Detrazioni su Recupero sottotetto + Ampliamento

4 anni fa

Salve, vorrei chiedere info in merito alla possibilità di detrazioni su un recupero sottotetto + ampliamento. L'immobile in questione è una villetta di 2 piani ed un sottotetto (non abitabile) che presenta queste caratteristiche:

altezza colmo 2,80m;
altezza gronda 0m;

Per le norme urbanistiche è possibile renderlo abitabile senza modificare pendenza delle falde nè tanto meno l'altezza, per cui di tutto il volume del sottotetto se ne riesce a recuperare solo una parte dovendo garantire le altezze minime di 1,40m.

Ipotizziamo che riesca a recuperare 100mc.

Le mie domande sono queste:

Su questo volume dovrei riuscire ad ottenere detrazioni 50% per ristrutturazione?
Se, contestualmente all'approvazione di questo progetto, presento un ulteriore progetto di ampliamento sfruttando il Piano Casa (ampliamento 20%), in cui voglio rimuovere completamente il tetto e aumentare le altezze (e, qualora i metri/cubi disponibili lo consentano, aumentare anche la superficie). Questo 20% è calcolato sull'intero immobile (volume dei 2 piani + volume sottotetto recuperato con il primo progetto) oppure solo sul sottotetto recuperato?
Se, a seguito dell'ampliamento in cui ho alzato il tetto, il volume recuperato è X, le detrazioni sui 100metri/cubi recuperati e il nuovo volume X vanno fatturate separatamente perchè X non è soggetto a detrazioni. Mi chiedo in che modo debbano essere separate le fatture? Il calcolo viene fatto solo in base ai metri cubi? Ossia se ho speso in totale 100.000 euro, questa spesa va suddivisa proporzionalmente in base ai metri/cubi? Nel caso di rifacimento totale del tetto, come si fa a capire se va fatturato nei 100metri/cubi oppure su X?

Grazie a chi mi risponderà.

Antonio.

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Commenti (2)

PRO
ISOLAPROGETTI architetti & partners
4 anni fa
buongiorno Antonio, in tema di incentivi, se ti riferisci all'agevolazione nazionale che prevede la detraibilità fiscale del 50% in 10 anni del costo dell'intervento (fino a fine 2019, salvo ulteriori proroghe), questa in generale non è applicabile né alla fattispecie del recupero sottotetto, né a quella degli ampliamenti consentiti dal Piano Casa. La ratio della norma è di incentivare interventi sugli edifici esistenti, come definiti dall'art 3 comma 1 lettere da a) a d) del DPR 380/2001, cioè dalla manutenzione ordinaria (con limitazioni) alla ristrutturazionene edilizia, con esclusione della lettera e), cioè le nuove costruzioni, inclusi gli ampliamenti, ecc.
Essendo il recupero sottotetti e l'ampliamento del piano casa fattispecie riconducibili alla lettera e) della norma citata, resta esclusa la possibilità di detrazione 50% per entrambe i casi.
Tuttavia non è il caso di disperare, non è detto che a fronte di un esame dettagliato delle tue specifiche esigenze, nonché della normativa locale e regionale, oltre che di quella nazionale (a proposito, dove abiti? è fondamentale per inquadrare la situazione), non si riesca a mettere a fuoco un piano di intervento che massimizza le opportunità in termini di agevolazioni, incentivi, ecc.
Contattaci pure se vuoi approfondire la questione, valuteremo insieme se ci sono possibilità concrete.
Antonio Addivinola ha ringraziato ISOLAPROGETTI architetti & partners
Digit
3 anni fa
Salve Antonio.

Sono nella tua medesima situazione.

Ti chiedo, haimpoi goduto di qualche incentivo per l'ampliamento e il rifacimento del tetto?

Grazie per eventuali delucidazioni che mi
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(14) commenti
@Benedetta. Non avevo idea che ci fossero professionisti in grado di aiutare anche nella ricerca dell'immobile giusto. Ha un nome preciso questa figura? Ho paura, però, che investire anche nella ricerca, nel tempo, possa portare a un'ulteriore abbassamento del budget finale. E' da tempo, ormai, che giriamo per agenzie in cerca di casa. La nostra situazione ci obbliga a cercare una soluzione che contempli anche la presenza di una dependance per il nonno e questo, a quanto pare, limita il numero di occasioni fattibili e fa lievitare gli eventuali costi di ristrutturazione finale. Dubito, invece, di riuscire a limitare di molto le spese per il restauro. Anche le case in buono stato, pur quanto già abitabili, hanno rivestimenti o impianti che ci obbligherebbero ad adattarci ad esse quando preferiremmo che sia la casa ad adattarsi a noi. Abbiamo un'idea piuttosto precisa di dove ci piacerebbe vivere (ad esempio non ci piacciono le case moderne poiché le troviamo un po' piatte, le città o comunque i centri urbani molto popolosi e preferiamo, invece, i rustici o le vecchie case allestite con dettagli di pregio e architetture eclettiche). @MR. Apprezzo molto la tua gentile offerta ma la casa in questione non è ancora nostra e, per visionarla, dobbiamo sempre passare dall'agenzia immobiliare, cosa che renderebbe molto difficile organizzare un incontro in orari extra lavorativi. In ogni caso, se decidessimo per questo immobile, saremo obbligati a smantellare pavimentazione e massetto dato che la casa manca di vespaio e, anche per quanto riguarda il riscaldamento, la scelta di un sistema radiante a pavimento, non è solo una scelta estetica ma anche pratica. Le foto che vi ho mostrato sono più generose della realtà: la casa, anzi, entrambe le case, sono davvero davvero piccole. Ci preoccupa molto la progettazione degli interni anche sbarazzandoci dei radiatori, figurati includendoli.. Mi spiace dover declinare. O magari, per ora, rimandare :) Ringrazio entrambi per i consigli e la partecipazione.
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Annina, l'allargamento del vano porta è un caso limite ma si, in teoria occorre CILA, a firma di tecnico. Eseguendo la sola opera di allargamento porta ti sconsiglio però di chiedere il bonus mobili. La normativa non è lineare e si rischia la revoca del bonus. Renata, secondo l'AG la sostituzione di caldaia per il conseguimento del risparmio energetico (altrimenti è una mera sostituzione riconducibile alla manutenzione ordinaria) è possibile accedere al bonus, ma anche questo è un caso limite. E' obbligatoria la conservazione della certificazione della caldaia con dichiarazione che dimostri il risparmio conseguito, occorre CILA. E' complicato comunque fare un discorso generale perchè caso per caso ci potrebbero essere cavilli e controcavilli (in barba alle semplificazioni - sig!-) per cui rivolgetevi sempre ad un tecnico di fiducia per farvi consigliare al meglio!
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Buonasera a tutti, ho trovato molto interessante questa conversazione e provo ad inserirmi per chiedere aiuto. Vorrei ristrutturare una mansarda in un condominio di fine '800 con il parquet originale. Considerando che dovrò rifare tutti gli impianti, quale tipologia di riscaldamento mi consigliate? Ogni parere sarà utile, perchè già so che se chiedo al mio architetto ed al mio idraulico mi diranno "lascia stare e fai caldaia a condensazione + split per aria condizionata". Grazie
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Attenzione ai pagamenti: innanzitutto, bisogna decidere se conservare per se stessi la detrazione fiscale oppure se cederla all'impresa o alla banca. Se si cede il bonus fiscale all'impresa sotto forma di sconto in fattura, non si paga ovviamente nulla, ma se si cede alla banca, sarà la banca a pagare le imprese? Allego la Circolare dell'Agenzia delle Entrate, vedere a pagina 41 "In particolare, anche ai fini del Superbonus, il pagamento delle spese per l’esecuzione degli interventi, salvo l’importo del corrispettivo oggetto di sconto in fattura o cessione del credito, deve essere effettuato mediante bonifico bancario o postale dal quale risulti la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione ed il numero di partita IVA, ovvero, il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato." https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/2624559/Circolare+n.+24+del+8+agosto+2020.pdf/53b2ee8b-88bc-09c0-c95f-0bb6dbd16c77 Il bonifico parlante per godere del superbonus 110% va quindi fatto solo quando si decide di godere del beneficio nella forma della detrazione fiscale in sede della propria dichiarazione dei redditi, se si è sicuri che anche negli anni futuri si avrà capienza fiscale sufficiente. I pagamenti validi per rientrare nel superbonus 110% sono quelli sostenuti a partire dal 1° luglio 2020 (quindi pagati da tale data in poi, anche se i lavori sono iniziati precedentemente), e la corretta causale da indicare sul bonifico parlante è il riferimento all' articolo 119 del dl 34/2020.
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