Houzz per i Pro
Come i Professionisti Stanno Affrontando l’Emergenza Coronavirus
5 professionisti del settore casa ci raccontano come gestiscono l’impatto della pandemia di Covid-19 sulla loro attività
Di fronte all’incertezza che tutti stiamo vivendo nella nostra quotidianità con la diffusione del Coronavirus, abbiamo cercato di comprendere come stanno affrontando questo momento difficile e delicato i professionisti del settore, per supportarci a vicenda e prepararci a superarlo insieme. Restare a casa è nostra grande responsabilità, ma ciò non significa che dobbiamo fermarci, anzi. Questa emergenza sanitaria sta cambiando drasticamente il modo di lavorare e le aziende, quando possibile, si attrezzano per continuare a svolgere la propria attività anche da remoto.
Ma come si fa a ottimizzare il proprio lavoro – che sia individuale o di team – fuori dal perimetro aziendale? E come comunicare con i clienti e gestire le loro aspettative in questo clima di incertezza? Abbiamo raccolto le testimonianze di cinque professionisti del settore, dalla gestione del lavoro da casa ai rapporti con clienti e fornitori.
Ma come si fa a ottimizzare il proprio lavoro – che sia individuale o di team – fuori dal perimetro aziendale? E come comunicare con i clienti e gestire le loro aspettative in questo clima di incertezza? Abbiamo raccolto le testimonianze di cinque professionisti del settore, dalla gestione del lavoro da casa ai rapporti con clienti e fornitori.
1. Come organizzare il lavoro da casa?
Obiettivo: prepararsi per la ripartenza
«Certamente non posso dire che non sia cambiato nulla in questo periodo. Ho riscontrato alcuni ritardi nelle consegne e forniture e difficoltà di reperimento materiali», racconta l’architetto Caterina Camerota. «Ma per quanto riguarda il lavoro più strettamente progettuale, devo dire che è aumentato. Venendo meno il tempo da dedicare agli spostamenti, che ho sostituito in gran parte con chiamate o videochiamate, ho molto più tempo da dedicare alla mera progettazione e a tutti quegli aspetti professionali (quali informazione, cultura professionale, lettura di riviste del settore, la cura del proprio profilo internet, ecc.) che una giornata ordinaria lavorativa mi impediva».
Anche l’architetto Paolo Alberto Zorzoli di Studio PAZ non si ferma: «Prima di tutto direi che non ci siamo persi d’animo! Il mondo che viviamo è diventato molto fluido e veloce e trovare il modo di adattarsi in fretta è diventata una priorità anche nella normalità. Di fronte a questa tragedia ritengo che la cosa migliore che si possa fare sia andare avanti e non farsi scoraggiare. Quindi cerco di completare tutto quello che ho in corso e anticipare attività che avrei dovuto comunque fare in momenti successivi, in modo che quando si potrà ripartire troveremo già risolte molte questioni».
Obiettivo: prepararsi per la ripartenza
«Certamente non posso dire che non sia cambiato nulla in questo periodo. Ho riscontrato alcuni ritardi nelle consegne e forniture e difficoltà di reperimento materiali», racconta l’architetto Caterina Camerota. «Ma per quanto riguarda il lavoro più strettamente progettuale, devo dire che è aumentato. Venendo meno il tempo da dedicare agli spostamenti, che ho sostituito in gran parte con chiamate o videochiamate, ho molto più tempo da dedicare alla mera progettazione e a tutti quegli aspetti professionali (quali informazione, cultura professionale, lettura di riviste del settore, la cura del proprio profilo internet, ecc.) che una giornata ordinaria lavorativa mi impediva».
Anche l’architetto Paolo Alberto Zorzoli di Studio PAZ non si ferma: «Prima di tutto direi che non ci siamo persi d’animo! Il mondo che viviamo è diventato molto fluido e veloce e trovare il modo di adattarsi in fretta è diventata una priorità anche nella normalità. Di fronte a questa tragedia ritengo che la cosa migliore che si possa fare sia andare avanti e non farsi scoraggiare. Quindi cerco di completare tutto quello che ho in corso e anticipare attività che avrei dovuto comunque fare in momenti successivi, in modo che quando si potrà ripartire troveremo già risolte molte questioni».
Lorenzo Galvani, architetto di Quadrastudio è della stessa idea: «Considerato che i cantieri si sono momentaneamente fermati, io e mio fratello [Luca Galvani] abbiamo deciso di concentrarci in primis sul completamento dei particolari inerenti agli stessi cantieri, facendoci trovare pronti per la loro ripartenza. Ci dedicheremo a eventuali concorsi inerenti all’architettura e al design, al fine di poterci cimentare e tenerci allenati su progettazioni diverse dal solito. Potenzieremo il marketing online, tramite nuove strategie social e ringiovanendo il sito dello studio, ormai vecchio di qualche anno».
Approfittare di questo periodo di pausa per curare la propria immagine online e concentrarsi sul social media marketing è un’ottima idea, condivisa anche dall’interior designer Betty Bacchio di Alquintopianostudio: «In questo momento sto dedicando il tempo a riorganizzare foto vecchie di progetti per caricarle su Houzz e lavori vari che ultimamente ho trascurato, compresa la comunicazione sui social da tempo abbandonata a se stessa».
Approfittare di questo periodo di pausa per curare la propria immagine online e concentrarsi sul social media marketing è un’ottima idea, condivisa anche dall’interior designer Betty Bacchio di Alquintopianostudio: «In questo momento sto dedicando il tempo a riorganizzare foto vecchie di progetti per caricarle su Houzz e lavori vari che ultimamente ho trascurato, compresa la comunicazione sui social da tempo abbandonata a se stessa».
2. Come gestire i rapporti col team e con i collaboratori?
I vantaggi della comunicazione telematica
È vero che il lavoro è fatto di sopralluoghi su cantieri, incontri con fornitori e burocrazie negli uffici pubblici, ma la maggior parte dei professionisti del settore è abituata a lavorare da remoto e a distanza, come conferma Lorenzo Galvani: «Per noi la situazione cambia poco, in quanto lavorando su due zone d’Italia differenti (io in Lombardia e mio fratello nelle Marche-Romagna), ci sentiamo tramite Skype o telefono e ogni lunedì facciamo il punto della situazione».
C’è anche chi evidenzia i vantaggi degli strumenti telematici, come l’architetto Camerota: «La comunicazione telematica mi permette di interagire con i miei collaboratori in modo veloce e funzionale, senza interruzioni e perdite di tempo per spostamenti ed altro, ma soprattutto mi consente di lavorare in un ambiente protetto e comodo (il mio studio collegato alla mia abitazione) dove riesco a concentrarmi meglio».
I vantaggi della comunicazione telematica
È vero che il lavoro è fatto di sopralluoghi su cantieri, incontri con fornitori e burocrazie negli uffici pubblici, ma la maggior parte dei professionisti del settore è abituata a lavorare da remoto e a distanza, come conferma Lorenzo Galvani: «Per noi la situazione cambia poco, in quanto lavorando su due zone d’Italia differenti (io in Lombardia e mio fratello nelle Marche-Romagna), ci sentiamo tramite Skype o telefono e ogni lunedì facciamo il punto della situazione».
C’è anche chi evidenzia i vantaggi degli strumenti telematici, come l’architetto Camerota: «La comunicazione telematica mi permette di interagire con i miei collaboratori in modo veloce e funzionale, senza interruzioni e perdite di tempo per spostamenti ed altro, ma soprattutto mi consente di lavorare in un ambiente protetto e comodo (il mio studio collegato alla mia abitazione) dove riesco a concentrarmi meglio».
L’architetto Zorzoli aggiunge: «Fin dove possiamo scambiarci progetti e preventivi online stiamo andando avanti, per il passaggio alle fasi esecutive aspettiamo che la situazione generale abbia delle prospettive più chiare. La tecnologia sicuramente aiuta, esistono tanti software che facilitano la condivisione, anche solo di appunti, e di cui non avevamo ancora approfondito l’uso… Ora non abbiamo più scuse per rinviare e studiamo!».
I fornitori, come sappiamo, sono fermi al fine di rispettare le normative sanitarie nazionali «Ma ci si può organizzare affinché, quando si ripartirà, non ci siano intoppi!», consigliano gli architetti Dario Canciani e Matteo Massiglio di Studio ACME.
I fornitori, come sappiamo, sono fermi al fine di rispettare le normative sanitarie nazionali «Ma ci si può organizzare affinché, quando si ripartirà, non ci siano intoppi!», consigliano gli architetti Dario Canciani e Matteo Massiglio di Studio ACME.
3. Come gestire i rapporti con i clienti e le loro aspettative?
La tecnologia favorisce il buon dialogo e lo scambio di idee continuo
«In primis, sia noi che alcuni di loro ci siamo preoccupati di sapere se la salute nostra e delle rispettive famiglie era nella normalità», racconta Lorenzo Galvani. «In merito ai lavori in corso, abbiamo rassicurato i clienti dicendo che avremmo fatto lavoro di ufficio per garantire, al momento giusto, una ripartenza “sprint”. Per quanto riguarda invece i nuovi lavori, gestiamo il tutto online, organizzando videoconferenze e condividendo materiale di progetto attraverso Ideabook su Houzz».
Anche Dario Canciani e Matteo Massiglio di Studio ACME si prendono cura delle relazioni coi clienti e dei progetti a distanza: «Per noi è importante far sentire ai nostri clienti che non sono soli, che anche in questi momenti stiamo lavorando per loro, per evitare eccessivi ritardi. Utilizziamo questo tempo per approfondire questioni o dettagli che nella ordinarietà sarebbe più difficile seguire: l’effetto collaterale positivo della quarantena è che tutti (clienti compresi) abbiamo più tempo da dedicare agli approfondimenti».
La tecnologia favorisce il buon dialogo e lo scambio di idee continuo
«In primis, sia noi che alcuni di loro ci siamo preoccupati di sapere se la salute nostra e delle rispettive famiglie era nella normalità», racconta Lorenzo Galvani. «In merito ai lavori in corso, abbiamo rassicurato i clienti dicendo che avremmo fatto lavoro di ufficio per garantire, al momento giusto, una ripartenza “sprint”. Per quanto riguarda invece i nuovi lavori, gestiamo il tutto online, organizzando videoconferenze e condividendo materiale di progetto attraverso Ideabook su Houzz».
Anche Dario Canciani e Matteo Massiglio di Studio ACME si prendono cura delle relazioni coi clienti e dei progetti a distanza: «Per noi è importante far sentire ai nostri clienti che non sono soli, che anche in questi momenti stiamo lavorando per loro, per evitare eccessivi ritardi. Utilizziamo questo tempo per approfondire questioni o dettagli che nella ordinarietà sarebbe più difficile seguire: l’effetto collaterale positivo della quarantena è che tutti (clienti compresi) abbiamo più tempo da dedicare agli approfondimenti».
«Ho chiesto un po’ di pazienza ai clienti per i primi giorni e ora man mano stiamo proseguendo. Sapevamo che sarebbe iniziato un periodo “diverso” e nessuno ha ancora la ricetta giusta per uscirne. Siamo partiti proprio dal condividere questo pensiero. Ho detto a tutti i clienti che si procede, certamente abbiamo riprogrammato tutti i tempi o sospeso, come ovvio, l’inizio di nuovi cantieri. Li sento anche una volta in più per rassicurare che siamo presenti, ma anche per chiarire dove abbiamo problemi o dove vediamo che ad esempio si allungano i tempi», racconta l’architetto Paolo Alberto Zorzoli di Studio PAZ e conclude: «Si condivide così un percorso nuovo un po’ alla volta, vi è comprensione a fronte di sincera chiarezza».
Migliorare la Collaborazione con i Clienti Grazie agli Ideabook
Migliorare la Collaborazione con i Clienti Grazie agli Ideabook
4. Il consiglio per lavorare da casa e affrontare questa emergenza?
La pausa come introspezione e terreno fertile per la creatività
«Lavorare nelle nuove condizioni non pensando all’emergenza ma con la serenità necessaria per fare comunque un buon lavoro. Sarà un lavoro parziale, meno raffinato, ma comunque buono, non svenderei la qualità con la scusa della confusione. Tutto ciò che sta accadendo di negativo non è purtroppo evitabile in questo momento, un domani potremo ragionare sugli errori pregressi, mi sembra più utile preparare la ripresa!», consiglia l’architetto Paolo Alberto Zorzoli.
«Anche se con preoccupazione e disagio, mi sento di dire che dovremmo accogliere con positività questo periodo di pausa. Avere l’occasione di fermarsi serve sempre e comunque a riportare la nostra attenzione proprio dove spesso non riusciamo ad essere, perché sommersi da troppe cose/situazioni da seguire», dice l’interior designer Betty Bacchio e continua: «Un consiglio positivo che mi sento di suggerire è di approfittare di questo periodo di calma dedicando il proprio tempo a casa alla riorganizzazione interna e alla riflessione sul percorso professionale da noi intrapreso, valutando cosa è da migliorare, da eliminare o da integrare con nuove idee e azioni».
Lorenzo Galvani di Quadrastudio aggiunge: «Credo che l’essere umano in situazione di emergenza aguzzi sempre l’ingegno. Oggi, con la tecnologia di supporto che abbiamo, è possibile continuare a produrre idee e servizi esattamente come prima del virus, basta organizzarsi e soprattutto crederci!».
La pausa come introspezione e terreno fertile per la creatività
«Lavorare nelle nuove condizioni non pensando all’emergenza ma con la serenità necessaria per fare comunque un buon lavoro. Sarà un lavoro parziale, meno raffinato, ma comunque buono, non svenderei la qualità con la scusa della confusione. Tutto ciò che sta accadendo di negativo non è purtroppo evitabile in questo momento, un domani potremo ragionare sugli errori pregressi, mi sembra più utile preparare la ripresa!», consiglia l’architetto Paolo Alberto Zorzoli.
«Anche se con preoccupazione e disagio, mi sento di dire che dovremmo accogliere con positività questo periodo di pausa. Avere l’occasione di fermarsi serve sempre e comunque a riportare la nostra attenzione proprio dove spesso non riusciamo ad essere, perché sommersi da troppe cose/situazioni da seguire», dice l’interior designer Betty Bacchio e continua: «Un consiglio positivo che mi sento di suggerire è di approfittare di questo periodo di calma dedicando il proprio tempo a casa alla riorganizzazione interna e alla riflessione sul percorso professionale da noi intrapreso, valutando cosa è da migliorare, da eliminare o da integrare con nuove idee e azioni».
Lorenzo Galvani di Quadrastudio aggiunge: «Credo che l’essere umano in situazione di emergenza aguzzi sempre l’ingegno. Oggi, con la tecnologia di supporto che abbiamo, è possibile continuare a produrre idee e servizi esattamente come prima del virus, basta organizzarsi e soprattutto crederci!».
«Lavorare da casa non è, in sé, impossibile: bastano una buona connessione e un portatile. Il punto è gestire un’emergenza che solo in parte dipende da noi!», dicono Dario Canciani e Matteo Massiglio di Studio ACME: «Il primo consiglio è quasi banale ma fondamentale: tutti devono stare a casa! Il secondo è chiedersi “cosa avrei fatto qualche settimana fa se avessi avuto del tempo a disposizione?” Ecco, facciamolo ora. Leggiamo, studiamo, aiutiamo i nostri clienti a crescere. Quando usciremo dal tunnel saremo tutti più preparati e pronti ad affrontare nuove sfide!».
«In questo momento tanto difficile e negativo per molti aspetti, dovremmo sfruttare al meglio questa “possibilità” che ci è stata imposta e aprirci a nuove metodologie di confronto, che non solo lascerebbero più spazio agli aspetti creativi, ma che forse gioverebbero anche alla salute e all’ambiente», conclude l’architetto Caterina Camerota.
«In questo momento tanto difficile e negativo per molti aspetti, dovremmo sfruttare al meglio questa “possibilità” che ci è stata imposta e aprirci a nuove metodologie di confronto, che non solo lascerebbero più spazio agli aspetti creativi, ma che forse gioverebbero anche alla salute e all’ambiente», conclude l’architetto Caterina Camerota.
Le risposte dei nostri professionisti trasmettono buon senso e, soprattutto, ottimismo e fiducia nel futuro. Inoltre potremmo avanzare l’ipotesi che, trascorrendo così tanto tempo a casa, le persone riflettano su quanto sia importante avere degli spazi abitativi confortevoli e personalizzati. Quindi professionisti, continuate a regalarci ispirazione con le foto dei vostri progetti perché presto tanti di noi avranno bisogno del vostro aiuto per ristrutturare casa!
E voi come state affrontando l’emergenza Coronavirus? Condividete la vostra esperienza e i vostri consigli nei Commenti.
E voi come state affrontando l’emergenza Coronavirus? Condividete la vostra esperienza e i vostri consigli nei Commenti.
In particolare, nel settore dei mobili e dell’arredo, il 71% degli intervistati ravvisa degli effetti negativi, come disagi nelle catene di subfornitura e danni per mancata partecipazione/cancellazione di fiere ed eventi promozionali.
Ora entriamo nello specifico e vediamo come la crisi del Coronavirus sta colpendo i professionisti del settore, cosa stanno facendo per minimizzare l’impatto sulle loro attività e per rassicurare i loro clienti, e come le piattaforme online come Houzz possono essere utili, ora e nei prossimi mesi, per superare questo momento critico.