Le Case di Houzz
40 Mq di Allegria e Colore a Madrid
In un mini appartamento, le tante idee funzionali e fantasiose di un professionista individuato grazie a Houzz
Secondo l’architetto Gonzalo Pardo, vivere da soli nel mondo di oggi è «sintomo di un nuovo costrutto sociale, tipico delle culture avanzate, che ha un impatto sul modo in cui percepiamo il concetto di casa». Houzz ha pubblicato diverse ristrutturazioni del progettista spagnolo, tra cui quella del suo stesso appartamento. Gonzalo Pardo ritiene che, nella sua professione, l’architettura residenziale rappresenti un settore a sé. Il progettista affronta queste tematiche in modo divertito e provocatorio, con un’interpretazione giocosa del colore negli interni, che di solito utilizza con grande personalità. Premurandosi, comunque, di ascoltare sempre le esigenze del cliente, in una meticolosa gestione del progetto.
La prima volta che i due si sono incontrati, Dany Fontaine ha spiegato a Gonzalo Pardo che ama riunirsi con i suoi due figli ormai adulti («una ragazza e un ragazzo», sottolinea) e che desiderava «uno spazio dove poterli ospitare». La nuova committente voleva anche una piccola cucina dove poter invitare gli amici per uno spuntino. In uno spagnolo impeccabile (poco prima dell’intervista era appena stata a un corso di conversazione in spagnolo), Dany Fontaine, che è francese, ci ha spiegato che le piace cucinare «piatti piccanti con molto sapore».
Con una spaziosa cucina e un volume blu che avvolge la piccola superficie, questo appartamentino è stato completamente riadattato alle sue esigenze: un luogo dove godersi la vita, le tapas con gli amici e la compagnia dei figli, ma anche trovare il tempo per sé stessi. Un appartamento “alla Gonzalo Pardo”, insomma.
Con una spaziosa cucina e un volume blu che avvolge la piccola superficie, questo appartamentino è stato completamente riadattato alle sue esigenze: un luogo dove godersi la vita, le tapas con gli amici e la compagnia dei figli, ma anche trovare il tempo per sé stessi. Un appartamento “alla Gonzalo Pardo”, insomma.
Come abbiamo detto, il colore è stato fondamentale nell’approccio dell’architetto a questo progetto. Il blu intenso o il rosso vibrante del vestito della proprietaria in questa foto non stanno forse a dimostrare che questo è il rifugio urbano di una donna attiva e cosmopolita, con una passione per il tango e l’atmosfera di Madrid?
«Non si può fare a meno del colore», afferma con enfasi Dany Pardo. «È una risorsa a basso costo che dà ottimi risultati. In questo caso, la proprietaria è stata molto chiara: il colore che voleva era il blu RAL 5005».
«Non si può fare a meno del colore», afferma con enfasi Dany Pardo. «È una risorsa a basso costo che dà ottimi risultati. In questo caso, la proprietaria è stata molto chiara: il colore che voleva era il blu RAL 5005».
«In Spagna siamo noiosi nell’uso del colore, soprattutto noi architetti», commenta Gonzalo Pardo, sottolineando che, quando in un progetto di studio si opta per un colore, si tiene sempre conto delle superfici. «Un colore chiaro in un interno scuro valorizza lo spazio. E a volte il colore è anche un atto di provocazione», continua, citando Carlos Cruz-Diez, Olafur Eliasson, Josef Albers e Luis Barragán come alcuni dei suoi numerosi riferimenti artistici.
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Il RAL 5005, un blu simile a quello dei segnali stradali spagnoli, attira l’attenzione e trasforma l’armadiatura, che occupa tutta la luminosa zona giorno, in un elemento molto attraente. Tuttavia, si tratta soprattutto di un progetto molto funzionale. Gonzalo Pardo è dell’idea che ogni cosa debba avere il suo posto e che «se si raggiunge questo risultato, la casa sarà un successo».
«La scatola blu è il grande contenitore della casa, il suo cuore e la sua anima», spiega il progettista. Attrae lo sguardo ma è anche piena di sorprese. La chicca più grande è che nasconde il bagno della casa: «Uno spazio straordinario», dice la proprietaria. Il volume offre anche molto spazio dove tenere gli elettrodomestici della cucina e, naturalmente, un grande armadio.
Ma le sorprese non finiscono qui. Lo specchio a destra dell’ingresso è in realtà la porta della camera. Un altro grande specchio si trova in cucina. «Gli specchi della casa di Dany sono porte di altri ambienti e con questi accessori abbiamo cercato di raddoppiare la luce, ampliare gli spazi e dare all’insieme un’atmosfera speciale».
Ma le sorprese non finiscono qui. Lo specchio a destra dell’ingresso è in realtà la porta della camera. Un altro grande specchio si trova in cucina. «Gli specchi della casa di Dany sono porte di altri ambienti e con questi accessori abbiamo cercato di raddoppiare la luce, ampliare gli spazi e dare all’insieme un’atmosfera speciale».
Degna di nota è anche la configurazione dell’illuminazione, con lampade come la TMC di Miguel Milá per Santa e Cole, la classica sospensione PH5 di Louis Poulsen nel soggiorno o le applique rosse di Charlotte Perriand, prodotte da Nemo. Per finire, il mobile contenitore è valorizzato da un’illuminazione a led, «posizionata vicino al volume, ma senza toccarlo», per delinearne ed evidenziarne le dimensioni.

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Come abbiamo detto, poi, Pardo ascolta sempre il cliente e realizza i progetti con cura. «Dany è una negoziatrice nata. Per convincerla riguardo a ogni soluzione abbiamo dovuto fare molti disegni e investire molto tempo a parlare con lei. Alla fine ha ascoltato tutti i nostri consigli e si è trovata d’accordo con ogni nostra scelta», racconta l’architetto. «La finestra del bagno, per esempio, è una soluzione che le è piaciuta molto. Abbiamo installato una pellicola intelligente, che diventa opaca quando si accende e trasparente quando si spegne».
Il volume blu al centro dell’appartamento è l’elemento principale della pianta.
Forse si potrebbe dire che l’architettura di Gonzalo Pardo funziona solo in spazi ridotti. «Non sono d’accordo», risponde. «È più difficile lavorare in un’abitazione piccola che in una grande. Ora stiamo lavorando su uno spazio di 500 metri quadrati e molti dei concetti utilizzati in questo appartamento funzionano altrettanto bene in superfici più ampie».
Forse si potrebbe dire che l’architettura di Gonzalo Pardo funziona solo in spazi ridotti. «Non sono d’accordo», risponde. «È più difficile lavorare in un’abitazione piccola che in una grande. Ora stiamo lavorando su uno spazio di 500 metri quadrati e molti dei concetti utilizzati in questo appartamento funzionano altrettanto bene in superfici più ampie».
In generale, l’architetto riconosce la sua ossessione per le sequenze spaziali e per il colore. La sua concezione dello spazio domestico e le sue priorità nell’esecuzione di un progetto si articolano in quattro punti fondamentali: «la cucina come centro della casa, la de-gerarchizzazione degli spazi, il bagno “atomizzato” e le stanze “senza nome”, cioè spazi in grado di servire a più scopi, che rispondono alle esigenze delle più diverse circostanze».
In un’epoca in cui sembriamo aver dimenticato la gioia di vivere e il fatto che le nostre case dovrebbero essere un luogo di relax, i progetti di Gonzalo Pardo sono dedicati a tutti coloro che vogliono spremere dalla propria abitazione ogni singolo grammo di piacere.
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In un’epoca in cui sembriamo aver dimenticato la gioia di vivere e il fatto che le nostre case dovrebbero essere un luogo di relax, i progetti di Gonzalo Pardo sono dedicati a tutti coloro che vogliono spremere dalla propria abitazione ogni singolo grammo di piacere.
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: Dany Fontaine, che, dopo aver diretto la filiale francese di una multinazionale, è ora in pensione
Superficie: 40 m²
Dove: Plaza del Callao, a Madrid
Budget: 1.200 euro al metro quadrato
Progettista: Gon architects
Fotografie: Imagen Subliminal (Miguel de Guzmán + Rocío Romero)
Dany Fontaine, la proprietaria dell’appartamento, ora in pensione, ha trovato il profilo professionale di Gonzalo Pardo su Houzz e gli ha inviato un messaggio attraverso la piattaforma. «Mi sono imbattuta nel profilo Houzz di Gonzalo cercando “architetti a Madrid” su Google», racconta Fontaine, che spiega che ciò che le piace di più del sito è «vedere così tante foto da cui trarre ispirazione»