Le Case di Houzz
Prima e Dopo: La Storica Sartoria Siciliana Gioca su Più Piani
In provincia di Palermo, la casa più famosa di Terrasini diventa un moderno e sofisticato appartamento su più livelli
Terrasini è un piccolo paesino a 20 chilometri da Palermo. Qui lo studio Sal_14 ha ristrutturato una casa molto particolare: 130 metri quadrati sviluppati su più livelli. A rendere ancora più difficile, e insieme spettacolare, il progetto, la richiesta della committenza: realizzare un’architettura che ospitasse un ufficio e che potesse anche essere divisa in più unità indipendenti da poter affittare nella stagione estiva. Agli ingegneri Calogero Scardina e Gloria Giannola dello studio la sfida piacque, anche perché questa era una delle case più storiche e famose del paese, dove tra gli anni Quaranta e Cinquanta abitavano due sorelle, che qui avevano la loro sartoria.
La casa quando venne acquistata era in pessime condizioni, ma erano ancora forti i tratti distintivi dell’epoca. Gli ingegneri scelsero di valorizzarli lavorando con colori naturali e con materiali semplici. Le soluzioni architettoniche hanno permesso di sfruttare gli spazi e di ottimizzare le stanze, mentre le finiture e i dettagli (tra cui una grande lastra di marmo esposta come fossimo in un museo) rendono quest’abitazione tanto affascinante quanto originale.
La casa quando venne acquistata era in pessime condizioni, ma erano ancora forti i tratti distintivi dell’epoca. Gli ingegneri scelsero di valorizzarli lavorando con colori naturali e con materiali semplici. Le soluzioni architettoniche hanno permesso di sfruttare gli spazi e di ottimizzare le stanze, mentre le finiture e i dettagli (tra cui una grande lastra di marmo esposta come fossimo in un museo) rendono quest’abitazione tanto affascinante quanto originale.
Da questo portone si accede a un ingresso che può essere sfruttato come ufficio: «Sulla destra abbiamo fatto realizzare un bancone in ferro, mentre sul muro una lastra di quercia che richiama i colori del rovere nasconde prese e cavi che possono servire per lavorare».
In fondo alla stanza una porta filo muro con telaio esterno conduce alla stanza da bagno. La parete è resa particolare da una rete in ferro che è stata fissata sopra. Oltre a mimetizzarla, vuole essere una soluzione funzionale per l’ufficio. Qui è possibile appendere appunti, porta penne o anche piante per decorare l’ambiente.
Sulla sinistra è stata ricavata la scala: i primi gradini sono in marmo, mentre i successivi sono in parquet iroko.
In origine l’ambiente era ribaltato. La scala era a destra.
A lato della scrivania un particolare interessante: un manichino, un tempo utilizzato dalle sarte. Durante i lavori di demolizione sono stati trovati diversi oggetti da lavoro, alcuni dei quali sono stati conservati come elementi d’arredo che raccontassero le origini della casa.
In fondo alla stanza una porta filo muro con telaio esterno conduce alla stanza da bagno. La parete è resa particolare da una rete in ferro che è stata fissata sopra. Oltre a mimetizzarla, vuole essere una soluzione funzionale per l’ufficio. Qui è possibile appendere appunti, porta penne o anche piante per decorare l’ambiente.
Sulla sinistra è stata ricavata la scala: i primi gradini sono in marmo, mentre i successivi sono in parquet iroko.
In origine l’ambiente era ribaltato. La scala era a destra.
A lato della scrivania un particolare interessante: un manichino, un tempo utilizzato dalle sarte. Durante i lavori di demolizione sono stati trovati diversi oggetti da lavoro, alcuni dei quali sono stati conservati come elementi d’arredo che raccontassero le origini della casa.
Sotto la scala è stato ricavato un bagno: «Abbiamo riprogettato completamente la stanza. Il solaio era rovinato, è stato necessario rifarlo».
Per il lavabo e i rivestimenti, anche della doccia che è stata posizionata nel sottoscala, è stato utilizzato marmo di Fossena grigio. Con questo materiale è stata realizzata anche la pavimentazione nella zona del bidet. «Quando scegliamo il marmo, preferiamo utilizzare grandi formati poiché, oltre a evitare le fughe ed essere così più pratici per la pulizia, danno l’impressione che gli ambienti siano più grandi».
Lavabo: disegnato dagli ingegneri e realizzato da Palumbo Marmi
Per il lavabo e i rivestimenti, anche della doccia che è stata posizionata nel sottoscala, è stato utilizzato marmo di Fossena grigio. Con questo materiale è stata realizzata anche la pavimentazione nella zona del bidet. «Quando scegliamo il marmo, preferiamo utilizzare grandi formati poiché, oltre a evitare le fughe ed essere così più pratici per la pulizia, danno l’impressione che gli ambienti siano più grandi».
Lavabo: disegnato dagli ingegneri e realizzato da Palumbo Marmi
La scala porta al pianerottolo, caratterizzato da pannelli in legno che scorrono all’occorrenza, si aprono, e svelano altre stanze.
A sinistra si accede in un ambiente che durante l’anno è pensato come studio, ma che d’estate si trasforma in una camera da letto.
La scrivania ha un piano in vetro temperato da 8 mm e gambe in ferro spesse 15 cm. Per ottimizzare gli spazi, l’armadio è stato disegnato su misura rispetto alle caratteristiche della finestra sulla parete di fondo.
Per quanto riguarda il progetto illuminotecnico, gli ingegneri spiegano: «Non amiamo far risaltare l’elemento luce, preferiamo utilizzare faretti ad incasso dove è necessario. Scegliamo però corpi illuminanti particolari quando desideriamo accentuare difetti o caratteristiche di un ambiente, come per esempio in questa stanza il soffitto alto solo 2 metri e 30 cm».
A sinistra si accede in un ambiente che durante l’anno è pensato come studio, ma che d’estate si trasforma in una camera da letto.
La scrivania ha un piano in vetro temperato da 8 mm e gambe in ferro spesse 15 cm. Per ottimizzare gli spazi, l’armadio è stato disegnato su misura rispetto alle caratteristiche della finestra sulla parete di fondo.
Per quanto riguarda il progetto illuminotecnico, gli ingegneri spiegano: «Non amiamo far risaltare l’elemento luce, preferiamo utilizzare faretti ad incasso dove è necessario. Scegliamo però corpi illuminanti particolari quando desideriamo accentuare difetti o caratteristiche di un ambiente, come per esempio in questa stanza il soffitto alto solo 2 metri e 30 cm».
Usciti dallo studio, si entra nel corridoio: è largo 1 metro e 35 cm, conduce a sinistra in un’altra camera da letto, a destra invece permette di accedere a un secondo bagno.
La porta bianca che si intravede nella foto è quella della camera da letto. Sia questa che l’altra sono bianche a ritorno automatico per evitare che vi fossero delle maniglie a vista.
La parete di fondo è stata realizzata completamente in ferro, con questo materiale è stata rivestita anche la porta che scorre nel muro del bagno (a destra). La parete di quest’ultimo è stata spostata di pochi centimetri in avanti proprio per permettere alla porta di scorrere.
Il dettaglio interessante del corridoio: «A 2 metri e 40 cm, il muro si inclina. Questa soluzione ha permesso di far entrare la luce in un ambiente che in origine era molto buio. Abbiamo così sottratto il lucernario alla stanza che gode già di una finestra».
La porta bianca che si intravede nella foto è quella della camera da letto. Sia questa che l’altra sono bianche a ritorno automatico per evitare che vi fossero delle maniglie a vista.
La parete di fondo è stata realizzata completamente in ferro, con questo materiale è stata rivestita anche la porta che scorre nel muro del bagno (a destra). La parete di quest’ultimo è stata spostata di pochi centimetri in avanti proprio per permettere alla porta di scorrere.
Il dettaglio interessante del corridoio: «A 2 metri e 40 cm, il muro si inclina. Questa soluzione ha permesso di far entrare la luce in un ambiente che in origine era molto buio. Abbiamo così sottratto il lucernario alla stanza che gode già di una finestra».
PRIMA. Un’immagine del corridoio originario.
«Nella stanza abbiamo giocato con i controsoffitti per sfruttare la quota più bassa vicino alla finestra dove è stato incassato l’armadio; mentre in quella più alta, a lato, è stata ricavata una libreria».
I pannelli dietro al letto sono completamente apribili, qui sono stati nascosti tre impianti indipendenti.
I pannelli dietro al letto sono completamente apribili, qui sono stati nascosti tre impianti indipendenti.
PRIMA. Al posto della camera da letto, c’era un bagno.
Ora il bagno è di fronte all’attuale camera da letto. Qui marmo color crema d’avorio è stato utilizzato per il rivestimento della doccia, oltre che per il lavabo.
La doccia, alla quale si accede da tre gradini, è stata ricavata a un’altezza maggiore (circa 80 cm) rispetto al resto della stanza.
Il legno è stato utilizzato anche per rivestire la parete alle spalle dei sanitari. Nel vano sotto la doccia invece sono stati nascosti gli impianti.
Il piatto doccia misura 150 cm, la zona d’ingresso 60 cm, per uno spazio complessivo di 2,80 m.
La doccia, alla quale si accede da tre gradini, è stata ricavata a un’altezza maggiore (circa 80 cm) rispetto al resto della stanza.
Il legno è stato utilizzato anche per rivestire la parete alle spalle dei sanitari. Nel vano sotto la doccia invece sono stati nascosti gli impianti.
Il piatto doccia misura 150 cm, la zona d’ingresso 60 cm, per uno spazio complessivo di 2,80 m.
Questo è l’ingresso originario dell’abitazione.
Il vecchio portone è stato sostituito con uno in legno di colore bianco che riprende le bugne, la lavorazione tipica dell’epoca che ritroviamo sul muro esterno. La maniglia è in ferro.
«Dal momento che la scala non aveva un affaccio sull’esterno, è stato mantenuto il passaggio luce caratteristico dei portoni di una volta», precisano gli ingegneri.
Il vecchio portone è stato sostituito con uno in legno di colore bianco che riprende le bugne, la lavorazione tipica dell’epoca che ritroviamo sul muro esterno. La maniglia è in ferro.
«Dal momento che la scala non aveva un affaccio sull’esterno, è stato mantenuto il passaggio luce caratteristico dei portoni di una volta», precisano gli ingegneri.
Dietro questo ingresso, una scala in marmo bocciardato porta al grande salotto, formato da due stanze da 33 metri quadrati, caratterizzate entrambe dalle volte.
Nella foto vediamo il particolare interessante di questo ambiente: «Come fossimo in un museo, abbiamo scelto di fissare alla parete una grande lastra di marmo. È lo stesso utilizzato generalmente per le scale dei condomini, ma in questo caso non è stato levigato e pertanto la trama di venature è più intensa e particolare».
Il mobile basso a destra dell’immagine, che rimane al centro delle due stanze, è stato disegnato dagli ingegneri e poi realizzati su misura da un fabbro.
Lampada: Parentesi di Flos, design di Achille Castiglioni
Nella foto vediamo il particolare interessante di questo ambiente: «Come fossimo in un museo, abbiamo scelto di fissare alla parete una grande lastra di marmo. È lo stesso utilizzato generalmente per le scale dei condomini, ma in questo caso non è stato levigato e pertanto la trama di venature è più intensa e particolare».
Il mobile basso a destra dell’immagine, che rimane al centro delle due stanze, è stato disegnato dagli ingegneri e poi realizzati su misura da un fabbro.
Lampada: Parentesi di Flos, design di Achille Castiglioni
PRIMA. Questa foto mostra quali erano in origine i colori dell’appartamento: tipici dell’poca, forti e intensi. «Abbiamo uniformato le tonalità in tutta l’abitazione, abbiamo portato a vista i materiali naturali e giocato con queste sfumature».
Dal grande salotto si accede al piano superiore con una scala in marmo che termina con una passerella in legno. Questa, che vediamo in primo piano in foto, diventa una cassapanca da utilizzare come fosse un armadio contenitore. La camera, grande 14 m², è stata infatti ricavata 60 cm più in basso rispetto al livello della scala.
Questo è l’unico ambiente dove è stata lasciata la pavimentazione originale in ceramica. La stanza è caratterizzata da una parete in ferro, a destra, alle spalle della quale è stata ricavata la cabina armadio.
Questo è l’unico ambiente dove è stata lasciata la pavimentazione originale in ceramica. La stanza è caratterizzata da una parete in ferro, a destra, alle spalle della quale è stata ricavata la cabina armadio.
La scala prosegue e porta all’ultimo piano dove c’è la cucina, una stanza di 11 m². Lastre di marmo Fossena sono state scelte per il rivestimento, per l’isola e il paraschizzi sulla parete principale. «L’ambiente aperto e il corridoio che porta direttamente alla veranda aiuta a percepire la stanza più grande».
I gradini che vediamo in foto collegano cucina e veranda. Diventano dei pratici contenitori, nascondono un’anta e tre cassetti. Alzata e pedata sono realizzate con una lamiera di ferro di 2 mm.
Dalla cucina si accede alla veranda, caratterizzata (come tutte le stanze della casa con una scrivania o un tavolo) da un piano in vetro con gambe in ferro. La vetrata sullo sfondo si apre completamente nelle stagioni più calde, mentre sulla copertura superiore è stata predisposta una tenda che scorre e permette di mantenere le temperature più miti.
PRIMA. Questa è la stanza dalla quale è stata ricavata la veranda.
L’appartamento ha un grande spazio esterno che possiamo dividere in tre ambienti diversi.
In questa fotografia ne vediamo due, il primo con una pavimentazione in ceramica sembra quasi un disimpegno rispetto all’ambiente più grande. Il secondo, che è sullo sfondo, è stato ricavato sopra le volte dell’abitazione: «È stato necessario prima realizzare una struttura in ferro che potesse sostenere il carico e poi fissare le doghe in legno».
In questa fotografia ne vediamo due, il primo con una pavimentazione in ceramica sembra quasi un disimpegno rispetto all’ambiente più grande. Il secondo, che è sullo sfondo, è stato ricavato sopra le volte dell’abitazione: «È stato necessario prima realizzare una struttura in ferro che potesse sostenere il carico e poi fissare le doghe in legno».
I proprietari, che vivevano in campagna, desideravano poter godere di ampi spazi esterni e di molto verde, per questo la vegetazione caratterizza questi ambienti. «Rialzando la struttura esterna, il parapetto rimaneva troppo basso con i suoi 70 cm di altezza. Le piante ci hanno permesso di creare una sorta di corridoio che ci consentisse di allontanarci», puntualizzano gli ingegneri.
PRIMA. Questo è lo spazio nel quale è stata ricavata quella che è definita la zona relax esterna. «In origine questi ambienti outdoor non erano sullo stesso livello, a causa delle volte presenti nelle stanze. Per questo motivo è stato inevitabile intervenire in modo radicale».
Ecco l’area relax del terrazzo, un metro più bassa rispetto alla sala da pranzo esterna. Siamo sopra la stanza da letto caratterizzata dalla cabina armadio. Qui grandi panche in legno e una parete attrezzata che offre la possibilità di appendere la Tv trasformano l’ambiente in una stanza open air.
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Nella nostra rubrica Prima e Dopo proponiamo interessanti progetti dei professionisti di Houzz. Se vuoi mostrarci il tuo lavoro, carica le foto della ristrutturazione sul tuo profilo Houzz e invia il link insieme a una breve descrizione del progetto a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare il tuo lavoro, ti contatteremo al più presto.
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Chi ci abita: una coppia di cinquantenni
Anno di costruzione: Anni 40-50
Anno di ristrutturazione: 2015
Superficie: 130 m²
Architetto: Ing. Calogero Scardina e ing. Gloria Giannola di Studio Sal_14
Costi di ristrutturazione: circa 135 mila euro comprensivi di oneri e arredi realizzati da artigiani su disegno dello studio
Il particolare interessante: gli ingegneri hanno scelto di mantenere la divisione delle stanze, frutto in un passato lontano dell’unione di appartamenti diversi. Hanno però accentuato le quote e le altezze con l’uso di materiali e colori naturali. Il risultato è un’abitazione che si sviluppa su più livelli. Elegante e sofisticata, mantiene tratti distintivi dell’epoca.
La casa fa angolo su due strade e questo ha permesso agli ingegneri di realizzare un secondo ingresso più moderno: un portone in vetro con profilo in legno e maniglia in ferro.