Le Case di Houzz: Recupero di un Casale tra le Vigne del Chianti
Trasformare un rudere in un buen retiro: il sogno di molti che con le giuste accortezze può diventare realtà
La vista sulle vigne del Chianti e i profumi del bosco autoctono sono un invito a scoprire colori e profumi di un territorio speciale. Per poi tornare a casa, tra quelle mura salvate dalla decadenza e riportate in vita grazie al recupero filologico e attento portato avanti dall’architetto nel pieno rispetto dei desideri dei proprietari e delle origini rurali del luogo.
Trasformare un rudere in un rifugio ideale non è un’impresa semplice. Il tempo e l’incuria producono danni talvolta nascosti, soprattutto agli occhi inesperti, ecco perché è fondamentale poter contare su chi conosce bene questo tipo di progetti. Il rischio è quello di ritrovarsi, alla fine dei lavori, in una casa perfetta dal punto di vista formale ma non affidabile sul piano strutturale e cadere in una spirale senza fine di interventi di manutenzione successiva.
Proprio per questo, il primo step mosso dall’architetto è stato il consolidamento strutturale, partendo dalle fondamenta e arrivando fino al tetto.
«Al piano terreno – spiega – siamo intervenuti per areare il solaio, affinché la muratura non appoggiasse direttamente sul terreno e la struttura fosse maggiormente isolata. Le lesioni sono state aperte, pulite e ricucite con materiali realizzati sul posto per ottenere colorazioni compatibili con il contesto. Per riempire la muratura e renderla più solida sono state fatte infiltrazioni dall’interno con malte speciali. Tetto, primo e secondo piano sono stati rifatti».
«Al piano terreno – spiega – siamo intervenuti per areare il solaio, affinché la muratura non appoggiasse direttamente sul terreno e la struttura fosse maggiormente isolata. Le lesioni sono state aperte, pulite e ricucite con materiali realizzati sul posto per ottenere colorazioni compatibili con il contesto. Per riempire la muratura e renderla più solida sono state fatte infiltrazioni dall’interno con malte speciali. Tetto, primo e secondo piano sono stati rifatti».
Anche sulle finestre l’intervento ha seguito la filosofia del recupero. «In epoca tardo medievale le aperture non erano progettate, ma realizzate in base alla necessità. In generale non erano molto grandi, per evitare la dispersione termica, e nel corso degli anni venivano murate o aperte a seconda della destinazione d’uso dell’ambiente. In questo caso, ci siamo limitati a sfruttare le finestre già presenti oppure riaprire quelle che abbiamo trovato tamponate, nel pieno rispetto della struttura originaria».
Il pavimento del piano terra è di cemento stucco steso a mano e lucidato a cera in una tinta molto tenue. La texture ottenuta è simile a quella della sabbia, totalmente diversa dall’effetto della resina sintetica.
Il pavimento del piano terra è di cemento stucco steso a mano e lucidato a cera in una tinta molto tenue. La texture ottenuta è simile a quella della sabbia, totalmente diversa dall’effetto della resina sintetica.
In tutta la casa materiali e arredi sono raffinati, ma rispettano nello stile l’essenzialità delle origini rurali.
L’assetto della cucina è un connubio di design contemporaneo e trovate su misura. La parete ospita un’armadiatura progettata dall’architetto. Per raggiungere gli scomparti più alti, è stata realizzata una scala costituita da due scatolari d’acciaio verticali con uno scalino classico con ruote sotto e due tondi che fanno da corrimano.
Cucina: Italia di Arclinea, in acciaio con top in marmo di Carrara
L’assetto della cucina è un connubio di design contemporaneo e trovate su misura. La parete ospita un’armadiatura progettata dall’architetto. Per raggiungere gli scomparti più alti, è stata realizzata una scala costituita da due scatolari d’acciaio verticali con uno scalino classico con ruote sotto e due tondi che fanno da corrimano.
Cucina: Italia di Arclinea, in acciaio con top in marmo di Carrara
Per il pavimento del primo piano è stato scelto un cotto di recupero trovato da un rivenditore della zona, posato in diagonale e lavato semplicemente, senza alcun trattamento.
Le pareti di tutta la casa sono state intonacate e lisciate e poi verniciate a calce. I colori rispecchiano il desiderio dei proprietari di mantenere un taglio sobrio: è una tonalità chiara fra il beige e il bianco che assume diverse sfumature a seconda di come arriva la luce e di come riflette i colori dell’arredo.
Le pareti di tutta la casa sono state intonacate e lisciate e poi verniciate a calce. I colori rispecchiano il desiderio dei proprietari di mantenere un taglio sobrio: è una tonalità chiara fra il beige e il bianco che assume diverse sfumature a seconda di come arriva la luce e di come riflette i colori dell’arredo.
Gli arredi fissi e su misura sono stati tutti disegnati dall’architetto, mentre quelli mobili sono stati ricercati dai proprietari che amano andare in giro alla ricerca di pezzi unici.
Il camino del salotto è grande il doppio di quello originario ed è in pietra serena.
Il camino del salotto è grande il doppio di quello originario ed è in pietra serena.
Alle spalle, nello studio, c’è un camino più piccolo ma dello stesso materiale.
Nel piano sottotetto, che accoglie la zona notte, il pavimento è composto da un parquet di grande formato ottenuto dal recupero di travi di quercia, affettate e trasformate in doghe fissate su un parquet poggiato sotto, a perdere.
Nel grande bagno padronale, il piano lavabo è in pietra Santafiora e gli impianti a pavimento consentono di avere un rubinetto per la vasca totalmente a vista, invece che essere incassato nel muro.
Lavabi da appoggio: Falper; vasca freestanding: Kaos 1 di Zuchetti.Kos; rubinetteria Dada di Zazzeri
Lavabi da appoggio: Falper; vasca freestanding: Kaos 1 di Zuchetti.Kos; rubinetteria Dada di Zazzeri
Nel complesso l’intervento ha rafforzato la struttura senza profanare la sua storia. Gli elementi, anche i più ricercati, restano comunque in silenzioso rispetto del contesto naturale e non ci sono interventi sopra le righe che possano mettere in secondo piano il paesaggio, protagonista indiscusso di questo luogo.
Nella nostra rubrica Le Case di Houzz proponiamo interessanti progetti dei professionisti di Houzz. Se vuoi mostrarci il tuo lavoro, carica le foto sul tuo profilo Houzz e invia il link insieme a una breve descrizione del progetto a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare il tuo lavoro, ti contatteremo al più presto.
Altro
Ispirazioni: Foto di Case in Campagna
Stili e Tendenze: Quando Arriva il Momento di Fuggire in Campagna
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: è la casa di villeggiatura di una coppia belga innamorata dell’Italia
Dove: Gaiole in Chianti, provincia di Siena, Toscana
Anno di ristrutturazione: 2006
Architetto: Sante Bonitatibus
Superficie: il complesso è costituito da tre edifici, il nucleo centrale è di 360 m², a cui si annette un piccolo fabbricato di 40 m² e una dépendance di 130 m². Tutto intorno ci sono 14 ettari di parco, di cui 4 coltivati a vite e il resto caratterizzato da un fitto bosco di vegetazione tipica della zona.
Il particolare interessante: la storia recente della Toscana, racconta spesso di antiche masserie e borghi ridotti allo stato di rudere, adottati dagli stranieri e riportati in vita. Ed è proprio ciò che è successo a questo nucleo di edifici immerso nelle vigne, che dopo un intervento di consolidamento strutturale e ristrutturazione degli interni, è diventato il buen retiro di una coppia belga, appassionata di arte e design d’interni.