Copertura esterna Locale pubblico

il mese scorso

Buongiorno a tutti, ho una questione da "sistemare". Queste foto sono relative ad un patio esterno di un ristorante di alto livello, il telo sopra e' stato messo 2 anni fa ed e' gia stato fatto lavare ma purtroppo questa e' la situazione, sopra ci sono dei balconi di abitazioni e dunque, a salvaguardia degli ospiti, una copertura per fermare eventuali oggetti volanti ci vuole, che soluzione potrei adottare? Un controtelo leggero a vela da mettere sotto per mascherare? Oppure togliere i teli e mettere una "rete" a maglie strette con delle luci a carica solare tipo cielo stellato? Ora il patio e' chiuso in attesa di soluzione perche' gli ospiti qua a cena con una situazione simile non ce li accomodo assolutamente!
Grazie a tutti quelli che potranno darmi qualche dritta!

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Ristrutturare le facciate esterne
Q
(11) commenti
cio che voglio dire , sembra essere concentrato tutto nell'ultima foto postata. almeno tre elementi fondamentali: (1) il colore, pur amando il giallo , devo dire che li sembra essere una forzatura determinata dalla semplice trasgressione. Ritengo, tuttavia, che non sia il colore in se, nella sua sfacciata diversità, quanto nella possibilità di dialogare con il contesto nei punti dove da un colore si passa ad un altro, da un materiale ci si sposta a un altro come da un piano all'altro. Ci sembra cioè di assistere a uno scenario dove una architettura spontanea ha smarrito le sue caratteristiche fondative originarie, per cercarne altre, nei materiali e nei particolari. Cosi, quando penso a soluzioni puntuali, penso a un pian colori che tenga conto delle luci /esposizioni, ma tenga anche conto delle testure di finitura dei materiali e dei particolari. La mancanza di linee definite, per esempio , fra la parete e il tetto, tra la parete e la strada, tra una casa e un'altra...e cosi via,.. deve potersi porre come punto di partenza e non punto di arrivo di un colore.. (2) l'unità esterna del condizionatore/ aumento di tecnologia in generale. La pulizia formale dell'architettura (dialetto architettonico la definirebbe forze Zevi) esalta ancora di più questo elemento quasi a mostrarla come una "carie fastidiosa". Anche in questo caso, trovare delle soluzioni a priori consentirebbe a coloro i quali intendessero aumentare i propri confort, di adottare una soluzione che non andasse a turbare il rapporto dimensionale fra le cose e le azioni da agire. (3) gli intonaci , e le finiture in genere (contorni finestre, cornicioni, gronde, pluviali balconi, zoccolatura.... ecc ). Questo è il capitolo più ricco di dettagli e di particolari, ma l'assoluta chiarezza del tessuto Abitativo rende, a mio parere, semplice intervenire, a patto che si alliniino secondo una gerarchia di priorità le risposte da ricercare. L'impianto a terra per esempio, sarà uno dei primi punti di discontinuità da affrontare, non solo perche è la linea che segna la separazione fra ciò che è privato e ciò che è pubblico, ma da questo bordo molte questioni hanno inizio e chiedono risoluzione (l'umidità di risalita, la facilita di sicurezza, ma anche accesso ai servizi non ultimo quello dello smaltimento delle acque meteoriche). Valuterei la possibilità , nella zoccolatura ,di ritornare alla pietra, o / e comunque di trarre vantaggio da questa discontinuità e non problemi come il riversamento di acqua nelle fondazioni...
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Piano casa: vostro parere
Q
(36) commenti
Grazie Luigi, è esattamente così che intendevo procedere... fase 1 = con l'aiuto di ingegnere e geometra tiro su la struttura e comincio ad abitarla (e ho quasi finito i soldi :-|), fase 2 (2018) = in funzione del nuovo budget e magari con lavori in economia già contattato architetto per rivisitazione interni abbattendo eventualmente il muro che separa soggiorno/ampliamento (ammesso che passi così il progetto con le RAI attuali, sennò il muro devo abbatterlo subito), fase 3= rivedo il giardino in ottica senza acqua, living esterno, bla bla (vd IB), fase 4 = pompeiana/tetto verde.... però ecco, sto cercando di guardare il più lontano possibile in modo da non dover fare troppe inversioni e avere una idea compiuta di quello che uscirà alla fine (2030? :-D) Grazie ancora! p.s. Cmq costruire in maniera diversa, pensare all'abitare, immaginare delle architetture anni 70 che si modernizzano e si adeguano alle necessità (da casa di mare ad abitazione perenne o come quelle degli IB che ho raccolto) è già di per se una esperienza fantastica e la mia velata ambizione è che possa far vedere (col mio piccolissimo budget) come davvero in Italia, con competenza e apertura mentale, ci sia tanto patrimonio "architettonico" da poter migliorare, modernizzare, rendere più efficiente ed abbellire affinché anche chi ci abita si senta proiettato in una dimensione di civiltà e modernità che francamente non vedo in tante ristrutturazioni o costruzioni pacchiane e umilianti (come tante case di 120mq su tre piani di cui uno sottotetto abitabile e una sala hobby cucina - col massimo rispetto di chi ci vive e ha trovato solo quello sul mercato a prezzi esorbitanti). Purtroppo non solo vedo che è difficile trovare persone aperte, curiose e disponibili a costruire qualcosa di diverso, ma c'è anche una cultura di fondo che ti dice che delle banalissime villette anni 70, pensate per il mare, non andrebbero toccate perché "sono belle così".... credo che invece dovremmo tutti sforzarci di modernizzare questo Paese in ogni suo aspetto e l'architettura non è il meno importante, anzi. Scusate il pistolotto :-)
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abbattere oppure lasciare così i gradini?
Q
(54) commenti
Secondo me, Architetto Fiorillo, piano piano la gente si sta rendendo conto che affidare semplicemente i lavori alle imprese, per quanto brave e competenti nel loro mestiere ma senza le competenze dei professionisti, non solo non produce un risparmio ma spesso si traduce in più spese e risultati non soddisfacenti. L'ho verificato in più di 40 anni di carriera, incontrando persone che alla seconda ristrutturazione hanno finalmente deciso di fare il "grande passo" e affidarsi a un progettista e a fargli dirigere i lavori, dopo le pessime esperienze della prima ristrutturazione fatta in economia con risultati scadenti e mille guai postumi a cui porre rimedio con "toppe" peggiori del buco. Purtroppo c'è lo zoccolo duro del pregiudizio, mi capita ancora adesso di sentirmi dire, quando parlo del mio progetto redatto da un team di architetto/ingegneri : "Hai fatto fare il progetto a un architetto? Ma devi far ristrutturare una casa, mica costruire un ponte". Ecco, come vede c'è un po' di confusione, di "ignoranza", soprattutto in provincia, dove la gente è da sempre abituata a far fare tutto dai geometri, gli studi di architettura erano tutti in città. Sono ottimista perché giovani architetti stanno aprendo studi anche in provincia, sono preparati, aggiornatissimi, entusiasti e stimolanti, e anche grazie a leggi più stringenti sulla sicurezza, l'efficienza energetica, la prevenzione dei rischi sismici e geologici, aumenterà il pubblico che si rivolgerà a loro. Anche voi su Houzz contribuite a migliorare e diffondere la conoscenza del vostro importante ruolo.
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Accesso a lastrico solare con scala interna e realizzazione copertura
Q
(5) commenti
Buongiorno, se ancora interessata la soluzione migliore al problema dal punto di vista urbanistico e soprattutto dai permessi di condominio è quella della serra solare. Invece per poter fare un aumento di cubatura bisogna sia avere i permessi dai condomini (solitamente procedura lunga e quasi impossibile) sia studiare la fattibilità dal punto di vista urbanistico e strutturale dell'opera. Stessa procedura anche dal punto di vista di modifiche della scala, con spostamento della stessa in altro luogo, con conseguenti modifiche del lastrico solare con una nuova apertura tramite cerchiatura e progetto da presentare al genio civile. Questo procedimento è da valutare perchè spostando la scala si va ad intaccare anche il prospetto dell'edificio (come sembra dalla pianta) oltre ai permessi dei condomini bisogna analizzare la presenza di ulteriori vincoli. Quindi la soluzione più veloce (nel caso di assenza di ulteriori vincoli urbanistici) sarebbe una serra bioclimatica in adiacenza del locale sovrastante che vada a congiungersi con la scala sul terrazzo.
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