Architettura e design
Il Calendario del Design: Dove Andare e Cosa Vedere a Ottobre
Design norvegese, pop art italiana o ceramica internazionale? Le mostre di ottobre 2016 sparse nel mondo
A ottobre si assiste a un vero cambio di stagione anche all’interno dei musei con l’avvio della programmazione autunnale. Ecco sette appuntamenti selezionati da Houzz per appassionati e curiosi.
Design and Craft 1905-2005
Cosa: mostra di design
Dove: Museum of Decorative Arts and Design, Oslo
Quando: fino al 16 ottobre
Costo: 50 kroner (circa 7 euro)
Il Museo di Arti Decorative e Design di Oslo chiuderà il 16 ottobre per trasferirsi in una nuova sede nel 2020.
Approfittate di queste ultime settimane per scoprire i cent’anni (1905-2005) di storia del design d’avanguardia norvegese e internazionale. Innovativi disegni industriali – come questa radio, la Sparton Bluebird, progettata da Walter Dorwin Teague nel 1935 – accendono i riflettori sul sodalizio tra tecnologia e design che ha caratterizzato il XX secolo.
Cosa: mostra di design
Dove: Museum of Decorative Arts and Design, Oslo
Quando: fino al 16 ottobre
Costo: 50 kroner (circa 7 euro)
Il Museo di Arti Decorative e Design di Oslo chiuderà il 16 ottobre per trasferirsi in una nuova sede nel 2020.
Approfittate di queste ultime settimane per scoprire i cent’anni (1905-2005) di storia del design d’avanguardia norvegese e internazionale. Innovativi disegni industriali – come questa radio, la Sparton Bluebird, progettata da Walter Dorwin Teague nel 1935 – accendono i riflettori sul sodalizio tra tecnologia e design che ha caratterizzato il XX secolo.
Lo sviluppo del modernismo declinato attraverso sei diversi periodi: protomodernismo, Art déco, funzionalismo, design scandinavo, pop-modernismo e postmodernismo.
Per gli amanti del design è un’occasione per vedere dal vivo numerosi pezzi iconici, compresa la sedia Stol del designer danese Hans J. Wegner (in foto).
Per gli amanti del design è un’occasione per vedere dal vivo numerosi pezzi iconici, compresa la sedia Stol del designer danese Hans J. Wegner (in foto).
D’obra. Ceràmica aplicada a l’arquitectura
Cosa: mostra di ceramica
Dove: Museu del Disseny, Barcellona
Quando: fino al 29 gennaio
Costo: 4,40 euro
L’architetto Pedro Azara che ha curato la mostra D’obra. Ceràmica aplicada a l’arquitectura (“la ceramica applicata all’architettura”) mette in luce gli usi e le applicazioni della ceramica in architettura. L’allestimento presenta oltre trecento pezzi in ceramica e copre un arco temporale di 12 mila anni di tradizione e innovazione, dall’antica Mesopotamia a oggi.
Nel 2004 gli architetti Enric Miralles e Benedetta Tagliabue in collaborazione con Cerámica Cumella hanno realizzato la copertura del tetto del vecchio mercato di Santa Caterina (in foto), il primo mercato coperto di Barcellona. La scenografica composizione di 325.000 piastrelle esagonali in ceramica di 67 colori nasce dalla gigantografia di una foto tratta da una tipica bancarella di frutta e verdura mediterranea, come quelle presenti all’interno dell’edificio.
Cosa: mostra di ceramica
Dove: Museu del Disseny, Barcellona
Quando: fino al 29 gennaio
Costo: 4,40 euro
L’architetto Pedro Azara che ha curato la mostra D’obra. Ceràmica aplicada a l’arquitectura (“la ceramica applicata all’architettura”) mette in luce gli usi e le applicazioni della ceramica in architettura. L’allestimento presenta oltre trecento pezzi in ceramica e copre un arco temporale di 12 mila anni di tradizione e innovazione, dall’antica Mesopotamia a oggi.
Nel 2004 gli architetti Enric Miralles e Benedetta Tagliabue in collaborazione con Cerámica Cumella hanno realizzato la copertura del tetto del vecchio mercato di Santa Caterina (in foto), il primo mercato coperto di Barcellona. La scenografica composizione di 325.000 piastrelle esagonali in ceramica di 67 colori nasce dalla gigantografia di una foto tratta da una tipica bancarella di frutta e verdura mediterranea, come quelle presenti all’interno dell’edificio.
Polvere di Stelle - At the Still Point of the Turning World
Cosa: mostra di ceramica contemporanea
Dove: Museo della Ceramica di Mondovì e Circolo Sociale di Lettura di Mondovì Piazza (Cuneo)
Quando: fino all’8 gennaio
Costo: ingresso libero
Anche un’altra mostra ha come protagonista la ceramica, ma in un’ottica decisamente più contemporanea, che si allontana di gran lunga dagli usi tipici del materiale. È stata recentemente inaugurata la seconda edizione di Polvere di stelle – rassegna biennale dedicata allo sguardo degli artisti contemporanei sulla ceramica – con la mostra At the Still Point of the Turning World (“il punto fermo di un mondo che gira”, un verso tratto dal primo dei Quattro quartetti di T.S. Eliot). La versatilità della ceramica è stata esplorata da artisti italiani e internazionali utilizzando diversi linguaggi contemporanei: la fotografia, il video, il suono.
Fino a gennaio la collezione storica del Museo della Ceramica di Mondovì dialogherà con le creazioni di Elisabetta Di Maggio e le porcellane dell’artista cinese Ai Weiwei (in foto) celebrative del tragico terremoto del 2008 a Sichuan.
Cosa: mostra di ceramica contemporanea
Dove: Museo della Ceramica di Mondovì e Circolo Sociale di Lettura di Mondovì Piazza (Cuneo)
Quando: fino all’8 gennaio
Costo: ingresso libero
Anche un’altra mostra ha come protagonista la ceramica, ma in un’ottica decisamente più contemporanea, che si allontana di gran lunga dagli usi tipici del materiale. È stata recentemente inaugurata la seconda edizione di Polvere di stelle – rassegna biennale dedicata allo sguardo degli artisti contemporanei sulla ceramica – con la mostra At the Still Point of the Turning World (“il punto fermo di un mondo che gira”, un verso tratto dal primo dei Quattro quartetti di T.S. Eliot). La versatilità della ceramica è stata esplorata da artisti italiani e internazionali utilizzando diversi linguaggi contemporanei: la fotografia, il video, il suono.
Fino a gennaio la collezione storica del Museo della Ceramica di Mondovì dialogherà con le creazioni di Elisabetta Di Maggio e le porcellane dell’artista cinese Ai Weiwei (in foto) celebrative del tragico terremoto del 2008 a Sichuan.
La mostra omaggia anche l’artista italiana Carla Accardi, recentemente scomparsa. Le sue sculture in ceramica policroma (tra cui i Coni, in foto) animano le sale del Palazzo del Governatore, sede del Circolo Sociale di Lettura di Mondovì Piazza.
Nello stesso edificio i visitatori potranno anche scoprire le foto di Franco Vimercati e l’installazione interattiva I Mani di Hilario Isola, formulata in ceramica appositamente per l’occasione.
Nello stesso edificio i visitatori potranno anche scoprire le foto di Franco Vimercati e l’installazione interattiva I Mani di Hilario Isola, formulata in ceramica appositamente per l’occasione.
Nathalie Du Pasquier. Big objects not always silent
Cosa: rassegna di design
Dove: Kunsthalle di Vienna
Quando: fino al 20 novembre
Costo: 8 euro
A Vienna sono di scena le opere dell’artista e designer francese Nathalie Du Pasquier. Durante il periodo vissuto a Milano, a soli 24 anni, era il membro più giovane del gruppo Memphis fondato da Ettore Sottsass.
Nella prima mostra interamente a lei dedicata e curata dall’italiano Luca Lo Pinto tutti i pezzi che ripercorrono i 35 anni di carriera dell’artista sono presentati privi di didascalie, per vivere il suo mondo fantasioso senza confini cronologici. Un mondo coloratissimo, fatto di dipinti, tappeti, sculture, carte da parati vivaci… e sgabelli a forma di musicassetta.
Cosa: rassegna di design
Dove: Kunsthalle di Vienna
Quando: fino al 20 novembre
Costo: 8 euro
A Vienna sono di scena le opere dell’artista e designer francese Nathalie Du Pasquier. Durante il periodo vissuto a Milano, a soli 24 anni, era il membro più giovane del gruppo Memphis fondato da Ettore Sottsass.
Nella prima mostra interamente a lei dedicata e curata dall’italiano Luca Lo Pinto tutti i pezzi che ripercorrono i 35 anni di carriera dell’artista sono presentati privi di didascalie, per vivere il suo mondo fantasioso senza confini cronologici. Un mondo coloratissimo, fatto di dipinti, tappeti, sculture, carte da parati vivaci… e sgabelli a forma di musicassetta.
Small Stories: At Home in a Doll House
Cosa: mostra di case di bambole
Dove: The National Building Museum, Washington, D.C.
Quando: fino al 22 gennaio
Costo: 16 dollari (circa 14 euro)
Le storie di alcune delle case di bambole più amate della collezione del V&A Museum of Childhood di Londra vengono rivelate attraverso una mostra itinerante, che fino a gennaio farà tappa al National Building Museum di Washington.
L’allestimento accompagna i visitatori in un viaggio alla scoperta di un micro mondo che con i suoi dettagli minuziosi riflette la vita domestica quotidiana e i mutevoli rapporti familiari. Le case in miniatura ripercorrono anche gli sviluppi dell’architettura e del design: dalle ville di campagna alle case in stile georgiano, dalle case popolari agli appartamenti di lusso.
La casa delle bambole in foto, The Kaleidoscope House, è nata dalla collaborazione tra l’artista Laurie Simmons e l’architetto Peter Wheelwright.
Cosa: mostra di case di bambole
Dove: The National Building Museum, Washington, D.C.
Quando: fino al 22 gennaio
Costo: 16 dollari (circa 14 euro)
Le storie di alcune delle case di bambole più amate della collezione del V&A Museum of Childhood di Londra vengono rivelate attraverso una mostra itinerante, che fino a gennaio farà tappa al National Building Museum di Washington.
L’allestimento accompagna i visitatori in un viaggio alla scoperta di un micro mondo che con i suoi dettagli minuziosi riflette la vita domestica quotidiana e i mutevoli rapporti familiari. Le case in miniatura ripercorrono anche gli sviluppi dell’architettura e del design: dalle ville di campagna alle case in stile georgiano, dalle case popolari agli appartamenti di lusso.
La casa delle bambole in foto, The Kaleidoscope House, è nata dalla collaborazione tra l’artista Laurie Simmons e l’architetto Peter Wheelwright.
Nel XVII secolo le case delle bambole erano rare e costose, venivano fatte a mano da abili artigiani spesso per replicare le residenze reali. Talvolta venivano commissionate da uomini benestanti per dimostrare la loro ricchezza.
Poi la rivoluzione industriale ha dato il via alla produzione di massa e le mini case sono diventate un giocattolo più comune e alla portata di molti bambini.
La Box Back Terrace (in foto) è stata prodotta in serie intorno al 1890 e sfoggia una facciata decorata alla perfezione. All’interno, l’immaginaria signora Reynolds gestisce una pensione, con tanto di camino attorno al quale intrattenere gli ospiti.
Indubbiamente una mostra deliziosa, che trasmette felicità a grandi e piccini (e chi non ha un viaggio in programma per Washington, può sempre optare per il fantastico museo dell’infanzia Victoria & Albert di Londra).
Poi la rivoluzione industriale ha dato il via alla produzione di massa e le mini case sono diventate un giocattolo più comune e alla portata di molti bambini.
La Box Back Terrace (in foto) è stata prodotta in serie intorno al 1890 e sfoggia una facciata decorata alla perfezione. All’interno, l’immaginaria signora Reynolds gestisce una pensione, con tanto di camino attorno al quale intrattenere gli ospiti.
Indubbiamente una mostra deliziosa, che trasmette felicità a grandi e piccini (e chi non ha un viaggio in programma per Washington, può sempre optare per il fantastico museo dell’infanzia Victoria & Albert di Londra).
Omaggio a Renzo Mongiardino (1916-1998). Architetto e scenografo
Cosa: retrospettiva sull’artista
Dove: Sala del Tesoro del Castello Sforzesco, Milano
Quando: fino all’11 dicembre
Costo: ingresso libero
Il 28 settembre ha aperto i battenti una mostra-omaggio a Renzo Mongiardino per celebrare il centenario dalla nascita del poliedrico artista. Genovese di nascita e milanese d’adozione, è considerato uno degli architetti d’interni più celebri del secondo Novecento per il suo gusto eccentrico nell’allestimento di abitazioni e spettacoli. Tant’è che ricevette due nomination al Premio Oscar nella categoria migliore scenografia.
Sette sezioni, sviluppate in ordine cronologico, ripercorrono l’intera carriera attraverso oltre trecento opere, molte inedite, disegni, bozzetti, fotografie, video. Dai primi vent’anni della sua vita a Genova, dove nacque il suo amore per l’architettura d’interni, al trasferimento a Milano, dove studiò al Politecnico, si laureò con Gio Ponti e iniziò a scrivere articoli per Domus. Alla fine degli anni Cinquanta iniziò la sua attività di scenografo per il cinema e il teatro, dalla Scala a Covent Garden. Il ventennio successivo fu ricco di grandi successi e prestigiose committenze come Onassis, Rothschild, Thyssen e la residenza newyorkese di Peter Jay Sharp.
I visitatori avranno anche l’occasione di scoprire la riedizione di Architettura da camera, il libro che Mongiardino scrisse negli ultimi anni di vita.
Altre mostre in corso:
Dimensione domestica. Achille e Pier Giacomo Castiglioni e una strana idea di arredamento
Cosa: retrospettiva di design
Dove: Fondazione Achille Castiglioni, Milano
Quando: fino al 30 ottobre
Costo: 10 euro
Engineering Season
Cosa: esposizioni dedicate all’ingegneria britannica
Dove: Victoria and Albert Museum, Londra
Quando: fino al 6 novembre
Costo: ingresso libero
Biennale Architettura 2016
Cosa: mostra internazionale di architettura
Dove: Venezia
Quando: fino al 27 novembre
Costo: 25 euro
Altri eventi ancora in corso li trovi ne Il Calendario del Design: Dove Andare e Cosa Vedere a Settembre
E ora, a voi la parola: siete stati a qualcuna di queste mostre o vi piacerebbe? Avete altri eventi da consigliare?
Cosa: retrospettiva sull’artista
Dove: Sala del Tesoro del Castello Sforzesco, Milano
Quando: fino all’11 dicembre
Costo: ingresso libero
Il 28 settembre ha aperto i battenti una mostra-omaggio a Renzo Mongiardino per celebrare il centenario dalla nascita del poliedrico artista. Genovese di nascita e milanese d’adozione, è considerato uno degli architetti d’interni più celebri del secondo Novecento per il suo gusto eccentrico nell’allestimento di abitazioni e spettacoli. Tant’è che ricevette due nomination al Premio Oscar nella categoria migliore scenografia.
Sette sezioni, sviluppate in ordine cronologico, ripercorrono l’intera carriera attraverso oltre trecento opere, molte inedite, disegni, bozzetti, fotografie, video. Dai primi vent’anni della sua vita a Genova, dove nacque il suo amore per l’architettura d’interni, al trasferimento a Milano, dove studiò al Politecnico, si laureò con Gio Ponti e iniziò a scrivere articoli per Domus. Alla fine degli anni Cinquanta iniziò la sua attività di scenografo per il cinema e il teatro, dalla Scala a Covent Garden. Il ventennio successivo fu ricco di grandi successi e prestigiose committenze come Onassis, Rothschild, Thyssen e la residenza newyorkese di Peter Jay Sharp.
I visitatori avranno anche l’occasione di scoprire la riedizione di Architettura da camera, il libro che Mongiardino scrisse negli ultimi anni di vita.
Altre mostre in corso:
Dimensione domestica. Achille e Pier Giacomo Castiglioni e una strana idea di arredamento
Cosa: retrospettiva di design
Dove: Fondazione Achille Castiglioni, Milano
Quando: fino al 30 ottobre
Costo: 10 euro
Engineering Season
Cosa: esposizioni dedicate all’ingegneria britannica
Dove: Victoria and Albert Museum, Londra
Quando: fino al 6 novembre
Costo: ingresso libero
Biennale Architettura 2016
Cosa: mostra internazionale di architettura
Dove: Venezia
Quando: fino al 27 novembre
Costo: 25 euro
Altri eventi ancora in corso li trovi ne Il Calendario del Design: Dove Andare e Cosa Vedere a Settembre
E ora, a voi la parola: siete stati a qualcuna di queste mostre o vi piacerebbe? Avete altri eventi da consigliare?
Cosa: mostra d’arte
Dove: Fondazione Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo (Parma)
Quando: fino all’11 dicembre
Costo: 10 euro
Siete appassionati di pop art? La Villa dei Capolavori di Mamiano di Traversetolo, dimora storica di Luigi Magnani oggi sede della Fondazione Magnani Rocca, ospita una mostra sulla pop art italiana dove potrete ammirare una settantina di capolavori firmati dagli artisti più influenti negli anni del boom economico. Giorgio De Chirico, Alberto Burri, Mario Schifano, Umberto Mariani (in foto il suo dipinto Babette au téléphone, 1968), Mimmo Rotella, per citarne alcuni.
Un percorso che, attraverso opere pittoriche, scultoree e pezzi di design, racconta la nascita e la diffusione della “via italiana” alla pop art, in sintonia ma al tempo stesso autonoma rispetto ai modelli statunitensi ed europei del periodo. E che più in generale racconta la storia del nostro Paese nel ventennio a cavallo tra gli anni Cinquanta e Settanta, quando il popolo italiano usciva dai traumi della guerra e si apriva a un’esplosione di creatività e nuovi stili di vita.
Un video sul Piper Club di Roma, tempio della musica e del costume giovanile anni Sessanta, anticipa la mostra e offre uno spaccato sui giovani di questo periodo così effervescente, permettendo ai visitatori di immergersi appieno nel clima sociale dell’epoca.