L'Architetto che ha Ricavato 75 mq su un Terreno di 25 mq a Tokyo
L’architetto ha ricavato una superficie calpestabile maggiore grazie a una progettazione flessibile e su più livelli
In una tranquilla zona residenziale nel centro del quartiere Shibuya di Tokyo, in Giappone, si trova la Milk Carton House, casa dell’architetto Masaki Miyamoto e della moglie Naoko, che si occupa di design di abbigliamento. La loro principale priorità era potersi recare comodamente in città da pendolari; dopo essersi sposati, hanno perciò acquistato una piccola proprietà a cinque minuti di distanza dalla stazione ferroviaria più vicina.
Hanno chiesto a Tomoko Sasaki di TENHACHI Architect & Interior Design di progettare la loro casa: oltre a essere un’amica d’infanzia di Naoko, Tomoko ha frequentato il laboratorio di Masaki alla scuola di specializzazione. «Ha onorato il patto che avevamo stretto quando eravamo piccole: un giorno avrebbe progettato la mia casa», racconta Naoko.
Trova anche tu un professionista su Houzz
Hanno chiesto a Tomoko Sasaki di TENHACHI Architect & Interior Design di progettare la loro casa: oltre a essere un’amica d’infanzia di Naoko, Tomoko ha frequentato il laboratorio di Masaki alla scuola di specializzazione. «Ha onorato il patto che avevamo stretto quando eravamo piccole: un giorno avrebbe progettato la mia casa», racconta Naoko.
Trova anche tu un professionista su Houzz
Sasaki, invece, ha progettato una casa su due piani, ma con quattro livelli grazie a due soppalchi e diverse altezze dei soffitti. Una soluzione meno costosa che ha permesso un budget più ampio per le finiture.
La proposta non comprendeva alcun balcone, garage o ingresso, ma ha aumentato la superficie calpestabile complessiva portandola a 70 metri quadrati. «I diversi livelli su ogni piano donano un tocco di originalità e collegano gli spazi: la zona successiva è a volte ben visibile, a volte invece è abilmente nascosta alla vista», spiega Masaki.
«Il mio obiettivo principale era quello di portare aria e luce in casa, elementi naturali che favoriscono il comfort», spiega Sasaki.
La proposta non comprendeva alcun balcone, garage o ingresso, ma ha aumentato la superficie calpestabile complessiva portandola a 70 metri quadrati. «I diversi livelli su ogni piano donano un tocco di originalità e collegano gli spazi: la zona successiva è a volte ben visibile, a volte invece è abilmente nascosta alla vista», spiega Masaki.
«Il mio obiettivo principale era quello di portare aria e luce in casa, elementi naturali che favoriscono il comfort», spiega Sasaki.
L’ingresso si apre su uno spazio di lavoro con pavimento di cemento a vista con finitura in malta. Sebbene in Giappone sia di solito considerato scortese portare le scarpe all’interno della casa, queste possono essere indossate in questo tipo di spazio, chiamato doma. Il materiale scelto per il pavimento lo identifica come una zona di transizione.
Il soffitto è alto circa 3,4 metri, altezza enfatizzata dalle ampie finestre, dalle travi a vista del soffitto, dalle piante d’appartamento sospese e dall’illuminazione. All’esterno, le piante che crescono lungo la strada garantiscono la privacy all’interno della casa.
Il soffitto è alto circa 3,4 metri, altezza enfatizzata dalle ampie finestre, dalle travi a vista del soffitto, dalle piante d’appartamento sospese e dall’illuminazione. All’esterno, le piante che crescono lungo la strada garantiscono la privacy all’interno della casa.
Hai bisogno di un professionista per il tuo progetto di ristrutturazione della casa?
Troviamo i professionisti più adatti a te
Troviamo i professionisti più adatti a te
La scrivania può essere ripiegata per creare ancora più spazio. Le pareti sono in compensato di larice e il pavimento ha una finitura in malta. Dietro consiglio di un amico, la coppia affitta questo spazio per eventi e servizi fotografici. «Non era quello che mi aspettavo, ma è un bene che sia così versatile», rivela Masaki.
Alla fine del doma, il parallelepipedo verniciato di bianco si sposa bene con le pareti in legno e riflette la luce naturale illuminando lo spazio.
La sua parte superiore è diventata la camera da letto, mentre l’interno è diviso in due spazi. L’ingresso in primo piano conduce al bagno per gli ospiti, la porta successiva a uno spazio privato con lavanderia, oltre che al bagno padronale e alla dispensa. Le due zone sono separate all’esterno del parallelepipedo dalla porta in vetro che si vede in questa immagine; la porta può essere chiusa a chiave per delimitare le parti private della casa quando il doma viene affittato.
La sua parte superiore è diventata la camera da letto, mentre l’interno è diviso in due spazi. L’ingresso in primo piano conduce al bagno per gli ospiti, la porta successiva a uno spazio privato con lavanderia, oltre che al bagno padronale e alla dispensa. Le due zone sono separate all’esterno del parallelepipedo dalla porta in vetro che si vede in questa immagine; la porta può essere chiusa a chiave per delimitare le parti private della casa quando il doma viene affittato.
Il bagno degli ospiti è dotato di un lavandino, un armadio per la biancheria e un WC, quest’ultimo situato proprio dietro la porta che si vede sullo sfondo in questa fotografia.
Lo spazio privato è sul retro del parallelepipedo. In fotografia è mostrata la lavanderia, che presenta un armadio, un lavandino e una lavatrice. Appena fuori dall’inquadratura, sulla destra, si trova la dispensa, alla quale si accede dalla porta a destra che si vede in primo piano nella fotografia o direttamente dalla porta sul retro della casa. Accanto, di fronte alla lavatrice, si trova il bagno padronale che ha anche una doccia e una vasca.
Il corrimano, costituito da barre di legno rotonde fissate con chiodi di legno, è molto apprezzabile al tatto.
Il soppalco sopra al parallelepipedo è diventato la camera da letto. In fotografia, in primo piano, si vede l’armadio della biancheria e ripostiglio, che è realizzato con pareti portanti. Il soppalco è abbastanza grande da poter ospitare due letti bassi. Il pavimento è in compensato strutturale. Le teste dei chiodi sono state levigate in modo che si possa camminare tranquillamente a piedi nudi.
Un lucernario illumina le scale. A metà della scala c’è un bagno con due elementi.
Al piano superiore, la cucina è nascosta sotto a un soppalco. È stato necessario pianificare con cura le altezze per evitare che gli occupanti sbattessero la testa contro i gradini. L’architetto si è anche preoccupato di dare alla cucina un aspetto sempre in ordine quando la si vede dalla zona living/sala da pranzo.
Il piano di lavoro è realizzato con una lastra in cemento rinforzato con fibre. La cucina è stata realizzata su misura utilizzando le strutture degli armadietti Ikea con un profilo in legno di larice, e anche la lavastoviglie è nascosta dietro a un frontale Ikea. Sasaki ha scelto un armadio pensile con un bordo realizzato con lo stesso legno: voleva creare un’armonia visiva esaltando le venature del larice.
Il piano di lavoro è realizzato con una lastra in cemento rinforzato con fibre. La cucina è stata realizzata su misura utilizzando le strutture degli armadietti Ikea con un profilo in legno di larice, e anche la lavastoviglie è nascosta dietro a un frontale Ikea. Sasaki ha scelto un armadio pensile con un bordo realizzato con lo stesso legno: voleva creare un’armonia visiva esaltando le venature del larice.
I cassetti sotto le scale presentano dei supporti aggiuntivi incorporati per sopportare il peso delle persone che vi salgono sopra.
La palette cromatica della casa si basa su tre colori: bianco, legno e grigio. Come dice Sasaki, ha un aspetto «Moderno, ma dolce e naturale» che riflette il carattere di Naoko.
Anche i telai delle finestre e lo scaffale con libri sul bordo del soppalco del secondo piano mettono in evidenza le venature e i nodi del legno. Le assi su entrambi i lati della mensola le conferiscono l’aspetto di un mobile, non di un semplice ripiano sul soppalco.
Anche i telai delle finestre e lo scaffale con libri sul bordo del soppalco del secondo piano mettono in evidenza le venature e i nodi del legno. Le assi su entrambi i lati della mensola le conferiscono l’aspetto di un mobile, non di un semplice ripiano sul soppalco.
La fotografia mostra il salotto rialzato. La botola permette di recuperare l’attrezzatura sportiva e gli articoli casalinghi riposti sotto al pavimento, mentre il lato è diventato un’altra piccola libreria. Il divano (AO di Idée) apparteneva già a Naoko, che ne ha rifatto l’imbottitura cambiando anche colore.
La finitura delle pareti è stata una decisione importante, perché non è nascosta da carta da parati o pittura. Sasaki ha usato il compensato di larice per coprire il compensato strutturale, che secondo le leggi vigenti in Giappone deve essere sostenuto da antiestetiche viti ogni 100-300 mm.
L’abilità del falegname è evidente nei minimi dettagli del lavoro. La finitura con vernice uretanica è stata applicata nel corso di tre giorni dalla coppia stessa e da alcuni amici.
L’abilità del falegname è evidente nei minimi dettagli del lavoro. La finitura con vernice uretanica è stata applicata nel corso di tre giorni dalla coppia stessa e da alcuni amici.
La scala a sbalzo è stata realizzata con l’aiuto di un professionista specializzato in acciaio rinforzato. Le alzate impediscono la caduta di polvere sul piano di lavoro e le piastre triangolari proteggono la parete da eventuali danni.
Il lucernario all’ultimo piano è dotato di un sensore: la finestra si chiude automaticamente in caso di pioggia. In questo spazio fa più caldo e i proprietari a volte vengono qui a dormire nelle fredde notti d’inverno. «Mi piace l’idea di poter essere un nomade in casa mia», rivela Masaki.
Dalla forma che ricorda un cartone del latte, l’esterno della casa ha una facciata in acciaio Galvalume (acciaio rivestito con una lega di zinco e alluminio per prevenire la ruggine). La parete laterale è rifinita in Jolypate, un materiale acrilico resistente al fuoco e alle muffe. L’insieme è omogeneo e valorizza la forma della dimora.
Nel processo di realizzazione dei lati diagonali, la coppia è rimasta particolarmente colpita nel vedere la maestria con cui gli operai hanno dato forma alla struttura, «Un po’ come se stessero facendo un origami».
Nel processo di realizzazione dei lati diagonali, la coppia è rimasta particolarmente colpita nel vedere la maestria con cui gli operai hanno dato forma alla struttura, «Un po’ come se stessero facendo un origami».
Masaki e Naoko Miyamoto
Masaki racconta che gli ospiti hanno spesso l’impressione che la casa assomigli a un gigantesco mobile: «Grazie all’onnipresenza del legno e alla palette cromatica scelta, il confine tra mobili e architettura è indistinto».
Nel complesso, la casa deve la sua calda atmosfera e la sua funzionalità agli spazi a pianta aperta che possono essere adattati in base alle esigenze.
Ti è piaciuta questa casa? Lascia un commento qui sotto e salva le foto più belle in un Ideabook!
Masaki racconta che gli ospiti hanno spesso l’impressione che la casa assomigli a un gigantesco mobile: «Grazie all’onnipresenza del legno e alla palette cromatica scelta, il confine tra mobili e architettura è indistinto».
Nel complesso, la casa deve la sua calda atmosfera e la sua funzionalità agli spazi a pianta aperta che possono essere adattati in base alle esigenze.
Ti è piaciuta questa casa? Lascia un commento qui sotto e salva le foto più belle in un Ideabook!
Colpo d’occhio
Chi ci abita? Naoko e Masaki Miyamoto
Dove: Shibuya-ku, Tokyo, Giappone
Superficie della proprietà: circa 25 m²
Superficie calpestabile complessiva: circa 72 m²
Data di completamento dei lavori: 2018
Progetto: TENHACHI Architect & Interior Design
Analisi strutturale: Tetsuya Tanaka Structural Engineers
Costruzione: Fuji Solar House
La proprietà è stretta e soggetta a restrizioni di altezza, pertanto la coppia ha chiesto a Sasaki quali opzioni avessero. Entrambi i costruttori che erano stati contattati in un primo momento avevano proposto un piano terra articolato attorno a una scala longitudinale, con una zona living/sala da pranzo/cucina al primo piano e una camera da letto al secondo, per una superficie calpestabile complessiva di 64 metri quadrati.