Qual è il Modo Migliore per Mettere Ordine? 7 Metodi a Confronto
Ciascun metodo per ordinare la casa ha qualcosa da insegnare, trucchi e idee da rubare e adattare alla propria routine
La prima a portare l’attenzione globale sul tema del riordino è stata Marie Kondo con il suo ormai conosciutissimo metodo KonMari. Interessante ma non unico, questo sistema può non essere adatto a tutti. Ecco perché abbiamo provato a individuare altre strategie furbe ed efficaci per gestire la grande quantità di cose che abbiamo in casa. L’obiettivo? Ordine innanzitutto, ma anche migliore gestione del poco tempo che abbiamo a disposizione, per dedicarlo alle nostre passioni, e non alle faccende domestiche.
Vietato rimandare con il metodo OHIO
Il problema è la tendenza a rimandare? La soluzione è OHIO. Acronimo di Only Handle It Once che si traduce con “Prendilo in mano una volta sola”, questo metodo suggerisce di non rimandare un’azione di riordino ma compierla nel momento stesso in si comincia a pensarci, eliminando i passaggi intermedi per risparmiare energia fisica e mentale. Qualche esempio? Il bucato: se è asciutto piegalo e riponilo, non accumularlo. Ritiri la posta: butta quella inutile direttamente in spazzatura. Vedi una cosa fuori posto: rimettila subito in ordine, non limitarti a pensarlo. Riducendo così i “promemoria mentali” che a lungo andare gravano anche sull’ordine dei nostri pensieri.
Una casa più organizzata è più facile da tenere in ordine! Trova un professionista nella tua zona.
Il problema è la tendenza a rimandare? La soluzione è OHIO. Acronimo di Only Handle It Once che si traduce con “Prendilo in mano una volta sola”, questo metodo suggerisce di non rimandare un’azione di riordino ma compierla nel momento stesso in si comincia a pensarci, eliminando i passaggi intermedi per risparmiare energia fisica e mentale. Qualche esempio? Il bucato: se è asciutto piegalo e riponilo, non accumularlo. Ritiri la posta: butta quella inutile direttamente in spazzatura. Vedi una cosa fuori posto: rimettila subito in ordine, non limitarti a pensarlo. Riducendo così i “promemoria mentali” che a lungo andare gravano anche sull’ordine dei nostri pensieri.
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La pigrizia si vince con il metodo Kaizen
Kaizen in giapponese si traduce con “cambiare in meglio”: si tratta infatti di un approccio non specifico per il riordino ma comunque valido. In particolare propone la regola del primo minuto. Per introdurre un’abitudine di riordino nella nostra routine quotidiana, o ad esempio in quella dei bambini, iniziamo svolgendola per un solo minuto al giorno ma sempre alla stessa ora. Ad esempio in un minuto, la sera, possiamo piegare e riporre gli indumenti che abbiamo usato durante il giorno. Si tratta di un solo minuto, quindi non ci sono scuse!
Kaizen in giapponese si traduce con “cambiare in meglio”: si tratta infatti di un approccio non specifico per il riordino ma comunque valido. In particolare propone la regola del primo minuto. Per introdurre un’abitudine di riordino nella nostra routine quotidiana, o ad esempio in quella dei bambini, iniziamo svolgendola per un solo minuto al giorno ma sempre alla stessa ora. Ad esempio in un minuto, la sera, possiamo piegare e riporre gli indumenti che abbiamo usato durante il giorno. Si tratta di un solo minuto, quindi non ci sono scuse!
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La regola della stampella e il cambio di stagione selettivo
Focus sul guardaroba: in fase di cambio di stagione chiediamoci quali indumenti vogliamo davvero usare quest’anno. Gli altri possiamo metterli da parte, in questo modo non contribuiranno a rendere più pieno e disordinato l’armadio. Utile anche il metodo delle grucce: vanno appese tutte nello stesso verso, quando si usa l’indumento si gira la sua gruccia. Dopo tre mesi, gli abiti sulle grucce mai girate saranno quelli di cui possiamo liberarci, o mettere da parte, per sgombrare e rendere più ordinato l’armadio.
Focus sul guardaroba: in fase di cambio di stagione chiediamoci quali indumenti vogliamo davvero usare quest’anno. Gli altri possiamo metterli da parte, in questo modo non contribuiranno a rendere più pieno e disordinato l’armadio. Utile anche il metodo delle grucce: vanno appese tutte nello stesso verso, quando si usa l’indumento si gira la sua gruccia. Dopo tre mesi, gli abiti sulle grucce mai girate saranno quelli di cui possiamo liberarci, o mettere da parte, per sgombrare e rendere più ordinato l’armadio.
Se lo apri, chiudilo…
…ma anche: se hai finito di usarlo mettilo a posto, subito.
Questo metodo si basa sull’assunto che evitare il disordine è il modo migliore per tenere tutto in ordine. Scontato? Non del tutto: mettendo in ordine nel momento stesso in cui abbiamo finito di usare qualcosa, non saremo sopraffatti dalle cose da sistemare successivamente.
…ma anche: se hai finito di usarlo mettilo a posto, subito.
Questo metodo si basa sull’assunto che evitare il disordine è il modo migliore per tenere tutto in ordine. Scontato? Non del tutto: mettendo in ordine nel momento stesso in cui abbiamo finito di usare qualcosa, non saremo sopraffatti dalle cose da sistemare successivamente.
Il “gioco minimalista” dei 30 giorni
Il disordine è causato da un’eccessiva quantità di cose? Joshua Fields Millburn e Ryan Nicodemus, noti anche come The Minimalists, hanno la soluzione. Si chiama “gioco minimalista dei 30 giorni”: il primo giorno ci si libera di una cosa, il secondo di due cose, il terzo di tre e così via. Possono essere venduti, regalati o buttati. Il difficile inizia con la seconda settimana, quando la quantità di oggetti a cui rinunciare inizia a essere consistente. Ma ne vale la pena: alla fine dei 30 giorni, ci saranno ben 465 cose in meno da mettere in ordine!
Il disordine è causato da un’eccessiva quantità di cose? Joshua Fields Millburn e Ryan Nicodemus, noti anche come The Minimalists, hanno la soluzione. Si chiama “gioco minimalista dei 30 giorni”: il primo giorno ci si libera di una cosa, il secondo di due cose, il terzo di tre e così via. Possono essere venduti, regalati o buttati. Il difficile inizia con la seconda settimana, quando la quantità di oggetti a cui rinunciare inizia a essere consistente. Ma ne vale la pena: alla fine dei 30 giorni, ci saranno ben 465 cose in meno da mettere in ordine!
Per le pulizie: Clean Mama routine
Becky Rapinchuk, esperta in riordino e pulizie, nota con lo pseudonimo di Clean Mama, ha elaborato un metodo basato su una pianificazione al dettaglio delle cose da fare. Si parte con la programmazione settimanale delle azioni da compiere tutti i giorni come fare il letto, ripulire il piano della cucina e riporre indumenti e oggetti. Questi compiti sono da integrare con altri da assolvere una sola volta alla settimana, come la pulizia completa del bagno, passare l’aspirapolvere o lavare i pavimenti. Cruciale è l’elaborazione di una programmazione dettagliata ma anche adatta i nostri ritmi quotidiani e alle nostre esigenze domestiche.
Becky Rapinchuk, esperta in riordino e pulizie, nota con lo pseudonimo di Clean Mama, ha elaborato un metodo basato su una pianificazione al dettaglio delle cose da fare. Si parte con la programmazione settimanale delle azioni da compiere tutti i giorni come fare il letto, ripulire il piano della cucina e riporre indumenti e oggetti. Questi compiti sono da integrare con altri da assolvere una sola volta alla settimana, come la pulizia completa del bagno, passare l’aspirapolvere o lavare i pavimenti. Cruciale è l’elaborazione di una programmazione dettagliata ma anche adatta i nostri ritmi quotidiani e alle nostre esigenze domestiche.
In sintesi: mettiamo in discussione le nostre abitudini
Decluttering, organizzazione e buone abitudini sono alla base di questi metodi. Ciascuno di essi può insegnarci qualcosa: un trucco, un’idea, un approccio organizzativo. Soprattutto possono essere utili a mettere in discussione azioni meccaniche. Il tutto per imparare nuove routine di vita domestica che la rendano più efficiente e anche più serena, allontanando i pensieri negativi e i momenti di frustrazione che il disordine intorno a noi può causare.
E tu? Hai un metodo tutto tuo? Raccontacelo nei Commenti!
Decluttering, organizzazione e buone abitudini sono alla base di questi metodi. Ciascuno di essi può insegnarci qualcosa: un trucco, un’idea, un approccio organizzativo. Soprattutto possono essere utili a mettere in discussione azioni meccaniche. Il tutto per imparare nuove routine di vita domestica che la rendano più efficiente e anche più serena, allontanando i pensieri negativi e i momenti di frustrazione che il disordine intorno a noi può causare.
E tu? Hai un metodo tutto tuo? Raccontacelo nei Commenti!
“Questo oggetto mi trasmette gioia?”: è la domanda che Marie Kondo invita a porsi in fase di decluttering. Per poi liberarsi di tutto ciò che non trasmette più un’emozione positiva. L’idea è che possedere meno cose semplifica la gestione della casa. Con il suo metodo ci esercitiamo proprio a prendere le distanze dai beni materiali, soprattutto quando siamo restii a disfarcene perché ci sentiamo emotivamente legati ad essi.
Lezioni di Felicità: Imparare da Marie Kondo, Maestra del Decluttering