Recupero: Dietro a quel Rudere si Nasconde un Patrimonio
Mercato immobiliare: 5 buone ragioni per recuperare un edificio abbandonato e le accortezze da tenere presenti
Sara Pizzo
30 gennaio 2018
Basta passeggiare in città o fare un’escursione in campagna per trovare uffici dismessi, capannoni inutilizzati o edifici sperduti in palese stato di abbandono. Non si tratta di pochi ruderi dalla malinconica bellezza, ma di un patrimonio edilizio consistente, difficile da gestire nonostante i recenti incentivi fiscali al riuso, ma che potrebbe essere una straordinaria opportunità per l’abitare di qualità e un manifesto contro lo spreco.
Ecco 5 buone ragioni per recuperare un edificio abbandonato.
Ecco 5 buone ragioni per recuperare un edificio abbandonato.
1. Il fascino sostenibile del recupero
Recuperare edifici esistenti riduce il consumo di suolo, obbiettivo chiave di tutte le politiche urbane sostenibili, e mette in mostra tutto il fascino degli edifici abbandonati, non solo quelli d’importanza storica. Il trucco per preservare l’attrattiva di una vecchia abitazione è non alterarne l’impianto originale e valorizzarne con semplicità i particolari architettonici. Per esempio un tocco di colore è sufficiente per esaltare la superficie ruvida di un intonaco tradizionale a calce o illuminare anonime le tavole anonime di una vecchia porta in legno.
Recuperare edifici esistenti riduce il consumo di suolo, obbiettivo chiave di tutte le politiche urbane sostenibili, e mette in mostra tutto il fascino degli edifici abbandonati, non solo quelli d’importanza storica. Il trucco per preservare l’attrattiva di una vecchia abitazione è non alterarne l’impianto originale e valorizzarne con semplicità i particolari architettonici. Per esempio un tocco di colore è sufficiente per esaltare la superficie ruvida di un intonaco tradizionale a calce o illuminare anonime le tavole anonime di una vecchia porta in legno.
2. La sfida dello stile ideale
Il progetto di riuso non è detto che debba essere in stile tradizionale, anzi è divertente cimentarsi nella ricerca dell’atmosfera ideale, reinventando quanto già esistente. Per i progetti in città è spesso lo stile industriale, nato negli Stati Uniti per riutilizzare spazi di lavoro dismessi dopo la seconda guerra mondiale, a ispirare la ristrutturazione. In questo ambito si inseriscono elementi caratteristici di ambienti lavorativi, come grandi vetrate o banconi, all’interno di loft residenziali ricavati da ex capannoni dismessi.
Il progetto di riuso non è detto che debba essere in stile tradizionale, anzi è divertente cimentarsi nella ricerca dell’atmosfera ideale, reinventando quanto già esistente. Per i progetti in città è spesso lo stile industriale, nato negli Stati Uniti per riutilizzare spazi di lavoro dismessi dopo la seconda guerra mondiale, a ispirare la ristrutturazione. In questo ambito si inseriscono elementi caratteristici di ambienti lavorativi, come grandi vetrate o banconi, all’interno di loft residenziali ricavati da ex capannoni dismessi.
Per il restauro di ruderi fuori città molti prediligono la semplicità dello stile di campagna che mette in bella mostra le travi in legno dei soffitti, le pareti in pietra o mattoni o le piastrelle originali. Per l’arredamento non è obbligatorio utilizzare elementi classici perché è possibile giocare con il contrasto tra strutture tradizionali e arredi contemporanei o personalizzare gli ambienti con un tocco di eclettismo.
Come si Ristruttura Una Parete in Sassi e Mattoni a Vista?
Come si Ristruttura Una Parete in Sassi e Mattoni a Vista?
Anche l’uso di arredi e complementi in stile vintage si adatta bene ai progetti di recupero degli edifici abbandonati, sia in contesti urbani che di campagna, perché gli elementi di modernariato si armonizzano facilmente con gli elementi della tradizione costruttiva storica, semplici ed essenziali.
In sintesi non c’è uno stile giusto a priori ma ogni progetto di interni deve essere cucito su misura al fabbricato da recuperare, per esaltarne il carattere e la specificità.
In sintesi non c’è uno stile giusto a priori ma ogni progetto di interni deve essere cucito su misura al fabbricato da recuperare, per esaltarne il carattere e la specificità.
3. La ricerca di architetture inedite
Un altro motivo per recuperare gli edifici storici è la possibilità di sperimentare architetture inedite, nate dal connubio stilistico tra architettura storica e linguaggio architettonico moderno. Il contrasto tra un parete in pietra ed una vetrata trasparente, tipico del restauro conservativo, è una scelta di sicuro impatto scenografico.
Un altro motivo per recuperare gli edifici storici è la possibilità di sperimentare architetture inedite, nate dal connubio stilistico tra architettura storica e linguaggio architettonico moderno. Il contrasto tra un parete in pietra ed una vetrata trasparente, tipico del restauro conservativo, è una scelta di sicuro impatto scenografico.
4. Il crowdsourcing
Da non dimenticare che nell’era del web non mancano iniziative social di supporto al recupero degli edifici abbandonati, di iniziativa sia pubblica che privata, tese a censire e riutilizzare per scopi culturali, oltre che abitativi, il grande patrimonio edilizio delle nostre città.
Da non dimenticare che nell’era del web non mancano iniziative social di supporto al recupero degli edifici abbandonati, di iniziativa sia pubblica che privata, tese a censire e riutilizzare per scopi culturali, oltre che abitativi, il grande patrimonio edilizio delle nostre città.
5. Gli incentivi e i bonus
Grande impulso al riuso è dato dalle politiche statali come il bonus ristrutturazione, che vale però solo se l’edificio è già a destinazione residenziale. A livello locale molti comuni riducono gli oneri di urbanizzazione o danno bonus volumetrici a chi riutilizza edifici dismessi e la Toscana con Legge Regionale n.3 del 7.2.2017, ha addirittura elaborato una politica ad hoc per il recupero degli edifici rurali abbandonati.
Grande impulso al riuso è dato dalle politiche statali come il bonus ristrutturazione, che vale però solo se l’edificio è già a destinazione residenziale. A livello locale molti comuni riducono gli oneri di urbanizzazione o danno bonus volumetrici a chi riutilizza edifici dismessi e la Toscana con Legge Regionale n.3 del 7.2.2017, ha addirittura elaborato una politica ad hoc per il recupero degli edifici rurali abbandonati.
Ed infine: attenzione alla sicurezza sismica
Ci sono quindi ottimi motivi per preferire il recupero alla nuova costruzione, che vanno dalla cultura delle sostenibilità, alla ricerca architettonica, alla valorizzazione del patrimonio storico. Occorre però fare attenzione alla sicurezza sismica, specialmente nelle aree a elevato rischio. Un’attenta verifica tecnica preliminare potrà indicare la fattibilità degli interventi e le opere indispensabili da eseguire sulle strutture, il sisma bonus o altri incentivi locali potranno fornire un valido supporto economico.
Altro
Comprare una Casa Nuova o una da Ristrutturare?
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Cosa ne pensi? Meglio recuperare gli edifici abbandonati o costruirne di nuovi? Ci sono incentivi al riuso nella tua zona?
Ci sono quindi ottimi motivi per preferire il recupero alla nuova costruzione, che vanno dalla cultura delle sostenibilità, alla ricerca architettonica, alla valorizzazione del patrimonio storico. Occorre però fare attenzione alla sicurezza sismica, specialmente nelle aree a elevato rischio. Un’attenta verifica tecnica preliminare potrà indicare la fattibilità degli interventi e le opere indispensabili da eseguire sulle strutture, il sisma bonus o altri incentivi locali potranno fornire un valido supporto economico.
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@Bulicanu Serghei, proporio perché il nostro mestiere è un altro, abbiamo delegato all'impresa che doveva lavorare sul progetto di un architetto. Non siamo degli sprovveduti dediti al fa'-da-te. Ed eravamo anche consapevoli che ci sarebbe potuto essere qualche ritardo o avremmo potuto spendere più soldi del dovuto.
Invece sono passati 5 anni e siamo stati costretti a chiedere un prestito per poter terminare una parte dei lavori, che nel frattempo abbiamo affidato ad un'altra impresa.
Il consiglio che posso dare è quello di fare presente immediatamente all'impresa che i soldi sono limitati e di inserire nel contratto una clausola esplicita in cui i responsabili si impegano a pagare in caso di ritardi o mancata consegna.
Certo, ci sono anche imprese che lavorano male e in ritardo. Di solito la clausola per il ritardo è spesso presente. Nella maggior parte dei casi di cantieri non finiti, nostri (1 in 14 anni, con persone con quali era impossibile lavorare) e delle imprese serie che lavorano bene sorgono problemi relazionali o di pagamenti, e l'impresa non ci tiene più a finire il cantiere. Dal esperienza, non finire un cantiere è una pessima pubblicità per un impresa, finché possibile si cerca di evitare la rottura di un rapporto, almeno il nostro obiettivo era cosi. E vero anche che nel ultimo periodo e sempre più difficile anche dal punto di vista relazionale interfacciarsi con i committenti....
Non conosco il vostro caso, ma forse è mancata la figura del DL tra progetto e realizzazione, per risolvere i problemi dove non arrivava l'impresa.
Cordiali saluti!! :-)
Grazie Serghei. Anche io penso che un cantiere non finito sia una pessima pubblicità per l'impresa, anche perché una ristrutturazione estrna non terminata è visbile a chiunque. TEmo che nel nostro caso ci sia stata una grave mancanza di rispetto dei ruoli.
Cordiali saluti e buon lavoro