Sottotetto non abitabile

Federica Perazzo

2 anni fa

ho trovato su un sito immobiliare un sottotetto non abitabile di 140mq perimetrali in vendita.

questo significa che per avere l abitabilità bisogna alzare il tetto?

a quanti mq calpestabili corrispondono questi 140 perimetrali?

conviene secondo voi rispetto ad acquistare un appartamento già pronto?

grazie

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Commenti (2)

a_bandini
2 anni fa
Ultima modifica: 2 anni fa
Sono domande complesse, a cui non è possibile rispondere senza conoscere alcuni dati (altezza media soprattutto).

Sono domande complesse anche perché i regolamenti variano da comune a comune.

Per quanto riguarda poi la convenienza, è impossibile rispondere. Primo, non si conosce il prezzo di vendita. Secondo, non si conosce l'importo dei lavori necessari per renderlo abitabile (sempre che sia possibile renderlo abitabile). Terzo, non è sufficiente che sia "abitabile" di fatto, ovvero che abbia spazi dall'altezza idonea. È necessario pagare al comune gli oneri di urbanizzazione per renderlo "abitabile" anche di nome, ovvero formalmente e buocraticamente. E anche qui, il mio comune potrebbe accontentarsi di 40 o 45 mila euro, quello in cui è situato il sottotetto in questione chi lo sa.

Serve come minimo un geometra che visioni l'immobile e faccia due conti relazionandosi con l'ufficio tecnico comunale.
Federica Perazzo ha ringraziato a_bandini
Federica Perazzo
Autore originale
2 anni fa
Grazie chiederò delucidazioni all’agenzia immobiliare e mi rivolgeró ad una figura tecnica specializzata.
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In termini di legge non è possibile abitare un sottotetto agibile ma non abitabile perchè oltre a violare le leggi urbanistiche tutte le tasse che paga su quella casa, compreso quella d'acquisto e la bolletta dei rifiuti sono calcolate sulla superficie abitabile. Essendo la sua una costruzione recente non credo esistano i requisiti urbanistici e sanitari per farla rientrare nelle normative che consentono il recupero dei sottotetti. pertanto la trasformazione in locali non abitabili in civile abitazione credo venga sanzionata amministrativamente (penalmente se è un bene vincolato dalla soprintendenza), ovviamente se accertato l'abuso edilizio, fino alla rimessa in pristino dei locali. Pertanto se vuole correre il brivido di questa situazione può ricorrere a una trasformazione provvisoria e reversibile facilmente eliminabile, poichè comunque al momento della rivendita dovrà produrre un documento di conformità urbanistica tra lo stato di fatto e quello di diritto e quindi il sottotetto non abitabile deve essere tale. ....In Italia poi i condoni edilizi non finiscono mai e quanto appena detto non ha valore...
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@Benedetta. Non avevo idea che ci fossero professionisti in grado di aiutare anche nella ricerca dell'immobile giusto. Ha un nome preciso questa figura? Ho paura, però, che investire anche nella ricerca, nel tempo, possa portare a un'ulteriore abbassamento del budget finale. E' da tempo, ormai, che giriamo per agenzie in cerca di casa. La nostra situazione ci obbliga a cercare una soluzione che contempli anche la presenza di una dependance per il nonno e questo, a quanto pare, limita il numero di occasioni fattibili e fa lievitare gli eventuali costi di ristrutturazione finale. Dubito, invece, di riuscire a limitare di molto le spese per il restauro. Anche le case in buono stato, pur quanto già abitabili, hanno rivestimenti o impianti che ci obbligherebbero ad adattarci ad esse quando preferiremmo che sia la casa ad adattarsi a noi. Abbiamo un'idea piuttosto precisa di dove ci piacerebbe vivere (ad esempio non ci piacciono le case moderne poiché le troviamo un po' piatte, le città o comunque i centri urbani molto popolosi e preferiamo, invece, i rustici o le vecchie case allestite con dettagli di pregio e architetture eclettiche). @MR. Apprezzo molto la tua gentile offerta ma la casa in questione non è ancora nostra e, per visionarla, dobbiamo sempre passare dall'agenzia immobiliare, cosa che renderebbe molto difficile organizzare un incontro in orari extra lavorativi. In ogni caso, se decidessimo per questo immobile, saremo obbligati a smantellare pavimentazione e massetto dato che la casa manca di vespaio e, anche per quanto riguarda il riscaldamento, la scelta di un sistema radiante a pavimento, non è solo una scelta estetica ma anche pratica. Le foto che vi ho mostrato sono più generose della realtà: la casa, anzi, entrambe le case, sono davvero davvero piccole. Ci preoccupa molto la progettazione degli interni anche sbarazzandoci dei radiatori, figurati includendoli.. Mi spiace dover declinare. O magari, per ora, rimandare :) Ringrazio entrambi per i consigli e la partecipazione.
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buongiorno Antonio, in tema di incentivi, se ti riferisci all'agevolazione nazionale che prevede la detraibilità fiscale del 50% in 10 anni del costo dell'intervento (fino a fine 2019, salvo ulteriori proroghe), questa in generale non è applicabile né alla fattispecie del recupero sottotetto, né a quella degli ampliamenti consentiti dal Piano Casa. La ratio della norma è di incentivare interventi sugli edifici esistenti, come definiti dall'art 3 comma 1 lettere da a) a d) del DPR 380/2001, cioè dalla manutenzione ordinaria (con limitazioni) alla ristrutturazionene edilizia, con esclusione della lettera e), cioè le nuove costruzioni, inclusi gli ampliamenti, ecc. Essendo il recupero sottotetti e l'ampliamento del piano casa fattispecie riconducibili alla lettera e) della norma citata, resta esclusa la possibilità di detrazione 50% per entrambe i casi. Tuttavia non è il caso di disperare, non è detto che a fronte di un esame dettagliato delle tue specifiche esigenze, nonché della normativa locale e regionale, oltre che di quella nazionale (a proposito, dove abiti? è fondamentale per inquadrare la situazione), non si riesca a mettere a fuoco un piano di intervento che massimizza le opportunità in termini di agevolazioni, incentivi, ecc. Contattaci pure se vuoi approfondire la questione, valuteremo insieme se ci sono possibilità concrete.
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