Lo Shabby Chic Piace Anche agli Uomini?
Lo shabby chic non è uno stile solamente femminile: esiste una versione che raccoglie il gusto maschile per l’essenziale
Pensare che lo stile shabby piaccia solo al genere femminile è uno dei tanti luoghi comuni che esistono nell’ambiente dell’arredo. Cercherò di smontarlo apportando alcuni concetti basilari. Esiste infatti uno shabby femminile e, anche se più semplice, uno shabby maschile.
Non chiamatelo rustico
C’è chi confonde o vuole assimilare lo shabby “maschio” al rustico. È sbagliato. Il rustico comprende quelle realizzazioni che hanno prettamente uno scopo funzionale e non si curano dei particolari. Le sue origini sono appunto campestri ed è sinonimo di schietto, senza rifiniture, rude, ruvido. Ogni oggetto che possiamo classificare come rustico, pertanto, non ha fattezze curate, è fine a se stesso. È fatto per non durare nel tempo, oltre la sua destinazione. Ricordiamo la madia contadina, i mobili realizzati con tavole appena piallate e inchiodate, le sedie impagliate, le panche semplici, e così via.
Anche se apparentemente molto virile, tutto ciò non corrisponde al lato maschile dello shabby.
C’è chi confonde o vuole assimilare lo shabby “maschio” al rustico. È sbagliato. Il rustico comprende quelle realizzazioni che hanno prettamente uno scopo funzionale e non si curano dei particolari. Le sue origini sono appunto campestri ed è sinonimo di schietto, senza rifiniture, rude, ruvido. Ogni oggetto che possiamo classificare come rustico, pertanto, non ha fattezze curate, è fine a se stesso. È fatto per non durare nel tempo, oltre la sua destinazione. Ricordiamo la madia contadina, i mobili realizzati con tavole appena piallate e inchiodate, le sedie impagliate, le panche semplici, e così via.
Anche se apparentemente molto virile, tutto ciò non corrisponde al lato maschile dello shabby.
Lo shabby chic ha invece origini molto più nobili. Si ricercano nelle soffitte, dai rigattieri e, perché no, dagli antiquari, oggetti passati, ma comunque belli, con forme curate che ci danno qualche emozione nel solo vederli. Possiamo affermare che si parte dal vintage per poi passare alla sua trasformazione.
L’arte del recupero
Con una buona dose di fantasia e creatività, si integrano i pezzi con altri pezzi, anche di altri materiali, si puliscono, si verniciano, si creano nuove funzioni e destinazioni. Ci si sente orgogliosi di aver trovato il modo di rivitalizzare un pezzo che risultava abbandonato, logoro. Magari dandogli una funzione solamente decorativa.
Infine l’assemblaggio, l’accordo con stoffe e tessuti, il coordinamento con i colori presenti intorno, ci consentono di identificare l’intero ambiente in quello stile che, sin dagli anni Ottanta, si sta accaparrando gli spazi domestici e commerciali, infestandoli di elementi d’arredo e tonalità che in tempi passati molto probabilmente ci avrebbero fatto inorridire.
Con una buona dose di fantasia e creatività, si integrano i pezzi con altri pezzi, anche di altri materiali, si puliscono, si verniciano, si creano nuove funzioni e destinazioni. Ci si sente orgogliosi di aver trovato il modo di rivitalizzare un pezzo che risultava abbandonato, logoro. Magari dandogli una funzione solamente decorativa.
Infine l’assemblaggio, l’accordo con stoffe e tessuti, il coordinamento con i colori presenti intorno, ci consentono di identificare l’intero ambiente in quello stile che, sin dagli anni Ottanta, si sta accaparrando gli spazi domestici e commerciali, infestandoli di elementi d’arredo e tonalità che in tempi passati molto probabilmente ci avrebbero fatto inorridire.
Un punto in comune in questo stile, sia maschile che femminile, è la volontà di volere recuperare oggetti, mobili e idee che facevano parte degli usi quotidiani dei nostri avi. Fino alla mia generazione era inconcepibile arredarsi la casa con gli oggetti di famiglia, tranne che poter inserire negli ambienti pezzi di antiquariato di valore, ereditati con impegno e fatica. Era imperativo cambiare a qualunque costo!
I pezzi must
Ritorniamo allo shabby maschile. Come si distingue? Intanto nella scelta dei pezzi di base che originano il complemento da creare. Saranno quindi pezzi “virili”, di uso prettamente maschile, come vecchi archivi in legno o in lamiera, sedie semplici in metallo – ad esempio la sempre valida sedia Deco, in alluminio spazzolato, realizzata per le carceri americane e ora riprodotta come oggetto cult – sedie in legno lineari, scomode, ma comunque evolute – come le sedie in stile elisabettiano con lo schienale in legno massello, composto da listelli incrociati. E ancora ruote di mezzi d’epoca, lampade in metallo da terra o da tavolo dei primi anni Cinquanta.
Ritorniamo allo shabby maschile. Come si distingue? Intanto nella scelta dei pezzi di base che originano il complemento da creare. Saranno quindi pezzi “virili”, di uso prettamente maschile, come vecchi archivi in legno o in lamiera, sedie semplici in metallo – ad esempio la sempre valida sedia Deco, in alluminio spazzolato, realizzata per le carceri americane e ora riprodotta come oggetto cult – sedie in legno lineari, scomode, ma comunque evolute – come le sedie in stile elisabettiano con lo schienale in legno massello, composto da listelli incrociati. E ancora ruote di mezzi d’epoca, lampade in metallo da terra o da tavolo dei primi anni Cinquanta.
Infine mobili in teak massello, con bordi arrotondati, smussati, curvilinei, zampe cuneiformi assottigliate, tessuti ruvidi a disegni geometrici, che via via ci hanno portato alla rivisitazione completa dello stile svedese, ora di gran moda.
Tutti questi oggetti saranno rigorosamente verniciati, rielaborati ed aggregati per ottenere l’ambiente shabby maschile.
La parte femminile shabby, invece, quando per esempio sceglierà una sedia, cercherà una forma ricca di decori, in fusione di ghisa, o in legno, con schienale tipo “ballon back” (con un profilo a mongolfiera), da verniciare o rivestire con tessuto prezioso.
Tutti questi oggetti saranno rigorosamente verniciati, rielaborati ed aggregati per ottenere l’ambiente shabby maschile.
La parte femminile shabby, invece, quando per esempio sceglierà una sedia, cercherà una forma ricca di decori, in fusione di ghisa, o in legno, con schienale tipo “ballon back” (con un profilo a mongolfiera), da verniciare o rivestire con tessuto prezioso.
I colori
I colori orientati verso la parte femminile, sono chiari, tenui, pastelli sbiaditi. Essi vanno dal bianco sporco al celeste chiaro, al cashmere, al rosa cipria, fino al malva.
Quelli maschili ovviamente sono colori più scuri, sempre obbligatoriamente “spenti”, ma intensi. Dal fango al grigio pietra, azzurro polvere, salvia e prugna.
I colori orientati verso la parte femminile, sono chiari, tenui, pastelli sbiaditi. Essi vanno dal bianco sporco al celeste chiaro, al cashmere, al rosa cipria, fino al malva.
Quelli maschili ovviamente sono colori più scuri, sempre obbligatoriamente “spenti”, ma intensi. Dal fango al grigio pietra, azzurro polvere, salvia e prugna.
I materiali
Nello shabby maschile, i materiali con cui sono composti gli oggetti originali e con i quali si completano o si modificano nell’utilizzo, sono principalmente la lamiera zincata o brunita, il legno a vista in massello non molto elaborato, le rifiniture in bronzo o in ottone semplici, come borchiature, maniglie o altro. Si tende comunque a lasciare a vista tali parti, limitandosi a ripulirle, cartavetrarle o lucidarle.
Viceversa lo shabby chic, che rappresenta, per i più, la rivincita femminile nello stile, utilizza i colori tenui, i decori leziosi, i materiali delicati (paglie intrecciate, ricami preziosi, ricami) e una buona dose di creatività che è propria del genere ed è essenziale per non cadere nel ridicolo.
Altro
Tendenze: Scopri lo Stile Shabby Chic
Nello shabby maschile, i materiali con cui sono composti gli oggetti originali e con i quali si completano o si modificano nell’utilizzo, sono principalmente la lamiera zincata o brunita, il legno a vista in massello non molto elaborato, le rifiniture in bronzo o in ottone semplici, come borchiature, maniglie o altro. Si tende comunque a lasciare a vista tali parti, limitandosi a ripulirle, cartavetrarle o lucidarle.
Viceversa lo shabby chic, che rappresenta, per i più, la rivincita femminile nello stile, utilizza i colori tenui, i decori leziosi, i materiali delicati (paglie intrecciate, ricami preziosi, ricami) e una buona dose di creatività che è propria del genere ed è essenziale per non cadere nel ridicolo.
Altro
Tendenze: Scopri lo Stile Shabby Chic
Per prima cosa ritengo necessario mettere in evidenza il significato della definizione. Shabby in inglese vuol dire “malandato, logoro”, mentre chic sta per “elegante, alla moda”. Pertanto ci troviamo difronte ad un ossimoro, ovvero due termini tra di loro contrastanti, come dire: ghiaccio e bollente!
Quindi già nella definizione troviamo una parte maschile, quella base, forte, che nonostante tutto ha resistito; e la parte femminile, la personalizzazione delicata, che utilizza colori tenui e, ricca di addobbi, trasforma gli oggetti per utilizzi soprattutto decorativi.