Come Spostare le Piante all’Aperto: Le Mosse Giuste e Quelle Sbagliate
Spostare le piante nella bella stagione nel modo giusto, riducendo al minimo gli shock termici
Chi vive nel Nord Italia sa bene quanto sia complicato portare le piante all’aperto appena le temperature lo consentono. Ma anche chi ha seminato in casa durante l’inverno si trova con un mare di plantule che bramano la luce del sole.
Rimandare – anche di pochi giorni – può significare perdere giovani piante o farle ammalare, ma fare tutto precipitosamente può causare troppo stress alle piante.
Ecco qualche suggerimento per agire correttamente ed evitare gli errori più comuni.
Rimandare – anche di pochi giorni – può significare perdere giovani piante o farle ammalare, ma fare tutto precipitosamente può causare troppo stress alle piante.
Ecco qualche suggerimento per agire correttamente ed evitare gli errori più comuni.
Anche le piante che hanno consolidato una loro posizione all’interno del salone o della zona living, hanno occasionalmente bisogno di essere portate all’esterno per accrescere la parte aerea e rinvigorirsi, essere bagnate dalla pioggia e irrobustire la parte legnosa. Questo contribuisce al loro benessere una volta riportate in casa durante la brutta stagione. Senza contare che alcune – soprattutto le tropicali – devono essere ben esposte per fiorire o fruttificare.
Se il vaso è veramente pesante e non avete un carrellino da trasloco, usate una pedana a rotelle. Potete acquistarla o farvela fare su misura.
Partite dal liberare la strada dalla posizione del vaso all’uscita. Usate come guida un vecchio tappeto sintetico a pelo raso con fondo antiscivolo: servirà a far scorrere meglio le rotelle e proteggere da graffi, specie se avete un parquet. Se le foglie sono ingombranti legatele con un po’ di rafia, mentre se temete che i fusti si possano spezzare, assicurateli a un tutore.
Se il vaso è veramente pesante e non avete un carrellino da trasloco, usate una pedana a rotelle. Potete acquistarla o farvela fare su misura.
Partite dal liberare la strada dalla posizione del vaso all’uscita. Usate come guida un vecchio tappeto sintetico a pelo raso con fondo antiscivolo: servirà a far scorrere meglio le rotelle e proteggere da graffi, specie se avete un parquet. Se le foglie sono ingombranti legatele con un po’ di rafia, mentre se temete che i fusti si possano spezzare, assicurateli a un tutore.
Se la pedana è molto piccola, il vaso tenderà a coprirla e minimizzarne l’effetto visivo: il lato negativo è che occorrerà più forza per spostare i vasi.
Non fate un errore banale: pensare di poter spostare un contenitore largo e pesante con due o tre pedane piccole invece di una grande. Le sollecitazioni sposteranno le pedane piccole, facendole finire fuori asse e – probabilmente – facendo cadere il contenitore.
Meglio spendere di più e acquistarne una più grande, oppure farla fare su misura. O se siete amanti del fai-da-te, bastano delle assi ricavate da pallet e delle buone rotelle.
Non fate un errore banale: pensare di poter spostare un contenitore largo e pesante con due o tre pedane piccole invece di una grande. Le sollecitazioni sposteranno le pedane piccole, facendole finire fuori asse e – probabilmente – facendo cadere il contenitore.
Meglio spendere di più e acquistarne una più grande, oppure farla fare su misura. O se siete amanti del fai-da-te, bastano delle assi ricavate da pallet e delle buone rotelle.
Materiali moderni e terra asciutta
La terracotta è più bella, così come la maiolica, il grès, la pietra e molti altri materiali naturali. Però pesano moltissimo rispetto a soluzioni innovative e moderne, che non sempre sono apprezzate.
La resina è una imitazione della terracotta piuttosto distante come estetica, per cui se optate per questa soluzione, non limitatevi all’acquisto del vaso e alla sistemazione delle piante, ma lavorate prima di pennello, spugne e vernici per avere un effetto più naturale.
Se avete molte piante da ricoverare all’interno, allora scartate l’idea di materiali pesanti e indirizzatevi su quelli leggeri. Nuovi materiali, moderni, leggeri ed eleganti, sono disponibili in ogni colore e per tutte le tasche.
Alleggerite anche terriccio e drenaggio: usate materiale poroso e inerte sul fondo e terricci ammendati con vermiculite.
Importante: fate tutte le operazioni di spostamento (da dentro a fuori o da fuori a dentro), sempre a vaso asciuttissimo, per non dover sostenere anche il peso dell’acqua. Uno degli errori più comuni è proprio quello di effettuare queste operazioni a vaso bagnato. Il peso raddoppia o triplica. Se la pianta tende ad afflosciarsi, sostenetela per un paio di giorni con molte nebulizzazioni.
La terracotta è più bella, così come la maiolica, il grès, la pietra e molti altri materiali naturali. Però pesano moltissimo rispetto a soluzioni innovative e moderne, che non sempre sono apprezzate.
La resina è una imitazione della terracotta piuttosto distante come estetica, per cui se optate per questa soluzione, non limitatevi all’acquisto del vaso e alla sistemazione delle piante, ma lavorate prima di pennello, spugne e vernici per avere un effetto più naturale.
Se avete molte piante da ricoverare all’interno, allora scartate l’idea di materiali pesanti e indirizzatevi su quelli leggeri. Nuovi materiali, moderni, leggeri ed eleganti, sono disponibili in ogni colore e per tutte le tasche.
Alleggerite anche terriccio e drenaggio: usate materiale poroso e inerte sul fondo e terricci ammendati con vermiculite.
Importante: fate tutte le operazioni di spostamento (da dentro a fuori o da fuori a dentro), sempre a vaso asciuttissimo, per non dover sostenere anche il peso dell’acqua. Uno degli errori più comuni è proprio quello di effettuare queste operazioni a vaso bagnato. Il peso raddoppia o triplica. Se la pianta tende ad afflosciarsi, sostenetela per un paio di giorni con molte nebulizzazioni.
Punti strategici per collocare le plantule nate in inverno
Seminare in casa durante l’inverno non è solo un modo per avvantaggiarsi con orto e giardino, ma per molti è anche un divertimento. Capita quindi di avere un gran numero di vaschette, vasi e vasetti da sistemare all’aperto.
Le plantule devono essere portate all’aperto subito dopo la germinazione per evitare che “filino”, cioè si accrescano in altezza, sbiancando lo stelo. Dopo il rinvaso tutte le plantule vanno irrigate per eliminare sacche d’aria nel terriccio, e sistemate in un punto “di transizione” tra il mondo protetto dell’interno, e quello aperto e mutevole dell’esterno.
Ottimi “punti di transizione” sono finestrate oscurabili con tende o persiane, cortili interni, pergolati. L’importante è che le giovani piante, che ancora devono “capire” il mondo di fuori, non prendano vento e non vengano immediatamente collocate all’impietoso sole diretto e annegate d’acqua (un altro errore comune).
Se avete un giardino va bene anche una tettoia o il comunissimo telo da ombra steso sopra dei paletti per tenerlo fermo.
Seminare in casa durante l’inverno non è solo un modo per avvantaggiarsi con orto e giardino, ma per molti è anche un divertimento. Capita quindi di avere un gran numero di vaschette, vasi e vasetti da sistemare all’aperto.
Le plantule devono essere portate all’aperto subito dopo la germinazione per evitare che “filino”, cioè si accrescano in altezza, sbiancando lo stelo. Dopo il rinvaso tutte le plantule vanno irrigate per eliminare sacche d’aria nel terriccio, e sistemate in un punto “di transizione” tra il mondo protetto dell’interno, e quello aperto e mutevole dell’esterno.
Ottimi “punti di transizione” sono finestrate oscurabili con tende o persiane, cortili interni, pergolati. L’importante è che le giovani piante, che ancora devono “capire” il mondo di fuori, non prendano vento e non vengano immediatamente collocate all’impietoso sole diretto e annegate d’acqua (un altro errore comune).
Se avete un giardino va bene anche una tettoia o il comunissimo telo da ombra steso sopra dei paletti per tenerlo fermo.
I cassoni vetrati
In climi freddi alcune piante, specie quelle da orto, dal raccolto estivo, come pomodori o melanzane, hanno bisogno di un bonus di tepore. Dopo il rinvaso andrebbero collocati nei cosiddetti cassoni freddi, cioè delle semplici scatole di legno con i coperchi vetrati. Questo genera una sorta di effetto serra e il mantenimento di una temperatura un po’ più alta rispetto all’esterno.
I cassoni vanno sempre aperti nelle ore centrali del giorno. Si possono costruire o acquistare. Ve ne sono moltissime varianti ma non tutte economiche. Quelli in legno sono più gradevoli e fanno bella vista anche in un orto o un giardino piuttosto ordinato o di impostazione classica.
Per soluzioni veramente estemporanee, anche un vecchio cassetto e una lastra di policarbonato fanno il loro dovere.
L’esposizione giusta
Per quanto riguarda le plantule nate da seme, lo stadio intermedio è quello di essere collocate al sole ma non troppo a lungo. Una esposizione a est è la migliore, in quanto ricevono subito il tepore del sole, ma da mezzogiorno in poi rimangono all’ombra.
In climi freddi alcune piante, specie quelle da orto, dal raccolto estivo, come pomodori o melanzane, hanno bisogno di un bonus di tepore. Dopo il rinvaso andrebbero collocati nei cosiddetti cassoni freddi, cioè delle semplici scatole di legno con i coperchi vetrati. Questo genera una sorta di effetto serra e il mantenimento di una temperatura un po’ più alta rispetto all’esterno.
I cassoni vanno sempre aperti nelle ore centrali del giorno. Si possono costruire o acquistare. Ve ne sono moltissime varianti ma non tutte economiche. Quelli in legno sono più gradevoli e fanno bella vista anche in un orto o un giardino piuttosto ordinato o di impostazione classica.
Per soluzioni veramente estemporanee, anche un vecchio cassetto e una lastra di policarbonato fanno il loro dovere.
L’esposizione giusta
Per quanto riguarda le plantule nate da seme, lo stadio intermedio è quello di essere collocate al sole ma non troppo a lungo. Una esposizione a est è la migliore, in quanto ricevono subito il tepore del sole, ma da mezzogiorno in poi rimangono all’ombra.
Protezioni aggiuntive
Prima di essere poste definitivamente a dimora, le piante potrebbero aver bisogno di riparo fino alla fine di aprile, un mese in cui i venti possono essere fatali. Protezioni transitorie possono essere dei semplici teli di plastica trasparente.
Un errore comune è non arieggiare a dovere le piccole serre di plastica, che devono essere aperte durante le ore più calde e richiuse solo di notte, se c’è vento o piove.
Prima di essere poste definitivamente a dimora, le piante potrebbero aver bisogno di riparo fino alla fine di aprile, un mese in cui i venti possono essere fatali. Protezioni transitorie possono essere dei semplici teli di plastica trasparente.
Un errore comune è non arieggiare a dovere le piccole serre di plastica, che devono essere aperte durante le ore più calde e richiuse solo di notte, se c’è vento o piove.
Riparare dal vento
Anche il tessuto-non-tessuto (TNT) ha una buona capacità protettiva dal vento, ma al suo interno non si genera calore, anche se “fasciate” la pianta con molti strati. In ogni caso se in questo mese piantate in terra una pianta che temete possa soffrire per picchi notturni o per venti freddi, una copertura di TNT è un’ottima precauzione.
Un altro tipo di protezione è quella con paglia intrecciata (ormai esistono in commercio delle stuoie di diverse misure adatte a un gran numero di piante), oppure quella molto casalinga con i giornali e il cartone. Ma il tempo che si perde nel realizzarle è davvero notevole, mentre un paio di strati di TNT possono essere messi e tolti in pochi minuti. Se la pianta è spinosa potrebbe essere necessaria un po’ di accortezza per non strappare il telo.
Anche il tessuto-non-tessuto (TNT) ha una buona capacità protettiva dal vento, ma al suo interno non si genera calore, anche se “fasciate” la pianta con molti strati. In ogni caso se in questo mese piantate in terra una pianta che temete possa soffrire per picchi notturni o per venti freddi, una copertura di TNT è un’ottima precauzione.
Un altro tipo di protezione è quella con paglia intrecciata (ormai esistono in commercio delle stuoie di diverse misure adatte a un gran numero di piante), oppure quella molto casalinga con i giornali e il cartone. Ma il tempo che si perde nel realizzarle è davvero notevole, mentre un paio di strati di TNT possono essere messi e tolti in pochi minuti. Se la pianta è spinosa potrebbe essere necessaria un po’ di accortezza per non strappare il telo.
Sotto una pergola, soluzione semidefinitiva
Un pergolato è un luogo di transizione eccellente, poiché se ben ombreggiato e riparato da rampicanti o vasi, filtra il sole e devia il vento, che può essere il nemico mortale numero uno per le giovani piante nate da seme.
Mettetele tutte vicine, in modo da creare un microclima umido, e annaffiatele solo quando lo strato superficiale è secco. Spostatele più al sole quando avranno formato tre o quattro palchi di foglie vere.
Alcune piante, come le fucsie, amano moltissimo questo tipo di esposizione, tanto che è bene lasciarvele definitivamente tutta l’estate. Mentre per alberi, erbacee perenni, rampicanti, la transizione può essere meno breve, perché le foglie sono meno delicate e il fusto legnoso garantisce una maggiore resistenza a freddi e vento.
Un pergolato è un luogo di transizione eccellente, poiché se ben ombreggiato e riparato da rampicanti o vasi, filtra il sole e devia il vento, che può essere il nemico mortale numero uno per le giovani piante nate da seme.
Mettetele tutte vicine, in modo da creare un microclima umido, e annaffiatele solo quando lo strato superficiale è secco. Spostatele più al sole quando avranno formato tre o quattro palchi di foglie vere.
Alcune piante, come le fucsie, amano moltissimo questo tipo di esposizione, tanto che è bene lasciarvele definitivamente tutta l’estate. Mentre per alberi, erbacee perenni, rampicanti, la transizione può essere meno breve, perché le foglie sono meno delicate e il fusto legnoso garantisce una maggiore resistenza a freddi e vento.
Un cortile vetrato
Le zone a cosiddetto riscaldamento passivo, cioè quelle dietro i vetri, o tra un muro e una vetrata, sono ideali per far abituare le piante alle temperature dell’esterno, riparandole contemporaneamente dal vento.
Un cortile con un’ampia porta-finestra è ideale, perché consente un veloce passaggio in caso di necessità. La porta può essere lasciata semichiusa quando fa caldo, e se c’è un brusco calo di temperature, le piante possono essere ritirate dentro velocemente. In questo caso sono ottime le pedane e una pavimentazione senza scalini, con un infisso a livello del piancito.
Le zone a cosiddetto riscaldamento passivo, cioè quelle dietro i vetri, o tra un muro e una vetrata, sono ideali per far abituare le piante alle temperature dell’esterno, riparandole contemporaneamente dal vento.
Un cortile con un’ampia porta-finestra è ideale, perché consente un veloce passaggio in caso di necessità. La porta può essere lasciata semichiusa quando fa caldo, e se c’è un brusco calo di temperature, le piante possono essere ritirate dentro velocemente. In questo caso sono ottime le pedane e una pavimentazione senza scalini, con un infisso a livello del piancito.
Generare un microclima ideale
Collocando le piante il più possibile vicine tra loro si crea un microclima tiepido e umido, specie se dietro c’è una vetrata o un muro caldo.
Collocando le piante il più possibile vicine tra loro si crea un microclima tiepido e umido, specie se dietro c’è una vetrata o un muro caldo.
Cosa fare coi limoni
La pianta che più tipicamente ha bisogno di essere ricoverata all’interno per poi essere portata in esterno è il limone. Gli agrumi possono passare l’inverno in casa, ma solo in posizioni dove la luce sia diretta e abbondante. In luoghi ombrosi tendono ad ammalarsi e indebolirsi. Agrumi e altre sempreverdi delicate devono avere il massimo della luce possibile, ed essere collocate dove non geli (quindi non va bene il garage, anche se illuminato), mentre per le caducifoglie va bene anche un luogo poco luminoso (ma non buio).
Il trasferimento può essere meno graduale rispetto alle semenzali o alle erbacee perenni: il fusto legnoso garantisce comunque una maggiore resistenza a eventuali strapazzi.
Tuttavia non esagerate, e collocate anche le sempreverdi in un luogo di transizione per qualche giorno, prima di esporle al vento e al sole diretto.
La pianta che più tipicamente ha bisogno di essere ricoverata all’interno per poi essere portata in esterno è il limone. Gli agrumi possono passare l’inverno in casa, ma solo in posizioni dove la luce sia diretta e abbondante. In luoghi ombrosi tendono ad ammalarsi e indebolirsi. Agrumi e altre sempreverdi delicate devono avere il massimo della luce possibile, ed essere collocate dove non geli (quindi non va bene il garage, anche se illuminato), mentre per le caducifoglie va bene anche un luogo poco luminoso (ma non buio).
Il trasferimento può essere meno graduale rispetto alle semenzali o alle erbacee perenni: il fusto legnoso garantisce comunque una maggiore resistenza a eventuali strapazzi.
Tuttavia non esagerate, e collocate anche le sempreverdi in un luogo di transizione per qualche giorno, prima di esporle al vento e al sole diretto.
Vasi piccoli
Se il vostro clima è davvero rigido vi conviene scegliere piante più rustiche.
Quelle delicate potranno essere collocate in piccoli vasi, leggeri da spostare e divertenti da collocare, anno dopo anno, in punti diversi.
E ora, a te la parola! Quali sono i tuoi metodi per spostare le piante all’aperto? Hai sperimentato sistemi diversi da quelli proposti?
Se il vostro clima è davvero rigido vi conviene scegliere piante più rustiche.
Quelle delicate potranno essere collocate in piccoli vasi, leggeri da spostare e divertenti da collocare, anno dopo anno, in punti diversi.
E ora, a te la parola! Quali sono i tuoi metodi per spostare le piante all’aperto? Hai sperimentato sistemi diversi da quelli proposti?
L’invenzione della ruota ha cambiato la storia dell’Uomo, ma ha alleviato anche la vita del giardiniere!
Fatti in casa o acquistati, esistono ormai diversi tipi di contenitori dotati di rotelle, che possono essere spostati con relativa facilità, tenendo conto che rotelle e scalini non vanno troppo d’accordo, e che più i contenitori sono grandi più pesano.
Rammentate sempre che le rotelle devono essere in gomma per non rovinare il pavimento.