miei genitori. Per tale scopo abbiamo acquistato una casa con un ampio terreno nel quale è stata costruita prima la nostra abitazione e poi quella di mia sorella.
Abbiamo iniziato a vivere insieme come quattro generazioni sotto lo stesso tetto a ottobre 2011. I bambini corrono avanti e indietro ogni giorno e noi chiamiamo affettuosamente la nostra casa il “McCompound” (n.d.r. compound è un termine inglese che indica un edificio o gruppo di edifici delimitati da una recinzione).
Quando ci siamo trasferiti qui eravamo ben quattro generazioni, coprendo un range d’età da 1 a 91 anni (mia nonna). Quando abbiamo completato la costruzione della casa, nel 2011, mia nonna Guendalina Wirthlin McConkie Cannon viveva in un condominio. Così abbiamo costruito un appartamento per lei nel seminterrato, sotto la parte riservata ai miei genitori, dotato di una doccia di facile accesso e di una carrozzina elettrica che sale e scende le scale, in modo da poter entrare e uscire agevolmente dal suo spazio abitativo».
Pian piano abbiamo sviluppato alcune idee concrete per il progetto e ci siamo fatti aiutare dal talentuoso architetto Jack Hammond, uno dei principali architetti di Architectural Nexus a Salt Lake City, nonché caro amico dei miei genitori. Per tale scopo abbiamo acquistato una casa con un ampio terreno nel quale è stata costruita prima la nostra abitazione e poi quella di mia sorella.
Abbiamo iniziato a vivere insieme come quattro generazioni sotto lo stesso tetto a ottobre 2011. I bambini corrono avanti e indietro ogni giorno e noi chiamiamo affettuosamente la nostra casa il “McCompound” (n.d.r. compound è un termine inglese che indica un edificio o gruppo di edifici delimitati da una recinzione).
Quando ci siamo trasferiti qui eravamo ben quattro generazioni, coprendo un range d’età da 1 a 91 anni (mia nonna). Quando abbiamo completato la costruzione della casa, nel 2011, mia nonna Guendalina Wirthlin McConkie Cannon viveva in un condominio. Così abbiamo costruito un appartamento per lei nel seminterrato, sotto la parte riservata ai miei genitori, dotato di una doccia di facile accesso e di una carrozzina elettrica che sale e scende le scale, in modo da poter entrare e uscire agevolmente dal suo spazio abitativo».
Cosa amano fare insieme: «Ci piace mangiare, sciare, parlare, rilassarci e sostenerci a vicenda», dichiara Bryant. «I miei ricordi preferiti di mia nonna sono i momenti di lettura insieme alle mie quattro figlie prima di andare a letto. Grazie alla vicinanza è stato facile per tutti starle vicino e prenderci cura di lei in questa casa fino ai suoi ultimi giorni di vita, nel 2013. In sua memoria, mio padre ha inserito alcune librerie nella sua stanza e una targa da biblioteca con il suo nome».
Pro e contro del vivere sotto lo stesso tetto: «L’aspetto positivo è che c’è un’incredibile sinergia», spiega Bryant. «Ad esempio, quando i miei genitori vogliono fare un viaggio noi ci prendiamo cura del loro cane. Personalmente mi occupo della maggior parte dei lavori di routine in cortile e tendo ad essere il ragazzo tuttofare della famiglia. Mia mamma innaffia le piante, tira via le erbacce e cucina. Anche Aimee ama cucinare e spesso cucina per tutta la famiglia. Mio padre porta i bambini a nuotare e a sciare, e sbriga la maggior parte delle commissioni.
Grazie a questa convivenza io e mia moglie possiamo concederci una giornata di shopping o andare al cinema fino a notte fonda, perché i nostri bambini possono stare con i nonni. Inoltre se una delle nostre figlie è arrabbiata con noi, può sfogarsi con i miei genitori. Ci sono quattro paia di occhi che vegliano sui bambini – anzi sei, se contiamo anche mia sorella e suo marito qui accanto. Ci prendiamo cura l’uno dell’altro e ci sosteniamo a vicenda in ogni modo. In inverno, il sabato mattina, riempiamo letteralmente tre vagoni di persone per andare a sciare, e il ritornello comune è: “Chi salirà sulla collina oggi?”.
Il lato negativo è che c’è una sorta di disordine e viavai costante».
Pro e contro del vivere sotto lo stesso tetto: «L’aspetto positivo è che c’è un’incredibile sinergia», spiega Bryant. «Ad esempio, quando i miei genitori vogliono fare un viaggio noi ci prendiamo cura del loro cane. Personalmente mi occupo della maggior parte dei lavori di routine in cortile e tendo ad essere il ragazzo tuttofare della famiglia. Mia mamma innaffia le piante, tira via le erbacce e cucina. Anche Aimee ama cucinare e spesso cucina per tutta la famiglia. Mio padre porta i bambini a nuotare e a sciare, e sbriga la maggior parte delle commissioni.
Grazie a questa convivenza io e mia moglie possiamo concederci una giornata di shopping o andare al cinema fino a notte fonda, perché i nostri bambini possono stare con i nonni. Inoltre se una delle nostre figlie è arrabbiata con noi, può sfogarsi con i miei genitori. Ci sono quattro paia di occhi che vegliano sui bambini – anzi sei, se contiamo anche mia sorella e suo marito qui accanto. Ci prendiamo cura l’uno dell’altro e ci sosteniamo a vicenda in ogni modo. In inverno, il sabato mattina, riempiamo letteralmente tre vagoni di persone per andare a sciare, e il ritornello comune è: “Chi salirà sulla collina oggi?”.
Il lato negativo è che c’è una sorta di disordine e viavai costante».
3. Vivere accanto alla nonna, in Nuova Zelanda
Chi ci abita: Paul Smith, 36 anni, e Lee Smith, 32 anni; i loro figli Riley, 6 anni, e Ruby, 2 anni; e la mamma di Lee, Miemmie Prins, di 55 anni
Dove: Auckland, Nuova Zelanda
Abitazione: Paul, Lee e i bambini vivono nella casa principale di 110 m² accanto al loro allevamento di pecore; Miemmie vive nell’appartamento di 62 m² della porta accanto, costruito appositamente per lei
Professione: Lee possiede un’impresa di gestione immobiliare, Paul gestisce una società specializzata nella sicurezza della casa e Miemmie lavora in ambito oculistico
Chi ci abita: Paul Smith, 36 anni, e Lee Smith, 32 anni; i loro figli Riley, 6 anni, e Ruby, 2 anni; e la mamma di Lee, Miemmie Prins, di 55 anni
Dove: Auckland, Nuova Zelanda
Abitazione: Paul, Lee e i bambini vivono nella casa principale di 110 m² accanto al loro allevamento di pecore; Miemmie vive nell’appartamento di 62 m² della porta accanto, costruito appositamente per lei
Professione: Lee possiede un’impresa di gestione immobiliare, Paul gestisce una società specializzata nella sicurezza della casa e Miemmie lavora in ambito oculistico
Da quanto tempo vivono insieme: «Siamo stati sempre molto lieti di avere mia mamma in casa con noi», racconta Lee. «Soprattutto ora che i bambini stanno crescendo». Inizialmente lei e Paul stavano cercando un edificio con appartamento per la nonna annesso, ma non avevano trovato niente di adatto. Sognavano di vivere in campagna, in un piccolo appezzamento, ma avevano constatato che probabilmente sarebbero trascorsi anni prima di realizzare questo progetto. Dopo aver valutato le finanze a disposizione, hanno deciso di unire le loro risorse per acquistare una casa di campagna e costruire un modulo abitativo per Miemmie nello stesso lotto.
«Mamma è venuta a vivere con noi tre anni fa, nel 2012, mentre ero incinta di Ruby», racconta Lee. «In un primo momento si è trasferita nella nostra abitazione secolare con tre camere da letto, che al momento era in fase di ristrutturazione. Ma preferisce le abitazioni di piccole dimensioni, così ben presto abbiamo contattato un’impresa edile per costruire un cottage con due camere da letto tutto per lei proprio accanto al nostro portone».
«Mamma è venuta a vivere con noi tre anni fa, nel 2012, mentre ero incinta di Ruby», racconta Lee. «In un primo momento si è trasferita nella nostra abitazione secolare con tre camere da letto, che al momento era in fase di ristrutturazione. Ma preferisce le abitazioni di piccole dimensioni, così ben presto abbiamo contattato un’impresa edile per costruire un cottage con due camere da letto tutto per lei proprio accanto al nostro portone».
Cosa amano fare insieme: «Ogni venerdì, dopo aver trascorso l’intera giornata con Ruby nel suo appartamento, Miemmie si unisce alla famiglia per la cena e spesso guardano un film tutti insieme sul grande divano ad angolo in salone. Dopodiché è il turno di Riley e la nonna lo porta con sé nel cottage per un pigiama party.
Trascorriamo anche un sacco di tempo all’aria aperta, insieme agli animali ed esplorando la bellissima natura che ci circonda», racconta Lee.
Pro e contro del vivere sotto lo stesso tetto: «Amiamo vivere così vicini e condividere la bellissima proprietà in campagna», dichiara Lee. «Oltre ad aiutarci con i bambini, Miemmie ci dà una mano nelle faccende casalinghe quando necessario e ci aiuta a spostare le pecore nel terreno, Paul invece si occupa della manutenzione di entrambe le abitazioni. Mi piace avere tutta la famiglia vicina e stiamo pianificando di costruire un’altro volume per ospitare il papà di Paul quando andrà in pensione».
Per quanto riguarda gli aspetti negativi, tutti i membri della famiglia sostengono di amare questo modo di vivere come famiglia allargata. «Non ci sono affatto lati negativi, parliamo sempre apertamente di fronte a ogni problema», dice Miemmie. «Penso che sia questa la chiave per vivere bene nelle immediate vicinanze».
Trascorriamo anche un sacco di tempo all’aria aperta, insieme agli animali ed esplorando la bellissima natura che ci circonda», racconta Lee.
Pro e contro del vivere sotto lo stesso tetto: «Amiamo vivere così vicini e condividere la bellissima proprietà in campagna», dichiara Lee. «Oltre ad aiutarci con i bambini, Miemmie ci dà una mano nelle faccende casalinghe quando necessario e ci aiuta a spostare le pecore nel terreno, Paul invece si occupa della manutenzione di entrambe le abitazioni. Mi piace avere tutta la famiglia vicina e stiamo pianificando di costruire un’altro volume per ospitare il papà di Paul quando andrà in pensione».
Per quanto riguarda gli aspetti negativi, tutti i membri della famiglia sostengono di amare questo modo di vivere come famiglia allargata. «Non ci sono affatto lati negativi, parliamo sempre apertamente di fronte a ogni problema», dice Miemmie. «Penso che sia questa la chiave per vivere bene nelle immediate vicinanze».
4. Famiglia in espansione in Francia
Chi ci abita: Josiane e Serge Alberola, entrambi di 50 anni; i loro figli Xavier Alberola (già padre), Eloïse Alberola e Julie Alberola, entrambe in dolce attesa e di circa 30 anni, con i rispettivi compagni; uno zio di 70 anni e una nonna di 95 anni
Dove: Sérignan, Linguadoca-Rossiglione, Francia
Abitazione: 2,500 m²
Professione: erano tipografi, ma hanno comprato questa abitazione con l’idea di trasformarla in un agriturismo o casa vacanze
Chi ci abita: Josiane e Serge Alberola, entrambi di 50 anni; i loro figli Xavier Alberola (già padre), Eloïse Alberola e Julie Alberola, entrambe in dolce attesa e di circa 30 anni, con i rispettivi compagni; uno zio di 70 anni e una nonna di 95 anni
Dove: Sérignan, Linguadoca-Rossiglione, Francia
Abitazione: 2,500 m²
Professione: erano tipografi, ma hanno comprato questa abitazione con l’idea di trasformarla in un agriturismo o casa vacanze
Da quanto tempo vivono insieme: «Tutta la famiglia ha partecipato all’avvio del progetto quattro anni fa», racconta Josiane. «Abbiamo comprato l’edificio insieme nel 2009. Xavier e Eloïse si sono trasferiti fin dall’inizio per tenere d’occhio la casa. Poi nel 2010 abbiamo venduto la nostra casa per vivere con i nostri figli, e subito dopo si è unita anche la nonna».
Cosa amano fare insieme: «Ci piace riunirci nell’ampia cucina per le cene di famiglia», dice Josiane. «Amiamo anche invitare gli amici per condividere con loro meravigliosi ricordi ed eventi familiari (nascite, novità professionali e così via). Ma ciò che preferisco fare più di ogni altra cosa è fondere insieme ambienti esterni e interni come un grande spazio comune».
Cosa amano fare insieme: «Ci piace riunirci nell’ampia cucina per le cene di famiglia», dice Josiane. «Amiamo anche invitare gli amici per condividere con loro meravigliosi ricordi ed eventi familiari (nascite, novità professionali e così via). Ma ciò che preferisco fare più di ogni altra cosa è fondere insieme ambienti esterni e interni come un grande spazio comune».
Pro e contro del vivere sotto lo stesso tetto: «Aiutarci reciprocamente per gestire l’agriturismo di famiglia è una cosa bellissima, possiamo davvero fidarci l’un l’altro», afferma Josiane. «L’intimità potrebbe essere un problema, ma in realtà ogni famiglia ha il suo spazio con il proprio stile e ritmo di vita. A volte risulta un tantino complicato conciliare il lavoro e la vita di tutti i giorni quando si vive tutti insieme, ma è davvero un’esperienza eccezionale».
5. Villa tradizionale in Spagna
Chi ci abita: Antonio del Río, 83 anni, e Cionín Pérez, 82 anni; il loro figlio Alberto del Río, 54 anni, con la moglie, Gema Pérez, 51 anni; il nipote Pablo del Río, 28 anni, con la sua ragazza, Thais Morais, 28 anni; in più durante i mesi estivi, le vacanze di Natale e altre festività, ci sono anche la figlia di Antonio e Cionín, Rosalía del Río di 45 anni con suo marito, Cali Bibang, 41 anni, e loro figlia Irene di 8 anni
Dove: Santander, Cantabria, Spagna settentrionale
Abitazione: 300 m²
Professione: Antonio e Cionín sono pensionati; Cali lavora per spettacoli televisivi e Rosalia nelle pubbliche relazioni; Alberto vende attrezzature per cucina e bagno e Gema è una bottegaia; Pablo è un manager aziendale e Thais una psicologa
Chi ci abita: Antonio del Río, 83 anni, e Cionín Pérez, 82 anni; il loro figlio Alberto del Río, 54 anni, con la moglie, Gema Pérez, 51 anni; il nipote Pablo del Río, 28 anni, con la sua ragazza, Thais Morais, 28 anni; in più durante i mesi estivi, le vacanze di Natale e altre festività, ci sono anche la figlia di Antonio e Cionín, Rosalía del Río di 45 anni con suo marito, Cali Bibang, 41 anni, e loro figlia Irene di 8 anni
Dove: Santander, Cantabria, Spagna settentrionale
Abitazione: 300 m²
Professione: Antonio e Cionín sono pensionati; Cali lavora per spettacoli televisivi e Rosalia nelle pubbliche relazioni; Alberto vende attrezzature per cucina e bagno e Gema è una bottegaia; Pablo è un manager aziendale e Thais una psicologa
Questa abitazione tipica della regione Cantabria dispone di una galería, una sorta di balcone coperto nel quale la famiglia può godere della luce naturale al riparo; difatti il clima in questa parte della costa settentrionale della Spagna può essere abbastanza rigido.
Da quanto tempo vivono insieme: da cinque anni. La casa è della famiglia del Río da sei generazioni ed è stata ristrutturata 20 anni fa. Antonio e Cionín hanno deciso di mantenere le fondamenta in pietra e costruire una casa più grande nel piano superiore e un appartamento adiacente, il cui balcone è visibile sullo sfondo della prima foto. L’appartamento è stato progettato per il fratello di Antonio, il quale non era sposato, in modo da poter vivere vicini durante la pensione. Dopo aver trascorso una vita vivendo da solo, però, il fratello di Antonio non riusciva ad abituarsi all’idea di condividere lo spazio e infine si è trasferito in un’altra abitazione. Passarono gli anni e arrivò la crisi, e Alberto decise di vendere la sua casa, spostandosi nell’appartamento con Gema e loro figlio Pablo, il quale poi si è spostato nella casa principale.
Da quanto tempo vivono insieme: da cinque anni. La casa è della famiglia del Río da sei generazioni ed è stata ristrutturata 20 anni fa. Antonio e Cionín hanno deciso di mantenere le fondamenta in pietra e costruire una casa più grande nel piano superiore e un appartamento adiacente, il cui balcone è visibile sullo sfondo della prima foto. L’appartamento è stato progettato per il fratello di Antonio, il quale non era sposato, in modo da poter vivere vicini durante la pensione. Dopo aver trascorso una vita vivendo da solo, però, il fratello di Antonio non riusciva ad abituarsi all’idea di condividere lo spazio e infine si è trasferito in un’altra abitazione. Passarono gli anni e arrivò la crisi, e Alberto decise di vendere la sua casa, spostandosi nell’appartamento con Gema e loro figlio Pablo, il quale poi si è spostato nella casa principale.
Cosa amano fare insieme: «Festa, festa, festa! Non ti è permesso venire in questa casa senza una bottiglia di vino – non ti lasceremo entrare!», dice Rosalia ridendo. «Noi siamo, ovviamente, “gente di mare” e amiamo il pesce di stagione, così sulla nostra tavola troverai sempre del pesce locale: bonito, acciughe, sardine, cirripedi e così via. Alberto ama fare la spesa e si occupa del cibo. Spesso si reca a Isla (un villaggio a 45 chilometri di distanza) solo per comprare degli ottimi pomodori per l’insalata, perché le verdure provenienti da laggiù sono le migliori della zona».
Pro e contro del vivere sotto lo stesso tetto: la famiglia è estremamente felice per questa convivenza, racconta Rosalia, in particolare sua madre Cionín, la quale ama quando arriva anche la nipote Irene per le vacanze. «La mamma ha iniziato a trascorre la notte con Irene in mansarda per farle compagnia, dato che la camera da letto mia e di Cali è al primo piano», spiega Rosalia. «Ma in realtà le piace così tanto che ora Cionín dorme in soffitta anche quando Irene non è in casa, invece che nella sua camera da letto al primo piano. Anche Alberto e sua moglie Gema stanno così bene qui che vogliono rimanerci per sempre, infatti hanno abbandonato l’idea di acquistare una propria casa in futuro. Invece Pablo probabilmente volerà via presto, perché si sta per sposare con Thais. L’unico aspetto negativo è che siamo troppi – a volte è impossibile avere un momento di quiete. E mia madre di tanto in tanto fa una capatina al frigorifero di Alberto per “fare la spesa” – una cosa che fa imbestialire mio fratello».
Pro e contro del vivere sotto lo stesso tetto: la famiglia è estremamente felice per questa convivenza, racconta Rosalia, in particolare sua madre Cionín, la quale ama quando arriva anche la nipote Irene per le vacanze. «La mamma ha iniziato a trascorre la notte con Irene in mansarda per farle compagnia, dato che la camera da letto mia e di Cali è al primo piano», spiega Rosalia. «Ma in realtà le piace così tanto che ora Cionín dorme in soffitta anche quando Irene non è in casa, invece che nella sua camera da letto al primo piano. Anche Alberto e sua moglie Gema stanno così bene qui che vogliono rimanerci per sempre, infatti hanno abbandonato l’idea di acquistare una propria casa in futuro. Invece Pablo probabilmente volerà via presto, perché si sta per sposare con Thais. L’unico aspetto negativo è che siamo troppi – a volte è impossibile avere un momento di quiete. E mia madre di tanto in tanto fa una capatina al frigorifero di Alberto per “fare la spesa” – una cosa che fa imbestialire mio fratello».
6. Una dacia per 3 generazioni, fuori Mosca
Chi ci abita: Elena Nikolayevna e Yuri Valentinovich Sheremet, entrambi di 61 anni; la figlia Alina, 27 anni, suo marito Kirill Gronskie, 29 anni, e la loro figlia piccola Alisa
Dove: Velegozh, Tula, Russia
Abitazione: 160 m² più la veranda
Professione: Elena è una casalinga e Yuri Valentinovich è capo di un’impresa di costruzioni; Alina è un’esperta di marketing e Kirill un responsabile vendite
Chi ci abita: Elena Nikolayevna e Yuri Valentinovich Sheremet, entrambi di 61 anni; la figlia Alina, 27 anni, suo marito Kirill Gronskie, 29 anni, e la loro figlia piccola Alisa
Dove: Velegozh, Tula, Russia
Abitazione: 160 m² più la veranda
Professione: Elena è una casalinga e Yuri Valentinovich è capo di un’impresa di costruzioni; Alina è un’esperta di marketing e Kirill un responsabile vendite
Da quanto tempo vivono insieme: «Il nostro sogno di avere una dacia è iniziato con un dipinto», racconta Elena. Amiamo gli oggetti di design d’interni insoliti e non saltiamo mai un mercatino delle pulci o una fiera. Una giorno abbiamo comprato un dipinto raffigurante un paesaggio rurale del Mozhaisk (una zona vicino a Mosca) tanto di galli, siamo rimasti così affascinati da quell’immagine incantevole che abbiamo iniziato a cercare una dacia, la tipica seconda casa di campagna russa. Abbiamo trovato un ottimo appezzamento di terreno in un nuovo villaggio di chalet chiamato Velegozh e ci è piaciuto subito nonostante – o forse grazie a – la sua posizione distante. Si trova precisamente a Zaoksky, una zona verde e immacolata.
L’intero complesso è costituito da case in legno di pino identiche, e sono i proprietari a dargli individualità. Ci piaceva l’idea di avere una casa nel bosco, l’appezzamento era costellato da pini giovani. Questi alberi sono stati la fonte d’ispirazione per la scelta del colore degli infissi, caduta appunto sul verde. Ci piace l’idea di vivere in armonia con la natura, anche con i colori. Abbiamo poi aggiunto la veranda per avere un luogo per ospitare le riunioni di famiglia a cielo aperto».
L’intero complesso è costituito da case in legno di pino identiche, e sono i proprietari a dargli individualità. Ci piaceva l’idea di avere una casa nel bosco, l’appezzamento era costellato da pini giovani. Questi alberi sono stati la fonte d’ispirazione per la scelta del colore degli infissi, caduta appunto sul verde. Ci piace l’idea di vivere in armonia con la natura, anche con i colori. Abbiamo poi aggiunto la veranda per avere un luogo per ospitare le riunioni di famiglia a cielo aperto».
Cosa amano fare insieme: «Ci sono molti luoghi di interesse e di intrattenimento vicino alla nostra proprietà, dalla casa museo di Dvoryaninovo al club ippico, fino alla città antica di Tarusa», spiega Elena. «Abbiamo uno spazio attrezzato per il barbecue, il luogo preferito per riunirci con amici e vicini di casa è decisamente la nostra veranda dove invitiamo spesso ospiti per fare assaggiare loto deliziosi piatti di verdure fresche provenienti dal nostro orto.
Pro e contro del vivere sotto lo stesso tetto: «Vediamo solo dei vantaggi nella convivenza multigenerazionale», dice Elena. «È una grandissima occasione per trascorrere del tempo con le persone che ami, invitare gli amici o rilassarti in campagna. Generalmente i membri della generazione più anziana vivono nei villaggi tutto l’anno, e i bambini colgono ogni opportunità per allontanarsi dalla città. Se qualcuno della nostra famiglia desiderasse un po’ di solitudine, può contare sul proprio spazio speciale, ognuno ha il suo in questa casa progettata in funzione dei gusti ed esigenze di tutti».
Pro e contro del vivere sotto lo stesso tetto: «Vediamo solo dei vantaggi nella convivenza multigenerazionale», dice Elena. «È una grandissima occasione per trascorrere del tempo con le persone che ami, invitare gli amici o rilassarti in campagna. Generalmente i membri della generazione più anziana vivono nei villaggi tutto l’anno, e i bambini colgono ogni opportunità per allontanarsi dalla città. Se qualcuno della nostra famiglia desiderasse un po’ di solitudine, può contare sul proprio spazio speciale, ognuno ha il suo in questa casa progettata in funzione dei gusti ed esigenze di tutti».
7. Passato e futuro nella porta accanto, in Svezia
Chi ci abita: Inga-Lill, 75 anni, e Hans Svensson, 79 anni; loro figlio Marcus Svensson, 45 anni, e la sua compagna Emma Erlandsson, 38 anni; con i figli Emil e Viktor Svensson, rispettivamente di 7 e 5 anni
Dove: Bredaryd, provincia di Småland, Svezia meridionale
Abitazione: due case adiacenti, la casa di Hans e Inga-Lill è di 180 m² e quella di Marcus e Emma di 270 m²
Professione: Inga-Lill e Hans sono in pensione; Marcus è un commercialista ed Emma insegnante
Chi ci abita: Inga-Lill, 75 anni, e Hans Svensson, 79 anni; loro figlio Marcus Svensson, 45 anni, e la sua compagna Emma Erlandsson, 38 anni; con i figli Emil e Viktor Svensson, rispettivamente di 7 e 5 anni
Dove: Bredaryd, provincia di Småland, Svezia meridionale
Abitazione: due case adiacenti, la casa di Hans e Inga-Lill è di 180 m² e quella di Marcus e Emma di 270 m²
Professione: Inga-Lill e Hans sono in pensione; Marcus è un commercialista ed Emma insegnante
Da quanto tempo vivono insieme: «Sono nato nel soggiorno di questa casa nel 1937 e ho vissuto qui con i miei genitori e i miei cinque fratelli fino a quando mi sono sposato e trasferito altrove», dice Hans. «Ma nel 1977, quando i miei genitori hanno iniziato a diventare troppo vecchi per occuparsi dell’azienda agricola, ho acquisito la fattoria e ho costruito una nuova abitazione accanto alla mia casa d’infanzia, per trasferirmi con la mia famiglia. Non pensavo che mia moglie sarebbe stata favorevole, ma il primo Natale trascorso qui dai miei genitori mi disse: “Questa è la prima volta che mi sento veramente a casa” e iniziammo a maturare questa decisione. Poi nel 1997 abbiamo ristrutturato la vecchia casa di famiglia nella quale sono cresciuto, e ci siamo trasferiti là. Mio figlio Marcus è rimasto invece nell’altra abitazione, la sua casa d’infanzia, e vive ancora lì con il suo nucleo familiare».
Cosa amano fare insieme: «Ci piace cenare insieme, a casa nostra o in quella di nostro figlio», dice Inga-Lill. «È bello non dover cucinare per se stessi a volte. Un’altra cosa che amiamo fare insieme è passeggiare nei nostri boschi. Quando Hans e Marcus lavorano in campagna, io e i bambini portiamo loro caffè e panini. Ci piace anche viaggiare e fare attività divertenti, ma ovviamente abbiamo le nostre vite indipendenti. Marcus, Emma e i bambini hanno i loro impegni e non sempre sappiamo cosa stiano facendo o dove si trovino. Dopo tutti questi anni la nostra convivenza procede in maniera molto naturale».
Pro e contro del vivere sotto lo stesso tetto: «La cosa positiva è che ci aiutiamo a vicenda. Quando si invecchia non si è più in grado di occuparsi di alcune cose, e nostro figlio e la sua compagna sono qui per aiutarci. Ma finché abbiamo energie, preferiamo prenderci cura della maggior parte delle cose in maniera autonoma, e siamo felici di aiutare Emma e Marcus badando ai nostri nipoti, che corrono avanti e indietro tra le due abitazioni quando vogliono. Viktor era qui appena un paio di ore fa, solo per chiacchierare e bere un bicchiere di succo di frutta. L’aspetto negativo potrebbe derivare proprio dalla vicinanza, ma per noi funziona davvero bene. Beh, avremmo più pace e tranquillità se i bambini non fossero qui ogni giorno, ma dall’altra parte non vogliamo affatto vivere lontani da loro».
Pro e contro del vivere sotto lo stesso tetto: «La cosa positiva è che ci aiutiamo a vicenda. Quando si invecchia non si è più in grado di occuparsi di alcune cose, e nostro figlio e la sua compagna sono qui per aiutarci. Ma finché abbiamo energie, preferiamo prenderci cura della maggior parte delle cose in maniera autonoma, e siamo felici di aiutare Emma e Marcus badando ai nostri nipoti, che corrono avanti e indietro tra le due abitazioni quando vogliono. Viktor era qui appena un paio di ore fa, solo per chiacchierare e bere un bicchiere di succo di frutta. L’aspetto negativo potrebbe derivare proprio dalla vicinanza, ma per noi funziona davvero bene. Beh, avremmo più pace e tranquillità se i bambini non fossero qui ogni giorno, ma dall’altra parte non vogliamo affatto vivere lontani da loro».
Raccontaci: cosa ne pensi della convivenza multigenerazionale? La tua casa ospita una famiglia allargata? Condividi le tue esperienze nei Commenti.
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Evidentemente non sembra essere lo spazio individuale medio a disposizione l'elemento indispensabile per una convivenza multi generazionale dal momento che si passa dai 278mq del gruppo 4 ai 32mq del gruppo 6 senza considerare gli spazi esterni che non conosciamo. L'armonia e la gestione delle criticità viene dalla capacità individuale di riconoscere le altrui esigenze al pari e qualche volta superiori delle proprie; proprio perché si tratta di nuclei famigliari costituiti anche da soggetti cresciuti fuori dal nucleo familiare originario perciò portatori di altra cultura.